TIRRENO ADRIATICO 2010, MINIGIRODITALIA

marzo 9, 2010
Categoria: Approfondimenti

Il calendario del ciclismo mondiale è costituite da date mobili e da altre sacrosante. Lo sanno anche le biciclette che, quattro giorni dopo la partenza della Parigi – Nizza, prende il via la Tirreno – Adriatico, unica alternativa “on the road” alla marcia d’avvicinamento alla Milano – Sanremo. Quest’anno la differenza di latitudine tra le due corse sarà appianata dalle condizioni atmosferiche, con climi che si annunciano rigidi anche sulle solitamente più calde rotte della “corsa dei due mari”. Differentissimi, invece, i tracciati di gara: se oltralpe le salite latiteranno, sulla strada per San Benedetto del Tronto i corridori incontreranno parecchi saliscendi, spesso assai arcigni, con pendenze che anticiperanno i sesti gradi della prossime edizione della corsa rosa. Quest’anno non ci sarà il muro di Montelupone, ma i finali di Chieti, Colmurano e Macerata non lo faranno di certo rimpiangere.

Foto copertina: lo stupendo panorama che i partecipanti alla 45a edizione della Tirreno – Adriatico godranno, una volta raggiunta la cima della Forca di Presta (www.uif-net.com)

Un Giro d’Italia in miniatura. Può essere considerato una versione ridotta della corsa rosa 2010, il tracciato proposto quest’anno per la Tirreno – Adriatico, per il suo aborrire i chilometri da affrontare contro il tempo e per la profusione di pendenze a due cifre che i corridori dovranno affrontare nelle tre giornate centrali, “grattuggiate” come il tartufo sulle colline che, da 44 anni, rappresentano l’essenza della “corsa dei due mari”. Non dalla sfida contro l’orologio – tolta dal tracciato per venire incontro alla fame di percorsi meno impegnativi –, non dalle grandi salite uscirà il nome del successore di Michele Scarponi, ma da questa sbornia di lievi alture che, mai come quest’anno, si annunciano arcigne e proposte a mitraglia.
La 45a edizione prenderà il via mercoledì 10 marzo da Livorno e si concluderà sette giorni più tardi con la consueta passerella di San Benedetto del Tronto, capolinea di una corsa lunga 1247 Km complessivi, una quarantina in meno rispetto alla parallela Parigi – Nizza, che quest’anno è stata sottoposta a una decisa liposuzione della zavorra di salite, intervento che Zomegnan non s’è sentito di applicare sul profilo della Tirreno – Adriatico, gara che sarebbe stato impossibile proporre senza difficoltà altimetriche, data la geografia dell’Italia centrale.
Le prime tre frazioni, interamente tracciate sulle strade di Toscana, a meno di sorprese saranno terreno di caccia per i ghepardi del gruppo, poi entreranno in scena i pretendenti alla maglia azzurra di leader della classifica, da quest’anno intitolata alla memoria di Franco Ballerini. Chieti, Colmurano e Macerata accoglieranno le tre frazioni più impegnative, tutte col traguardo in quota, dopo aver affrontato stilettate che non faranno di certo rimpiangere il muro di Montelupone, affrontato nelle ultime due edizioni.

1a TAPPA: LIVORNO – ROSIGNANO SOLVAY (148 Km)

