TOUR 2013 & 2014: LE SARTING LIST A CONFRONTO

luglio 3, 2014
Categoria: News

Mentre la carovana che andrà a comporre il “peloton” del 101° Tour de France comincia a radunarsi in quel di Leeds, andiamo ad esaminare il campo partenti dell’imminente Grande Boucle, ponendolo in parallelo con quella che fu la starting list della scorsa edizione, quella conquistata da Chris Froome, il britannico che anche quest’anno riveste i panni di grande favorito per il successo finale, accanto alo spagnolo Contador e al nostro Vincenzo Nibali.

TEAM SKY 2013: Christopher Froome, Edvald Boasson Hagen, Peter Kennaugh, Vasil Kiryienka, David López, Richie Porte, Kanstantin Siutsou, Ian Stannard, Geraint Thomas
TEAM SKY 2014: Christopher Froome, Bernhard Eisel, Vasil Kiryienka, David López, Mikel Nieve, Danny Pate, Richie Porte, Geraint Thomas, Xabier Zandio.

Per il secondo anno consecutivo Froome si presenta come l’uomo da battere e arriva al Tour con una squadra che si è rinforzata in montagna con Nieve, senz’altro più competitivo di Kennaugh, anche se rispetto al 2013 c’è qualche dubbio sulla condizione di Porte, reduce da problemi fisici e da un Giro del Delfinato con alti e bassi; gli innesti di Eisel, Pate e Zandio, al posto di Boasson Hagen, Stannard e Siutsou, non spostano più di tanto gli equilibri sebbene il secondo terzetto abbia forse qualcosina in più; ma è appunto la presenza di Nieve che fa sì che la formazione del 2014 si possa considerare leggermente superiore.

CANNONDALE 2013: Peter Sagan, Maciej Bodnar, Alessandro De Marchi, Edward King, Kristijan Koren, Alan Marangoni, Moreno Moser, Fabio Sabatini, Brian Vandborg
CANNONDALE 2014: Peter Sagan, Maciej Bodnar, Edward King, Kristijan Koren, Marco Marcato, Alessandro De Marchi, Jean-Marc Marino, Fabio Sabatini, Elia Viviani.

Così come un anno fa, sarà al via una formazione che punterà quasi esclusivamente a conquistare vittorie di tappa e la maglia verde con Sagan, essendo priva di uomini di classifica (sebbene De Marchi potrà provare a fare qualcosa in montagna). L’arma in più per lo slovacco rispetto alla passata stagione potrà essere un Viviani deludente al Giro d’Italia ma apparso ritrovato al recente Giro di Slovenia: è la presenza del veronese che fa sì che la compagine del 2014 abbia una lieve preferenza.

LOTTO BELISOL 2013: Jurgen Van Den Broeck, Lars Ytting Bak, Bart De Clercq, André Greipel, Adam Hansen, Gregory Henderson, Jurgen Roelandts, Marcel Sieberg, Frederik Willems
LOTTO BELISOL 2014: Jurgen Van Den Broeck, Lars Ytting Bak, Bart De Clercq, Tony Gallopin, André Greipel, Adam Hansen, Gregory Henderson, Jurgen Roelandts, Marcel Sieberg.

Come di consueto Van den Broeck punterà a piazzarsi nei primi 5 in classifica generale e sarà spalleggiato in montagna da De Clercq mentre il resto della formazione è costruito per le volate di Greipel; l’unico cambio rispetto al 2013 è quello di Willems rimpiazzato da Gallopin ovvero da un corridore veloce ma in grado di dire la sua anche nelle tappe di media montagna. E’ lui a far sì che la formazione attuale abbia qualcosa in più di quella di un anno fa.

