CICLOPALLONE: IL COSTA RICA E LO SPIRITO DI “CAICAITO”
Prova ordinata e concreta della squadra costaricana che vince meritatamente contro un’Italia irriconoscibile, che ha forse peccato di presunzione e le cui trame di gioco si sono rivelate prevedibili e macchinose. Costa Rica già agli ottavi, mentre sarà spareggio Italia – Uruguay
Ci stava un ciclista colombiano all’inizio degli anni ‘90 che ci è rimasto in mente, oltre che per il soprannome caratteristico, per il modo in cui interpretava le corse. Stiamo parlando di Nelson RodrÃguez, meglio conosciuto dagli appassionati di ciclismo col nome di Cacaito. Ebbene, tra tanti ciclisti del presente e del passato, proprio lui si è fatto strada nei ricordi dello scrivente dopo aver assistito, o meglio essersi sorbito, da italiano, lo spettacolo di Italia – Costa Rica. Perché abbiamo visto nel Costa Rica, nei suoi calciatori, la voglia di lottare, di correre, di pedalare, insomma, che invece è clamorosamente mancata all’Italia, una squadra in cui tutte le cose buone dell’esordio contro l’Inghilterra sono state cancellate oggi in 90 minuti. “Cacaito” non ha mai vinto niente di importante nella sua carriera, ma la sua voglia di lottare, di crederci sempre, alla fine lo portò alla vittoria nella 17° tappa del Tour de France del 1994, quasi alla fine della sua storia ciclistica. E se oggi non parliamo di fine, per l’Italia, è solo perché ci sta un’altra, decisiva partita martedì prossimo contro l’Uruguay, ringalluzzito dalla ritrovata vena di Luis Suárez e pronto alla battaglia a Natal, in quella che sarà una delle partite più elettriche del Mondiale brasiliano. L’incarnazione di “Cacaito” RodrÃguez oggi si è materializzata in Bryan Ruiz, che al 44° del secondo tempo si è fatto trovare all’appuntamento con la palla incornando di testa un bel cross dalla sinistra. Al di là del risultato, l’Italia è mancata in ogni zona del campo e la sveglia subita dal gol a fine primo tempo non si è concretizzata nei secondi 45 minuti di partita, nei quali il Costa Rica, ben messo in campo, ha concesso solo qualche tiro da fuori area agli Azzurri. Bisogna anche ritornare alla questione Balotelli, che oggi sembrava un ciclista che pedalava con una bicicletta con le ruote sgonfie: caro Mario, puoi pedalare finchè vuoi, ma gli altri ti supereranno sempre prima o poi se non le sostituisci – cambia testa, metaforicamente parlando. A parte il gol mangiato, quel pallonetto a metà primo tempo che non si può neanche dire abbia sfiorato il palo, il milanista soffre particolarmente la solitudine che lo circonda in attacco, non supportato in maniera efficace da Candreva e Marchisio prima, e da Cassano e Insigne poi. L’Italia ha dato per ampi tratti l’impressione di essere una squadra senza ordine e ordini, e Prandelli, oggi brutta copia di Luca Scinto, ha forse sbagliato ad effettuare troppi cambi iniziali rispetto alla bella vittoria contro gli Inglesi, snaturando la fascia sinistra con Darmian e inserendo su quella destra un Abate che è stato uno dei peggiori in campo. Anche il centrocampo ha perso dinamismo con Thiago Motta al posto di Verratti e le azioni manovrate si sono contate sulla punta delle dita. Infine, il ritorno tra i pali di Buffon al posto di un brillante Sirigu ha completato la brutta figura di squadra e allenatore. In queste incertezze tattiche, il Costa Rica ha saputo destreggiarsi e colpire al momento giusto. Azioni incisive, ficcanti, che hanno spesso messo in ambasce la difesa italiana e che alla fine hanno prodotto un gol soltanto, ma a nostro avviso meritato. Ma oggi lo spirito di “Cacaito” RodrÃguez era infuso nei calciatori del Costarica e faceva tutt’uno con la voglia di conquistare un risultato prestigioso. La nazionale centroamericana è già qualificata per gli ottavi di finale ed al 90% sarà prima del girone. Per il secondo posto, Italia-Uruguay di martedì sarà un vero e proprio spareggio. Considerando che l’Uruguay ha avuto un giorno di riposo in più, oltre ad aver ritrovato un vero cecchino del gol come Luis Suárez, e che le condizioni fisiche ma anche mentali sono fondamentali, diamo alla squadra sudamericana un 60% abbondante di superare il turno. L’Italia, a cui basterà il pareggio, martedì giocherà la solita partita attendista e rinunciataria, un fac simile di quella odierna. Ma il contropiede non sempre frutta, nel calcio, e per avere la meglio sull’Uruguay occorrerà molto più che lo spirito di “Cacaito” RodrÃguez.
Giuseppe Scarfone