CONTADOR: CORAZZATA NON AFFONDATA, BATTAGLIA NON FINITA

marzo 14, 2010
Categoria: News

La tappa che prevedeva il transito da Fayence stavolta non è stata fatale ad Alberto Contador, che comunque non ha avuto vita facile affrontando i 220 Km della Peynier – Tourrettes-sur-Loup con la sgradevole senzazione del fiato sul collo degli inseguitori. Il Col de Vence lo ha visto sfidarsi apertamente con Valverde ma questi è non riuscito a sparare cannonate alla corazzata Contador, che si è vista colpita solo da un piccolo siluro di 4 secondi d’abbuono. I 14” attuali di vantaggio del “pistolero” non gli permettono, però, di considerare la guerra né finita, né tantomento vinta: la conclusiva tappa di Nizza potrebbe definitivamente far pendere il verdetto verso l’avversario.
La bagarre in seno al gruppo non ha impedito allo spagnolo Tondo di aggiudicarsi la tappa, portando a termine – anche se con un risicato vantaggio, una fuga durata 180 Km e che aveva avuto tra i protagonisti Damiano Cunego.

Foto copertina: sulle strade della Provenza ecco una vittoria “a tutto Tondo” (www.ispaphoto.com)

Ci si avvicina al termine della 68a edizione della Parigi- Nizza e frazioni come quella di Tourrettes-sur-Loup costituiscono le ultime occasioni, per chi ne ha ancora, per ribaltare a proprio favore la situazione. Contador è di giallo vestito ma non può dormire sonni tranquilli, poiché i secondi che lo dividono dagli inseguitori sono troppo pochi e gli inseguitori sono tutto tranne che appagati.
Il programma di oggi prevede la tappa più lunga, 220 km e 8 GPM, ma solo l’ultimo, il Col de Vence, è classificato 1a categoria.
La partenza da Peynier è stata, come il solito, a tutto gas, grazie anche alla presenza di due gran premi nella montagna nei primi 38 km. I vari tentativi, però, sono portati avanti senza né costrutto, né fortuna. È solo al km 40, dopo la Côte de Barjols, che la fuga buona riesce a partire.
Perget, Sorensen, Sylvain Chavanel, Seeldrayers, Fofonov, Tony Martin, Montfort, Tondo, Van den Broeck, Casar, Cherel, Leipheimer, Machado, Champion, Sicard, Kolobnev, Vorganov, Gautier, Turgot, Cummings, Moinard, Geschke e Damiano Cunego riescono a prendere il largo. Sembra la fuga giusta, anche perché è ben assortita e presenta nei ranghi anche qualche bel pezzo da 90. Il problema maggiore è la presenza nei 23 dell’ex enfant prodige Chavanel, che alla partenza era a 1’27” da Contador. Infatti, strada facendo il portacolori della Quick Step diventa maglia gialla virtuale.
Comunque la fuga va avanti, anche se l’Astana fa buona guardia e il vantaggio dei fuggitivi rimane sull’ordine del minuto e mezzo – due minuti.
Con il passare del tempo il gruppo di testa comincia a perdere qualche elemento. Ma è la salita del Col de Vence a dividere la farina dalla crusca. Appena la strada comincia a salire Cunego, Tondo e Gautier aprono le danze, mentre Chavanel e Kolobnev rispondono ma senza riuscire ad accodarsi. Insomma, il Col de Vence che costò la vittoria a Roche nel suo fantastico 1987, anche oggi chiede il suo tributo a chi lo affronta senza rispetto. I superstiti della fuga salgono sgranati come grani di un rosario, ognuno da solo, con la sua fatica e la volontà di fare del proprio meglio. Al GPM passa primo Tondo, con 18” su Cunego, 45” su Gautier, 1’30” su Intxausti, Samuel Sanchez, Contador, Valverde e gli altri componenti del gruppo maglia gialla.
Mancano 33 km al termine e per il corridore in maglia Cervelo comincia una personalissima cronometro, contro il tempo, contro gli inseguitori e contro la guerra che si combatte nel gruppo inseguitore tra Valverde e Contador per portare a casa il bersaglio grosso.
Lo spagnolo riesce a mantenere tutti alle spalle, cosa che non riesce a Cunego. Lo stesso dicasi per Chavanel, Fofonov, Intxausti, Coppel, Voeckler e Péraud che hanno provato ad andare in caccia ai meno 5.
Lo striscione d’arrivo sancisce Toldo vincitore di tappa, mentre alle sue spalle, 5” dopo l’arrivo dello spagnolo, Alejandro Valverde regola i 41 inseguitori e, grazie agli abbuoni, rosicchia qualche secondo a Contador. Alle spalle del portacolori della Caisse d’Epargne troviamo la sempre meno sorpresa Sagan, Samuel Sanchez e gli altri. Contador, arrivato 17°, mantiene la leadership per soli 14”. Primo italiano è Daniele Righi, decimo, mentre uno degli animatori del finale, Damiano Cunego, ha chiuso 56° a 5’04”.
Per quanto concerne la classifica generale abbiamo già detto dei due contendenti spagnoli, mentre Kreuziger che mantiene la terza piazza a 25”, con un secondo di vantaggio su Luis Leon Sanchez. Primo italiano è Ivan Santaromita, 24° a 3’19”.
Nelle altre classifiche le posizioni di testa rimangono invariate con Sagan in maglia verde, Moinard in maglia a pois e Kreuziger in maglia bianca. La leadership di migliore squadra invece è passata dalla Caisse d’Epargne alla Liquigas-Doimo.
Oggi i 119 km del non facile circuito nizzardo riusciranno a ribaltare definitivamente le sorti della “Course au soleil”?

Mario Prato

Damiano Cunego in fuga con Tondo e Gautier (foto AFP)

Damiano Cunego in fuga con Tondo e Gautier (foto AFP)

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