NIBALI, CHE COLPO! TAPPA E MAGLIA GIALLA A SHEFFIELD
Il siciliano se ne va negli ultimi 2 km della seconda tappa, e precede di 2’’ il gruppetto dei migliori sul traguardo di Sheffield, al termine di una tappa dura e nervosa. Beffato Greg Van Avermaet, che ha regolato allo sprint Kwiatkowski e Sagan, grande deluso di giornata. Scaramucce, sul temuto strappo di Jenkin Road, anche tra Froome e Contador, annullatisi tuttavia a vicenda.
Cinque anni dopo Rinaldo Nocentini e la sua settimana in giallo fra Pirenei e Alpi, un italiano torna ad issarsi in vetta alla classifica generale del Tour de France; ma se allora le insegne del primato erano solo in prestito sulle spalle del toscano, in attesa che Contador limasse i minuti lasciati ai fuggitivi nella tappa di Arcalis, questa volta finiscono addosso ad un corridore con l’intenzione di mantenerle e i mezzi per farlo. A spezzare il digiuno giallo italiano ha infatti provveduto Vincenzo Nibali, trionfatore in solitaria nella seconda tappa del Tour, al termine di 201 km più da classica ardennese che da frazione della prima settimana di Grande Boucle. Certo, le possibilità di vittoria finale del siciliano non mutano in virtù dei 2’’ guadagnati oggi su Froome e tutti gli altri, sorpresi da un colpo di mano a 2 km dal traguardo, ma è ora difficile non pensare che l’avvicinamento di Nibali al Tour, che tante perplessità aveva alimentato nel corso della stagione, sia stato in realtà ottimale.
E dire che il canovaccio della giornata, pur risentendo di uno dei tracciati più nervosi che il Tour de France abbia proposto in anni recenti e non solo, non pareva granché favorevole ad un uomo da grandi montagne come il messinese. Già la prima ora di gara, in luogo della battaglia feroce per entrare in fuga che l’altimetria suggeriva, aveva invece visto il gruppetto buono sganciarsi dopo pochi chilometri, lasciando intendere una frazione meno agitata del previsto. I sette uomini così evasi (Matthew Busche, Blel Kadri, Perrig Quéméneur, David De La Cruz, Bart De Clercq, Armindo Fonseca e Cyril Lemoine) non hanno in realtà mai ricevuto un vero semaforo verde dal plotone, che ha sempre mantenuto il divario intorno alla soglia dei tre minuti, ma anche la Côte de Holme Moss, virtuale inizio della fase cruciale di tappa, vedeva il plotone salire ad andatura poco bellicosa.
Se non per assistere ad una prima vera selezione, l’unica salita di seconda categoria in programma era comunque utile per assistere ad uno di quegli eventi senza i quali un Tour de France non sarebbe tale: il primo scatto di Thomas Voeckler. Un attacco grazie al quale l’alsaziano si portava brevemente in testa alla corsa, raggiungendo Blel Kadri, ormai unico superstite del drappello in avanscoperta, salvo poi rimbalzare inopinatamente nell’ultimo chilometro di ascesa, fino ad essere riassorbito prima da Edet, e poi da un terzetto formato da Tony Martin, Burghardt e Gautier.
Tutti gli attaccanti venivano riassorbiti entro la salita successiva, la Côte de Midhopestones, da un gruppo ormai privo dei velocisti più puri – inclusa la maglia gialla Kittel -, ma comprendente Peter Sagan e Richie Porte, rimasti attardati poco prima dell’Holme Moss, a causa di una foratura e di una caduta rispettivamente. Proprio allora, con ancora 35 km da percorrere, la Garmin operava il primo vero forcing di giornata, evidenziando subito quali fossero le potenzialità del tracciato odierno: nello spazio di 5 km, tra Midhopestones e Broomhead (salita non classificata come GPM), il gruppo dei migliori si riduceva da un centinaio di unità a venticinque, con il solo Sagan presente tra gli uomini veloci.
La sfuriata aveva comunque vita breve, e il successivo rallentamento consentiva ad una cinquantina di corridori di rientrare, restituendo al gruppo un aspetto meno da alta montagna.
Per registrare una nuova scossa, si dovevano attendere gli ultimi 200 metri della Côte d’Oughtibridge, penultima difficoltà sul menù, grazie al solito Pierre Rolland. Il francese se ne andava in compagnia di Jean-Christophe Péraud, guadagnando in breve una quindicina di secondi sugli inseguitori, ma vedendo l’offensiva stoppata dalla scarsa collaborazione del connazionale. Anche l’estremo tentativo del principale animatore dello scorso Giro d’Italia, sbarazzatosi della zavorra di Péraud a 12 km dal traguardo, risultava vano, lasciando che i favoriti si giocassero tappa e maglia gialla sul temutissimo strappo di Jenkin Road.
