CHAMROUSSE, TERRA BRUCIATA: IL CALDO E NIBALI FRIGGONO IL TOUR
Prima vera tappa alpina, introduttoria ma già selettiva con un uno-due pugilistico di ascese, rispettivamente di 1.a categoria e HC, a susseguirsi nel finale. Caldo canicolare a 35 gradi, e uno scenario tattico apertissimo. La grande domanda è: avevano ragione i francesi a sperare nel caldo per far traballare Nibali?
Il gruppo è incenerito. Solo venti corridori riescono ad arrivare a meno di sei minuti da Vincenzo Nibali. Solo quattro, di cui due mossisi anticipatamente, incassano meno di un minuto. Tappa bollente, anzi ustionante (“non si riusciva quasi a toccare la bicicletta”, commenterà Nibali), che obbliga molto presto i capitani al faccia a faccia: e chi non è in perfetta forma si scotta. Chi addirittura è in condizioni traballanti, si brucia, come capita prima ancora delle salite a Dani Navarro, capitano della Cofidis piegato letteralmente in due da un malore e costretto al ritiro.
Prima di tutto, un doveroso riconoscimento a De Marchi, ultimo superstite di una fuga di nove uomini ad essere ripreso dal gruppo, sulle prime rampe della salita conclusiva. L’azione di Marchi era solitaria già da troppi chilometri, con la fuga squagliatasi poco a poco sotto il solleone e sotto la pressione degli uomini in rosso della Katusha. Sembrerebbe che Purito sia in vena di fumarsi un paio di Gpm con relativi punti (addirittura doppi quelli di Chamrousse, essendo arrivo in salita), ma purtroppo sarà tra i primi a perdere le ruote del gruppo quando il gioco si farà duro. Resterà enigmatica, la fiammata della squadra russa, con il barbuto Paolini a sferzare il peloton negli afosi fondovalle: ottimismo di Rodríguez o vendetta contro la fuga, magari sgradita?
Sul duro Palaquit la notizia di spicco sono le difficoltà Kwiatkowski, anche se il polacco, a sorpresa, non andrà poi totalmente alla deriva, arrivando anzi tra i venti eletti del giorno, a “soli” quattro minuti da Nibali. A cavallo del Gpm, però, piovono due cattive notizie per Nibali: in salita cede Scarponi, amante del freddo e non certo a suo agio con le temperature odierne; in discesa, cade Fuglsang, con conseguente rallentamento del gruppo che consentirà a Kwiatkowski di rientrare.
Le altre squadre iniziano a fiutare la possibilità di far terra bruciata intorno al siciliano, magari suggestionate dall’Equipe che pronosticava, tra le speranze per un crollo di Nibali, proprio l’avvento della calura. Nei soffocanti falsopiani di avvicinamento si alternano FDJ, BMC e Movistar, poi sarà quest’ultima a prendere in mano le redini della situazione quando comincia la salita vera e propria. Gregario dopo gregario il ritmo si infiamma, e cade dall’albero il primo frutto cotto da un colpo di sole e da un crollo di forma: è Richie Porte, in omaggio ai cui gradi di capitano viene fermato anche l’unico Sky rimasto in zona, ossia Mikel Nieve. A meno di sovvertimenti clamorosi, la poderosa armata Sky non ha più uomini in classifica generale, il che, tra l’altro, getta più di un’ombra anche sulle possibilità che avrebbe avuto Froome, qualora fosse rimasto in gara: da un lato la preparazione non sembra quest’anno delle migliori, a livello di team, dall’altro lo stile di corsa iperprogrammato degli uomini in nero esige comprimari all’altezza per dominare il teatrino.
Dopo le ultime sfuriate di Gadret, che lasciano in gruppo solo capitani accompagnati da un gregario al più (e Nibali ha Kangert, quindi la sua situazione di svantaggio è improvvisamente relativizzata), sorprendentemente non si muove Valverde, ormai abbandonato dai compagni spremuti uno via l’altro. Il murciano si lascia anzi scivolare verso il centro del gruppo: i km al traguardo sono ancora una quindicina, non sia mai agire con tanto anticipo!
A questo punto Nibali mette all’opera Kangert, dimostrando grande sicurezza nei propri mezzi. Che sia per far salire ulteriromente la temperatura nella pentola a pressione che è divenuta il gruppetto, o per assolvere al proprio dovere di maglia gialla, quel che è certo è che Vincenzo si brucia con noncuranza la carta dell’unico compagno che potrebbe coadiuvarlo nel coprire sugli altrui attacchi.
Di attacchi, tuttavia, per un po’ non se ne vedono. Si suda per la calura, e si suda freddo di paura. Per fortuna in gruppo c’è un altro uomo isolato, il giovane scalatore francese Pinot, e la voglia di accendere la miccia a lui non manca. Ecco nel tratto più aspro a tredici dall’arrivo una bella fiammata che sbollenta gran parte dei gregari superstiti, riducendo il gruppo, stavolta per davvero, a un manipolo di capitani, costretti al duello a sole non in un corral polveroso ma sull’asfalto bollente.
L’incertezza regna sovrana, fino a che non intuiscono che c’è spazio per una libera uscita i capitani, per così dire, di “seconda freschezza”: Majka della Tinkoff orfana di Contador e König della piccola NetApp vengono lasciati andare senza soverchie ansie. Poco dopo prende il volo anche Ten Dam, fino a che, ai meno 10km, è Valverde a tentare l’affondo.
