ALENTOUR DU TOUR… A CHAMROUSSE

luglio 18, 2014
Categoria: Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Super Nibali non ha rivali. Trionfa in giallo sulle Alpi – Nibali: “Volevo guadagnare su Porte e Valverde” – Allarme: al Tour ci sono i Cannibali (Gazzetta dello Sport)

Nibali, trionfo sulle Alpi (nel centenario di Bartali) (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde se pone segundo tras otra exhibición de Nibali – Dani Navarro abandona el Tour – Valverde: “Nibali está intratable. Es el más fuerte” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” – Purito perdió el maillot de la montaña; se lo quitó Nibali – Homenaje del Belkin a las víctimas del vuelo siniestrado (AS)

Nibali da la puntilla al Tour y Valverde se pone segundo – Valverde: “Nibali está intratable” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” -(Marca)

Nibali, el patrón del Tour – Purito cede el maillot de la montaña a Nibali – Valverde: “Nibali está intratable” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Nibali stamps authority on yellow jersey as he powers away from Porte (The Independent)

Nibali tightens grip on yellow jersey as Porte suffers (The Time)

Team Sky’s hopes over as Porte hits the wall (The Daily Telegraph)

Francia

Le patron, c’est Nibali – Vichot abandonne – Pinot : «Je suis là pour attaquer» (L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Nel giorno dell’ennesimo trionfo di un maestoso Vincenzo Nibali, sempre più lanciato verso la maglia gialla di Parigi, si è rivisto davanti Rafal Majka, andato all’attacco a metà della salita di Chamrousse in compagnia di Leopold Koenig, sebbene in realtà sia sempre stato l’austriaco della NetApp-Endura a scandire il ritmo, e 2° sul traguardo a 10” dallo “Squalo dello Stretto”. È vero che il 25enne di Zegartowice si è presentato al via di questo Tour senza ambizioni di classifica e ha potuto pertanto risparmiarsi in gran parte delle tappe precedenti, a maggior ragione dopo il ritiro del suo capitano Alberto Contador, ma la sua prestazione rimane notevole sia in termini assoluti sia in considerazione del fatto che, dopo un Giro d’Italia chiuso in una 6a posizione che sarebbe potuta essere migliore senza qualche problema fisico che lo ha rallentato soprattutto nella cronoscalata del Monte Grappa, la sua partecipazione alla Grande Boucle non era prevista ed è stato convocato all’ultimo minuto in sostituzione di Roman Kreuziger, fermato dall’UCI per valori anomali nel passaporto biologico. Il polacco della Tinkoff-Saxo, che ha gareggiato con squadre italiane durante tutta la sua carriera da under 23, può essere considerato uno corridore di fondo che da il meglio di sè nelle grandi corse a tappe, in cui vanta anche un 7° posto al Giro 2013, quando è stato battuto di misura da Carlos Betancur nella classifica di miglior giovane, ed è stato gregario fondamentale per Contador nella Vuelta vinta dal madrileno nel 2012, senza dimenticare il suo 3° posto all’ultimo Giro di Lombardia, battuto da Joaquim Rodrìguez e Alejandro Valverde. Alla luce della condizione dimostrata a Chamrousse e della libertà che potrà godere, essendo lontano in classifica generale, attendiamocelo ancora a caccia di un successo di tappa nei tre prossimi arrivi in salita di questo Tour.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà? Ci saranno attacchi già dal Palaquit o si aspetterà l’ascesa finale?

Nebe1980: Credo che i big faranno andatura alta sul Palaquit e riserveranno gli attacchi per gli ultimi Km ma aggiungo anche che secondo me tale strategia è fallimentare. A parte Valverde e Porte, gli altri devono partire dal Palaquit se vogliono rimettere in discussione il Tour de France

Nebe1980: Porte è saltato e speriamo che in sky capiscano che se punti tutto su una sola corsa e questa ti va male hai buttato via una stagione. Valverde non è un corridore eccezionale, è forte ma non un campione. Nibali sta dominando e questo ci fa un po’ rimpiangere i ritiri di Contador e Froome. Ottimo Vincenzo ma attenzione che il tour è ancora lungo mancano ancora il semitappone alpino di domani e le tappe pirenaiche che sono 3, poi c’è la tappa a cronometro.

N@po: astana bollitissima. Si spera che quella con Katusha sia una alleanza costante se no domani è un disastro. Il Lautaret è sufficiente a lasciare Nibali solo con Kangert se gli altri fanno ritmo alto. Detto questo Nibali rispetto a questi avversari è di un altro pianeta ma permettetemi di dire che Quintana, Aru, Kelderman, Pozzovivo, Uran e compagnia eran molto più performanti di quelli rimasti in corsa al tour (eccetto Nibali) tanto che oggi Majka, senza ‘allenamento’, è arrivato secondo.

Jack.ciclista: Condivido. Nibali determinato e concentratissimo sull’obiettivo, sta meritando alla grande tutto ciò che si conquista, ma oggettivamente gli avversari si son persi tutti per strada.

Profpivo: Nibali due spanne sopra tutti, si vede che mentre gli altri sono al gancio lui è al 70-80%, tenendo perfettamente sotto controllo o sforzo. Spiace che se vincerà, resterà per sempre bollato come il Tour in cui sono caduti Froome e Contador. Perché non sono tanto convinto che le avrebbe prese in salita da loro.