I muri al 33% di cui si era parlato in rete – a meno che non fossero riferiti a tratti di lunghezza inferiore al metro – si sono rivelati poco meno distanti dalla realtà delle voci su Zoff in gol di fantozziana memoria, ma gli 800 metri al 10.8% di media della rampa offrivano comunque a Contador e Froome l’occasione per le prime scaramucce del loro atteso duello. Prima lo spagnolo e poi l’inglese testavano se stessi e l’avversario, ma senza la convinzione necessaria a scavare solchi significativi su una salita tanto breve. Nibali seguiva senza patemi le accelerazioni di entrambi, e Sagan, pur più sofferente in viso, pedalava sempre nelle prime cinque posizioni.
Dopo una discesa condotta con autorevolezza al comando dallo slovacco, e alcuni innocui allunghi di Van den Broeck, Fuglsang e Van Avermaet, è arrivato lo scatto buono: a 2 km dall’arrivo, approfittando di un attimo di studio, Nibali ha individuato un varco per partire passando dal centro del gruppo, evitando così di preannunciare l’attacco, annullando il bonus sorpresa. La sparata è stata abbastanza secca da garantire al siciliano alcune decine di metri di margine, e qualche istante d’attesa di troppo fra gli inseguitori, unito al preziosissimo lavoro di stopper di Fuglsang, gli ha consegnato la prima vittoria di tappa in carriera al Tour de France. Un tentativo di rimonta promosso da Rui Costa in vista del triangolo rosso, appoggiato da Chris Froome in persona, è naufragato negli ultimi 500 metri, e la volata di Van Avermaet, capace di bruciare Kwiatkowski nello sprint fra i battuti, è servita soltanto a ridurre il vantaggio di Nibali a 2’’, sufficienti comunque a regalare al campione d’Italia la sua prima maglia gialla. Sagan, parso avviato alla conquista di tappa e primato ad appena 2 km dal termine, ha chiuso solo quarto, concludendo a mani vuote una giornata nella quale ha provato tutto il suo talento e tutti i suoi limiti.
Una conquista tanto prematura della maglia gialla ha ovviamente le sue controindicazioni, a cominciare dal lavoro che la Astana sarà chiamata a svolgere nei prossimi giorni, qualora decidesse di conservare più a lungo possibile la testa della generale. Oneri che rischiano di pesare, in ottica vittoria finale, più dei 2’’ guadagnati oggi da Nibali.
D’altro canto, sarà difficile per il messinese rinunciare di proposito alla prima maglia gialla in carriera, e non soltanto perché ciò comporterebbe l’obbligo di tornare a sfoggiare l’aberrante maglia tricolore approntata dalla Astana. Per fortuna sua e della sua squadra, all’orizzonte si profilano due frazioni per velocisti, nelle quali formazioni come Giant e Lotto potrebbero sobbarcarsi larga parte dell’inseguimento alle fughe del giorno, e quella del pavé, nella quale correre in testa sarebbe stato in ogni caso tassativo. A quel punto, una cessione della leadership potrebbe non dipendere più dalla volontà o meno di conservarla.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 5:08:36
2 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:00:02
3 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale
5 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
6 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
7 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
8 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
9 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
10 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
12 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
13 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
14 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
15 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
16 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
17 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
18 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
19 Christopher Froome (GBr) Team Sky
20 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
21 Richie Porte (Aus) Team Sky
22 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:16
23 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
24 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
25 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
26 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
27 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
28 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
29 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
30 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
31 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
32 John Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team
33 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
34 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
35 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
36 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale
37 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:00:35
38 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
39 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
40 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits
41 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
42 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
43 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
44 Marco Marcato (Ita) Cannondale
45 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
46 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
47 Egor Silin (Rus) Team Katusha
48 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
49 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
50 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:00:56
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 9:52:43
2 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:02
3 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
4 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
5 Christopher Froome (GBr) Team Sky
6 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
7 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
8 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
9 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
10 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
11 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
12 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
14 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
15 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
16 Richie Porte (Aus) Team Sky
17 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
19 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
20 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
21 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
22 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:00:16
23 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
24 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
25 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
26 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
27 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
28 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
29 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
30 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
31 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
32 John Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team
33 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
34 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
35 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
36 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:00:35
37 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
38 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
39 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
40 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
41 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
42 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
43 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
44 Egor Silin (Rus) Team Katusha
45 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
46 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits
47 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
48 Marco Marcato (Ita) Cannondale
49 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:00:56
50 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:19