BMC 2013: Cadel Evans, Brent Bookwalter, Marcus Burghardt, Philippe Gilbert, Amaël Moinard, Steve Morabito, Manuel Quinziato, Michael Schar, Tejay Van Garderen
BMC 2014: Tejay Van Garderen, John Darwin Atapuma, Greg Van Avermaet, Marcus Burghardt, Amaël Moinard, Daniel Oss, Michael Schar, Peter Stetina, Peter Velits.

In questa stagione Van Garderen ha avuto un avvicinamento al Tour a fari spenti, ma chissà che questo non sia un vantaggio per lui rispetto a un 2013 in cui aveva brillato al Giro di California e al Giro di Svizzera per poi mancare l’appuntamento da protagonista alla Grande Boucle; lo statunitense non avrà questa volta al fianco un co-capitano come Evans, che comunque era reduce da un dispendioso Giro d’Italia, ma può contare su solidi luogotenenti in montagna come Atapuma, Stetina e Velits mentre Van Avermaet ricoprirà il ruolo di cacciatore di tappe, che nel 2013 era di Gilbert. Nel complesso le due formazioni si equivalgono.

RADIOSHACK 2013: Andy Schleck, Jan Bakelants, Laurent Didier, Tony Gallopin, Markel Irizar, Andreas Klöden, Maxime Monfort, Jens Voigt, Haimar Zubeldia
TREK 2014: Andy Schleck, Matthew Busche, Fabian Cancellara, Markel Irizar, Danny Van Poppel, Gregory Rast, Fränk Schleck, Jens Voigt, Haimar Zubeldia.

Non è chiaro chi tra i due fratelli Schleck e Zubeldia sarà il leader per quanto riguarda la classifica generale, dal momento che il basco può puntare al massimo a chiudere nella top ten, mentre Andy è reduce da un Giro di Svizzera in cui ha dimostrato meno rispetto a un 2013 in cui, sia pure tra alti e bassi, era stato dignitoso anche alla Grande Boucle. Fränk, dal canto suo, ha combinato poco o nulla in questa stagione. Tutto sommato davano più garanzie Klöden e Monfort così come in chiave successi di tappa ne davano di più Bakelants e Gallopin rispetto a un Cancellara che arriva al Tour in ritardo di condizione, senza dimenticare che l’eterno Voigt e lo stesso Zubeldia avranno un anno in più sulle spalle. Solo in volata la formazione attuale è più competitiva rispetto a quella di un anno fa grazie a Van Poppel, ma nel complesso quella del 2013 si lascia preferire.

EUROPCAR 2013: Pierre Rolland, Yukiya Arashiro, Jérôme Cousin, Cyril Gautier, Yohann Gène, Davide Malacarne, Kévin Réza, David Veilleux, Thomas Voeckler
EUROPCAR 2014: Thomas Voeckler, Yukiya Arashiro, Bryan Coquard, Cyril Gautier, Yohann Gène, Alexandre Pichot, Perrig Quéméneur, Kévin Réza, Pierre Rolland.

Come avviene da quattro anni a questa parte la formazione francese sarà imperniata su Voeckler e Rolland, anche se il primo inizia ad avere una certa età e non ha brillato in questa stagione mentre sul secondo, che comunque un anno fa era stato condizionato nella preparazione da un problema al ginocchio e per questo non era riuscito a fare classifica, pesa l’incognita di un Giro corso da protagonista che potrebbe quindi nuovamente impedirgli di giocarsi una top ten nella generale e costringerlo a puntare solo ai successi di tappa e alla maglia a pois. Per il resto la compagine del 2014 perde qualcosa in montagna per la mancata convocazione di Malacarne ma guadagna in volata grazie a Coquard, sebbene difficilmente il giovane francese possa andare oltre qualche piazzamento. In ogni caso sostanziale parità tra le due formazioni.

ASTANA 2013: Janez Brajkovic, Assan Bazayev, Jakob Fuglsang, Enrico Gasparotto, Francesco Gavazzi, Andrey Kashechkin, Fredrik Kessiakoff, Alexey Lutsenko, Dmitriy Muravyev
ASTANA 2014: Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, Andriy Grivko, Dmitriy Gruzdev, Maxim Iglinskiy, Tanel Kangert, Michele Scarponi, Alessandro Vanotti, Lieuwe Westra.

