LIMOGES, UNA VOLATA CON IL “BERRETTO” IN TESTA

marzo 9, 2010
Categoria: News

In un’altra giornata fredda e ventosa, William Bonnet (letteralmente “berretto”) vince la 2a tappa della Parigi – Nizza, 201 km da Contres a Limoges, anticipando in uno sprint in lieve salita un brillantissimo Peter Sagan e Luis Leon Sanchez, che grazie all’abbuono rosicchia qualche secondo in classifica generale. Sempre leader in classifica generale Lars Boom, con 5’’ su Jens Voigt e 10’’ sullo stesso Sanchez.

Foto copertina: lo sprint vincente di “berretto” Bonnet (foto Pascal Pavani)

Continua nel segno del freddo, delle cadute e delle volate la Parigi – Nizza 2010, che ha vissuto quest’oggi il suo terzo giorno di gara, con i 201 km da Contres a Limoges, nervosi nell’ultimo quarto, ma mai realmente impegnativi. Dopo il capitombolo che ieri aveva coinvolto fra gli altri anche Alberto Contador, oggi è stata la volta di quello, molto meno significativo in ottica classifica generale ma ben più doloroso e carico di conseguenze fisiche, di Grega Bole, secondo classificato ieri, intento a pilotare la volata di Mirko Lorenzetto. La dinamica della caduta è stata la più banale che si possa pensare: un istante di disattenzione da parte dell’atleta, lieve contatto con la ruota posteriore del corridore davanti e conseguente, inevitabile perdita di equilibrio. Sfortunatamente, lo sloveno, oltre ad aver scelto per volare a terra una fase di gara in cui la velocità era ben oltre i 50 orari, è stato anche scambiato per un trampolino da Jimmy Casper, che lo ha travolto spiccando il volo a sua volta, atterrando ad un paio di metri di distanza. Ma se il transalpino e i due Martin – Dan e Tony -, anch’essi finiti ad assaggiare l’asfalto, si sono rialzati quasi subito, molto peggio è andata a Bole, rimasto a lungo a terra dolorante, e infine costretto al ritiro.

Prima di questo scossone, di cui avremmo fatto volentieri a meno, la tappa è scivolata via in maniera decisamente tranquilla, con una lunga fuga orchestrata da Finetto, Mouris, De Koert e Mangel, ripresa ad una quindicina di chilometri dalla conclusione, malgrado uno strenuo tentativo di resistenza da parte del corridore della Saur-Sojasun. Altrettanto vano, anche se coraggioso, è stato il tentativo di Cyril Gautier, 22enne francese della B-Box Bouygues Telecom, capace di racimolare 20’’ nel volgere di qualche chilometro, salvo poi essere altrettanto rapidamente riassorbito dal plotone, tirato dagli uomini della Caisse d’Epargne.

Con un finale che appariva ormai delineato, con un più che probabile volata di gruppo conclusiva (malgrado su questo stesso traguardo, nel 2007, Pellizotti fosse riuscito ad anticipare gli sprinter), ad alterare parzialmente quello che sarebbe stato il canovaccio dell’epilogo ha provveduto uno spartitraffico, posto a 2 km circa dal traguardo, che ha costretto diversi corridori ad allungare di molto la loro traiettoria, costando loro diverse posizioni e la possibilità di disputare lo sprint. All’ultimo chilometro, in leggera ascesa, è stata quindi la già descritta scivolata di Bole a sfilacciare ulteriormente il plotone, presentatosi all’ultima curva in lunga fila indiana. Proprio la leggera contropendenza di cui si diceva ha probabilmente negato a Peter Sagan, enfant prodige slovacco della Liquigas, classe 1990, la prima grande vittoria della carriera: partito lunghissimo, a 200 metri circa dalla linea bianca, Sagan ha conservato la testa fino ai 20 metri finali, dove anche il suo straordinario motore ha dovuto alzare bandiera bianca, cedendo il passo a William Bonnet, tornato alla vittoria dopo quasi 2 anni. Peter si è dovuto accontentare della piazza d’onore, davanti ad un pimpante Luis Leon Sanchez, ha incamerato 4’’ di abbuono, issandosi al 3° posto della generale, e a Mirco Lorenzetto, 4° e migliore degli italiani. Nei 10 anche Francesco Chicchi, 10°, benché penalizzato dal finale non pianeggiante.

Per Bonnet si tratta del successo nettamente più importante della sua carriera, complice il fatto che la concorrenza, all’interno del palmarès del 27enne di Saint-Doulchard, non è esattamente feroce (si segnalava finora la vittoria nel GP d’Isbergues 2008).

In classifica generale, Lars Boom non ha avuto difficoltà nel mantenere i 5’’ di margine su Jens Voigt e i 13’’ su David Millar, scavalcato da Sanchez in virtù dell’abbuono odierno. Probabile che l’olandese possa incontrare qualche difficoltà in più domani, lungo i 208 km da Saint-Junien ad Aurillac, molto nervosa e dal finale molto interessante, con la Cote de la Martinie ai -3 dall’arrivo. Quella di domani sarà in ogni caso la penultima tappa interlocutoria – almeno sulla carta – di questa Parigi – Nizza. Da giovedì, con il traguardo di Mende, prenderà il via una serie di tre tappe di media montagna, intervallate dalla sola frazione di Aix-en-Provence, destinate a rivoluzionare la classifica generale. Boom ha ieri messo in mostra una gamba invidiabile, ma i segnali lanciati oggi da Sanchez e ieri da Valverde, e i distacchi ridotti di Leipheimer e Contador, entrambi a 25’’, lasciano apertissimo qualsiasi scenario in ottica graduatoria finale.

Matteo Novarini

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