PREVIEW SANREMO: CAMERA CON VISTA SULLA CLASSICISSIMA
marzo 20, 2015
Categoria: Approfondimenti
Alla vigilia della 106a edizione della Milano-Sanremo vi spalanchiamo la finestra sui partecipanti alla classicissima, prensentandovi i corridori più quotati al via e le loro possibilità di successo sul ritrovato rettilineo di Via Roma, a partire da quelle del britannico Cavendish giù giù fino ai nomi di qualche possibile “outsider”.
Ormai ci siamo, è primavera… è Sanremo! Ci siamo arrivati un po’ in sordina perché tutta l’attenzione converge sugli attesi protagonisti dei Grandi Giri, quindi già si spiano le chance di Contador nel suo tentativo di doppietta Giro-Tour, le mirabilie freak di Froome, gli attacchi innevati di Quintana o i ritardi nella forma di Nibali.
Inoltre, una miscela infausta di malasorte e malafede organizzativa hanno addolcito il percorso oltre ogni dire, togliendo di mezzo l’importantissima salite delle Manie, che aveva ridato un senso alla corsa pur trovandosi a 10 0km dalla fine. Vero è che e stato riavvicinato il traguardo al Poggio, 1 km in meno per gli attaccanti, di nuovo in via Roma, però le frane, reali o presunte, hanno mutilato buona parte dell’altimetria, portandosi via anche la Pompeiana, che dove essere la grande novità della scorsa edizione e che, invece, non ci sarà nemmeno quest’anno.
Basterà tornare in via Roma?
E perché malafede, poi? Il sospetto è che si sia voluto a tutti i costi rimettere in gioco Cavendish, un nome che a RCS piace da sempre: come a dire, se tra dubbi e frane volata deve essere, che sia di un nome grosso! E l’unico nome davvero grosso negli sprint, almeno in termini di marketing, a oggi è proprio il Cav, oltre a Kittel che però non ha speranze di resistere alle impervie rampe del Poggio o di qualche altro cavalcavia (tant’è che non si schiera nemmeno alla partenza).
Poco importa che ci sia invece tutta una nidiata di “sprinter resistenti”, quindi anche molto più “nobili”, se vogliamo; personaggi, tanto per dire, capaci pure di vincere in cima a una salita, sia pure pedalabile, come Matthews e Bouhanni, oppure di arrivare nei primi cinque delle grandi classiche del Nord (e parliamo di Fiandre e Roubaix, non delle semiclassiche che strizzano l’occhio ai velocisti), come Kristoff, vincitore della scorsa Sanremo, poi quinto al Fiandre, o Degenkolb, secondo nell’ultima Roubaix. Macché, in nome del destefaniano “chiccazzè”, qui ci vuole la vedette, quale che sia la qualità del percorso. Contenti loro!
Il jolly sarebbe naturalmente Sagan, mediatico al punto giusto, ma Sagan se la gioca sempre, come che sia il percorso; se la gioca, direbbero i maligni, nel senso che arriverà secondo. Suppergiù una ventina di secondi posti negli ultimi mesi e solo una vittoria, colta in extremis proprio l’altro giorno in quel di Porto Sant’Elpidio, sono un viatico un po’ minaccioso. Emblematico quanto accaduto ad Arezzo, sempre durante la testé conclusasi Tirreno-Adriatico: Sagan riuscì a fare secondo dietro a Greg Van Avermaet, un altro fenomeno del piazzamento, capace di fare secondo al Fiandre, all’Het Volk, alle Strade Bianche, al Giro del Piemonte etc. etc. ma ancora, fino ad Arezzo appunto, digiuno di vittorie nel World Tour. Tanto per dire!
Comunque Peter resta in prima fila, vediamo se sbloccarsi sul traguardo marchigiano gli darà una spinta psicologica in più (e, già che ci siamo, occhio pure allo stesso Van Avermaet: magari vale lo stesso discorso, e in più avrà al fianco il sempre minaccioso, per quanto ultimamente opaco, Philippe Gilbert).
In primissima fila, naturalmente, pure Cancellara, che, parlando di secondi posti, ne ha accumulati fin troppi in questa gara (tre negli ultimi 4 anni), che pure vinse nel 2008. Ora vuole proprio bissarla e la forma c’è tutta. Vedansi i chilometri finali delle crono durante la Tirreno, percorsi a più di 60km/h di media, compensando con queste lunghissime accelerazioni conclusive la minor velocità media rispetto a Malori, ad esempio. Trasmutatosi in mezzo velocista, Cancellara dovrebbe comunque trovarsi di mezzo qualcuno più rapido: ma dopo 300 km non è sempre così detto. E la sparata da finisseur non gli è così desueta.
Chi tenere d’occhio, poi? Insomma, la Sanremo è la tipica gara che “chiunque può vincere”, quindi la lista è lunghissima (e giocoforza incompleta).
Di particolare interesse è la formazione Lotto: i belgi hanno un Tony Gallopin in grandissima forma, se non appagato dalla vittoria di tappa in quel di Nizza, col vantaggio di poter giocare con la copertura di Greipel in agguato per la volata. Veloce in sprint ristretti, resistente in salita, abile discesista, la chiave potrebbe essere il “diritto a non tirare” in virtù della presenza, in gruppo, del gorilla tedesco.
