TIRRENO THRILLING: CHI SARA’ L’ASSASSINO?
Mai nella storia della Tirreno – Adriatico, o almeno negli anni più recenti, si era assistito a una corsa così incerta, con i primi della classifica racchiusi in una manciata di secondi e la possibilità, degna d’un romanzo poliziesco che si legge tutto d’un fiato per cercare di scoprire chi sia l’assassino, che siano i traguardi volanti dell’ultima tappa a decretare con certezza il vincitore della 45a edizione. L’ultimo sprint, invece, rimarrà ancora appannaggio degli sprinter. Oggi vittoria del russo Ignatiev, che sulle rampe finali di Macerata riesce a resistere al ritorno scatenato del gruppo, nel quale Scarponi e Garzelli si “francobollavano”a vicenda.
Foto copertina: Michele Scarponi marca a uomo Garzelli nel finale maceratese (foto Bettini)
Tappa decisiva, si diceva. Ultima occasione per portare a casa la Corsa dei due mari, si diceva. Percorso difficile e insidioso, si diceva. Tutto vero, ma dopo aver visto quello che è successo oggi bisogna citare il grande Gino Bartali: “Tutto sbagliato, tutto da rifare”.
Tutto sarà ancora messo in discussione domani, nell’ultima tappa dedicata ai velocisti, ma che arrecherà una succulenta dote di abbuoni fra traguardi volanti e arrivo che sono tanto oro per la cortissima classifica attuale.
La tappa odierna era giustamente considerata insidiosa e così, quando la fuga dei dodici è partita, nessuno si è dannato più di tanto. La gara vera era un’altra, era quella della gestione accurata del tesoretto di Michele Scarponi: una manciata di secondi su Garzelli e poco di più su Iglinsky ed Evans. Infatti, davanti la fuga arricchita dalla presenza di Boonen e Igniatiev navigava con un vantaggio massimo di 4’ lungo i saliscendi dei 134 km previsti tra Montecosaro e il ripido centro storico di Macerata.
Il gruppo maglia azzurra era tenuto in mano dagli uomini Androni, ma con l’avvicinarsi del traguardo, con l’aria che diventava sempre più elettrica e annunciava la battaglia, sono le maglie rosse dell’Acqua&Sapone e della BMC che cominciano ad alzare il ritmo. Nel frattempo, i due contendenti Scarponi e Garzelli attuavano un marcamento a uomo in perfetto stile calcistico, il tutto senza essere persi di vista dagli altri corridori che occupavano le prime posizioni della generale.
Ovviamente, il cambiamento nelle prime posizioni del gruppo inseguitore ha sortito, come prima conseguenza, il ridursi del vantaggio dei fuggitivi. Per non correre il rischio di ritrovarsi con il classico cerino in mano, il russo Ignatiev, pungolato anche dalla presenza del suo team manager Tchmil in carovana, porta l’attacco decisivo e s’invola allo scoperto, riuscendo a gestirsi fino all’arrivo di Macerata nonostante lo scarsissimo margine di vantaggio sui sempre più assatanati inseguitori. È proprio quello che succede alle sue spalle a monopolizzare le attenzioni di tutti. Sull’ultima rampa al 18% Garzelli si gioca una prima carta, ma è francobollato dal marchigiano e i due si presentano appaiati sul tortuoso falsopiano che segue il tratto più ripido. Sono poi raggiunti dai più prossimi inseguitori e tra selciato, muri e curve ci si gioca la volata per il secondo posto e i rimanenti abbuoni disponibili. Garzelli ha la meglio sul campione del mondo, mentre Scarponi arriva dietro, salvando per appena 2” secondi la maglia azzurra.
Domani sarà battaglia su ogni traguardo volante, sempre che l’attuale leader non liberi una fuga che faccia incetta degli abbuoni che infarciranno il percorso dell’ultimo giorno di gara.
Mario Prato