VALVERDE FA TRIS E CONQUISTA IL PODIO MA RINUNCIA AD ATTACCARE PORTE
Valverde si è aggiudicato la vittoria anche nell’ultima tappa della Volta a Catalunya, portando a quota tre il bottino di vittorie di tappa e conquistando il secondo posto in classifica generale a 4 secondi da Porte. Il murciano conquista un abbuono al primo traguardo volante e accenna una attacco sull’ultima ascesa, ma poi decide di desistere e si fa tirare la volata vincente da Rojas. Porte mette in saccoccia un importante successo poco dopo quello ottenuto alla Parigi-Nizza.
Spesso è capitato di commentare sbigottiti scelte tattiche discutibili di Valverde, ma oggi la situazione è particolare. Perfetta la tattica scelta per vincere la tappa, farsi tirare la volata da Rojas ed imporsi con personalità su un traguardo per nulla scontato; singolare, invece, la condotta tattica in chiave classifica generale. Sembra che l’intenzione di Valverde sia stata quella di puntare al podio invece che alla vittoria.
Nelle prima fasi di gara, però, la strategia di gara del murciano appariva tutt’altra, avendo il capitano della Movistar sprintato per conquistare l’abbuono al primo traguardo volante, segno della volontà di colmare il gap di 16 secondi nei confronti del capoclassifica.
Invece, nelle scalate al Montjuïc abbiamo visto prima una Movistar tener un ritmo singolarmente blando per uno che vuole attaccare e lo stesso Valverde prodursi in una progressione di 300 metri che aveva avuto anche buoni risultati nel far il buco, ma poi non continuare nell’azione che poteva davvero rivelarsi decisiva per la vittoria finale, con Porte che stava ancora decidendo il da farsi.
Come si diceva, la corsa è stata irrequieta sin dalle fasi iniziali e in diversi si fanno promotori di possibili attacchi, ma il gruppo spegne tutte le velleità fino allo sprint per il primo traguardo volante, nel quale Valverde riesce a conquistare l’abbuono di 2 secondi.
Assolto questo compito, la Movistar tira un po’ i remi in barca e lascia andare David Arroyo (Caja Rural – RGA), Marek Rutkiewicz (CCC Sprandi Polkowice) e Walter Pedraza (Colombia – Coldeportes). I battistrada hanno qualche difficoltà nel prendere il largo e non riescono mai a portare il vantaggio massimo a dimensioni tali da poter dar loro l’illusione di una possibile vittoria.
A portare al definitivo tramonto le speranze degli avventurieri ci pensano gli uomini della Etixx-QuickStep, che alzano un po’ il ritmo non forsennato dei Movistar andando a riprendere prima Rutkiewicz, poi Arroyo ed infine Pedraza, che aveva tentato l’azione solitaria. Al penultimo giro ci prova Daniel Martin, che riesce a guadagnare qualcosa, ma non a mantenere il vantaggio sul gruppo. All’ultima salita prova a partire Valverde, con una azione che sembrava stesse dando i suoi frutti, avendo il murciano guadagnato molto con un allungo di poche centinaia di metri sugli altri big che si stavano un po’ guardando in faccia. Inspiegabilmente, lo spagnolo, invece di proseguire a tutta per cercare di guadagnare i pochi secondi che gli sarebbero stati sufficienti per salire sul gradino più alto del podio, ha rinunciato e si è lasciato raggiungere dal gruppo per poi riorganizzarsi con Rojas e disputare con successo lo sprint sul traguardo di Barcellona, conquistando così altri secondi di abbuono che lo portano al secondo posto della classifica generale davanti al nostro Pozzovivo, che può essere soddisfatto per aver conquistato il podio, lascindosi alle spalle uomini come Contador, Uran e Aru. Anche il corridore lucano avrebbe potuto tentare un allungo all’ultima tornata, ma la situazione di oggi era decisamente diversa da quella che gli si è rivelata favorevole e così il capitano della Ag2R ha deciso di accontentarsi della terza piazza. Contador, invece, resta ai piedi del podio, deludendo un po’ rispetto alle aspettative, ma non bisogna dimenticare che lo spagnolo sta affrontando la preparazione in modo da trovare la migliore condizione nella seconda parte del Giro d’Italia e recuperarla in tempo per il Tour de France. Anche Aru, nella marcia di avvicinamento al Giro, sembra sempre più avvicinarsi al livello di corridori più avanti di lui nella preparazione.
La corsa ha comunque offerto spettacolo e suspence fino alla fine, dalla fuga bidone di Rolland al crollo dello stesso nella tappa di montagna, con la resistenza di De Clercq, l’intelligenza di Pozzovivo, l’allungo di Porte su Contador ed un percorso che non ha offerto ai velocisti alcuna vera occasione, non un percorso durissimo, ma molto nervoso, con asperità non lontane dall’arrivo in ogni tappa e fughe che riuscivano ad andare all’arrivo anche senza il placet del gruppo. Elementi che dimostrano ancora una volta come percorsi disegnati sapientemente possano dare l’occasione ai corridori di tentare colpi di mano e di far lavorare la fantasia per uscire dagli schemi precostituiti. Proprio questa spirito, che aveva animato sino ad oggi questa corsa, è mancato a Valverde che sembra aver preferito trovarsi in una situazione favorevole per il successo parziale che rischiare nel tentativo di far saltare il banco, tentativo dall’esito davvero imprevedibile.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 2:47:33
2 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
3 Sergei Chernetski (Rus) Team Katusha
4 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling
5 Romain Hardy (Fra) Cofidis, Solutions Credits
6 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team
7 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
8 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
9 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida
10 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
CLASSIFICA GENERALE
1 Richie Porte (Aus) Team Sky 30:30:30
2 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:04
3 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:05
4 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:07
5 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:00:18
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:27
7 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:00:33
8 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:00:43
9 Daniel Martin (Irl) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:35
10 Jarlinson Pantano (Col) IAM Cycling 0:02:16