Come nella passata edizione, la Tirreno prenderà le mosse dalla provincia di Livorno e permarrà sulle strade toscane per tre giornate, caratterizzate da percorsi laocoontici, più intricati dal punto di vista planimetrico – tutte circuiti che s’innesteranno su altri circuiti – che sul piano delle reali difficoltà di gara. Per i velocisti non dovrebbero esserci problemi, almeno per molti di essi, ma vanno tenute in conto sorprese, come quella vista l’anno scorso a Capannori quando, sul traguardo della prima tappa, la volata del gruppo fu anticipata di una dozzina di secondo dall’arrivo del francese El Fares e dell’ucraino Duma.
Quella frazione presentava l’ultimo ostacolo ai meno 16, mentre stavolta saranno appena 7 i Km da percorrere per andare al traguardo di una tappa decisamente più vallonata, ma che si aprirà con un circuito di una quarantina di chilometri totalmente pianeggiante. Trasferitisi da Livorno nella non lontana Rosignano Solvay, località balneare famosa per le “Spiaggie Bianche”, i corridori dovranno affrontare una prima tornata di circa 50 Km, superando le ascese di Rosignano Marittimo e Nibbiaia, in vetta alle quali sarà messa in palio la prima maglia verde, che premierà il leader della classifica dei GPM. A decidere la prima maglia azzurra sarà, invece, il doppio anello conclusivo di circa 18 Km, che prevede la ripetizione della salita di Rosignano Marittimo, con il penultimo passaggio valevole come traguardo volante, presso il quale saranno distribuiti i primi abbuoni che andranno a “costumare” la classifica generale. Le bonificazioni faranno gola a molti e questo ingrediente potrebbe intervenire a rompere le uova del paniere alle squadre dei velocisti, che faranno fatica a tenere cucito il gruppo in questi frangenti di gara.

PARTENZA: Rotonda dell’Ardenza, ore 11.15
VIA VOLANTE: ore 12.45, Via Firenze
MEDIE PREVISTE: 40 – 44 Km orari
TRAGUARDO VOLANTE: Rosignano Marittimo (Km 129,9) tra le 15.42 e le 15.59
GPM: Rosignano Marittimo – 1° passaggio (148m – 1,2 Km al 5,8% – dopo 79,5 Km) tra le 14.33 e le 14.44; Nibbiaia (271m – 6,9 Km al 2,9% – dopo 98,6 Km) tra le 14.59 e le 15.12
ARRIVO: a Rosignano Solvay, Via Salvador Allende, tra le 16.06 e le 16.27

2a TAPPA: MONTECATINI TERME – MONTECATINI TERME (165 Km)

Il gruppo affronterà con molta curiosità la seconda frazione della Tirreno – Adriatico, una tappa in “circuiti” – sarà costituita da tre anelli consecutivi – che li porterà a pedalare sul tracciato che, il prossimo autunno a Melbourne, sarà proposto all’UCI quale sede dei mondiali di ciclismo del 2013. Prima di affrontare il probabile itinerario iridato, i corridori dovranno percorrere due tornate più ampie, simili nel chilometraggio – una cinquantina di chilometri circa cadauna – ma differenti nelle difficoltà, andando a scollinare le salite di Massa e Cozzile e di Goraiolo, primo GPM giornaliero a oltre 700 metri di quota. Difficilmete provocherà selezione, così come la salita di Vico, punto culminante del gran finale, che sarà affrontata nel tratto iniziale dell’ultimo circuito. Le facili pendenze e l’assoluta mancanza di asperità negli ultimi 11 Km dovrebbero lasciare la porta aperta ai velocisti che cominceranno a pregustare un periodo d’oro per loro, considerata anche l’accessibilità dei percorsi mondiali sui quali si gareggerà a Geelong quest’anno e nella danese Rudersdal nel 2011. Ci sarà, comunque, un’insidia che l’altimetria non evidenzia e sarà costituita dalla stretta curva a gomito che, nel corso dell’ultimo chilometro – tra l’altro tracciato in lieve falsopiano ascendente –, introdurrà il rettilineo d’arrivo, affrontata anche nel finale della tappa di Montecatini del Giro d’Italia del 2003. Quel giorno, mentre Mario Cipollini volava verso il suo 42° e ultimo successo sulle strade della corsa rosa, in quello spigolo cadde il lettone Nauduzs che trascinò nel capitombolo anche la maglia rosa Garzelli e l’immediato inseguitore Simoni. Un punto che il futuro ct della nazionale dovrà circolettare in rosso e temere più dei 3200 metri al 5% dell’ascesa su per le prime pendici della Valdinievole.

