NIBALI GIGANTE DELLE PIETRE

luglio 9, 2014
Categoria: News

Il siciliano compie un’impresa sul pavé della quinta tappa, chiudendo al terzo posto una frazione flagellata dal maltempo, a 19’’ dal vincitore, Lars Boom. Ritiro a metà percorso per Chris Froome, dopo la seconda caduta in tratti in asfalto. Distacchi pesanti per gli altri uomini di classifica: 48’’ per Kwiatkowski, 1’43’’ per Van den Broeck, 1’52’’ per Porte, 2’03’’ per Talansky, 2’09’’ per Valverde, Van Garderen e Rui Costa, 2’25’’ per Mollema, 2’35’’ per Contador.

Nibali che scappa in giallo, Froome che si ritira, Contador che affonda, i grandi della Roubaix a darsi battaglia sulle pietre bagnate che da tanti anni mancano ad aprile, gli uomini di classifica sparpagliati lungo un tracciato di per sé impegnativo, reso massacrante dalla pioggia, dal vento e dal nervosismo che ha disseminato cadute prima ancora dell’imbocco del primo tratto in pavé. Per raccontare nel dettaglio tutti gli eventi che hanno trasformato la quinta tappa nel primo snodo chiave del Tour de France 2014 sarebbe necessario lo spazio di un romanzo, anziché quello di un articolo di cronaca sportiva. Trovandoci costretti a scegliere, però, non abbiamo dubbi nell’assegnare la priorità all’impresa di un Vincenzo Nibali che, forte delle sue 0 partecipazioni complessive alle classiche delle pietre, ha avuto l’ardire di seminare specialisti del calibro di Sagan e Cancellara, per involarsi verso un terzo posto di tappa che non ha mai avuto un sapore tanto simile a quello del trionfo. Fondamentale, per lanciare il siciliano al primo vero allungo in classifica della Grande Boucle, la schiacciante superiorità di una Astana sulla carta priva di maghi del pavé, ma rivelatasi nei fatti la squadra padrona di una tappa destinata a lasciare strascichi polemici e fisici.
Oggetto del contendere, sin da ieri sera, la fermezza dell’organizzazione nel confermare il regolare svolgimento della tappa, accettando soltanto stamane, ad un paio d’ore dal via, di fronte alle pressioni di corridori e squadre, di cassare i due tratti in pavé nelle peggiori condizioni, quelli di Mons-en-Pévèle e Orchies à Beauvry-la-Forêt, ridotti ad acquitrini. Due tagli che hanno ridotto il computo dei chilometri di pavé a 13 (dai 15 e mezzo circa originali) e di quelli complessivi a 152, ma senza mutare nella sostanza il senso della frazione.
Chi auspicava una partenza tranquilla, alla luce del percorso e delle condizioni meteo da tregenda che hanno salutato la partenza, con pioggia da telefilm americano e raffiche di vento trasversali, è rimasto deluso: nemmeno il tempo di abbassare la bandiera che già Tony Martin e Lieuwe Westra stavano provando a promuovere la fuga, riuscendo nell’intento dopo una manciata di chilometri. I due hanno trovato in Tony Gallopin, Marcus Burghardt, Rein Taaramäe, Simon Clarke, Matthew Hayman, Janier Acevedo e Samuel Dumoulin dei validi compagni di viaggio, mentre Giovanni Visconti, in compagnia di Brice Feillu, ha atteso qualche istante di troppo prima di entrare in azione, senza riuscire così a chiudere i trenta secondi che già separavano il gruppo dai battistrada. Con un compagno di Nibali (Westra), uno di Kwiatkowski (Martin), uno di Van den Broeck (Gallopin), uno di Van Garderen (Burghardt) e uno di Talansky (Acevedo) in avanscoperta, bastava una rapida occhiata alla composizione del drappello per intuire quale sarebbe stato l’andazzo della giornata.
Un contributo decisivo alla selezione feroce che si sarebbe di lì a poco registrata è stato fornito dal passo sostenuto dal plotone già prima dell’imbocco dei tratti in pavé, ben esemplificato dai 49 km percorsi in una prima ora pur martoriata dal meteo. Andatura che contribuiva peraltro a rendere dispendiosi i rientri in gruppo dei molti corridori finiti a terra in curve e rotonde varie, fra cui spiccava ancora una volta il nome di Chris Froome: dopo una trentina di chilometri, il campione uscente ha battuto a terra il fianco rimasto sano ieri, in quello che sarebbe stato il preludio al secondo e ben più rovinoso capitombolo, destinato a cambiare le gerarchie della Grande Boucle.
Fra le tante scivolate prive di conseguenze che si sono succedute – paradossalmente più su asfalto che su pietra -, una delle quali costringeva intanto Acevedo a salutare il drappello di testa e attendere il plotone, una delle poche a lasciare traccia è stata infatti la seconda di Froome, ad una settantina di chilometri dal termine. Malgrado gli incitamenti di David Lopez e dei meccanici fermatisi ad assisterlo, il kenyano bianco, scosso nella mente e nel fisico, con un braccio destro bloccato che non promette un rapido recupero, ha scelto di salire in ammiraglia, chiudendo dopo neppure una settimana la sua seconda campagna francese da leader. Additare l’organizzazione come responsabile, approfittando della coincidenza del ritiro con la giornata del pavé, parrebbe piuttosto pretestuoso, visto che le tre cadute in due giorni che hanno messo fuori combattimento il vincitore dell’anno passato sono arrivate tutte su strade asfaltate.
Sulle prime pietre, a prendere in mano le redini del gruppo, staccato a quel punto di due minuti e mezzo circa da un gruppetto di testa orfano anche di Burghardt, lasciatosi sfilare per restare al fianco di Van Garderen (il senso del suo ingresso in fuga rimane oscuro), è stata la Tinkoff di Contador, diventato in un attimo l’unico faro del Tour. Davanti si è formato un drappello di una trentina di corridori, ben presto rinfoltito però dal rientro dei drappelli di Van Garderen e Valverde, rimasti attardati causa caduta poco prima del pavé di Gruson au Carrefour de l’Arbre.