N@po: Il tour è questo. Chi cade ha torto. Se poi puntano tutto solo sul tour han torto al quadrato. Comunque insisto: Quintana deve mangiarsi le mani per esser rimasto a casa, se non cadeva nei primi giorni, oggi, peggio di Majka non faceva di sicuro…

Nebe1980: totalmente d’accordo

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Symphony of Destruction (Megadeth)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: GRENOBLE – RISOUL (177,5 Km)

Chilometraggio a parte, ha l’aspetto del tappone la frazione di Risoul con le sue tre salite in sequenza, ma per gli scalatori risulta in realtà meno adatta alle loro potenzialità rispetto al tracciato affrontato ventiquattrore prima verso Chamrousse. Lasciata Grenoble, ad una cinquantina di chilometri dal via avrà inizio il buon vecchio Lautaret, ascesa che faceva paura solo ai tempi del ciclismo eroico a causa del fondo sterrato, mentre oggi i suoi 34 Km al 3,9% complessivo (ultimi 10 Km al 5,5%) incutono solo un pochino, ma proprio poco, timore per la lunghezza della salita, la prima delle tre di questo Tour nelle quali si supereranno i 2000 metri di quota. Conclusa l’interminabile discesa su Briançon si andrà ad affrontare il tetto del Tour, i mitici 2360 metri del Col d’Izoard, “smitizzati” dal fatto che si salirà dal più facile tra i due versanti possibili (19 Km al 6%) e che poi si dovranno percorrere parecchi chilometri, poco più di 30, prima di arrivare ai piedi dell’ascesa finale verso Risoul, più facile rispetto a quella di Chamrousse. Tra l’altro i suoi 12,6 Km al 6,9%, già non impossibili, saranno notevolmente mitigati dai 10 tornanti che s’incontreranno lungo la scalata e dalla conoscenza del percorso che avranno acquisito molti elementi del gruppo. La salita verso questa località di sport invernali nata nel 1970 è, infatti, una recente scoperta del mondo del ciclismo e ha già accolto due tappe del Delfinato (nel 2010 successo di Vogondy, nel 2013 dell’italiano Alessandro De Marchi) e due del Tour de l’Avenir, la versione della Grande Boucle riservata ai dilettanti, disputate nella medesima edizione (2010) ed entrambe vinte dal futuro vincitore del Giro d’Italia Nairo Quintana.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Grenoble: sole e caldo, 30,5°C (percepiti 29°C), vento moderato da SSW (15-26 Km/h), umidità al 42%
Briançon (112 Km) : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 27,1°C, vento debole da SSE (8-11 Km/h), umidità al 51%
Guillestre (161,5 Km): cielo sereno, 27,9°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (13-19 Km/h), umidità al 42%
Risoul: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Conti: “Scomparso all’inizio del 2000, era il 3 maggio del 2000″ (non proprio all’inizio)
Conti: “Scomparso all’inizio del 2000, era il 3 maggio del 2000″ (e pure la data è cannata perché Bartali morì il 5)
De Luca: “Doverosa un saluto alla famiglia Casartelli”
Martinello: “La carsa si corse regolarmente”
Conti: “Domenica c’è la tappa di Nimes, poteva essere….” (l’hai già vista in anteprima?)
Martinello: “Raggiunge temperature che non possono essere assorbite” (parlando dell’acqua delle borracce che si surriscalda a causa del caldo)
Conti: “Prima abbiamo visto la vallata della Chevreuse” (tappa sulle Alpi, la Chevreuse è alle porte di Parigi)
Martinello: “Affontare questi ultimi 16 Km”
Martinello: “Difficoltà altrimetriche”
Martinello: “Esprezzione facciale”
Pancani: “Vincenzo Nibali si è voltato per vedere cosa capitava alle sue parti”
Martinello: “Il suo capinano”
Pancani: “Per colpa delle sfortuna”
Martinello: “Ora Francesco devi andare” (rivolta a Nibali… ma forse ne aveva piene le scatole di Pancani)
Televideo: “Domani Grenoble – Risoul, lunga 242 Km” (ce ne sono 65 di troppo)
Televideo: “Leo Koenig” (Leopold König)
Televideo: “Franck Schleck” (Fränk)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Saint-Etienne – Chamrousse

1° Roger Kluge (IAM Cycling)
2° Dries Devenyns (Team Giant-Shimano), s.t.
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano), s.t.
4° Tom Veelers (Team Giant-Shimano), s.t
5° Albert Timmer (Team Giant-Shimano), s.t.
Miglior italiano: Matteo Trentin (Omega Pharma-Quick Step), 6° a 1′04″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida a 24′26″
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 26′00″
4° William Bonnet (FDJ.fr) a 26′18″
5° Elia Viviani (Cannondale) a 27′28″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

15a TAPPA: COLOMIERS – LA SEU D’URGELL (225 Km)

IL TAPPONE PIRENAICO ATTENDE MERCKX CHE SI PREPARE VINCENDO
Successo di Eddy a Seu de Urgel in una brutta, pericolosa volata davanti a Martinez
Panizza si piazza al 4° posto dopo aver tentato l’assolo a pochi chilometri dall’arrivo – Bella prova di Bertoglio – Szurkowski piega tutti in volata – All’iridato la quinta tappa del Tour-baby

ARCHIVIO ALMANACCO

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Con questo caldo, rinfreschiamo idealmente con questa visuale invernale di Chamrousse (www.chamrousse.com)

Con questo caldo, rinfreschiamo idealmente con questa visuale invernale di Chamrousse (www.chamrousse.com)

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