VIA VOLANTE: ore 12.15, SS 435
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
TRAGUARDI VOLANTI: Pescia (Km 66,6) tra le 13.47 e le 13.57; Montecatini Terme – inizio 3° giro del circuito finale (Km 135,6), tra le 15.24 e le 15.43
ZONA RIFORNIMENTO: Montecatini Terme – inizio circuito finale (Km 103-106)
GPM: Goraiolo (762m – 11,9 Km al 5,2% – dopo 83,2 Km) tra le 14.11 e le 14.22; Vico – 4° passaggio (211m – 3,2 Km al 5% – dopo 153,5 Km) tra le 15.49 e le 16.11
ARRIVO: a Montecatini Terme, Piazzale della Torretta, tra le 16.05 e le 16.28

3a TAPPA: SAN MINIATO – MONSUMMANO TERME (159 Km)

La Tirreno – Adriatico si sposterà di pochissimi chilometri, dalle terme di Montecatini a quelle di Monsummano, per la più impegnativa frazione della tre giorni toscana. Non lo sarà esclusivamente sotto l’aspetto altimetrico, ma anche per il magone che buona parte del gruppo avvertirà nel percorrere quelle che erano le strade della vita e degli allenamenti di Franco Ballerini. Si transiterà da Cantagrillo e Casalguidi proprio a cavallo delle fasi calde di questa tappa, che proporranno le ascese consecutive dei Papi e di San Baronto. La prima è inedita e più impegnativa (contiene un tratto di quasi mille metri al 10,3%, con picchi del 14%) della seconda che, invece, è la più celebre della zona, da sempre affrontata nel tracciato del GP Industria & Artigianato di Larciano, nota corsa professionistica che si disputa poco prima del via del Giro d’Italia. Si salirà dal versante che è tradizionalmente affrontato in discesa, il mediano dei tre possibili per livello di difficoltà, per poi planare sulla stessa Larciano. Più che le salite, potrebbero contribuire alla selezione le successive picchiate che, in entrambi i casi, si annunciano particolarmente acclivi, soprattutto scendendo dai Papi, dove si rasenteranno picchi del 17%. Una volta terminata l’ultima discesa mancheranno solo 11 Km al traguardo, ma non è detto che queste difficoltà bastino per impedire un arrivo allo sprint.

PARTENZA: Via Pizzigoni (San Miniato Basso), ore 12.15
VIA VOLANTE: ore 12.25, Via Roma
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
TRAGUARDI VOLANTI: Pescia (Km 96,4) tra le 14.39 e le 14.53
ZONA RIFORNIMENTO: Monsummano Terme – 1° passaggio (Km 80-83)
GPM: I Papi (283m – 5,2 Km al 4,5% – dopo 131,3 Km) tra le 15.28 e le 15.47; San Baronto – 2° passaggio (340m – 7,2 Km al 4% – dopo 143,5 Km) tra le 15.45 e le 16.05
ARRIVO: a Monsummano Terme, Piazzale Giusti, tra le 16.06 e le 16.29
SITI DEDICATI: http://www.comune.san-miniato.pi.it/index.php/archivio-primo-piano/130-news/998-il-passaggio-della-tappa-tirreno-adriatico-venerdi-12-marzo-

4a TAPPA: SAN GEMINI – CHIETI (243 Km)