Per assistere alla vera scossa, però, si è dovuto attendere il secondo settore, quello di Ennevelin à Pont-Thibaut: Contador ha commesso la leggerezza di approcciare il tratto a centro gruppo, e le inevitabili fratture in gruppo hanno relegato lo spagnolo nella seconda metà del plotone, in compagnia – tra gli altri – di Rui Costa, Valverde, Van Garderen e Porte. Astana e Lotto non si sono lasciate sfuggire l’attimo, e il lavoro congiunto delle due formazioni ha ben presto dilatato il divario fino ad una quarantina di secondi.
A sparpagliare definitivamente i resti del plotone ha quindi provveduto il tratto di Bersée, ed in particolare una curva a sinistra sbagliata da metà del gruppo maglia gialla, valsa a Lars Bak il premio per il capitombolo più spettacolare di giornata, con cappottamento completo e atterraggio in un fosso. Boom e Vanmarcke – unico corridore a criticare la scelta dell’organizzazione di tagliare i due settori allagati – hanno attaccato, e le repliche arrivate dagli avversari hanno provocato una serie di buchi che Nibali è stato abilissimo ad evitare. Al ritorno sull’asfalto, il siciliano, dopo aver evitato con riflessi e abilità di guida notevoli (oltre ad un pizzico di fortuna) il povero Gruzdev, cadutogli davanti, è riuscito ad accodarsi in extremis a quello che si sarebbe poi rivelato il trenino buono.
Forte dell’appoggio di Fuglsang e Westra, lasciatosi raggiungere, e della collaborazione di una Omega Pharma presente con Kwiatkowski e tre compagni, il siciliano ha potuto respirare in mezzo al gruppetto di una dozzina di uomini così formatosi, rimpolpato poco dopo dal ricongiungimento con gli ultimi superstiti della fuga.
Con tutti gli altri uomini di classifica distanti oltre un minuto, la giornata stava già assumendo per la maglia gialla i contorni del trionfo, ma è stato negli ultimi 25 km che Nibali ha completato il suo capolavoro. Superati in scioltezza il quartultimo e il terzultimo settore, neutralizzando un’effimera sfuriata di Sagan, la Astana è passata al contrattacco nel tratto di pavé più lungo in programma, i 3700 metri di Wandignies-Hamage à Hornaing. Westra – MVP morale di giornata – ha speso le ultime energie per accelerare nella seconda metà del settore, e all’uscita, voltandosi, ha trovato nella sua scia soltanto Fuglsang, Nibali e Boom, che non ha esitato ad offrire la propria collaborazione al trio di maglie originariamente azzurre, ormai smaltate di fango.
Westra ha alzato bandiera bianca prima ancora di arrivare al settore di Hélesmes à Wallers, e né il danese né il messinese hanno avuto la forza di tenere il ritmo imposto da uno specialista delle pietre come l’olandese della Belkin, andato a cogliere il primo successo stagionale. I 19’’ lasciati al vincitore non sminuiscono tuttavia in alcun modo la portata dell’impresa di Fuglsang e Nibali, 2° e 3° al traguardo, capaci di mettersi alle spalle per 42’’ Sagan (4°), Cancellara (5°) e Keukeleire (6°) e di 48’’ Kwiatkowski, primo inseguitore fra gli uomini di classifica. Per tutti gli altri big, il cronometro ha registrato passivi pesantissimi: Van den Broeck, penalizzato da una foratura nel terzo settore, ha lasciato 1’43’’ alla maglia gialla; Porte, autore di una notevole ma tardiva rimonta finale nella scia di Geraint Thomas, ha accusato 1′52’’; Talansky (stessa disdetta di Van den Broeck) ha ceduto 2’03’’; Valverde, Rui Costa e Van Garderen addirittura 2’09’’; Contador, infine, ha pagato più di tutti, perdendo addirittura 2’35’’ dal rivale, e destando una pessima impressione nei chilometri finali, quando ha perso le ruote del drappello di Valverde.
Pensare che Nibali abbia le mani sul Tour de France dopo cinque giorni sarebbe folle, e significherebbe dimenticarsi della classe di alcuni degli avversari oggi distanziati, Contador in primis. Nulla di quanto visto finora, inoltre, può fornire indicazioni sui rapporti di forza che osserveremo, da sabato, in montagna. Se le ambizioni di successo finale del siciliano passavano per la capacità di approfittare dei terreni più insidiosi e delle tappe più nervose, però, si può dire che Vincenzo abbia superato sin qui le più ottimistiche aspettative. La nuova generale vede infatti Kwiatkowski a 50’’, Van den Broeck a 1’45’’, Porte – divenuto capitano unico Sky – a 1’54’’, Talansky a 2’05’’, Valverde, Van Garderen e Rui Costa a 2’11’’, Contador a 2’37’’. Distacchi non certo incolmabili, ma che rendono i propositi di vittoria manifestati alla vigilia più fondati di quanto i primi mesi di stagione lasciassero immaginare.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Lars Boom (Ned) Belkin Pro Cycling 3:18:35
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:19
3 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:01:01
5 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
6 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge
7 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:01:07
8 Lieuwe Westra (Ned) Astana Pro Team 0:01:09
9 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step 0:01:21
10 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:01:45
