ALENTOUR DU TOUR… AD HAUTACAM

luglio 25, 2014
Categoria: Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Nibali domina sull’Hautacam. Non c’è storia, il Tour è suo (Gazzetta dello Sport)

Nibali vince sui Pirenei: “Padrone del Tour”. E Renzi twitta: chapeau (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde sale del podio tras una nueva exhibición de Nibali – Valverde: “Llevo varios días sufriendo. Voy al límite” – Rojas expulsado del Tour por apoyarse en los coches (AS)

Otro mordisco de CaNibali y Valverde pierde el podio – Exhibición del italiano (Marca)

Nibali sentencia el Tour y Valverde se cae del podio – Valverde:”Llevo días sufriendo” – El polaco Majka se asegura el maillot a puntos rojos de rey de la montaña (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Nibali closes in on Tour glory (The Independent)

Nibali win extends overall lead (The Time)

Nibali’s domination continues in the mountains (The Daily Telegraph)

Francia

C’est CaNibali! (L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Non può essere definito un giovane in senso assoluto dal momento che è nato il 12 agosto 1988, ed è pertanto escluso dai pretendenti alla maglia bianca, ma certamente Tejay Van Garderen può essere ancora definito tale dal punto di vista agonistico, anche perchè per la prima volta disputa il Tour de France come capitano, dopo che nel 2012 aveva iniziato come luogotenente di Cadel Evans per poi chiudere 5° nella generale, aggiudicandosi la classifica di miglior giovane, mentre un anno fa era partito con il ruolo di co-leader insieme all’australiano ma aveva fallito clamorosamente la prova, sfiorando il riscatto solo nella tappa dell’Alpe d’Huez, nella quale aveva visto sfumare il successo negli ultimi chilometri ad opera di Christophe Riblon. Lo statunitense di origini olandesi – che come principale successo in carriera vanta la classifica generale del Giro di California del 2013 e che, fin dai suoi esordi con l’HTC-Columbia e in seguito con la BMC, in cui milita tuttora, si è sempre ben comportato nelle brevi corse a tappe grazie alla sua capacità di andare molto forte a cronometro e di tenere bene in salita – ha cambiato preparazione rispetto alle passate stagioni, prendendosi una lunga pausa dopo il Giro di Romandia e partecipando prima della Grande Boucle a un Giro del Delfinato in cui non ha brillato più di tanto, piazzandosi 13°, ma, malgrado una caduta nella tappa di Nancy che gli ha fatto perdere 1′ nei confronti dei altri uomini di classifica e una bronchite che ne ha in parte condizionato il rendimento nei giorni successivi, è costantemente rimasto con i migliori in tutte le tappe di montagna, con l’eccezione, purtroppo, di quella di Bagnéres-de-Luchon, nella quale ha probabilmente risentito del precedente giorno di riposo e ha ceduto ben 3′36” compromettendo, forse definitivamente, le sue chances di salire sul podio di Parigi. Attualmente Van Garderen è 6° con un distacco di 11′34” dall’inavvicinabile Vincenzo Nibali mentre è di poco superiore ai 4′ quello da Thibaut Pinot, Alejandro Valverde e Jean-Christophe Péraud e, con a disposizione i 54 km a cronometro da Bergerac a Perigueux, non tutto è ancora perduto, soprattutto nei confronti del capitano della Fdj.fr, molto meno portato di lui per le prove contro il tempo, e del murciano, decisamente non brillante nelle tappe pirenaiche.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Nibali attaccherà ancora, secondo voi?

n@po: Il punto chiave sarà la lunghissima e selettiva discesa del tourmalet. Lì attaccheranno gli ag2r dopo aver tentato di isolare Pinot sul tratto da LaMongie in poi, Lì attaccherà Valverde, Lì un eventuale problema per Nibali si trasformerebbe in 20km di falsopiano (spesso controvento) ad inseguire da solo. Necessari, dunque, uomini davanti che scollinino il tourmalet in anticipo.