Non c’è molto da dire nel senso che l’innesto di Nibali, sul podio in 5 degli ultimi 6 grandi giri disputati, innalza di molto il livello di competitività della formazione attuale rispetto a un 2013 in cui i leader erano Brajkovic, che al di là del precoce ritiro difficilmente avrebbe chiuso nella top ten della generale, e Fuglsang, che dovrà svolgere ora il ruolo di luogotenente per il siciliano al pari di uno Scarponi apparso ritrovato ai campionati italiani e di Kangert. Inoltre due cacciatori di tappe come Gasparotto e Gavazzi vengono rimpiazzati ad due atleti altrettanto validi come Grivko e Westra, reduce da un grande Giro del Delfinato e che, se in giornata, è capace di dire la sua anche in montagna. Netta, quindi, la superiorità della formazione attuale.

FDJ 2013: Thibaut Pinot, William Bonnet, Nacer Bouhanni, Pierrick Fédrigo, Murilo Fischer, Alexandre Geniez, Arnold Jeannesson, Jérémy Roy, Arthur Vichot
FDJ 2014: Thibaut Pinot, William Bonnet, Mickaël Delage, Arnaud Démare, Arnold Jeannesson, Mathieu Ladagnous, Cédric Pineau, Jérémy Roy, Arthur Vichot.

Dopo la delusione di un anno fa, cui è seguito comunque un riscatto alla Vuelta, sarà nuovamente Pinot l’uomo di classifica sebbene i problemi fisici avuti al Giro di Svizzera potrebbero incidere in negativo. Il francese potrà contare in montagna su Jeannesson, anche se non c’è un terzo uomo da salita all’altezza di Geniez, mentre Roy e Vichot punteranno alle tappe intermedie e Démare ricoprirà in volata il ruolo che era stato dell’amico-rivale Bouhanni nel 2013. In ogni caso l’assenza di Geniez fa sì che la formazione del 2013 si lasci lievemente preferire

AG2R 2013: Jean-Christophe Péraud, Romain Bardet, Maxime Bouet, Samuel Dumoulin, Hubert Dupont, John Gadret, Blel Kadri, Sébastien Minard, Christophe Riblon
AG2R 2014: Jean-Christophe Péraud, Romain Bardet, Mikaël Cherel, Samuel Dumoulin, Ben Gastauer, Blel Kadri, Sébastien Minard, Matteo Montaguti, Christophe Riblon.

Gli uomini faro di questa formazione saranno ancora una volta Riblon, sul quale le aspettative sono cresciute dopo l’exploit all’Alpe d’Huez (al di là delle prestazioni non brillanti di questa stagione, se si eccettua la lunga fuga all’Amstel Gold Race), Bardet, che con un anno in più di esperienza e con l’ottima performance al Giro del Delfinato punta forte a chiudere nella top ten, e Péraud che, invece, difficilmente potrà fare classifica per via di un’età che inizia a farsi sentire e di un avvicinamento al Tour travagliato. Va detto che Cherel, Gastauer e Montaguti non sono all’altezza di Gadret, Dupont e Bouet in montagna, nè sono atleti in grado di andare a caccia di successi parziali nelle frazioni meno impegnative ed è per questo che la compagine del 2013 aveva qualcosa in più.

SAXO-TINKOFF 2013: Alberto Contador, Daniele Bennati, Jesús Hernández, Roman Kreuziger, Benjamín Noval, Sérgio Paulinho, Nicolas Roche, Michael Rogers, Matteo Tosatto
TINKOFF-SAXO 2014: Alberto Contador, Daniele Bennati, Jesús Hernández, Rafal Majka, Michael Mørkøv, Sérgio Paulinho, Nicolas Roche, Michael Rogers, Matteo Tosatto.

