UNA “TIRRENO” TUTTA PER FRANCO
La 45° edizione della Tirreno-Adriatico sarà tutta dedicata a lui, Franco Ballerini, il ct della Nazionale di ciclismo, scomparso poco più di una settimana fa. E’ così che Rcs Sport vuole ricordare un grande campione e un grande uomo di questo sport che ci ha lasciato troppo presto. 1247 chilometri, sette tappe, da Livorno a San Benedetto del Tronto, senza cronometro ma con tanta salita. E’ questo il profilo della “Corsa dei due mari” versione 2010.
Foto copertina: la planimetria della Tirreno Adriatico 2010 (gazzetta.it)
La faccia del Ballero che entra dentro il velodromo di Roubaix in una domenica d’aprile da leggenda. La faccia del Ballero dentro un’ammiraglia che saluta il gruppo e guida la sua Nazionale verso nuove imprese. Le mani di Alfredo Martini che, una settimana fa, toccava la bara del Ballero dentro la chiesa di San Pietro e Paolo a Casalguidi, nel giorno del suo funerale. Sono queste le immagini scelte nella sala “Portoghesi” delle terme Tettuccio di Montecatini Terme per la presentazione ufficiale della 45° edizione della Tirreno-Adriatico, una gara che si preannuncia senz’altro molto più competitiva ed entusiasmante degli ultimi anni, soprattutto per l’assenza della cronometro che falsava sempre i valori espressi nelle tappe in linea.
Una corsa che vivrà per tre giorni in terra toscana – con gli arrivi di Rosignano, Montecatini Terme e Monsummano Terme – e che poi coinvolgerà anche Umbria, Marche e Abruzzo.
Ma, visto che la presentazione doveva svolgersi la scorsa settimana, ogni discorso, ogni parola, ogni pensiero volava a lui, a quel ct che adesso non c’è più e che guarda tutti dall’alto.
“Alfredone, vengo a prendere il caffè da te?”, ricorda Alfredo Martini di come iniziavano i colloqui fra il vecchio e il nuovo ct. “Lui non avrebbe certo voluto questo posticipo perché il ciclismo deve andare avanti. Doveva essere un giorno di festa e nel suo ricordo noi dobbiamo proseguire”. Ma ci sono alcuni episodi che giustificano il legame tra Franco e la Tirreno. Quali? Avevano la stessa età, quarantacinque anni, e Franco (Mealli, nda) si chiamava anche quel bravissimo organizzatore che nel 1966 s’inventò questa corsa che doveva servire come preparazione alla Milano-Sanremo per non mandare tutti gli atleti più bravi alla Parigi-Nizza. Vedremo più avanti come Ballerini sarà ricordato in questa Tirreno a lui dedicata; ora passiamo al percorso.
IL PERCORSO
Sei giorni da vivere intensamente per vedere chi succederà nell’albo d’oro a Michele Scarponi, trionfatore un po’ a sorpresa nel 2009 ma, visto il percorso tutt’altro che agevole, per il corridore marchigiano potrebbe esserci anche uno storico bis.
Si parte il 10 marzo con la Livorno-Rosignano Solvay, 148 Km fra l’entroterra e la costa livornese dove tutti gli atleti inizieranno a prendere le misure ma dove non bisognerà distrarsi perché è vero che i velocisti sono i favoriti, ma attenzione alla salitella da ripetere tre volte che porta a Rosignano Marittimo, dove potrebbero esserci delle sorprese soprattutto da parte di qualche finisseur.
La seconda tappa, ancora in Toscana, è di 165 chilometri con partenza e arrivo a Montecatini Terme e striscione finale nella piazza delle terme Tettuccio, proprio dove si concluse la tappa del Giro del 2003 vinta da Mario Cipollini con l’iride cucito addosso. In pratica si batterà palmo a palmo tutta la Valdinievole e sarà senz’altro una frazione adatta alle fughe con l’impegnativa salita intorno a metà tappa che porterà al Goraiolo (762 s.l.m.), prima della discesa verso Montecatini dove inizierà un circuito da ripetere quattro volte con la salita di Vico (la strada che porta a Montecatini Alto per chi è esperto della zona, nda), uno strappo non troppo impegnativo ma che comunque potrebbe regalare qualche sorpresa. Se, però, le squadre dei velocisti faranno buona guardia, non ci saranno particolari problemi.
Invece, nella terza frazione, la San Miniato-Monsummano Terme di 159 Km, potrebbe esserci qualche sorpresa in più. Percorso decisamente più impegnativo e, praticamente, tutto sulle strade di Franco Ballerini. Dopo 60 Km di pianura, si parte con il San Baronto dal versante di Vinci (quello più facile), si passa una prima volta sul traguardo, il gruppo si dirige fino a Pescia e poi ritorna indietro, secondo passaggio sul traguardo e, pochi metri più tardi, la salita più dura di giornata: i Papi da Montevettolini. Sono cinque chilometri complessivi con rampe però anche al 14-15%. A dire la verità, sarà affrontato dal versante meno conosciuto e un pochino più facile ma, proprio per questo, bisognerà prestare ancora maggiore attenzione alla discesa.