La Tirreno – Adriatico entrerà nel vivo dopo aver lasciato la Toscana e aver traslocato armi e bagagli, con un trasferimento di quasi 270 Km, tra i verdi colli umbri. Da San Gemini, altra celebre località di cure termali, prenderà il via una delle frazioni più esigenti di questa edizione. Non sarà la più tosta, prevista per domani e strategicamente collocato in un giorno festivo, ma la più chilometrica, resa ardua negli ultimi 70 Km da una serie di “saccagnate” che potrebbero lasciar stordito il gruppo e che ricorderanno a molti il muro di Montelupone, anche se le inclinazioni da affrontare non saranno molto prolungate. Nella marcia di avvicinamento al gran finale si taglierà nel mezzo la catena appenninica, andando ad attraversare le terre sconvolte dal sisma del 6 aprile 2009. Infatti, dopo aver scavalcalto il primo dei tre GPM di giornata, la facile ascesa verso i quasi 1000 metri della Sella di Corno, si scenderà nella conca aquilana, dove un traguardo volante anticiperà il più succulento arrivo del Giro d’Italia, previsto due mesi più tardi.
I momenti più interessanti di questa giornata li vivremo quando, superato anche il GPM di Pretoro, la corsa giungerà a Chieti e affronterà per due volte l’ascesa verso l’antica Teate. Salendo in città dalla valle dell’Alento, la prima scalata finirà alle spalle del centro storico, superati 2300 di strada all’8% medio, con due rasoiate all’11% che, comunque, saranno un nulla rispetto a quanto si incontrerà 12 Km più avanti, dopo esser scesi nella zona industriale e quindi risaliti dalla “Colonnetta”, classica via d’accesso alla città, teatro delle fasi conclusive della seconda tappa del Giro d’Italia del 1909, la prima edizione della corsa rosa, vinta da Giovanni Cuniolo sul futuro vincitore assoluto Luigi Ganna. Si tratta di una difficoltà abbastanza abbordabile e anche per questo gli organizzatori hanno introdotto una piccola variante al tratto finale, che aggirerà gli ultimi 600 metri dell’ascesa incanalando il gruppo sul muro di Via De Turre, uno strappo di 300 scoscesi metri (media del 15,2%, massima del 19%) al termine del quale si affronterà l’ultimo gran premio della montagna. Il traguardo, infatti, non sarà al termine dell’ascesa ma 3,3 Km più avanti, percorso un tratto in quota che riproporrà, nel chilometro conclusivo, un’altra stilettata a due cifre, poco prima di giungere nella centralissima Piazza Trento e Trieste e d’imboccare il rettilineo d’arrivo, pavimentato in lastre di granito, di Corso Marrucino, la via dello “struscio” dei teatini.

RITROVO DI PARTENZA: Piazza San Francesco
VIA VOLANTE: ore 10.10, Via Ternana (SS 79)
MEDIE PREVISTE: 35 – 39 Km orari
TRAGUARDI VOLANTI: L’Aquila – Viale della Croce Rossa (Km 106) tra le 12.53 e le 13.11; Bucchianico (Km 220,7) tra le 15.49 e le 16.28
ZONA RIFORNIMENTO: Poggio Picenze (Km 120-123)
GPM: Sella di Corno (990m – 13,9 Km al 3,6% – dopo 86,2 Km) tra le 12.22 e le 12.37; Pretoro (725m – 10,1 Km al 4,4% – dopo 201,2 Km) tra le 15.19 e le 15.54; Chieti – Via De Turre / innesto Via Madonna degli Angeli (309m – 3,9 Km al 6,7% – dopo 239,7 Km) tra le 16.18 e le 17.00
ARRIVO: a Chieti, Corso Marrucino, tra le 16.23 e le 17.06

5a TAPPA: CHIETI – COLMURANO (234 Km)