Dopo un 2012 in cui aveva vinto la Vuelta più con il cuore che con le gambe e un 2013 sotto tono Contador sembra tornato finalmente quello dei giorni migliori, ma non potrà contare su Kreuziger che verrà sostituito da un Majka che ha speso molto al Giro d’Italia e difficilmente potrà avere la stessa condizione che aveva il ceco un anno fa. Il resto della formazione, se si eccettua l’ininfluente avvicendamento tra Noval e Mørkøv, è identico ma a compensare l’assenza di Kreuziger potrà esserci Roche, che ha disputato il Giro in preparazione al Tour e arriva alla Grande Boucle decisamente più in palla di un anno fa, come dimostra il successo alla Route du Sud. Pertanto le due formazioni, comunque, si equivalgono.

KATUSHA 2013: Joaquim Rodríguez, Pavel Brutt, Alexander Kristoff, Aliaksandr Kuchynski, Alberto Losada, Daniel Moreno, Gatis Smukulis, Yuri Trofimov, Eduard Vorganov
KATUSHA 2014: Joaquim Rodríguez, Vladimir Isaychev, Alexander Kristoff, Luca Paolini, Alexander Porsev, Egor Silin, Gatis Smukulis, Simon Spilak, Yuri Trofimov.

Un anno fa la formazione era costruita su Rodríguez che puntava alla classifica con i fedelissimi Moreno e Losada a spalleggiarlo mentre ora “Purito”, dopo la caduta che l’ha costretto al ritiro dal Giro d’Italia, arriva al Tour per tentare di vincere una tappa e affinare la gamba in vista della Vuelta, che diviene il suo vero appuntamento della seconda parte di stagione. A tentare di chiudere nella top ten sarà Trofimov, un anno fa non al meglio in quanto reduce dal Giro, con Spilak pronto a dire anch’egli la sua in montagna mentre Kristoff, sul quale le aspettative sono cresciute dopo il successo alla Sanremo, punterà alle volate e avrà l’appoggio di Isaychev, Paolini e Porsev. Il fatto che Rodríguez non sia al 100% fa sì che la compagine del 2013 abbia qualcosa in più.

MOVISTAR 2013: Alejandro Valverde, Andrey Amador, Jonathan Castroviejo, Rui Alberto Faria Da Costa, Imanol Erviti, José Iván Gutiérrez, Rubén Plaza, Nairo Quintana, José Joaquín Rojas
MOVISTAR 2014: Alejandro Valverde, Imanol Erviti, John Gadret, Jesús Herrada, Beñat Intxausti, Ion Izagirre, Rubén Plaza, José Joaquín Rojas, Giovanni Visconti.

Nel 2013 la compagine di Unzué si è presentata al via con due capitani come Valverde e Quintana e un luogotenente come Rui Costa, mentre ora sarà solo il murciano, apparso comunque mai così tirato a lucido come in questa stagione, a tentare di centrare per la prima volta il podio nella generale. I vari Gadret, Herrada, Izagirre e Intxausti, sebbene in questa stagione si sia visto poco, e lo stesso Visconti sono comunque gregari di qualità, ma le assenze di Rui Costa e Quintana pesano e pertanto la formazione di un anno fa era superiore

COFIDIS 2013: Rein Taaramäe, Yoann Bagot, Jérôme Coppel, Egoitz García, Christophe Le Mével, Guillaume Levarlet, Luis Ángel Maté, Rudy Molard, Daniel Navarro
COFIDIS 2014: Daniel Navarro, Nicolas Edet, Egoitz García, Cyril Lemoine, Luis Ángel Maté, Rudy Molard, Adrien Petit, Julien Simon, Rein Taaramäe.