Si passa da Cantagrillo, poi da Casalguidi (proprio davanti al cimitero dove riposa il Ballero) e si attacca il San Baronto per la seconda volta, ora dal lato pistoiese, diciamo il versante intermedio in termini di durezza. Dopo il GPM, picchiata su Lamporecchio e ultimi dieci chilometri in pianura.
Alla sera lungo trasferimento per raggiungere San Gemini, in provincia di Terni, per la quarta tappa, San Gemini-Chieti di 243 Km, la frazione più lunga di tutta la “Tirreno”. Non c’è quasi mai un metro di pianura e ci sono un paio di salite di prim’ordine, compresa la prima parte del Blockhaus, mentre l’arrivo sarà posto nel centro storico alla fine di un breve strappo abbastanza insidioso. Da segnalare, durante la tappa, anche il passaggio dall’Aquila per ricordare il terremoto dello scorso aprile.
La tappa regina è prevista per domenica 14 marzo. È la Chieti-Colmurano di 234 Km con tre Gpm che fanno da preludio a un finale altrettanto appassionante e che nasconde davvero diverse insidie. Infatti – l’altimetria non rende l’idea –negli ultimi trenta chilometri, come ha detto il direttore di corsa Mauro Vegni in sede di presentazione, ci saranno dei veri e propri muri in stile Montelupone che potrebbero appesantire ulteriormente le gambe degli atleti. Anche l’ultimo chilometro sarà con il naso all’insù.
Non c’è da dormire sonni tranquilli nemmeno il lunedì per la sesta tappa, la Montecosaro-Macerata di 134 Km, perché ci sarà da ripetere per quattro volte un circuito abbastanza impegnativo che porterà poi al traguardo finale che, difficilmente, sarà appannaggio di qualche sprinter.
Ultima tappa, infine, da Civitanova Marche a San Benedetto del Tronto per 164 Km con la consueta passerella finale sul lungomare della Riviera delle Palme, dove sarà assegnata la maglia al vincitore della “45° Tirreno-Adriatico”.
I PROTAGONISTI
E’ già pronta la lista dei partenti che dal 10 marzo si giocheranno questa Tirreno. Ventidue squadre al via e non ci sarà la Ceramica Flaminia che ancora non rientra nelle simpatie di Rcs dopo quanto successo con Simeoni lo scorso anno e – chissà, ma pensiamo di no – per la presenza di Riccardo Riccò (e, se così fosse, ne saremmo molto tristi). Ci sarà comunque il gotha del ciclismo pronto a sfidarsi, a partire dai re delle volate. Con Petacchi, Cavendish, Boonen, Hushovd, Mattia Gavazzi, Farrar, Bennati, Freire, Ciolek e Boasson Hagen non ci si dovrebbe certamente annoiare. E poi tutti gli altri che proveranno a dire la loro per la generale, dal campione in carica Scarponi, agli ultimi due iridati Ballan ed Evans, passando per Kirchen, Gerdemann, Pellizotti, Bruseghin, Nibali e Andy Schleck, tanto per citare qualcuno. Sei le squadre di stampo prettamente italiano come Acqua&Sapone, Androni-Diquigiovanni, Colnago-Csf Inox, Isd-Neri, Lampre-Farnese e Liquigas-Doimo.
LE NOVITÀ
La principale novità riguarda la nuova maglia per il leader della classifica generale che sarà azzurra, proprio per ricordare il ct della Nazionale, il colore al quale era senz’altro più affezionato. Le altre tre divise, invece, formeranno il tricolore e saranno adottate anche al Giro d’Italia: la verde per i Gpm, la bianca per i giovani in ricordo di Candido Cannavò e la rossa per la classifica a punti, che sarà stilata in base ai tantissimi traguardi volanti sparsi in qua e in là in ogni frazione.
Oltre alla consueta copertura di Rai Sport (un’ora di diretta su Rai Tre più un’altra mezz’ora su RaiSportPiù), sul sito internet della Gazzetta, sempre in diretta, sarà possibile vedere ogni istante della tappa con le immagini Rai ma commentate da voci della “Rosea”. Un modo per attirare ancora più appassionati.
IN RICORDO DEL “BALLERO”
Come ha ricordato il vicedirettore della Gazzetta Gianni Valenti, “era inevitabile intitolare a lui questa edizione della Tirreno-Adriatico, però solo la corsa ci sembrava poco e quindi abbiamo pensato anche ad altro”.
Ed, ecco, quindi, l’altro: un premio fair-play per ogni tappa che sarà assegnato dalla giuria al corridore che, durante ogni singola frazione, si sarà contraddistinto per la sportività. Un secondo ricordo sarà a breve fruibile da tutti: “Ciao Ballero”, un istant-book in edicola da sabato che ripercorrerà tutta la sua vita e la sua carriera, attraverso racconti, testimonianze degli amici di Ballerini e quant’altro.
Tutto questo è la Tirreno-Adriatico 2010. Adesso, non resta che correrla.
Saverio Melegari