IL FOTOFINISH SORRIDE A VAN ASBROECK
Al termine quarta tappa del Giro di Vallonia il belga Tom Van Asbroeck (Topsport Vlaanderen) si dimostra il più veloce del gruppo precedendo il connazionale Gianni Meersman (Omega-Quick Step) ed il russo Viaceslav Kuznetsov (Katusha).
Meersman, nonostante la seconda piazza, rafforza la leadership in classifica generale, ora guidata con un vantaggio di 20″ su Juan Jose Lobato.
Cogliere l’attimo. Frase tanto bella da dire quanto difficile da mettere in pratica. Chi invece oggi è riuscito a coniugare la teoria del detto di Orazio con la pratica è stato Tom Van Asbroeck, giovane velocista belga in forza alla Topsport-Vlaanderen. Nella volata finale della tappa Van Asbroeck è stato abilissimo a saltare sulla ruota buona, quella di Meersman, in un intervallo breve sia in termini temporali che spaziali, per poi bruciarlo negli ultimi 50 metri. Giá, la vittima della giornata è stata ancora Gianni Meersman, piazzatosi in seconda posizione per la quarta volta consecutiva in quest’edizione del Giro di Vallonia.
Per quanto riguarda la tappa, questa quarta frazione della corsa vallone, che partiva da Herve per giungere dopo 174 chilometri a Waremme, presentava un percorso accidentato di saliscendi, o per meglio dire “cotes”, che in caso di alta velocità potevano creare una buona selezione, soprattutto l’ultimo gran premio della montagna, il Mur d’Amay, piazzato a 15 chilometri dalla conclusione.
Nella prima parte di gara partiva come al solito la fuga stavolta composta da quattro corridori: Kevin Van Melsen, Jelle Wallays (TopSport Vlaanderen – Baloise), Stijn Devolder (Trek) e Maxime Anciaux (Wallonie – Bruxelles), i quali riuscivano a strappare cinque minuti dal plotone all’inseguimento.
Nonostante il vantaggio il gruppo, guidato dagli uomini dell’Omega-Quick Step, sapeva con certezza che sarebbe rientrato sui battistrada anche in tempi stretti volendo, ma questo avrebbe aperto di nuovo la corsa a nuovi scatti e quindi l’Omega si poneva sì all’inseguimento ma adoperandosi con cautela.
I fuggitivi venivano ripresi poco prima dell’imbocco dell’ultima salita, il Mur d’Amay, dopo una lunga resistenza di Stijn Devolder. Sull’ultima salita tentavano l’allungo Fedrigo, Lightart e Kochetkov, ma il loro destino era segnato e la loro azione non durava più di tre chilometri.
La selezione causata dalla salita era relativa ed il gruppo constava di circa sessanta unità , con le squadre più importanti ancora ben rappresentate e dunque organizzate a controllare la corsa, che ancora non era chiusa a causa dello scatto di Gijs Van Hecke (Topsport-Vlaanderen), il quale tentava un attacco disperato, stoppato dal gruppo nel giro di due chilometri.
Nella volata finale era Van Asbroeck a sopravanzare e precedere negli ultimi metri Meersman e Kuznetsov. Più indietro si classificavano, nell’ordine, Dillier, Van der Lijke, Breschel, Roux, Ventoso, Lobato e Mondory.
Nulla cambiava in classifica generale se non che il leader, grazie all’abbuono, portava a 20″ il vantaggio su Lobato e a 23 quello su Dillier.
Domani i corridori affronteranno l’ultima tappa, da Malmedy ad Ans, con gli ultimi 20 chilometri che saranno la copia esatta della Liegi-Bastogne-Liegi, in particolare la Roche aux Faucons, il Saint Nicolas e lo strappo di Ans decideranno la corsa, anche se l’arrivo sarà spostato di due chilometri più avanti rispetto a quello della Doyenne.
Paolo Terzi