Dopo il 9° posto, sia pure arrivato grazie a due fughe, sarà ancora Navarro a tentare di fare classifica mentre Taaramäe, al di là di una buona prestazione al Giro di Turchia nel mese di maggio, non sembra più in grado di essere competitivo in montagna. Nel complesso la formazione del 2013 aveva qualcosa in più quando la strada saliva con i vari Bagot, Coppel e Le Mével, mentre quella attuale ha qualcosa in più nelle frazioni meno impegnative, grazie a Petit e Simon, e dunque il giudizio è di sostanziale parità tra le due compagini

LAMPRE-MERIDA 2013: Damiano Cunego, Matteo Bono, Davide Cimolai, Elia Favilli, Roberto Ferrari, Adriano Malori, Manuele Mori, Przemyslaw Niemiec, José Rodolfo Serpa
LAMPRE-MERIDA 2014: Rui Alberto Faria Da Costa, Davide Cimolai, Kristijan Durasek, Chris Horner, Sacha Modolo, Nélson Oliveira, Maximiliano Ariel Richeze, José Rodolfo Serpa, Rafael Valls Ferri.

Nel 2013 Niemiec e Cunego erano reduci rispettivamente dal 6° posto al Giro d’Italia e da discrete prestazioni al Giro del Delfinato e, dunque, ce li si attendeva protagonisti in alta montagna ma non certo quanto lo possano essere Horner (sebbene lo statunitense, apparso comunque non così lontano dalla miglior condizione in Slovenia, non punterà alla classifica quanto a vincere una tappa e a preparare al meglio la Vuelta) e soprattutto un Rui Costa reduce dal terzo trionfo consecutivo al Giro di Svizzera e a caccia di un piazzamento nei primi 10 nella generale. Gli innesti di Durasek e Valls, che vanno ad affiancare il solido Serpa, fanno salire la qualità media in montagna così come sale anche quella per quanto riguarda gli arrivi in volata, con Modolo che dovrebbe essere più competitivo di Ferrari e che, oltre che da Cimolai, sarà supportato anche da Richeze. Se teniamo conto, infine, che Malori era arrivato al Tour un anno fa in condizione precaria la formazione del 2014 è nettamente superiore.

OMEGA-QUICK STEP 2013: Mark Cavendish, Sylvain Chavanel, Michal Kwiatkowski, Tony Martin, Jérome Pineau, Gert Steegmans, Niki Terpstra, Matteo Trentin, Peter Velits
OMEGA-QUICK STEP 2014: Mark Cavendish, Jan Bakelants, Michal Golas, Michal Kwiatkowski, Tony Martin, Alessandro Petacchi, Mark Renshaw, Niki Terpstra, Matteo Trentin.

Così come avvenuto un anno fa, quella belga è una formazione Cavendish-centrica anche se dopo l’11° posto di un anno fa e le brillanti prestazioni in primavera ci si attendono ottime cose in classifica generale da Kwiatkowski che, però, non sembra arrivare al Tour in grande condizione. Il secondo uomo da salita sarà Bakelants, brillantissimo un anno fa, che può essere messo sullo stesso piano di Peter Velits mentre Martin, al di là della grande prestazione al Giro di Svizzera, non punterà alla generale quanto all’unica tappa a cronometro; inoltre manca un cacciatore di tappe come Chavanel ma in compenso Cavendish avrà un uomo in più al suo fianco nelle volate con Petacchi e Renshaw in luogo del solo Steegmans. Considerando le aspettative su Kwiatkowski, che sono aumentate, possiamo attribuire una lieve preferenza alla compagine attuale

BELKIN 2013: Lars Boom, Robert Gesink, Tom Leezer, Bauke Mollema, Lars Petter Nordhaug, Bram Tankink, Laurens Ten Dam, Sep Vanmarcke, Maarten Wynants
BELKIN 2014: Bauke Mollema, Lars Boom, Stef Clement, Laurens Ten Dam, Steven Kruijswijk, Tom Leezer, Bram Tankink, Sep Vanmarcke, Maarten Wynants.

