SPUNTA KREUZIGER DAL MONTE
Il ceco Roman Kreuziger ha conquistato sul Monte Ortobene la tappa più impegnativa del Giro di Sardegna, regolando allo sprint il drappello di corridori con i quali si giocherà la 28a edizione della corsa. La maglia di leader è sua, ma venerdì dovrà guardarsi le spalle dai più diretti avversari, che sicuramente cercheranno di sorprenderlo sul tormentato tracciato della frazione di Iglesias, prevista venerdì. Tra questi c’è un giovane promettente, Damiano Caruso, sbarcato tra i professionisti a luglio 2009 e attualmente quarto in classifica a 10” dal vertice. Oggi torneranno in scena i velocisti, che si sfideranno sul rettilineo di Oristano, al termine d’una tappa vallonata ma più facile rispetto a quella che aveva aperto la corsa a Bonorva.
Foto copertina: spunta Kreuziger dal monte (foto Bettini)
I 922 metri di altitudine del Monte Ortobene, nel nuorese, sono stati salita vera, nonostante le tenere pendenze, ma la corsa si è scaldata molto prima della lotta sulla scalata finale. Già al chilometro 34, infatti, scappa via un gruppetto di dieci corridori composto da Valerio Agnoli (Liquigas – Doimo), Lorenzo Bernucci (Lampre – Farnese Vini), Serguei Kilimov (Team Katusha), Markel Irizar Aranburu (Team Radioshak), Simon Clarke (Isd – Neri), Alan Marangoni e Marcello Pavarin (Colnago – Csf Inox), Matteo Montaguti (De Rosa – Stac Plastic), Alessandro Maserati (Ceramica Flaminia) e Konstantin Volik (Amore & Vita – Conad). Questo drappello è riuscito a raggiungere anche un vantaggio massimo di 3’05” e rendere difficile l’inseguimento a un gruppo che li ha riacciuffati soltanto al chilometro 157, a meno di venti dall’arrivo. Ampio merito per questo primo ricongiungimento va all’Acqua e Sapone, che non aveva uomini in fuga e pensava a quello di Nuoro come a un arrivo adatto a Garzelli. Fino ai meno dieci hanno avuto spazio tre corridori in cerca di fortuna: Pirazzi della Colnago, Pliushin del Team Katusha e Giairo Ermeti della De Rosa – Stac Plastic ma nulla da fare anche per loro, stavolta grazie all’impulso della Liquigas che prendeva in mano il comando delle operazioni anche a inizio salita. A questo proposito va sottolineato il grande lavoro svolto da Vincenzo Nibali per lanciare al meglio colui che poi s’imporrà. Il ritmo dello “Squalo dello Stretto”, con la partecipazione attiva dei Lampre, attua una severa selezione che porta una dozzina di corridori a giocarsi la vittoria di tappa.
Vince un Liquigas dunque, ed è Roman Kreuziger, il talento della Repubblica Ceca, non ancora ventiquattrenne; battuti in volata Horner, Voeckler e il talento nostrano Damiano Caruso, già in evidenza nella prima tappa. A seguire Scarponi e Braijkovic, con lo stesso tempo del vincitore. Completano la top ten di giornata il polacco Niemiec e, a pochi secondi, Pozzovivo (Colnago), Salerno (De Rosa) e il croato Kiserlovski, con i due italiani che confermano le buone prove di ieri.
Kreuziger, giovane ceco che abita sul Lago di Garda, sembra ipotecare anche il successo finale (ma la classifica è ancora corta e potrebbe risultare decisiva la tappa di Igliesias, prevista venerdì, il cui percorso si presta a imboscate) e finalmente fornisce la prova di essere pronto alla stagione della consacrazione, lui che si è già piazzato tra i primi dieci al Tour de France. Vittoria con dedica per il suo d.s. e preparatore atletico Paolo Slongo che compiva gli anni proprio ieri. La classifica generale vede rispettato l’ordine d’arrivo odierno e allontanati i velocisti puri. Horner è a 4”, Voeckler a 6” e Caruso a 10”.
Oggi la Nuoro – Oristano, di 206 chilometri, dovrebbe essere terreno di caccia per velocisti. Il tracciato si presenta vallonato, con l’ascesa di Teti valevole come GPM di 3a categoria, ma le difficoltà si estingueranno totalmente negli ultimi 46 Km.
Domenico Occhipinti