ALBENGA – GENOVA: OGGI LA VOLATA È DI ”ZENA”

maggio 10, 2015
Categoria: News

Scaldati i motori nella cronosquadre sanremese, il Giro si rimette in marcia con una frazione destinata alla conclusione in volata. Poche le insidie previste lungo la rotta che condurrà il gruppo a Genova e forse solo il vento farà più paura delle due ascese inserite strada facendo, collocate a buona distanza dal traguardo. Gli ultimi 15 Km privi di veri e propri ostacoli naturali consentiranno alle squadre degli sprinter di rientrare sulla fuga di giornata e poi di mantenere alta l’andatura nell’anello conclusivo, tarpando le ali a eventuali sparate, magari nate in prossimità degli zampellotti che punteggiano il circuito cittadino.

È il classico binomio d’inizio Giro, prima la crono d’avvio e poi una prima frazione in linea facile, senza troppe pretese di classifica – se non quella, magari, di far cambiare volto alla maglia rosa in conseguenza degli abbuoni – e destinata alla conclusione in volata. Negli ultimi 10 anni non si è quasi mai venuti meno a questa consuetudine e anche nel 2015 il secondo giorno di Giro si concluderà con un appassionante volatone che permetterà di valutare lo stato di forma dei velocisti in gara, nell’attesa di tastare il polso ai pretendenti al successo finale, che il tracciato chiamerà già in causa nelle due successive frazioni liguri, non certo d’alta montagna ma, comunque, decisamente tormentate. Oggi, invece, le difficoltà saranno ridotte quasi all’osso e avranno la forma dei tradizionali mangia e bevi dell’Aurelia, tra i quali s’inseriranno due salite collocate a notevole distanza dal traguardo e che, dunque, non turberanno i sogni dei velocisti, favoriti anche dal circuito finale di 7 Km che non solo allontanerà ancor più la cima dell’ultima ascesa ma permetterà loro di visionare in anteprima i chilometri conclusivi, infarciti di due microscopici ‘’zampellotti’’ che sicuramente saranno affrontati a tutta e potrebbero dare una lieve sfoltita al gruppo, togliendo di mezzo tutti quegli sprinter che hanno bisogno di finali simili a biliardi per non perdere le ruote del gruppo, oppure ispirare qualche disperata sparata con poche chances di successo. Come l’anno scorso a Belfast, gran parte della tappa si svilupperà in riva al mare e, dunque, la vera insidia giornaliera non arriverà tanto dalla strada quanto dal mare, sotto la forma del vento che potrebbe provocare fratture nel gruppo, anche se va detto che, sotto quest’aspetto, le coste liguri sono decisamente meno ventose rispetto a quelle dell’Irlanda del Nord, lungo le quali 12 mesi prima non accaddero episodi di questo genere, che possono anche costare minuti di ritardo ai corridori rimasti intruppati nelle retrovie.
La meta della seconda tappa del Giro sarà Genova ma i primi chilometri si svolgeranno, in realtà, nella direzione opposta poiché, lasciata l’antica cittadina di Albenga (è la romana Albíngaunum, detta anche la ‘’città delle cento torri’’ e tra i quali monumenti spicca il più importante battistero paleocristiano della Liguria) la corsa salperà imboccando l’Aurelia verso Sanremo, abbandonando ben presto il tracciato della Classicissima per andare a ricalcare le rotte del Trofeo Laigueglia, corsa organizzata per la prima volta nel 1964 e che fino all’avvento del Gran Premio Costa degli Etruschi, disputato ai primi di febbraio, costituiva la gara d’apertura del calendario italiano. Transitato dalla località balneare ‘’titolare’’ di questa gara, che dal 2015 sarà innalzata di categoria dall’UCI (da 1.1 a H.C., un gradino sotto le prove del World Tour , il gruppo affronterà lo storico Capo Mele e poi, raggiunta Marina di Andora, località situata all’estremità occidentale della ‘’Riviera della Palme’’ (l’altro capo è a Varazze) affronterà la prima delle due ‘’escursioni’’ nell’entroterra previste da questa tappa, che porterà ad affrontare la pedalabile salita verso Testico (9 Km al 4%), ancora considerata l’ascesa simbolo del Laigueglia, anche se nelle ultime edizioni il ruolo di giudice della corsa è stato affidato alla poco più selettiva Cima Paravenna, dalla quale i ‘’girini’’ transiteranno percorrendo il tratto in quota successivo allo scollinamento. Si planerà quindi nella Piana di Albenga, la più vasta pianura (45 km2) della prevalentemente montagnosa Liguria, andando poi a completare una sorta di anello iniziale lungo poco meno di 60 Km. Ritrovata l’Aurelia, questa sarà fedele compagna di viaggio nei successivi 100 Km, che saranno tutto un succedersi di più o meno note località di villeggiatura, apprezzate in particolare da chi non ama le ‘’full immersion’’ marinare e può abbinarvi interessanti escursioni in montagna, come quella che da Borghetto Santo Spirito, uno dei primi centri toccati in questa fase di gara, conduce a Toirano, dove è possibile visitare le omonime grotte, nelle quali sono state rinvenute tracce dell’homo sapiens e dell’orso delle caverne, vissuto nell’era del Pleistocene. Risalendo la Riviera di Ponente, a circa metà del cammino verso Genova si giungerà a Finale Ligure, una delle più frequentate stazioni balneari della