Pochi cambiamenti rispetto a un anno fa per la formazione olandese con Mollema che tenterà di migliorare il 6° posto dello scorso Tour e Ten Dam che gli resterà al suo fianco in alta montagna, mentre il terzo uomo da salita sarà Kruijswijk, che può essere messo sullo stesso piano del Gesink reduce dal Giro e pertanto non al top della condizione del 2013. L’altro cambio è quello tra Nordhaug e un Clement ottimo cronoman ma cresciuto molto anche in salita nelle ultime stagioni, che potrà dare un contributo superiore a quello del norvegese: pertanto la formazione del 2014 è leggermente superiore

GARMIN-SHARP 2013: Ryder Hesjedal, Jack Bauer, Thomas Danielson, Rohan Dennis, Daniel Martin, David Millar, Ramunas Navardauskas, Andrew Talansky, Christian Vandevelde
GARMIN-SHARP 2014: Andrew Talansky, Janier Alexis Acevedo, Jack Bauer, Alex Howes, Benjamin King, Sebastian Langeveld, Ramunas Navardauskas, Tom-Jelte Slagter, Johan Van Summeren.

Quella del 2013 era una formazione votata interamente o quasi alla montagna con Hesjedal, sebbene fosse reduce dai ritiri al Giro d’Italia e poi al Tour de Suisse, Daniel Martin e Talansky tutti a caccia di un buon piazzamento nella generale, supportati dai vari Danielson e Dennis. Ora sarà il solo Talansky, che dopo aver vinto al Delfinato può sognare addirittura il podio (anche se sembra più realistico un piazzamento nei 10 o magari nei 5), a fare classifica con la novità Acevedo, reduce da un buon Giro di Svizzera, a supportarlo quando la strada sale. In compenso nella formazione attuale ci sono cacciatori di tappe di qualità come Langeveld e Slagter, senza dimenticare Navardauskas che, a differenza di un anno fa, non avrà il Giro nelle gambe e dovrebbe pertanto avere una condizione superiore. Pertanto possiamo dare un giudizio di parità tra le due formazioni

ORICA-GREENEDGE 2013: Simon Gerrans, Michael Albasini, Simon Clarke, Matthew Goss, Daryl Impey, Brett Lancaster, Cameron Meyer, Stuart O’Grady, Svein Tuft
ORICA-GREENEDGE 2014: Simon Gerrans, Michael Albasini, Simon Clarke, Luke Durbridge, Matthew Hayman, Jens Keukeleire, Michael Matthews, Svein Tuft, Simon Yates.

La formazione australiana sarà ancora una volta votata ai successi parziali con Gerrans e Albasini nelle tappe intermedie e con Matthews che prende il posto di Goss come velocista; i due che tenteranno di fare qualcosa in montagna sono, invece, Clark e un Simon Yates che, sebbene non abbia il talento del fratello Adam, vale più di Cameron Meyer e per questo la formazione del 2014 ha una lievissima preferenza.

ARGOS-SHIMANO 2013: John Degenkolb, Roy Curvers, Koen De Kort, Tom Dumoulin, Johannes Fröhlinger, Simon Geschke, Marcel Kittel, Albert Timmer, Tom Veelers
GIANT-SHIMANO 2014: Marcel Kittel, Roy Curvers, John Degenkolb, Dries Devenyns, Tom Dumoulin, Cheng Ji, Koen De Kort, Albert Timmer, Tom Veelers.

La formazione ricalca in gran parte quella di un anno fa ma le aspettative su Kittel sono decisamente cresciute dopo che ha dominato gli sprint della scorsa edizione della Grande Boucle e anche quelli delle tappe irlandesi del Giro d’Italia, prima di essere costretto al ritiro. Ad essere cresciute sono anche le aspettative su Dumoulin, reduce da un ottimo Giro di Svizzera e in grado di dire la sua sia nella crono di Périgueux, sia nelle frazioni di media montagna. La preferenza va pertanto alla compagine attuale.