11 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 0:02:02
12 Mathew Hayman (Aus) Orica Greenedge
13 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
14 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
15 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
17 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step
18 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
19 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol 0:02:08
20 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:02:11
21 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:02:19
22 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:02:22
23 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:02:28
24 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
25 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
26 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
27 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
28 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
29 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
30 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
31 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
32 Maxim Iglinskiy (Kaz) Astana Pro Team
33 Sebastian Langeveld (Ned) Garmin – Sharp 0:02:33
34 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:44
35 Marco Marcato (Ita) Cannondale
36 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo 0:02:54
37 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
38 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
39 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
40 Gregory Rast (Swi) Trek Factory Racing 0:03:17
41 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp 0:03:38
42 Maarten Wynants (Bel) Belkin Pro Cycling
43 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step 0:03:43
44 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:03:46
45 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
46 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
47 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
48 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
50 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge

CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 20:26:46
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:02
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:44
4 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:00:50
5 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:01:17
6 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:01:45
7 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
8 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:01:54
9 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:02:05
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:11
11 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
12 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
14 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:02:16
15 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:02:25
16 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
17 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
18 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:27
19 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:02:37
20 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:02:39
21 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:02:44
22 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:03:23
23 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge 0:03:29
24 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
25 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
26 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:03:59
27 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
28 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:04:13
29 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
30 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
31 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:04:41
32 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:04:45
33 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:46
34 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:05:07
35 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:18
36 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:05:32
37 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:05:37
38 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:06:47
39 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge 0:08:13
40 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling 0:08:26
41 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
42 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:09:10
43 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:09:12
44 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:20
45 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:11:02
46 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step 0:11:59
47 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol 0:12:20
48 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:12:50
49 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:13:06
50 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:13:08

Nibali precede Cancellara in un tratto in pavé (foto Roberto Bettini)

Nibali precede Cancellara in un tratto in pavé (foto Roberto Bettini)

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