regione, che nel 1954 fu prescelta dal regista Alberto Lattuada per girarvi diverse scene de ‘’La spiaggia’’, film ambientato nella fantomatica località di Pontorno e la cui sceneggiatura fu ispirata da un vero fatto di cronaca avvenuto qualche anno prima ad Alassio. Per l’appassionato di ciclismo Finale rappresenta anche una delle basi d’accesso alle soprastanti Mànie, l’altopiano che ha avuto il suo momento di ribalta tra il 2008 e il 2012, quando fu inserito nel tracciato della Milano-Sanremo, inizialmente introdotto all’ultimo minuto per aggirare una frana caduta sull’Aurelia e poi confermato anche dopo la riapertura della strada. Superato dopo Varigotti uno dei più suggestivi tratti della costa ligure – il cosidetto ‘’Malpasso’’, dove la statale si snoda scavata nelle pareti rocciose che strapiombano in mare – si giungerà a Noli (da non perdere la romanica chiesa di San Paragorio) e quindi a Spotorno, località balneare nella quale, tra gli altri, soggiornarono il poeta Camillo Sbarbaro e lo scrittore inglese David Herbert Lawrence, sceso in Italia per guarire dalla tubercolosi e dove comporrà, dopo il suo trasferimento a Scandicci, in Toscana, ‘’L’amante di Lady Chatterley’’, romanzo considerato uno dei capolavori della letteratura erotica. Sfiorata l’Isola di Bergeggi, attorno alla quale è stata nel 2007 istituita un’area marina protetta, la corsa giungerà a Savona, dove il gruppo sfilerà all’ombra del Priamar, la fortezza simbolo della città che lo scorso anno ha applaudito all’affermazione dell’australiano Michael Rogers nell’undicesima frazione della corsa rosa, un successo al quale il corridore della Tinkoff-Saxo ha poi affiancato quelli conseguiti sullo Zoncolan e nel tappone pirenaico di Luchon al Tour de France di Nibali. Nel roseo mondo del Giro, il passo da un campione del presente a uno del passato il passo è breve e basta percorrere i 7 Km che conducono da Savona a Celle Ligure per unire il fresco ricordo di Rogers a braccia levate a quello, più lontano del tempo, del cellese Giuseppe ‘’Gepin’’ Olmo, professionista dal 1932 al 1942, decennio nel quale ottenne 31 vittorie (tra queste due Sanremo e 20 tappe al Giro) e perfezionò il record dell’ora, portandolo a 45,090 Km e detronizzando il francese Maurice Richard, che un anno più tardi si riprenderà il ‘’maltolto’’ percorrendo 235 metri in più. L’attraversamento della vicina Varazze, località turistica tra le più celebri della riviera, giungerà alle porte della fase più impegnativa di questa frazione, rappresentata dalla salita verso il primo GPM del Giro 2015. È questa anche la seconda e ultima divagazione nell’entroterra, che vedrà i ‘’girini’’ da Cogoleto – il paese d’origine di Matteo Patrone, fondatore de ilciclismo.it, scomparso a maggio 2013 dopo una lunga malattia – risalire le primissime pendici del Monte Beigua e portarsi nella frazione di Prato Zanino, raggiunta al termine di un’arrampicata di 3 Km al 6% medio, con una sventagliata al 13% raggiunta nel corso del primo chilometro. Assegnata la prima maglia azzurra e velocemente ritornati al livello del mare, si ‘’riaccufferrà’’ l’Aurelia ai piedi dello strappo della Colletta (appena 600 metri all’8%), preso dal versante opposto rispetto alla Milano-Sanremo, dove rappresenta la seconda difficoltà altimetrica del tracciato, subito dopo il Turchino. Il passaggio da Arenzano – località conosciuta anche per il Santuario del Bambino Gesù di Praga, costruito nel 1904 per la devozione che gli abitanti di questa cittadina avevano verso una statuetta in cera raffigurante il bambinello, donata nel 1628 da una nobildonna ceca alla locale comunità di carmelitani scalzi – anticiperà di una decina di chilometri l’ingresso nel vasto territorio della ‘’Grande Genova’’, venutosi a creare negli anni del fascismo in seguito alla perdita d’autonomia di 19 comuni che facevano da corona al capoluogo ligure e che oggi sono diventati sobborghi periferici. Il più famoso di questi in campo ciclistico è certamente Pontedecimo – sede dell’omonima unione sportiva che dal 1934 vi organizza il Giro dell’Appennino – mentre il gruppo marciando speditamente verso il traguardo attraverserà nell’ordine Voltri, Pra’, Pegli (dove si trovano le villa Doria, sede di un interessante museo navale, e Durazzo-Pallavicini, il cui parco è considerato uno dei principali giardini storici d’Europa), Sestri Ponente, Cornigliano e Sampierdarena, giungendo quindi ai piedi della Lanterna, il più conosciuto biglietto da visita di ‘’Zena’’, innalzata per 117 metri nel 1543 in sostituzione del faro eretto in epoca medioevale e che era stato danneggiato durante l’assedio francese al porto di Genova, trent’anni prima. Mentre tutte queste immagini scorreranno vorticosamente, altrettanto velocemente avanzerà il gruppo, pronto a fagocitare i primi ardimentosi del Giro 2015 per poi mantere un ritmo tale da sfiduciare qualsiasi altro tentativo nella quindicina di chilometri che separerà l’ingresso in città dalla prima volata della corsa rosa.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico di Testico (470). Coincide con l’omonimo abitato.