Dopo la felice scalata al Sasso Tetto nella scorsa edizione, nella tappa che mandò in maglia azzurra Michele Scarponi, anche quest’anno gli organizzatori hanno inserito una salita con la S maiuscola nel tracciato della Tirreno – Adriatico. Oggi i corridori dovranno misurarsi lungo i quasi 12 Km che condurranno sino ai 1535 metri della Forca di Presta, valico che accoglierà per la prima volta nella storia il passaggio di una corsa professionistica. In realtà, Torriani l’aveva inserita nel tracciato della tappa di Osimo del Giro d’Italia del 1987 ma poi, dopo i sopralluoghi di rito, gli si era preferito proprio il Sasso Tetto, salita che batte di un soffio la Forca di Presta sul piano del chilometraggio e delle pendenze, mentre scollina a una quota più bassa di quasi 100 metri. Le due ascese godranno, inoltre, di una differente collocazione all’interno del tappone marchigiano: l’anno scorso la cima del GPM era a 43 Km dal traguardo di Camerino, mentre stavolta se ne dovranno percorrere ben 98 dopo lo scollinamento. Ma questo non vorrà dire che la frazione proposta 12 mesi fa sia più impegnativa e appetibile agli scalatori rispetto a quella tracciata per 234 Km tra Chieti e Colmurano. Anzi, è vero il contrario perché gli ultimi 100 Km della quinta frazione saranno massacranti, come ha promesso colui che ha personalmente scelto questo percorso, lo “scenografo” delle corse Gazzetta Mauro Vegni. Il bello, infatti, verrà dopo la Forca di Presta che sarà seguita da due salite più corte ma più pendenti e poi dalla lunga teoria di muri che si dovranno superare nei quaranta chilometri conclusivi: una violenta strappata di 300 metri al 16% medio all’inizio della complessivamente morbida ascesa di Monastero, un’altra di quasi mezzo chilometro, meno acclive ma comunque tosta (12% media) poco prima di Santa Maria di Pieca e, infine, scavalcata la facile ascesa di San Genesio (resa “pepata”, in assenza di grandi pendenze, da un traguardo volante ad abbuoni, strategicamente collocato nelle fasi calde della tappa), la salita finale verso Colmurano, autentico “memento Monteluponi”. Lo striscione del traguardo sarà posto al termine d’un tratto pianeggiante di poco più di mille metri ma non sarà facile raggiungere il triangolo rosso, in vista del quale termirà una verticale di 700 metri al 15%, nel corso della quale si toccherà il picco estremo della Tirreno – Adriatico 2010, col quale la strada s’inclinerà sino al 20%, un punto di percentuale in meno rispetto al muro maceratese.

ULTIM’ORA
Modificato il tracciato della tappa a causa delle presenza di neve (anche due metri) nel tratto appenninico. Salteranno le salite di Forca di Presta, Frontignano e delle Arette, sostituite dal Sasso Tetto, ascesa inserita a 54 Km dal traguardo. Confermato il finale, sarà introdotto un ulteriore GPM in località Castignano, mentre il primo traguardo volante si disputerà a Sarnano. Rifornimento in località Ponte Maglio. In tutto si percorreranno 216 Km.

RITROVO DI PARTENZA: Centro Espositivo della Camera di Commercio di Chieti (Via Pomilio, Chieti Scalo)
VIA VOLANTE: ore 10.25, Chieti Scalo – SS 5
MEDIE PREVISTE: 35 – 39 Km orari
TRAGUARDI VOLANTI: Sarnano (Km 146,8) tra le 14.10 e le 14.36; San Ginesio (Km 201,7) tra le 15.35 e le 16.10
ZONA RIFORNIMENTO: Ponte Maglio (Km 114-117)
GPM: Castignano (458m – 14,7 Km al 2,4% – dopo 104,8 Km) tra le 13.06 e le 13.24;
Sasso Tetto / Valico di Santa Maria Maddalena (1455m – 13,1 Km al 7,2% – dopo 161,5 Km) tra le 14.33 e le 15.01
ARRIVO: a Colmurano, Piazza Umberto I, tra le 15.57 e le 16.35

6a TAPPA: MONTECOSARO – MACERATA (134 Km)

