VOLTA AO ALGARVE: IL RITORNO DI GREIPEL, LA CONFERMA DI CONTADOR
E’ difficile assistere a gare noiose quando nella griglia di partenza di una gara, anche di secondo piano, trovi nomi come Contador(Astana) e Greipel (HTC), più sciolto il primo, che anticipa le proprie imprese ai microfoni dei media, più pragmatico il secondo, ma la sostanza è sempre la stessa: spettacolo e vittorie.
In copertina: Contador all’attacco sull’Alto de Malhão, nella tappa regina della Volta ao Algarve 2010 (foto João Dias)
Ad aggiudicarsi la prima frazione, 160km che portano i corridori da Algarve ad Albufeira, è, contro ogni aspettativa, il francese Vaugrenard (FDJ): nello strappetto che conduce i corridori sotto il traguardo il transalpino rifila ben 3” a Horrach (Katyusha) e 5” a Greipel che regola il gruppo più numeroso, forte dei nomi più attesi in vista della generale: Contador, Leipheimer (Radioshack), S.Sanchez (Euskaltel), Kloden (Radioshack).
E’ nella seconda tappa che il tedesco Greipel strappa la maglia di leader dalle spalle di Vaugrenard con una vittoria imperiosa su un terreno a lui poco adatto. Gli ultimi 250m del percorso presentavano uno strappo, nemmeno tanto leggero, un arrivo molto simile a quello del giorno precedente dove il tedesco aveva preso 5” dal migliore. Ma la seconda tappa è tutta un’altra storia, il teutonico prende le redini del gruppo a 200m dalla conclusione quando al comando era rimasto il fuggitivo di giornata David Vitoria (Fotoon-Servetto) con una manciata di metri sul plotone, una progressione che non lascia scampo a nessuno e una vittoria netta di una bicicletta su Roelandts (Quick Step), più indietro a 4” S.Sanchez, i migliori più staccati.
Dopo due tappe uggiose e piovose il mal tempo lascia un po’ di tregua ai corridori che possono correre la terza tappa sotto uno spiraglio di sole, ciò che non lascia scampo ai ciclisti è la strada che resa scivolosa dalle abbondanti piogge dei giorni precedenti mieteva, nel giro di appena 8km, tre vittime: Steegmans (Quick Step), portato in ospedale dopo aver battuto violentemente la testa contro un’auto, Manuel Cardoso (Fotoon-Servetto) sospetta lussazione, se non frattura, della clavicola, e il francese Sandy Casar(FDJ), il più fortunato dei tre che dopo essersi rialzato e aver provato a tornare in gara ha preferito salire in ammiraglia.
Il “terreno difficile” non ha però impedito allo spagnolo Contador di attuare alla perfezione le sue tattiche, presentate in maniera abbastanza chiara nelle interviste della vigilia della corsa: “cerco il bis qui in Portogallo, attaccherò!”. Detto fatto e alla prima occasione utile il ragazzo iberico ha coronato un ottimo lavoro di squadra tagliando a braccia alzate il traguardo di Malhao.
Come da abitudine in queste gare la tappa era iniziata con una fuga di 7 uomini che, controllati dal team kazako, arrivano ad avere un vantaggio massimo intorno ai 3’30” scemati completamente nei primi due GPM di giornata. Il ricongiungimento avviene ad un ventina di chilometri dal traguardo. Lungo l’ultima salita l’Astana screma il gruppo spianando la strada al suo leader, l’ultimo a sfilarsi è David De La Fuente che porta il suo capitano ai piedi delle rampe più dure dove Contador saluta tutti, all’arrivo mancano tre chilometri in cui l’iberico rifila 11” a Machado (Radioshack), 22” a Leipheimer, a 25” arriva Peter Velits (HTC), grande promessa del ciclismo dell’est, settimo S.Sanchez a più di mezzo minuto e poco più dietro anche Kloden a chiudere la top ten.
La generale riprende esattamente l’ordine della terza tappa per le posizioni di spicco, Contador, Machado, Leipheimer, tutti in 22”, insomma non sarà la Vuelta a Espana ma i prossimi giorni in Portogallo si preannunciano davvero “calienti”…al di la del clima…
Andrea Mastrangelo