Nebe1980: ono abbastanza d’accordo con te però devo dire che ho anche visto da parte di Valverde un atteggiamento molto attendista (quando mai?) e può essere che cerchi di risparmiarsi per dare tutto sull’Hautacam per tenere le ruote dei rivali per il secondo posto anche perchè c’è ancora la tappa a cronometro lunga e difficile ma si sa che la crono di fine giro fa meno distacchi rispetto a quelle all’inizio tra specilisti e non e soprattutto non è raro che invece che uno specialista vinca chi ha più energie residue soprattutto dopo un tour come quello di quest’anno in cui non vi erano i soliti dieci giorni di insopportabile piattume altimetrico.
In ogni caso se qualcuno volesse tantare l’assalto alla gialla dovrebbe fare un attacco stile Quintana al giro, nella discesa del tourmalet con compagni per il tratto pianeggiante anche se Nibali non è Uran, perchè Nibali è fortissimo in discesa anche se sinora giustamente non ha rischiato e soprattutto allo stato attuale è il più forte in salita. In caso di situazione favorevole potrebbe tentare ancora l’affondo negli ultimi 2 o 3 Km tanto le montagne sono finite e avversari in grado di riprendere quei minuti a crono anche nell’ipotesi di una defaillance di Vincenzo non ce ne sono

N@po: Valverde ha interesse a far fuori Pinot più degli ag2r. Dunque se può farlo saltare giù dal Tourmalet lo farà. Il problema , vale anche per Nibali, è che se arrivi in fondo al tourmalet staccato (per una foratura o per scarsezza) poi, se non hai compagni performanti, nel tratto in falsopiano accumuli minuti o ti tocca spendere energie per tirare (roba che poi paghi con gli interessi nell’ultima salita).

Mauro Facoltosi: Ennesima impresa di Nibali. Pinot a 1′00″, Valverde a 2′00″- Commenti?

n@po: Grande Nibali su tutti i terreni. Vittoria meritatissima, non facile, a prescindere da chi c’era e chi non c’era. Da oggi SA che nulla gli è precluso..
PS: Ma quanto pagherei per sapere chi andava più forte in salita questo inverno, in allenamento, tra lui e Aru (io un sospetto ce l’ho..)
PPS: L’impresa di Nibali ha anestetizzato ogni altra emozione, ma un Tour disegnato così da schifo nel finale, ha rovinato la splendida metà iniziale. Alla fine ha fatto la vera differenza l’unica tappa vera (non per dilettanti o Astani bolliti… voto 9 agli Astani bolliti perchè ne son venuti fuori bene visti tutti gli acciacchi) ovvero quella di 237km malgrado avesse praticamente una salita e mezza. Io lo ripeto da sempre:vuoi tenere aperta una corsa a tappe? Mantenere la suspance? Inserisci SEMPRE un ultima tappa over 5000mt dislivello (dislivello classico delle granfondo impegnative) e almeno 225km di lunghezza. Allora può succedere di tutto. E non ci saranno problemi di recupero dato che si tratterebbe dell’ultima tappa impegnativa.
PPPS: Il che non toglie che a questo tour son mancate pure vere tappe da 4000mt di dislivello nella seconda metà della corsa.

Ceemo: Nibali sontuoso, e quasi “arrogante” nel suo volersi prendere anche la 4 tappa. Ma, visto anche i tempi di scalata si evince la bassa qualità dei suoi avversari che neanche hanno provato a replicare al suo attacco. Sul percorso non concordo con N@po. La tappa di ieri, corta e molto nervosa secondo me era disegnata benissimo per attacchi di squadra. Quella di oggi poteva e doveva avere qualche km in più, ma in generale questo Tour ha dimostrato uno dei più bei percorsi degli ultimi anni.

Gigilasegaperenn3: Quella di ieri era in effetti disegnata bene, anche se con alcune pecche (tanta per dirne una: in tappe del genere, spesso le fasi più calde sono date dalla partenza in salita, che ieri è mancata; sarebbe costato molto mettere il Menté all’inizio, visto che l’avevano pure aggirato il giorno prima?). A me le tappe con chilometraggio da Under 23 fanno venire l’orticaria per principio, però posso capire che da un punto di vista spettacolare potesse risultare interessante, e anche tatticamente si prestava a più scenari.
Il problema è che, accanto ad una tappa brevissima come quella di ieri, dovrebbe sempre esserci almeno un tappone che esalti le caratteristiche dei fondisti e consenta di creare grandi distacchi. In questo Tour non c’era niente del genere. La tappa con più dislivello era (credo) quella di Risoul, che come tappone alpino o supposto tale fa ridere, se paragonato ad altri nemmeno troppo distanti nel tempo.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Sei un mito (883)

The Winner Takes It All (Abba)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: MAUBOURGUET (Pays du Val d’Adour) – BERGERAC (208,5 Km)