Le difficoltà finora affrontate avranno certamente conferito alla classifica generale una ben marcata fisionomia, ma ci sarà ancora possibilità di ribaltare la situazione. Anche la penultima giornata di gara, infatti, offrirà diverse occasioni per tentare l’assalto alla maglia azzurra oppure, a quest’ultima, la possibilità di consolidare il proprio dominio. Quella di Macerata si annuncia come la più facile tappa della terna di frazioni più impegnative, ma non la si potrà assolutamente definire pedalabile. Dopo un tratto in linea iniziale vallonato ma privo di vere difficoltà, il clou di questa giornata sarà rappresentato da un circuito di una ventina di chilometri che dovrà essere inanellato tre volte. Quattro, però, saranno i passaggi complessivi sulle due ascese che caratterizzeranno il finale: in pratica, ci sarà un arrivo in salita preceduto dal “muretto” di Santa Maria del Monte, 1200 metri al 10% (max del 16%) che nelle ultime due edizioni della Tirreno fungevano da ancella al Montelupone, mentre stavolta ricopriranno il ruolo di primadonna, sebbene non sarà lassù che si toccheranno le pendenze più elevate di giornata. I corridori se le troveranno sotto le ruote poco più avanti, col 18% che s’incontrerà a 500 metri dal traguardo, a sua volta posto al termine di un’ascesa di 3 Km, complessivamente inclinata al 5,4%.

VIA VOLANTE: ore 13.00, SP 74
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
TRAGUARDI VOLANTI: Treia (Km 46) tra le 14.04 e le 14.10; Macerata – viale Leopardi / fine 1° giro (Km 95,6) tra le 15.13 e le 15.27
GPM: Macerata – viale Leopardi – 1° passaggio (298m – 2 Km al 7,2% – dopo 76,6 Km) tra le 14.46 e le 14.57; Macerata – viale Leopardi – 3° passaggio (298m – 2 Km al 7,2% – dopo 114,7 Km) tra le 15.40 e le 15.56
ARRIVO: a Macerata, Piazza della Libertà, tra le 16.07 e le 16.26
SITI DEDICATI: http://www.comune.macerata.it/Engine/RAServePG.php/P/127721CMC0400/M/28501CMC0122


7a TAPPA: CIVITANOVA MARCHE – SAN BENEDETTO DEL TRONTO (164 Km)

Una frazione dal destino predestinato, o quasi. Il traguardo di San Benedetto del Tronto è stato quasi sempre terreno di conquista per velocisti, a segno al termine di una tappa che lascia le porte aperte anche a tentativi da lontano, comunque destinati al fallimento. Il tracciato, infatti, presenta diversi trampolini di lancio nei primi 70 Km di gara, che si snoderanno ancora nelle strade dell’entroterra marchigiano, senza però andare ad affrontare ascese impegnative. Sarà difficile andar via solo se la situazione in classifica sarà ancora passibile di variazioni poiché, in tal caso, chi punterà a ribaltare la situazione avrà tutto l’interesse a sprintare sui traguardi volanti ad abbuoni e non vorrà certo consegnare le bonificazioni ai fuggitivi di giornata. Al massimo, il gruppo lascerà loro solo un lieve margine, in maniera da rintuzzarlo in vista del primo sprint, previsto a 40 Km dall’arrivo, quando si sarà già entrati da un bel pezzo nel piattissimo circuito cittadino di 10 Km che metterà il sigillo alla 45a edizione della Tirreno – Adriatico. Due tornate più avanti il programma offrirà un’altra occasione foriera di secondi regalati a suon d’abbuono, mentre sarà molto più difficile approfittare dell’opportunità fornita dal traguardo finale, con le migliori ruote veloci del gruppo sgomitanti per una delle volate più prestigiose del panorama ciclistico.

VIA VOLANTE: ore 12.00, SS 16
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
TRAGUARDI VOLANTI: San Benedetto del Tronto – fine 3° giro (Km 124) tra le 15.01 e le 15.21; San Benedetto del Tronto – fine 5° giro (Km 144) tra le 15.30 e le 15.53
ZONA RIFORNIMENTO: Grottammare (Km 81-84)
GPM: Monte Giberto (308m – 3,4 Km al 5,6% – dopo 36,8 Km) tra le 12.53 e le 12.59; Cossignano (358m – dopo 57,2 Km) tra le 13.23 e le 13.32
ARRIVO: a San Benedetto del Tronto, Viale Buozzi, tra le 15.59 e le 16.25

Mauro Facoltosi

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