PRIMO ATTO E PRIME EMOZIONI. KITTEL IN GIALLO, CAVENDISH PER TERRA
La prima tappa della Grande Boucle riserva le prime emozioni, oltre a quelle date dal paesaggio mozzafiato. Nella volata finale un contatto tra Cavendish e Gerrans fa volare a terra uno dei principali favoriti per la vittorie e, nella confusione che ne è seguita, Kittel non perde la bussola e taglia il traguardo davanti a tutti.
Dopo l’antipasto dei protagonisti visto al Giro del Delfinato, si è aperto il sipario su quello che i francesi definiscono il terzo evento sportivo mondiale per importanza, dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio in corso di svolgimento in questi giorni.
La corsa, quest’anno, presenta un tracciato un po’ insolito rispetto a quello che eravamo abituati a vedere negli ultimi anni. Cinque arrivi in salita, una sola crono, tante tappe di media montagna e meno tappe di pianura sono le caratteristiche che permettono di affermare che gli organizzatori hanno voluto proporre una sorta di cambio di rotta, predisponendo un tracciato con caratteristiche più vicine a quelle del Giro d’Italia rispetto al percorso degli anni scorsi.
La partenza è stata fissata in Inghilterra a Leeds, nello Yorkshire, storica ed affascinante regione famosa soprattutto perchè teatro di importanti romanzi della letteratura europea. Il percorso permetteva poi di ammirare il paesaggio del parco nazionale che ha sede in questa regione e che offre delle caratteristiche peculiari e difficilmente ammirabili ad altre latitudini.
Altra importante caratteristica dei luoghi che ospitavano la prima tappa della Grande Boucle, anche in chiave tecnica, era il vento che spesso da queste parti spira a livelli poderosi e poteva pertanto rappresentare un elemento cui prestare attenzione nelle fasi calde della gara.
Al villaggio di partenza, erano presenti il principe William e la moglie Kate a fare gli onori di casa. La frazione di oggi presentava un tracciato favorevole ai velocisti, anche se il disegno altimetrico non ricorda un tavolo da biliardo come, invece, accadeva puntualmente al Tour del France fino a pochi anni fa. Erano, infatti, presenti tre traguardi valevoli per la classifica dei GPM che non erano posti, come spesso accadeva, sui cavalcavia al solo scopo di assegnare la prima maglia a pois. Si trattava, invece, di salite a quote collinari con pendenze che arrivano anche a superare il 7% e distanze che si aggiravano intorno ai 3 / 4 chilometri. Le asperità erano comunque poste a distanza ragguardevole dal traguardo e pertanto non potevano giuocare un ruolo determinante in chiave vittoria di tappa, che oggi significava pure maglia gialla.
Per quel che riguarda il parco pretendenti alla conquista del primo arrivo di tappa di questa edizione numero 101, vi era un folto gruppo di velocisti agguerriti. I principali indiziati erano ovviamante Mark Cavendish (Omega), che quest’anno non ha disputato il Giro d’Italia, e Marcel Kittel (Giant) che, pur essendosi presentato nelle migliori condizioni al via della corsa rosa, tanto da fare man bassa in terra irlandese, si è ritirato dopo pochi giorni di corsa lasciando al francese Bouhanni il ruolo di uomo da battere negli arrivi in volata. Naturalmente, anche Greipel della Lotto Belisol, Sagan (Cannondale) e Modolo in forza Lampre avevano legittime aspirazioni che potevano far valere proprio giocando sul fatto che Cavendish e Kittel avrebbero potuto controllarsi reciprocamente e, quindi, partire con qualche secondo di ritardo nel caso fosse stato un outsider a lanciare lo sprint. Ovviamente anche Degenkolb aveva le sue carte, ma oggi il suo ruolo era quello di aiutare il capitano Kittel.
Subito dopo il via ufficiale, allungavano tre uomini, Benoît Jarrier (Bretagne – Séché), Nicolas Edet (Cofidis) e Jens Voigt (Trek). Il loro vantaggio saliva ad un minuto e mezzo in un batter d’occhio, ma il gruppo dimostrava di non avere alcuna intenzione di lasciare spazio a tale tentativo, che non riesceva a prendere il largo. Il vantaggio, infatti, saliva ma molto lentamente, tanto che, dopo oltre 50 Km di fuga, il ritardo del gruppo si aggirava intorno ai 3 minuti. Naturalmente, un tentativo di tre uomini non faceva paura a nessuno: ciononostante le squadre dei velocisti sembravano intenzionate a tenere i battistrada sotto tiro.
