RUJANO: E’ FINITO IL LETARGO PER LO SCRICCIOLO DELLE MONTAGNE?
marzo 6, 2010
Categoria: News
Nella notte italiana, è suonata la campanella di fine ricreazione per i partecipanti al Tour de Langkawi; oggi si saliva sulla montagna più dura della Malesia ha partorito un topolino. È uno scricciolo Rujano, uno dei corridori più leggeri del gruppo, ma quando le salite si fanno dure vede rosso come i tori. Era da cinque anni che non si vedevano i suoi lampi di classe sulle strade del grande ciclismo e le rampe di Genting Highlands sono andate a stanarle. Sarà tornato sui livelli del Giro del 2005? I prossimi mesi daranno la conferma di questa risurrezione o si è trattato solo di un ritorno di fiamma?
Foto copertina: Rujano festeggia sul podio di Genting Higlands (foto Le Tour de Langkawi)
Basta scaramucce, basta sgomitare per un punto in più o in meno ai traguardi volanti, basta calcoli sui secondi per mantenere la maglia di leader della generale. Basta! Nel ciclistico sabato malese la strada guardava verso il cielo, verso gli Dei, verso la gloria.
E in cattedra sono saliti i professori di scalata, i pesi leggeri, quelli che sfidano la legge dei gravi salendo leggeri come uccelli e determinati come predatori, pronti a ghermire il traguardo posto sempre troppo in alto per i comuni mortali.
Oggi era il giorno atteso da tutti, ma in particolare dalla ISD-Neri e dal suo più rappresentativo camoscio in questa missione malese: quel Josè Rujano che già negli anni passati aveva fatto vedere cose egregie ogni qualvolta la strada s’impennava, per poi di sparire, inglobato nelle nebbie dell’anonimato ciclistico.
Ma una nuova carriera si prospetta davanti al venezuelano, accasatosi da poco nella formazione diretta da Luca Scinto e Angelo Citracca, squadra piccola ma ben strutturata, con un buon amalgama e buone individualità, il giusto mix che le dovrebbero permettere di essere invitata agli appuntamenti ciclistici più importanti.
Ancora prima di partire per la Malesia Rujano aveva segnato in rosso sul road-book la tappa odierna. E, cosa molto importante, ha mantenuto la promessa. L’ha mantenuta facendo lavorare la squadra nei primi 50 km, permettendo solo agli interessati di giocarsi i traguardi volanti, affrontando davanti le prime rampe dell’ascesa e dando la stoccata decisiva ai meno 15, perdendo uno a uno i componenti del plotoncino che cercava, con le unghie e con i denti, di rimanere attaccato alla sua ruota. Fino a rimanere da solo, con la sua fatica e la sua voglia di ringraziare chi ha creduto in lui, sempre più avanti, pestando leggero sui pedali, un metro dopo l’altro fin sul traguardo, lasciando il secondo arrivato a oltre 2 minuti, per conquistare – come nelle grandi imprese che si rispettino – tappa e maglia, per scrivere un’altra volta il suo nome nell’albo d’oro di una corsa ciclistica, per guardare in maniera più rosea al suo futuro, per poter tornare a commentare felice una sua giornata di gloria: “Tutto come volevo, ci tenevo a vincere questa tappa, l’unica dove avrei potuto giocare le mie carte. E la classifica è mia. Tutti i miei compagni sono stati bravissimi. Prima De Negri e Kvachuk hanno tirato in pianura, poi Grabovskyy e Pidgornyy hanno fatto forte i primi otto chilometri di salita, selezionando il gruppo. A quel punto sono partito io. Sto andando forte, in salita mi sento bene e questa vittoria dice che sono sulla buona strada”.
Ovviamente l’impresa del venezuelano non è stata l’unico motivo d’interesse della tappa delle Genting Highlands. L’idolo di casa Manan doveva difendere due leadership, la classifica a punti e quella dei corridori asiatici, ma ha fallito il secondo obiettivo a favore del coreano Hyo Suk Gong, piazzatosi alle spalle di Rujano. La maglia gialla Erler, invece, ha perso subito contatto all’inizio della salita finale. Buona prova per l’australiano Peter McDonald, detentore alla partenza della maglia rossa dei GPM, che però, arrivando quarto, è costretta a cederla a Rujano, nonostante l’ex-aequo nella speciale classifica.
Oltre ad aver contribuito alla vittoria del compagno di squadrea, l’italiano Pierpaolo De Negri ha collezionato un secondo posto nel secondo traguardo volante e ha chiuso al 79° posto, a 21’08” dal vincitore. In classifica, invece, il corridore ligure staziona al 92° posto, a 23’22” dalla vetta.
Mario Prato
CLASSIFICHE
Classifica generale
1° José Rujano Guillen (Ven) ISD – Neri
2° Hyo Suk Gong (Kor) Seoul Cycling a 2’07”
3° Hossein Askari (IRI) Tabriz Petrochemical Cycling Team a 2’42”
Classifica a punti
1° Anuar Manan (Mas) Geumsan Ginseng Asia
2° Michael Matthews (Aus) Team Jayco – Skins a 11 punti
3° Vidal Celis (Spa) Footon-Servetto a 28 punti
Classifica GPM
1° José Rujano Guillen (Ven) ISD – Neri
2° Peter McDonald (Aus) Drapac Porsche Cycling s.p.
3° Hyo Suk Gong (Kor) Seoul Cycling a 1 punti
Classifica corridori asiatici
1° Hyo Suk Gong (Kor) Seoul Cycling
2° Hossein Askari (IRI) Tabriz Petrochemical Cycling Team a 35”
3° Amir Zargari (IRI) Azad University Iran a 1’17”
LA TAPPA DI DOMANI
La 15a edizione del Tour de Langkawi è arrivata al suo ultimo capitolo, che sarà scritto lungo i 134 Km che condurranno dalla città di Kuala Kubu Bharu alla capitale Kuala Lumpur. Non ci sarà molto da raccontare poiché tappe simili sono vissute con tranquillità dal gruppo – oramai non ci saranno più possibilità di cambiare la classifica – che aumenterà con vigore l’andatura in vista dell’ingresso nel circuito finale, un anello di 6,5 Km che dovrà essere ripetuto cinque volte. I velocisti potranno, dunque, prendere le misure del rettilineo d’arrivo che condurrà nella Dataran Merdeka, una delle piazze principali di Kuala Lumpur, intitolata all’indipendenza nazionale. Prima di raggiungere la capitale ci sarà, comunque, modo di vedere le ultime fiammate agonistiche grazie alla presenza, nel tratto iniziale, di un traguardo volante e di due facili GPM di 4a categoria.
Mauro Facoltosi
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