COLPO MEERSMAN: TAPPA E CLASSIFICA
Il belga Gianni Meersman (Omega-Quick Step) ha conquistato la quinta ed ultima tappa del Giro di Vallonia così come la classifica generale della corsa. Nella tappa ha preceduto allo sprint i connazionali Yves Lampaert (Topsport Vlaanderen) e Jasper Stuyven (Trek); mentre in classifica generale ha rifilato 30″ allo spagnolo Juan Jose Lobato (Movistar) e 33″ allo svizzero Sylvain Dillier (BMC).
Visti i giorni precedenti sembrava proprio che la vittoria e Gianni Meersman non volessero proprio andare d’accordo, ma oggi, alla quinta occasione, il ragazzo belga ha sfoderato uno sprint di potenza misto ad un ingrediente segreto, la grinta e la voglia di vincere, forse mai utilizzati in questi cinque giorni di corsa. Senza contare, inoltre, il grande lavoro che si è sobbarcato la squadra, la quale ha fatto di tutto per proteggerlo e gestirlo, ed in particolare Zdenek Stybar che negli ultimo 20 chilometri ha fatto prima lo stopper e poi ha lanciato il suo delfino belga verso la conquista della vittoria.
Per quanto riguarda la tappa, questa quinta frazione, che partiva da Malmedy per terminare ad A s dopo 180 chilometri di corsa, offriva un percorso decisamente selettivo per via delle nove cotes sparse sul tracciato, ma soprattutto per quei 20 chilometri finali che ricalcavano la ben più famosa Liegi-Bastogne-Liegi: da affrontare in successione Rouche aux Facons, Saint Nicolas e lo strappo di Ans, con l’arrivo però spostato nel centro città .
Subito dopo la partenza partiva in avanscoperta una fuga composta da sette uomini: Gijs Van Hoecke, Kevin Van Melsen (Topsport Vlaanderen), Julien Fouchard (Cofidis), Vegard Stake Laengen (Bretagne – Séché), Maxime Anciaux (Wallonie Bruxelles), Hugo Houle (Ag2r La Mondiale) e Antoine Duchesne (Europcar), i quali riuscivano a prendere un po’ di margine sul gruppo.
Negli ultimi cinquanta chilometri il plotone alzava l’andatura, grazie al lavoro, ancora una volta, dell’Omega-Quick Step, andando a riprendere i battistrada, ormai senza accordo, poco prima dell’imbocco alla Roche aux Facons. Sempre prima della salita provavano ad anticipare il gruppo Boaro e Dron, ma i Lotto-Belisol imprimevano lungo l’ascesa un ritmo che impediva ai battistrada di prendere margine, anzi li annullava del tutto, così come produceva una netta selezione del gruppo facendo vittime illustri quali Meersman, Dillier e Lobato. In pratica, in testa alla corsa rimanevano Stybar, Wellens, Monfort, Vanendert e Boaro, ma ancor prima della discesa rientrava su di loro anche il gruppetto maglia gialla.
Nel tratto di pianura prima del Saint Nicolas usciva dal gruppo Tim Wellens (Lotto-Belisol) che in poco tempo riusciva a guadagnare una ventina di secondi sugli inseguitori, accingendosi ad affrontare in solitaria la famosa cote della Liegi. Sulla salita il belga resisteva molto bene al forcing che si stava producendo alle sue spalle grazie alla Movistar, ritrovandosi ancora con un vantaggio di 20″ nei confronti del gruppo maglia gialla, ancora composto da una trentina di unità .
Negli ultimi cinque chilometri l’Omega-Quick Step alzava il ritmo in maniera sufficiente a riprendere Wellens e per preparare lo sprint a Meersman. Era determinante in questo frangente il contributo di Zdenek Stybar, abile a tirare la volata al compagno di squadra.
Nello sprint finale il trenino dell’Omega rischiava di essere anticipato dallo scatto di Lampaert, ma Meersman, stavolta attentissimo, prima lo affiancava e poi lo sorpassava, vendicandosi in un certo qual modo dello smacco subito ieri da Van Asbroeck, compagno di squadra di Lampaert.
Nell’ordine d’arrivo, dietro ai due belgi ne compariva un altro, il ventiduenne Jasper Stuyven della Trek, il quale andava a completare un podio interamente fiammingo. Alle loro spalle si classificavano nell’ordine Mondory, Laporte, Dillier, Roux, Lastras, Kuznetsov e Stybar.
In classifica generale il trionfo era tutto per Meersman, che grazie ad una super squadra è riuscito a controllare la corsa in tutte le tappe e a mettere il sigillo finale anche dopo quattro secondi posti consecutivi.
Paolo Terzi