Stesso discorso in casa Omega Pharma: Cavendish potrebbe anche fare da specchietto per le allodole, cedendo il passo alla pericolosissima coppia offensiva formata dal ceco Stybar, fenomeno del ciclocross passato alla strada e recente trionfatore a Siena nella Strade Bianche, assieme al giovane polacco Kwiatkowski, in maglia iridata. Entrambi sono in gran forma e godono di bella esplosività unita a una guida fenomenale del mezzo, che, specie se piove, giù dal Poggio giova.
Giovani opzioni, entrambi sprinter spuri ma con ottimo fondo e tenuta sulle salitelle, degni di nota più di altri a causa degli squadroni che avranno a proteggerli: l’inglese Swift della Sky e lo spagnolo Lobato della Movistar, quest’ultimo supportato da (o a supporto di) Rojas, un vecchio volpone di questi arrivi. E, attenzione attenzione, l’ultima ora è che si aggrega alla festa Valverde, l’uomo che può fare podio in qualunque ma proprio qualunque gara in qualsiasi momento dell’anno. Vincere, beh, non così spesso!
Gioco di squadra tra due baldi giovani con un enorme futuro dietro le spalle in casa MTN-Qhubeka, il primo team africano a vincere la Sanremo, due anni fa. Torna Ciolek, spalleggiato ora da Boasson Hagen (e dall’italiano Sbaragli, che temo farà da gregario).
Parlando di tricolore, quali le speranze per gli italiani, di cui forse si sarà colta una certa assenza nelle abbondanti righe che precedono? Caschiamo male, ma non malissimo: abbiamo anche noi tutta una sfilza di “velocisti resistenti” ormai giunti alla maturità o che ad essa si affacciano. Il problema, per loro, è l’essere nati in concomitanza di una generazione cui appartengono svariati atleti di caratteristiche affini… ma davvero molto forti!
Possiamo comunque puntare – temo più per un piazzamento che altro – su Cimolai della Lampre, visto in buona forma, che si giocherà le stellette di capitano con il piccoletto terribile Bonifazio. Li si vedrebbe bene tutti e due nella top 20, però magari nessuno a podio! Stesso discorso, ma scalando in giù le posizioni, per i Bardiani: i predestinati Battaglin e Colbrelli, la promessa Ruffoni… a differenza dei Lampre sembrano davvero giù di forma, dopo una Sanremo 2014 strepitosa. Per Colbrelli problemi fisici da recuperare.
C’è poi l’indefettibile Nizzolo, espertissimo collezionista di camionate di piazzamenti (ma proprio all’ultimo momento ha conquistato il primo successo stagionale al GP Nobili), che corre con Cancellara.
Tanti corridori fatti un po’ con lo stampino, selezionati evidentemente da un mondo di gare giovanili avido di vittorie da buttare sul piatto a mucchi (corridori quindi veloci) nel selettivo panorama di gare italiane, sempre mosse (necessaria pertanto la resistenza). Peccato, come detto, che i fenomeni di questa combinazione, perfetta per la Sanremo, siano nati altrove.
Altro discorso per Guardini, velocissimo ma allergico alle ascese (un po’ come, per ora, il francese Démare): va segnalato solo in virtù dell’addolcimento del tracciato, ma le speranze sono relative.
In chiave tricolore non possiamo dimenticare, ovviamente, le piissime illusioni: quest’anno portano i nomi di Nibali e Pozzato. Il secondo compare in questa lista più che per il quarto posto aretino, per un motivo meramente economico: è in scadenza di contratto, quindi magari si tira a lucido, perché se no sai la fatica di cercarsi un nuovo team in cui accucciarsi? Quindi avanti, la gamba gira, Twitter anche (lamentele a pioggia per la neve del Terminillo, da lui affrontata in completo estivo alla faccia delle previsioni), le premesse per un tardivo bis ci sono tutte!
Quanto a Nibali, è chiaro che la forma è scarsotta, per usare un eufemismo. Il carattere però c’è, e l’arrabbiatura del siculo per l’esclusione delle salite delle Manie e della Pompeiana lascia intuire che qualche pensierino a una bella prestazione l’aveva fatto. L’anno scorso realizzò un’azione tanto suicida quanto entusiasmante, e la gamba era ancora peggiore di quella odierna. Per vincere ha bisogno di una congiunzione astrale che avrebbe del miracoloso, qualcuno che lo accompagni nella fuga kamikaze, e che poi sparisca all’atto di giocarsi la gara in volata ristretta, senza che chicchessia rientri da dietro. Alla vigilia della Sanremo, che dire?, tutto può essere!
Concludo, in omaggio alla De Stefano e ai volponi di RCS, con un bel pokerissimo di “chiccazzè” che, se pescassero il jolly, impartirebbero almeno agli organizzatori la lezione per cui, togliendo qualità al tracciato, non è detto che l’effetto sia quello voluto, del vincitore di nome, perché la lotteria è sempre dietro l’angolo. Questi sono validi, e se la corsa non è troppo selettiva possono mettere il naso fuori: l’irlandese Bennett, il lituano Navardauskas, o il kazako Lutsenko.
