STAVOLTA IL SASSO NON GLI HA FATTO TETTO
L’ascesa che l’anno scorso l’aveva lanciato nell’olimpo dei vincitori della Corsa dei due mari, stavolta non è stata benevola con Michele Scarponi. Lo scalatore marchigiano forse si sentiva “gigante” dopo la vittoria conseguita l’altro giorno a Chieti, ma lo Zeus del Sasso Tetto ne ha frenato la marcia e, punendolo come i suoi mitologici predecessori, lo ha fatto… precipitare: una caduta avvenuta nel corso della discesa, infatti, ha condizionato il finale della gara di Scarponi che, comunque, mentre davanti Gasparotto batteva allo sprint Garzelli, è riuscito a salvare la maglia azzurra per 10 miseri secondi. L’attuale situazione in classifica non gli permetterà di dormire sonni tranquilli: ora la tappa di Macerata si annuncia per tutti più dura del previsto ed anche la tappa conclusiva di San Benedetto del Tronto potrebbe riservare sorprese.
Foto copertina: Michele Scarponi in azione tra le nevi del Sasso Tetto (foto Bettini)
Nei roadbook personali di tutti i partecipanti alla Tirreno-Adriatico quella da Chieti a Colmurano doveva essere segnata in rosso. Perché sia che devi o vuoi giocarti la tappa, sia che devi lottare contro il tempo massimo, oggi sarebbe stata comunque una maledetta domenica.
Anche se a causa del maltempo dei giorni precedenti il percorso originale era stato modificato e accorciato a “solo” 217 km, il Sasso Tetto innevato e la ripidissima rampa che porta all’arrivo di Colmurano erano “i babau” che popolavano gli incubi delle notti precedenti.
Dopo il via e poco più di 40 km effervescenti, con tentativi infruttuosi di fuga, riesce ad avvantaggiarsi un gruppetto ben assortito. S’involano con successo Hammond, Modolo, Grabovskyy, Oss e Bandiera, ai quali si accodano, subito dopo, Mondory, Perez Lezaun, Van Summeren, Pinotti, Mazzanti e Klostergaard.
Il gruppo maglia azzurra lascia fare, sapendo che sarà la strada a riportare tutto alla normalità. Gli undici attaccanti riescono comunque a mantenere il loro vantaggio intorno ai 4’.
La salita verso Sasso Tetto screma il gruppo di testa – nel quale rimangono solo Mazzanti, Pinotti, Perez Lezaun e Van Summeren – ma anche quello inseguitore: con un battagliero Pozzovino a fare l’andatura vanno in difficoltà, tra gli altri, anche Visconti, Cancellara, Pozzato, Boonen, Bennati e Cavendish.
Il GPM vede passare primo Pinotti, inseguito a 16” da Pozzovivo, Garzelli e Rogers e altri otto.
In discesa il grupp che insegue Pinotti, si rinfoltisce di alcune unità. Michele Scarponi e Serpa Perez si toccano e finiscono per le terre, senza apparenti conseguenze se non contusioni e ferite varie. I due, fatta la conta dei danni, ripartono subito e si riaccodano al gruppo in caccia del campione italiano a cronometro.
Dopo185 km finisce la fuga di Pinotti e la corsa entra nel vivo. Attacca e s’invola lo spagnolo Oroz Ugalde che raggiunge un vantaggio di una quarantina di secondi. Il battistrada è poi raggiunto da Enrico Gasparotti: da quel momento i due proseguono di comune accordo fino all’inizio del muro al 20% che porta sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. L’italiano rimane da solo, ma è ben presto raggiunto da Garzelli, Iglinskiy ed Evans. I quattro proseguono con un Evans scatenato che cerca di mettere più secondi possibili tra lui e la maglia azzurra Scarponi. Ma è Gasparotto che s’impone, precedendo Garzelli, Iglinskiye e la maglia iridata Evans.
Michele Scarponi, giunto a 8” dai primi, conserva la leadership della corsa.
Dopo la vittoria di oggi, anche il portacolori dell’Astana si candida per essere protagonista alla prossima Milano-Sanremo. “In tanti aspettavano una mia vittoria, eccoli serviti” ha, infatti, dichiarato l’atleta friulano. “ Da martedì mi concentrerò esclusivamente sulla corsa dei sogni: la Milano-Sanremo che si correrà sabato prossimo”.
Michele Scarponi ha vissuto una difficile giornata giocata in difesa e mnonostante la caduta, ha conservato la maglia azzurra di leader della classifica generale. A scopo precauzionale, il corridore marchigiano al termine della tappa è stato portato in ospedale per effettuare una radiografia al polso, battuto sull’asfalto nella scivolata avvenuta scendendo dal Sasso Tetto.
Daniele Bennati (Liquigas) ha mantenuto la maglia rossa della classifica a punti, Grabovskyy (ISD) ha strappato nuovamente la maglia verde dei GPM al compagno di squadra Caccia mentre Gesink (Rabobank) ha conquistato quella bianca che premia il miglior giovane della classifica.
Oggi si correrà la sesta tappa, la Montecosaro – Macerata di 134 chilometri, frazione che potrebbe risultare più impegnativa di quello che sembra, a detta del leader della classifica Michele Scarponi.
Mario Prato