Tra i fuggitivi, le prime scaramucce avvenivano sul primo GPM. La prima delle tre salite che deciderà la maglia pois veniva affrontata a forte velocità , tanto che il ritardo del gruppo si dilaterà fino a superare i 4 minuti. Jarrier scollinava davanti a tutti. Invece, al primo traguardo volante Jens Voigt, alla sua veneranda età di 43 anni (ciclisticamente parlando), impostava una volata che si risolveva in un allungo che lasciava sul posto i compagni di avventura e permetteva al tedesco di andarsene tutto solo in testa quando mancano ancora 110 chilometri alla conclusione. Il gruppo viaggiava a circa 4 minuti e mezzo. La successiva azione di Voigt faceva salire il vantaggio sul gruppo fino ad oltre 5 minuti, ma provocava la desistenza degli altri due fuggitivi, che accumulanovano rapidamente un ragguardavole ritardo. Sul secondo GPM Edet staccava Jarrier, che veniva ripreso dal gruppo e tale circostanza permetteva a Voigt di balzare in testa alla classifica degli scalatori. Lungo la salita, il gruppo si spezzava in due tronconi a causa delle strettoie della carreggiata che costringevano spesso i corridori nella parte posteriore del gruppo a rallentare o addirittura fermarsi. In questa fase di continui rallentamenti, rimanevano attardati Pinot, “Purito” RodrÃguez ed Horner. Nella fase successiva all’ultimo GPM veniva ripreso Voigt mentre anche i ritardatari, pian piano, riuscivano a rientrare in gruppo, complice un calo di ritmo successivo al riassorbimento di Voigt.
Negli ultimi chilometri si organizzavano le squadre dei velocisti e c’è grande bagarre tra di esse per organizzare il treno migliore. Di questa situazione un po’ confusa, tentava di approfittare Fabian Cancellara, sperando di far valere le sue doti sul finale in leggerissima ascesa, ma la velocità era elevatissima ed i velocisti non avevano la benchè minima intenzione di farsi beffare nel finale. Non appena Cancellara veniva raggiunto si verificavano un paio di spallate tra Cavendish e Gerrans, che finivano entrambi a terra, col primo che, dolorante, non si rialzava. Nella volata Marcel Kittel riusciva senza alcun problema, nononostante il rimescolamento delle carte post caduta, a mettere la propria ruota davanti a Sagan ed al suo compagno Navardauskas. Tagliava il traguardo molto dolorante Mark Cavendish e per lui si sospetta la frattura della clavicola.
Una prima tappa per velocisti ma con alcune insidie era ciò che faceva pronosticare il percorso e, in effetti, è quello che è accaduto. La fuga era segnata dall’inizio perchè composta da soli tre uomini e partita al chilometro zero. Ottima l’azione di Voigt che, alla sua ultima partecipazione al Tour, conquista la prima maglia a pois. Sulle salite la carreggiata stretta, che correva affiancata da affascinanti muretti a secco, ha provocato fratture nel gruppo ed alcuni uomini importanti hanno fatto fatica a rientrare. In particolare non sono apparsi particolarmente brillanti Horner e RodrÃguez. Davanti, Kittel, pur nella confusione, ha avuto gioco facile dopo la caduta di Cavendish mentre è da segnalare il sesto posto di Chris Froome.
Domani tappa estremamente nervosa, con molti saliscendi, che si annuncia spettacolare.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano 4:44:07
2 Peter Sagan (Svk) Cannondale
3 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp
4 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
5 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
6 Christopher Froome (GBr) Team Sky
7 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
8 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
9 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
10 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
11 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
12 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
13 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
14 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
15 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
16 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge
17 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
18 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
19 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
20 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
21 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
22 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
23 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
24 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
25 Janier Alexis Acevedo Calle (Col) Garmin – Sharp
26 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
27 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
28 Richie Porte (Aus) Team Sky
29 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
30 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement
31 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
32 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
33 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
34 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
35 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
36 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
37 Armindo Fonseca (Fra) Bretagne – Seche Environnement
38 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
39 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
40 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
41 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
42 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
43 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp
44 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing
45 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
46 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
47 Lars Boom (Ned) Belkin Pro Cycling
48 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
49 Jan Barta (Cze) Team Netapp-Endura
50 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
CLASSIFICA GENERALE
1 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano 4:44:07
2 Peter Sagan (Svk) Cannondale
3 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp
4 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
5 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
6 Christopher Froome (GBr) Team Sky
7 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
8 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
9 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
10 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
11 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
12 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
13 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
14 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
15 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
16 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge
17 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
18 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
19 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
20 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
21 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
22 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
23 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
24 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
25 Janier Alexis Acevedo Calle (Col) Garmin – Sharp
26 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
27 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
28 Richie Porte (Aus) Team Sky
29 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
30 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement
31 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
32 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
33 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
34 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
35 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
36 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
37 Armindo Fonseca (Fra) Bretagne – Seche Environnement
38 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
39 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
40 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
41 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
42 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
43 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp
44 Andy Schleck (Lux) Trek Factory Racing
45 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
46 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
47 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
48 Jan Barta (Cze) Team Netapp-Endura
49 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
50 Jérôme Pineau (Fra) IAM Cycling