Colla Rovora (507). Lambita dalla SP 18 ‘’ Alassio – Testico’’ tra Testico e San Damiano.

Colla di San Damiano (508). Lambita dalla SP 18 ‘’ Alassio – Testico’’ tra Testico e San Damiano.

Passo di Carchera (436). Attraversata dalla SP 18 ‘’ Alassio – Testico’’ tra Alassio e San Damiano, nei pressi dello scollinamento della Cima Paravenna.

Colletto Crocetta di Moglio (335). Attraversata dalla SP 55 ‘’Bossoleto – Caso – Crocetta di Alassio’’ tra Moglio e Caso.

La Colletta (75). Valicata dalla SS 1 “Via Aurelia” tra Cogoleto e Arenzano.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Albenga, battistero

Grotte di Toirano (www.inceriale.it)

Grotte di Toirano (www.inceriale.it)

Scena de La spiaggia girata a Finale Ligure (www.davinotti.com)

Scena de ''La spiaggia'' girata a Finale Ligure (www.davinotti.com)


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Il ”Malpasso” all’uscita da Varigotti


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Isola di Bergeggi


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Savona, Fortezza del Priamar


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Un tratto della salita verso Prato Zanino


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Arenzano, santuario del Bambino Gesù di Praga

Genova, Villa Durazzo-Pallavicini (tripadvisor.com)

Genova, Villa Durazzo-Pallavicini (tripadvisor.com)

La Lanterna, simbolo della città di Genova e, in trasparenza, l’altimetria della seconda tappa del Giro 2015 (www.settemuse.it)

La Lanterna, simbolo della città di Genova e, in trasparenza, l’altimetria della seconda tappa del Giro 2015 (www.settemuse.it)

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