EUSKALTEL 2013: Igor Antón, Mikel Astarloza, Gorka Izagirre, Ion Izagirre, Juan José Lobato, Mikel Nieve, Juan José Oroz, Rubén Pérez, Romain Sicard.
IAM CYCLING 2014: Sylvain Chavanel, Martin Elmiger, Mathias Frank, Heinrich Haussler, Reto Hollenstein, Roger Kluge, Jérome Pineau, Sebastien Reichenbach, Marcel Wyss.

Saranno Frank e il giovane Reichenbach gli uomini di classifica della Iam Cycling ma difficilmente riusciranno ad avere lo stesso rendimento in montagna di Antón e Nieve anche perchè Frank ha probabilmente incentrato la preparazione sul Giro di Svizzera e dovrebbe calare di condizione al Sud. Anche per quanto riguarda il resto della formazione la “defunta” Euskaltel ha qualcosa di più in salita con Astarloza e i fratelli Izagirre in luogo del solo Wyss per la Iam Cycling; ma, in compenso la formazione elvetica può contare su un eccellente cacciatore di tappe come Chavanel e su un Haussler che in volata ha qualcosa in più di Lobato. Ciò nonostante la preferenza va, sia pure di misura, alla Euskaltel.

VACANSOLEIL 2013: Wouter Poels, Kris Boeckmans, Thomas De Gendt, Juan Antonio Flecha, Johnny Hoogerland, Sergey Lagutin, Boy Van Poppel, Danny Van Poppel, Lieuwe Westra
NETAPP-ENDURA 2014: Leopold König, Jan Bárta, David De La Cruz, Zakkari Dempster, Bartosz Huzarski, Tiago Machado, José Mendes, Andreas Schillinger, Paul Voss.

Per quanto riguarda la classifica generale König, reduce dal 9° posto all’ultima Vuelta e da buone prestazioni al Giro del Delfinato, offre più garanzie di quante ne davano Poels e De Gendt, senza dimenticare un talento inespresso ma comunque in grado di dire la sua quando la strada sale come Machado e lo stesso Mendes, anch’egli autore di buone prestazioni in montagna alla Vuelta 2013. A livello di cacciatori di tappe, però, la Vacansoleil aveva qualcosa in più con Boeckmans e i fratelli Van Poppel per quanto riguarda gli arrivi in volata e con Flecha, Hoogerland e soprattutto Westra per le frazioni intermedie, rispetto ai quali i vari Bárta e Huzarski non sembrano di pari livello. Pertanto la preferenza va alla compagine olandese.

SOJASUN 2013: Brice Feillu, Anthony Delaplace, Julien El Fares, Jonathan Hivert, Cyril Lemoine, Jean-Marc Marino, Maxime Méderel, Julien Simon, Alexis Vuillermoz
BRETAGNE-SECHE 2014: Brice Feillu, Jean-Marc Bideau, Anthony Delaplace, Romain Feillu, Armindo Fonseca, Arnaud Gérard, Florian Guillou, Benoît Jarrier, Florian Vachon.

Arriviamo infine alla Bretagne-Séché che sarà presumibilmente la squadra materasso di questo Tour, così come lo è stata la Sojasun nel 2013. Per entrambe l’uomo più competitivo in montagna è sulla carta Brice Feillu che non sembra più comunque in grado di ripetere quanto fatto nel 2009, quando si aggiudicò la tappa pirenaica di Andorra Arcalis, mentre per quanto riguarda le volate suo fratello Romain ha sulla carta qualcosa in più sia di Hivert, sia di Simon. Nel complesso in ogni caso la Bretagne-Séché schiera in gran parte degli illustri sconosciuti e sembra avere meno qualità media della Sojasun che, pertanto, si lascia preferire.

Marco Salonna

Il peloton del Tour 2013 (foto Getty)

Il 'peloton' del Tour 2013 (foto Getty)

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