Gabriele Bugada
COSI’ L’ANNO SCORSO
1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 6:55:56
2 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
3 Ben Swift (GBr) Team Sky
4 Juan Jose Lobato Del Valle (Spa) Movistar Team
5 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
6 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
7 Zdenek Stybar (Cze) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
8 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
9 Gerald Ciolek (Ger) MTN – Qhubeka
10 Peter Sagan (Svk) Cannondale
11 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin Sharp
12 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
13 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
14 Sebastian Langeveld (Ned) Garmin Sharp
15 Lars Petter Nordhaug (Nor) Belkin-Pro Cycling Team
16 Yoann Offredo (Fra) Fdj.fr
17 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
18 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
19 Grégory Rast (Swi) Trek Factory Racing
20 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
21 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
22 Davide Cimolai (Ita) Lampre-Merida
23 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Belisol
24 André Greipel (Ger) Lotto Belisol
25 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
26 Alexandre Pichot (Fra) Team Europcar 0:00:06
27 Fabian Wegmann (Ger) Garmin Sharp 0:00:07
28 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:34
29 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
30 Filippo Pozzato (Ita) Lampre-Merida 0:00:40
31 Thomas Leezer (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:54
32 Nicki Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo
33 Luca Paolini (Ita) Team Katusha 0:01:12
34 Arnaud Demare (Fra) Fdj.fr 0:01:22
35 Tony Gallopin (Fra) Lotto Belisol
36 Mauro Finetto (Ita) Yellow Fluo
37 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:01:33
38 Martijn Maaskant (Ned) Unitedhealthcare Professional Cycling Team 0:01:35
39 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 0:01:54
40 Lloyd Mondory (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:09
41 Maarten Tjallingii (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:02:38
42 Adam Hansen (Aus) Lotto Belisol
43 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani CSF 0:03:14
44 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:03:15
45 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
46 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
47 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:22
48 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 0:03:36
49 Daryl Impey (RSA) Orica GreenEdge 0:03:50
50 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka 0:04:10
51 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
52 Yaroslav Popovych (Ukr) Trek Factory Racing 0:05:08
53 Marc Demaar (Ned) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
54 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano
55 Jack Bauer (NZl) Garmin Sharp 0:05:23
56 Thor Hushovd (Nor) BMC Racing Team 0:05:29
57 Robert Förster (Ger) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
58 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team
59 Francesco Chicchi (Ita) Yellow Fluo
60 Mickael Delage (Fra) Fdj.fr 0:05:34
61 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:06:03
62 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:06:06
63 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:06:20
64 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli 0:06:23
65 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
66 Diego Rosa (Ita) Androni Giocattoli
67 Cesare Benedetti (Ita) Team Netapp – Endura
68 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
69 Nikolay Trusov (Rus) Tinkoff-Saxo
70 Hayden Roulston (NZl) Trek Factory Racing
71 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
72 Sébastien Hinault (Fra) IAM Cycling 0:07:49
73 Reinardt Janse Van Rensburg (RSA) Team Giant-Shimano
74 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team 0:07:51
75 Aliaksandr Kuchynski (Blr) Team Katusha 0:10:04
76 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha
77 Kiel Reijnen (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
78 Michael Matthews (Aus) Orica GreenEdge
79 Klaas Lodewyck (Bel) BMC Racing Team
80 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
81 Robert Wagner (Ger) Belkin-Pro Cycling Team
82 Johan Le Bon (Fra) Fdj.fr
83 Maximiliano Ariel Richeze (Arg) Lampre-Merida
84 Jos Van Emden (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
85 Matthieu Ladagnous (Fra) Fdj.fr
86 Dries Devenyns (Bel) Team Giant-Shimano
87 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing
88 Jaco Venter (RSA) MTN – Qhubeka
89 Svein Tuft (Can) Orica GreenEdge
90 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Shimano 0:11:42
91 Jan Barta (Cze) Team Netapp – Endura
92 Marcel Sieberg (Ger) Lotto Belisol
93 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
94 Luke Durbridge (Aus) Orica GreenEdge
95 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar
96 Alessandro Bazzana (Ita) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
97 Marco Coledan (Ita) Bardiani CSF
98 Johan Van Summeren (Bel) Garmin Sharp
99 Karsten Kroon (Ned) Tinkoff-Saxo
100 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge
101 David Boucher (Fra) Fdj.fr 0:14:33
102 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp – Endura
103 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team
104 Merhawi Kudus Ghebremedhin (Eri) MTN – Qhubeka
105 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp 0:17:59
106 Kenny Robert Van Hummel (Ned) Androni Giocattoli
107 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo
108 Rick Flens (Ned) Belkin-Pro Cycling Team
109 Christopher Jones (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling Team
110 Rafael Andriato (Bra) Yellow Fluo
111 Laurent Didier (Lux) Trek Factory Racing
112 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
113 Eugenio Alafaci (Ita) Trek Factory Racing
114 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale