ALENTOUR DU TOUR… AD OYONNAZ
luglio 17, 2014
Categoria: Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Tour, contropiede vincente del francese Gallopin – La maglia gialla: “Mi piace molto che i francesi mi chiamino Nibalì” (Gazzetta dello Sport)
Tour, la corsa eroica di Talansky: cade, resiste, arriva in fondo (Corriere della Sera)
Contador: Spagna – RITIRATO
Gallopin le coge el gusto al Tour y vence en Oyonnax – Valverde: “Espero tener buenas piernas el fin de semana” – Contador no se opera, pero la Vuelta “está muy difícil” (AS)
Sagan especula, Gallopin gana (Marca)
Victoria sorpresa de Gallopin – Alberto Contador habla de su caída en el Tour de Francia (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Tony Gallopin sprints to success on stage 11 while Vincenzo Nibali stays in yellow – Alberto Contador: Real Madrid CF helping to try and get cyclist fit in time for Vuelta a Espana (The Independent)
Gallopin makes a daring late move to win the 11th stage (The Time)
Gallopin times attack to perfection to win stage 11 – Thomas ‘agrees new Sky deal’ (The Daily Telegraph)
Francia
Et revoilà Gallopin! – 5 choses à savoir sur Tony Gallopin – Gallopin : «Un coureur comblé» – Mollema chez Trek(L’Equipe)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Per la prima volta in questo Tour de France, complici dei problemi muscolari che ne avevano condizionato il rendimento nelle giornate precedenti, si è visto nelle posizioni di avanguardia John Degenkolb, che è riuscito a rimanere in un gruppo ridotto a sole 45 unità nell’impegnativo finale che portava a Oyonnaz e conquistare la piazza d’onore alle spalle del solo Tony Gallopin, bravo ad anticipare tutti con un’azione da finisseur. Il 25enne di Gera, che come risultato più prestigioso nelle categorie giovanili vanta la medaglia di bronzo ai Mondiali under 23 di Varese alle spalle di Fabio Duarte, si è rivelato al grande pubblico nel 2011 aggiudicandosi due tappe al Giro del Delfinato ed è esploso definitivamente nella Vuelta della stagione successiva in cui ha conquistato ben cinque arrivi allo sprint. Nel prosieguo della sua carriera ha evidenziato di essere molto più che un semplice velocista, a differenza del compagno Marcel Kittel per il quale svolge spesso il ruolo di ultimo uomo, dimostrando di tenere su brevi strappi che caratterizzano classiche come il Gp di Amburgo e la Gand-Wevelgem, che il corridore della Giant-Shimano ha vinto rispettivamente nel 2013 e in questa stagione, ma impressionando anche nell’ultima Parigi-Roubaix in cui, sebbene non fosse tra i favoriti della vigilia, è apparso in assoluto il più forte del lotto e soltanto la superiorità numerica nel finale dell’Omega-QuickStep gli ha impedito di conquistare un successo andato poi a Niki Terpstra. Probabilmente alla luce dei profili altimetrici delle prossime tappe Degenkolb non avrà altre occasioni per mettersi in evidenza in questo Tour, dal momento che nelle frazioni meno impegnative dovrà lavorare per Kittel mentre in quelle di alta montagna è tagliato fuori. Attendiamocelo grande protagonista al Mondiale di Ponferrada in cui, su di un percorso non particolarmente esigente ma comunque sufficiente per eliminare i velocisti puri, sarà senz’altro uno degli uomini da battere.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Tappa da fughe (quasi certo che arrivino) e da imboscate e, secondo me, anche Nibali dovrà tenere gli occhi bene aperti perchè su un percorso del genere è favorito chi sta all’attacco. Da oggi, inoltre, arriva il caldo. Secondo voi cosa succederà?
Howling Wolf14: Il caldo nella zona alpina non è mai opprimente. Non avrà incidenza. Più probabile che dia sofferenza nella tappa di Nimes. Le salite di oggi non sono difficili, ma la classifica è ancora corta e gli uomini da tenere sotto controllo sono tanti. Probabile superlavoro per l’Astana, quindi. Io credo che nelm la loro testa Nibali, Martinelli e Vino sappiano già quali sono gli avversari ai quali possono dare confidenza e concedere spazio e quali fanno invece parte della schiera ristretta dei più temibili avversari, quelli che troveranno poi anche nella terza settimana. Voglio dire questo: se vanno in fuga Talansky o Kwiatkowski o Ten Dam si possono anche lasciare andare, anche con 10′ minuti di vantaggio, anche a costo di perdere la maglia gialla, tanto poi tra dieci giorni faranno pluff. Sarebbe invece rischioso lasciare andare Mollema oppure Van den Broeck o Peraud, ad esempio. E visto che i controlli più stretti saranno sugli uomini di prima fascia (Valverde, Porte, ecc), occorrerà tenere il maggior numero di uomini a disposizione per contrastare appunto anche i vari Mollema & Co. Condizioni complicate, insomma. Ma non impossibile. La situazione è gestibile. Con molta attenzione, con gli occhi sempre aperti.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Gallopin. Un po’ di movimento tra i big nel finale. Crollo di Talansky. Commenti?
Howling Wolf14: Classico epilogo. Chi tira non vince. Cannondale e Orica GE si sono prodigate per tutta la tappa e si sono poi ritrovate con un pugno di mosche. La Cannondale, poi, è specializzata. Quando tira il gruppo è matematicamente sicuro che non vince. Ottimo Trentin. Terzo. E’ spesso presente, corre bene, ha tenuta. Con Tony Martin sta salvando il TdF dell’Omega dopo il forfeit di Cavendish.
Il crollo di Talansky non mi meraviglia. Al di di là della sfortuna, l’americano non era certo da tenere in considerazione nella lotta per la vittoria né per il podio né per la Top 10. Così come Kwiatkowski. Si fa troppo presto ad attribuire grandi doti senza avere riferimenti. Le corse di tre settimane sono già dure, il Tour è disumano. Se non sei portato e se non sei al massimo della forma, salti inesorabilmente. Talansky, per la cronaca, ha accusato alla fine un distacco di oltre 32 minuti dal vincitore. Ammirevole, comunque. Ha reso onore al TdF.
Hotdogbr: per Talansky forti dolori alla schiena dopo cadute dei giorni scorsi, da questo dipende il ritardo
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Heroes (David Bowie), dedicata a Talansky
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: BOURG-EN-BRESSE – SAINT-ÉTIENNE (185,5 Km)
E’ un’altra tappa costantemente vallonata, anche se in maniera meno decisa rispetto alla frazione di Oyonnaz e questo la renderà particolarmente “aperta”, con chanches sia per l’arrivo di un gruppetto d’ardimentosi, sia per la volata del gruppo, disputata da un plotone più sfoltito rispetto alle normali tappe per gli sprinter. I su e giù che caratterizzano il tracciato (anche oggi si dovranno affrontare 4 GPM, l’ultimo a 21,5 Km dall’arrivo) rimarranno sicuramente nelle gambe di qualche sprinter e lo stesso vale anche per il lieve falsopiano che s’incontrerà verso l’ultimo chilometro e che sarà verosibilmente percorso a tutta. Da segnalare il fatto che oggi si arriverà ai piedi del Massiccio Centrale e spesso, in passato, le tappe che attraversano o rasentano quest’area, facili o dure che siano, hanno lasciato pesantemente il segno in classifica. Nella Villard-de-Lans – Saint-Étienne del Tour del 1990 Chiappucci, che aveva conquistato la maglia gialla sulle alpi grazie alla fuga-bidone della