Nibali non risponde. Non subito. Si guarda attorno, scruta le facce arrossate degli avversari, per capire se qualcuno abbia interesse a chiudere sul murciano, o più banalmente, a mettersi a ruota del siciliano per poi ripartirgli in contropiede. Macché!
Vincenzo accelera facile, e solo Pinot riesce a stare con lui per riportarsi sullo spagnolo.
Gli altri avversari sono inceneriti.
Ci sono storie, anche lì dietro: c’è, soprattutto, la lotta di Bardet per difendersi da Pinot, nella contesa tutta transalpina per il podio e la maglia bianca. È strenua, la resistenza di Bardet, capace di restare avanti per sedici secondi: anche con la collaborazione di Van Garderen, ben diversa da quel che vedremo sarà l’atteggiamento di Valverde verso Pinot. Grazie mille all’americano, anche perché il compagno in Ag2R Peraud difende il proprio diretto ad essere “co-capitano” e fare la propria corsa… finendo per tirare un parallelo gruppetto cento metri più indietro!
La vera corsa è però tra Nibali, Valverde e Pinot. Nibali sta a ruota, poi si decide a dare un paio di cambi: brutto segno per gli avversari, sono scintille che preludono all’incendio; che sia per alzare il ritmo o per dare un impulso simbolico all’azione, fatto sta che dopo poco lo Squalo riparte secco e agli avversari non resta che starlo a guardare.
Qui comincia il teatrino tra il francese e lo spagnolo. Valverde, da par suo, smette di tirare, si piazza a ruota, dice di essere al massimo, di non farcela proprio più. Pinot non mangia la foglia e insiste nel chiederne la collaborazione. Valverde si nega, vola qualche parola di troppo. Ed ecco che Valverde scatta fortissimo in faccia a Pinot. Il francese non lo molla di un metro, e quando la vampata si spegne, i due sono di nuovo affiancati: ora però non c’è spazio per altre sceneggiate, e in qualche modo i due cominciano a darsi di nuovo cambi regolari. Va da sé che nel finale Valverde sprinterà su Pinot con tale veemenza da relegarlo a 3” di ulteriore distacco. Il francese ringrazia, e una possibile futura alleanza anti-Nibali va allegramente a farsi benedire.
Nibali aveva intanto ripreso con gran facilità la coppia di attaccanti: sì perché, tra tutto, Majka e König erano ancora là davanti. Il siciliano li accompagna, li scorta anzi. Sembra che l’intenzione sia di non cannibalizzare anche la tappa. Da dietro, però, arriva la notizia del rinnovato accordo tra Valverde e Pinot, che han ripreso ad avvicinarsi. Non c’è tempo da perdere, Vincenzo riparte e tanti saluti a tutti. Mancano poco più di 3km alla fine. Sotto la flamme rouge, Nibali si volta, allenta il ritmo: i due cacciatori di tappa non sono poi così lontani, forse. Ma non c’è modo, anche a mezzo gas non si riescono a portare sotto. Tocca proprio vincere! Si assesta la zip della maglia gialla, si prepara l’esultanza, e la tappa è cucinata e servita.
A quanto pare, no, Vincenzo il caldo non lo patisce troppo. Speriamo che adesso non vogliano provarle tutte ma proprio tutte per bruciare il campione italiano, magari non appena spuntasse un francese al secondo posto in luogo del comunque scomodo Valverde. Confidiamo nella pelle dura degli squali…
Gabriele Bugada
ORDINE D’ARRIVO
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 5:12:29
2 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:10
3 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:00:11
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:00:50
5 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:53
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:01:23
7 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:36
9 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:09
10 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
11 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
13 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
14 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:01
15 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
16 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:03:07
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:03:11
18 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:04:02
19 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:04:12
20 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:05:55
21 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
22 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:06:39
23 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:06:51
24 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 0:07:07
25 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:08:48
26 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
27 Richie Porte (Aus) Team Sky
28 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
29 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
30 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:10:05
31 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:10:51
32 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:11:08
33 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:11:15
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:13:35
35 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp
36 Adam Hansen (Aus) Lotto-Belisol 0:13:56
37 Jérôme Pineau (Fra) IAM Cycling 0:14:10
38 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:15:42
39 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:17:48
40 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement
41 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
42 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:19:10
43 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
44 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar 0:19:35
45 Jan Barta (Cze) Team Netapp-Endura 0:20:23
46 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
47 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
48 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:21:59
50 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 56:44:03
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:03:37
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:24
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:04:40
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:19
6 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:06
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:06:17
8 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:06:27
9 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:08:35
10 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:08:36
11 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:08:51
12 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:09:18
13 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:09:48
14 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:10:10
15 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:10:44
16 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:11:11
17 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:14:00
18 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:14:05
19 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:14:51
20 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:16:27
21 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:17:27
22 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:19:23
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:26:18
24 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:30:42
25 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:34:50
26 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:35:39
27 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:38:30
28 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:39:08
29 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:41:34
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:42:14
31 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:46:14
32 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:47:35
33 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:50:55
34 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:59:22
35 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:00:46
36 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:04:02
37 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:04:21
38 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:05:41
39 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:07:05
40 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:07:25
41 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:08:48
42 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:09:21
43 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:12:22
44 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:13:14
45 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:15:38
46 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:16:44
47 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 1:17:38
48 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 1:18:29
49 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 1:18:46
50 Peter Sagan (Svk) Cannondale 1:19:46