UN GIRO DI MALESIA IN TONO MINORE

febbraio 28, 2010
Categoria: News

Lo spostamento in calendario pare non abbia fatto bene al Tour de Langkawi, il giro a tappe della penisola malese, che quest’anno proporrà una starting list meno “nutrita”, a livello qualitativo, rispetto a quanto offerto al pubblico sin dal 1996. Sarà, comunque, una corsa tutta da scoprire, poiché vedrà al via i principali esponenti di nazioni apparentemente lontane del ciclismo professionisti, come l’Iran e la Thailandia. Il faro della corsa sarà il venezuelano Josè Rujano, gran protagonista al Giro del 2005 e poi letteralmente svanito negli anni successivi. Sarà tornato ai livelli del tappone del Colle delle Finestre? Per saperlo dovremo attendere il 6 marzo, giorno della decisivo traguardo di Genting Highlands, l’”Alpe d’Huez” della Malesia.

Foto copertina: il Sultan Ismail Petra Arch di Kota Bharu, sede di partenza della prima tappa, accoglie simbolicamente i partecipanti al 15° Tour de Langkawi (travel.110mb.com)

Nell’affollato calendario ciclistico internazionale, fin dal 1996 si è trovato uno spazio anche il Tour de Langkawi che prenderà il via per l’edizione n° 15 il 1° Marzo con la tappa Kota Bharu – Kuala Berang di 174,5 km.
La corsa a tappe malese facente parte dell’Asia Tour classe 2.HC, può vantare nel suo palmares le vittorie finali di buoni e onesti lavoratori del pedale come Scinto, Missaglia, Lanfranchi (2 Volte), Horner, Munoz, Danielson, Freddy Gonzalez, Ruslan Ivanov e buon ultimo, l’anno scorso, Josè Rodolfo Serpa Perez che ha sempre avuto un buon feeling con la corsa malese e tante soddisfazioni diede nel 2009 a Gianni Savio.
Rispetto agli anni passati, scorrendo l’elenco dei partenti salta all’occhio lo scarso livello qualitativo di partecipazione. L’edizione di quest’anno forse paga lo spostamento di data, mentre negli anni precedenti la sua collocazione nella prima metà di febbraio aveva più appeal sui team “occidentali” e poteva vantare una starting list di tutto rispetto con molte formazioni del tanto vituperato ProTour e di squadre minori ma dotate comunque di una certa rilevanza internazionale.
La concomitanza o vicinanza con appuntamenti europei di prima grandezza ha fatto sì che l’unica squadra ProTour che abbia deciso di sobbarcarsi la trasferta in Malesia è stata la spagnola Footon-Servetto, che non presenterà, però, al via stelle di prima grandezza se non i campioni nazionali austriaci su strada e a cronometro, rispettivamente Eibegger e Brandle. Scendendo di categoria invece troviamo due soli team “Professional” conosciuti anche alle nostre latitudini, l’austriaca Vorarltec-Corratec e l’Ucraino-Italiana ISD-Neri, che presenterà al via, tra gli altri, l’italiano Pier Paolo De Negri (nostro unico connazionale in gara), l’ucraino Ruslan Pidgornyy e la possibile stella della competizione, quel Josè Rujano ritornato a correre per un team italiano dopo essere scomparso nelle nebbie seguite al suo clamoroso e misterioso ritiro negli ultimissimi km della tappa Alessandria-La Thuille del Giro 2006.
La minor partecipazione delle squadre che bazzicano nel ciclismo che conta ha liberato spazio alle formazioni di seconda e terza fascia, in particolare alle squadre “Continental” e ad alcuni team nazionali di Asia, Africa e Oceania.
Prenderanno quindi il via le cinesi Champion System-Max Success Sport e Marco Polo Cycling Team; l’indonesiana Polygon Sweet Nice; le iraniane Azad University Cycling Team e Tabriz Petrochemical Cycling Team; la giapponese Aisan Racing Team; le coreane Team Geumsan Ginseng Asia e Seoul Cycling Team; la malese Le Tua Cycling Team; la taiwanese Giant Asia Racing Team; le australiane Drapac Porche e Team Jayco-Skins e l’americana Kelly Benefit Strategies. Chiudono la starting list le formazioni nazionali di Malaysia, Kazakhstan, Sudafrica e Thailandia.
Il percorso non presenta particolari difficoltà, sia per la lunghezza delle sette tappe, tra i 100 e i 180 km, sia per l’altimetria. Tranne una, quelle malesi saranno tappe vallonate che, pur presentando diverse salite, proporranno tutte dislivelli di lieve entità. L’unica tappa che si distingue e che sarà sicuramente quella decisiva è la sesta, Putrajaya – Genting Highlands di sabato 6 Marzo, quando il plotone in soli 102 km passerà dai 34 m slm della partenza ai 1679 m slm dell’arrivo. È la tappa ideale per vedere le ambizioni di tornare a essere un ciclista vero, dopo la vittoria della classifica finale della Vuelta Tachira, del già citato Josè Rujano, che così ha commentato la sua partecipazione alla corsa malese: “Voglio fare bene in Malesia, è un giro che mi piace. I primi giorni non hanno grandi salite, perciò potrò fare la gamba per il finale. Mi sento già bene ma voglio confrontarmi in corsa e prendere il ritmo”.
Tra i possibili protagonisti, oltre a Rujano possiamo citare l’iraniano Mehdi SoharabiI, l’australiano Michael Matthews e il sudafricano Ian Mcleod, rispettivamente leader della classifica dell’Asia Tour, dell’Oceania Tour e dell’Africa Tour, le speciali challenge continentali istituite nel 2005 dall’UCI a fianco del ProTour.

Mario Prato

Commenta la notizia