prima tappa, fu attaccato a sorpresa da Lemond e i principali avversarsi e quel giorno perse 4′53″, che non bastarono per spodestarlo per quel giorno ma che certamente capovolsero la situazione a favore di Lemond nella crono del penultimo giorno, dopo la quale l’americano si vestì di giallo con 2′16″ sul varesino. Decisamente più facile (anche al confronto con l’odierna tappa di Saint-Étienne) fu, invece, la Béziers – Montélimar del 2006, che si concluse con l’approdo di una fuga giunta al traguardo con quasi 30 minuti di vantaggio e un nuovo capoclassifica, lo spagnolo che poi s’imporra anche a Parigi, Óscar Pereiro Sio. Occhio, dunque, a queste frazioni che sulla carta si definiscono “interlocutorie” e che, in particolar modo in una corsa come il Tour, non lo sono affatto.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Bourg-en-Bresse: cielo sereno, 27,8°C (percepiti 30°C), vento debole da NNE (4 Km/h), umidità al 63%
Romanèche-Thorins (Sprint – 39,5 Km): cielo sereno, 29,9°C (percepiti 32°C), vento debole da NE (4 Km/h), umidità al 56%
Lozanne (103 Km): sole e caldo, 31,5°C (percepiti 34°C), vento debole da NNE (3 Km/h), umidità al 53%
Saint-Étienne: sole e caldo, 30,2°C, vento debole da SE (5-7 Km/h), umidità al 44%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Garzelli: “Nel frattempo, che dopo era caduto Contador”
Garzelli (parlando della caduta di Contador): “S’è trovata contro la montagna”
De Luca: “La novità delle maglie bianche, Romain Bardet” (ne indossava due?)
Pancani: “Gianni Morta” (Motta)
Martinello: “Giorno di liposo”
De Luca: “Quel muro al 20% che lui ha volato via”
Pancani: “Anthony De La Plage” (Delaplace, pronuncia Delaplas)
Martinello: “Anthony De La Plaz” (Delaplace)
Martinello: “Chiaro che… chiaro che… chiaro che…” (urge botta al mangiadischi!!!)
Cassani: “Ogni tanto mi diceva De Marchi alla radio” (all’ammiraglia, mentre seguiva la tappa di Mulhouse)
Martinello: “Non è vero… non è vero… non è vero” (allora!!!)
Pancani: “La prima salita segnata da un gran premio della montagna”
Martinello: “Ha fatto un po’ di strecching”
De Stefano: “L’abbandono di Vincenzo Nibali” (tiè)
Martinello: “Non sarà facile andare a riprendersi questi due signori”
Pancani: “La Côte de Deserzen” (Désertin)
Martinello: “Una meritatissima ancora inquadratura”
Pancani: “Raggi di sole che non riescono a sfondare l’inquadratura”
Pancani: “Tratto in leggera falsopiano”
Pancani: “Sagan non poteva pensare che gli risolvesse la questione Sagan”
Pancani: “Dobbiamo scendere fino alla nona posizione per tovare Peter Sagan”
Garzelli: “Dopo di indossare la maglia gialla”
Televideo: “Bourg-en-Brusse” (Bourg-en-Bresse)
Televideo: “Due salite di 3a categoria e due di 4a” (erano tre di 3a e una di 4a)
Televideo: “Lopez Lopez” (Herrada López)
Televideo: “Gil Rojas” (Rojas Gil)
Televideo: “Van Graderen” (Van Garderen)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Besançon – Oyonnax
1° Andrew Talansky (Garmin – Sharp)
2° Jack Bauer (Garmin – Sharp) a 11′39″
3° Roger Kluge (IAM Cycling), s.t.
4° Luca Paolini (Team Katusha), s.t.
5° Reto Hollenstein (IAM Cycling), s.t.
Classifica generale
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Elia Viviani (Cannondale) a 13′52″
3° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 21′58″
4° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 23′06″
5° William Bonnet (FDJ.fr) a 24′26″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
14a TAPPA: LODÈVE – COLOMIERS (248,5 Km)
MERCKX GIA’ PREGUSTA IL TRIONFO
Tour: ieri la tappa vinta dal francese Genet mentre l’italiano Di Lorenzo è terzo
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