TRA I DUE LITIGANTI…. LA TIRRENO GODE
Gli albi d’oro segnaleranno Stefano Garzelli quale vincitore della Tirreno – Adriatico 2010, senza scendere troppo nei dettagli ed evidenziare il nullo distacco dal secondo piazzato, Michele Scarponi. In realtà, a uscire vittoriosa e a testa alta da questa sfida è stata la corsa stessa che, mai come quest’anno, ha calamitato le attenzioni dei media: c’era la lotta tutta italiana per la leadership, c’era un percorso duro ma reso apertissimo dalla mancanza di una cronometro che avrebbe rischiato di “ammazzare” la gara e c’era anche un pizzico d’internazionalità di tutto rispetto, con il terzo posto finale, a pochi secondi dai due litiganti, del campione del mondo Evans e le vittorie di campioni dai nomi altisonanti. Oggi è toccato a uno degli attesi protagonisti dell’imminente Milano – Sanremo, il norvegese Boasson Hagen, che ha fatto suo il prestigioso traguardo di San Benedetto del Tronto.
Foto copertina: Stefano Garzelli festeggia la vittoria con il compagno di squadra Massimo Codol (foto Bettini)
A San Benedetto del Tronto la volata vincente di Boasson Hagen ha messo la parola fine alla Tirreno-Adriatico 2010.
Una volata forse un po’ pasticciata, senza un treno che prendesse in mano il gruppo negli ultimi decisivi chilometri. Senza alcuni aventi diritto, come il Cavendish caduto a 6 km dal termine e il Freire che gioca a nascondino. Senza Bennati, incapace oggi di accodarsi al suo luogotenente Oss. Con un Petacchi che ha tolto ieri i punti dal mento e che oggi si tocca con Farrar. Comunque, il norvegese non ha rubato niente a nessuno, ha sfruttato il lavoro dei suoi uomini, ha saputo battezzare le ruote giuste ed è stato capace di saltare tutti negli ultimi concitati metri per passare per primo e con un buon margine sulla linea finale.
Ma il filo conduttore e l’interesse maggiore della tappa odierna erano i due secondi che, dopo una settimana di battaglie ciclistiche, dividevano la maglia azzurra Scarponi da Stefano Garzelli.
La presenza lungo il percorso di due traguardi volanti con rispettivi abbuoni vivacizza l’andamento della corsa. Nell’Acqua&Sapone lavora grosso Paolini, che dovrà supportare il varesino nella sua caccia all’abbuono mentre, per quanto riguarda l’Androni Giocattoli, saranno Ginanni e Rodriguez a cercare di portare via gli abbuoni nei traguardi volanti.
Così tutti assolvono il proprio impegno nel migliore dei modi. E Garzelli si aggiudica ambedue le volte il terzo posto, colmando il gap che lo divideva dal marchigiano.
Così, dopo la conta dei piazzamenti ottenuti, la prima posizione spetta a Stefano Garzelli che ritorna così alla vittoria dopo due anni. Un tristemente sorridente Michele Scarponi non riesce così a sfatare il tabù che non vede più vittorie consecutive nella corsa dei due mari da dieci anni esatti, dalla doppietta 1989-1990 dello svizzero Rominger. Al terzo posto si conferma Cadel Evans, che oggi non ha preso parte alla diatriba tra i due italiani.
Si è così conclusa la corsa dei due mari. Si è conclusa con le due facce del ciclismo, quella sorridente del vincitore e quella con il sorriso amaro dello sconfitto. Le due facce della commedia greca, una commedia trasportata ai giorni nostri e sviluppata come nessun sceneggiatore avrebbe saputo immaginare. Fosse stato un film, avrebbe almeno meritato una nomination come miglior sceneggiatura originale nella notte degli Oscar.
Adesso è ora di pensare alla Milano – Sanremo, in locandina per sabato prossimo: chissà se la Tirreno avrà dato le indicazioni giuste su quello che potrà accadere sulla riviera ligure?
Mario Prato