Ci sono tappe che, come in una galleria degli specchi, cambiano aspetto a seconda dell’angolazione con le quali le si scruta e quella di Bergerac è di una di queste. Se fossimo alla terza tappa la “bolleremo” all’istante come frazione adatta ai velocisti, che di certo non si farebbero spaventare troppo dai 1300 metri al 7,6% della Côte de Monbazillac, l’unico GPM previsto dal percorso, piazzata a 13 Km dall’epilogo. Ma ora siamo alla terza tappa… dalla conclusione parigina e la prospettiva cambia diametralmente poichè siamo agli sgoccioli di un’edizione del Tour lunga 3664 Km e all’uscita da un esigente trittico pirenaico. Con i corridori decisamente più stanchi e le file più ridotte, ora diventerà più problematico per le squadre degli sprinter rimasti in gara ricucire sul tentativo di giornata, che potrebbe anche andare in porto. E anche in caso di ricucitura, su quella salitella dalle pendenze non tenerissime qualche sprinter potrebbe non riuscire a tenere le ruote del gruppo. Tra l’altro, le loro squadre dovranno fare tutto da sole perchè le formazioni dei big, invece, si disinteresseranno del tutto alla corsa e cercheranno di rifiatare in questa giornata che traghetterà la corsa verso l’unica cronometro individuale; di certo si riposerà l’Astana di Nibali, la cui leadership è oramai in una “botte di ferro” e nulla può più impensierirla. Occhi aperte solo alle cadute, i pericoli sono sempre dietro l’angolo, vuoi per la stanchezza accumulata (oggi si percorreranno oltre 200 Km), vuoi per le insidie del clima che per questa terz’ultima tappa ha in programma tanta, tanta pioggia.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Maubourguet : temporale con pioggia moderata (1,4 mm), 19,8°C, vento debole da W (4-6 Km/h), umidità al 89%
Condom (71,5 Km): pioggia moderata (0,7 mm), 20,6°C, vento debole da W (4-5 Km/h), umidità al 84%
Tonneins (Sprint – 130,5 Km): pioggia debole (0,5 mm), 21,1°C, vento debole da SW (3 Km/h), umidità al 82%
Bergerac: pioggia debole (0,5 mm), 21,3°C, vento debole da SSW (3 Km/h), umidità al 82%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Vero e proprio frattura nella classifica”
Martinello: “La sua posizione è abbastanza lontano dal podio”
De Luca: “Ci stiamo avvicinando ad un Tourmalet di 17 Km”
Garzelli: “Un arrivo che tutti vorrebbero vincere”
De Luca: “Diamo modo di unirci a noi anche ai telespettatori di RAI 3″
Martinello: “La grande umiltà che la contraddistingue” (parlava di Alessandro De Marchi)
Pancani: “Il gran premio volante” (tirava vento?)
Pancani: “C’è una giostra che gira tra le moto dei fotografi”
Pancani: “Salita per arrivare al punto più alto del Tour” (Hautacam è a 1520 metri; sull’Izoard si era arriva a 2360 metri)
Pancani: “La sua quarta vittoria al Giro d’Italia”
Cassani: “4300 metri” (ricordando la lunghezza di un Tour da lui corso)
Garzelli: “Andai a provare la crono nella pomeriggio”
Garzelli: “L’orientazione della carovana del Tour” (dimensione)
De Luca: “Dicionnovesima”
Televideo: “Il mitico Tourmalet, conquistato da Kadri e Nieve”
Televideo: “Kruijwijk” ((Kruijswijk)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Tarbes – Hautacam

1° Davide Cimolai (Lampre – Merida)
2° Maciej Bodnar (Cannondale), s.t.
3° Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-Quick Step), s.t.
4° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 10″
5° Roger Kluge (IAM Cycling), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 25′12″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 35′29″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 37′11″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 41′19″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

20a TAPPA: SAINT-GILLES-CROIX-DE-VIE – NANTES (117 Km)

VIANEN PRIMO NELLA SCIA DELLA MOTO
Tour: più che mai indisturbata la marcia trionfale di Merckx
Per Sercu ancora il secondo posto – La tappa decisa da un allungo negli ultimissimi chilometri – Cinque spettatori investiti dall’auto della KAS – Tour-baby: Mytnik vince la “cronometro”

ARCHIVIO ALMANACCO

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Salendo verso Hautacam (velopeloton.com)

Salendo verso Hautacam (velopeloton.com)

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