VALVERDE A TESTA ALTA
febbraio 14, 2010
Categoria: News
Dopo una 4a tappa neutralizzata a causa del gelo e della neve, il Mont Faron ha premiato Francesco Masciarelli, vincitore di giornata, e soprattutto Alejandro Valverde, 2° sul traguardo grazie ad una grande rimonta nel finale, che ha conquistato il primo Giro del Mediterraneo in carriera. 2° in generale un grande Rinaldo Nocentini, 3° sul Faron. 3° Iglinsky, davanti a Hoogerland e ad un ottimo Vinokourov.
Nella foto copertina, Valverde indossa la maglia di leader del 37° Tour Méditerranéen (foto Bettini)
Ci aspettavamo una sfida Valverde – Vinokourov sul Mont Faron, ultimo atto del 37° Giro del Mediterraneo, l’edizione più fredda e climaticamente travagliata della storia recente della corsa; talmente travagliata da costringere gli organizzatori ad accorciare la 4a tappa, a causa di strade ghiacciate e nevicate. E invece ci sbagliavamo, perché non è stato il pur ottimo kazako a mettere a rischio il primo Giro del Mediterraneo della carriera di Valverde, bensì Rinaldo Nocentini, già vincitore sul Faron nel 2007, partito stamane con lo stesso tempo del murciano in classifica generale.
Classifica generale rimasta peraltro invariata da venerdì, quando Veikkanen aveva conservato la leadership nella frazione di Six-Fours. La 4a tappa, 160 km discretamente impegnativi (3 GPM, di cui uno di 1a categoria, e arrivo su uno strappo) tra La Londe-les-Maures e Biot, è stata infatti neutralizzata, a causa di condizioni meteorologiche proibitive, che hanno costretto a tagliare gli ultimi 44 km. L’accorciamento ha regalato un’insperata chance di successo a Julien El Fares, Jonathan Thire e Dominique Cornu, fuggitivi della prima ora, che disponevano a quel punto di un margine di 1’15’’ sul gruppo, e che sarebbero dunque stati certamente riassorbiti senza fatica dal plotone. Lo sprint ristretto, disputatosi ovviamente su un traguardo d’emergenza, ha alla fine premiato El Fares, che ha regalato alla Francia il primo successo di tappa dopo tre secondi posti consecutivi, anticipando nell’ordine Thire e Cornu.
Annullati dunque tutti i divari cronometrici del penultimo giorno, i 124 atleti rimasti in gara si sono presentati al via della quinta ed ultima frazione, a La Ciotat, con Veikkanen leader con 4’’ su Bonnet e 6’’ su Drujon e Iglinsky, primo degli uomini con una qualche velleità di classifica. Valverde, Nocentini e Hoogerland pagavano 10’’, con Vinokourov, ultimo dei big con un distacco contenuto in generale, rendeva al finlandese 17’’. Dopo una prima fase di gara caratterizzata dall’inutile attacco di Di Gregorio, Perget e Hupond, si è fatto serio il rischio che l’ultima frazione subisse la medesima sorte della precedente, regalando alla corsa la classifica generale finale più falsata della sua storia, allorché la tappa è stata fermata per una breve tempesta di neve. Il tempo è però fortunatamente migliorato poco dopo, consentendo una rapida ripartenza della gara, in cui è stato ancora Di Gregorio a recitare la parte del protagonista, promuovendo la fuga di 10 uomini destinata a caratterizzare la tappa.
Soltanto le rampe del Mont Faron sono riuscite a spegnere i sogni di gloria di Turpin, Di Gregorio e Fofonov, ultimi reduci dell’azione più lunga di giornata, consentendo ai big di guadagnare il proscenio. Sono stati Rémi Pauriol, Francesco Masciarelli e Alexander Vinokourov ad accendere davvero la miccia, a 3 km dal traguardo, trascinandosi dietro buona parte dei protagonisti attesi alla vigilia. Ma quando pareva logico attendersi un ulteriore affondo del kazako, è stato invece il nostro abruzzese a prendere l’iniziativa, andandosene tutto solo sulle rampe della salita simbolo del Giro del Mediterraneo, involandosi verso la quarta vittoria in carriera, la prima da un anno e mezzo a questa parte (l’ultima risaliva al Giro del Lazio 2008). Alle sue spalle, Alejandro Valverde, come sempre piuttosto attendista, si è lanciato in una rimonta delle sue, in stile Sierra de la Pandera alla Vuelta 2009, rimontando tutti meno Masciarelli, assicurandosi così il successo in classifica generale.
3° sul traguardo e 2° in classifica generale è stato, come detto, Rinaldo Nocentini, atleta che con il Faron sembra avere un feeling tutto particolare. 4° all’arrivo è stato Robert Gesink, rimasto nell’ombra fino ad oggi e, al pari del vincitore di giornata, già ampiamente fuori classifica, ma che nell’unico vero test di questa cinque-giorni francese ha risposto presente. Preziosa anche in chiave classifica finale è stata invece la 5a piazza di Johnny Hoogerland, che ha chiuso ai piedi del podio in graduatoria generale, preceduto da Iglinsky, 6° quest’oggi, e alla fine, un po’ a sorpresa, atleta meglio piazzato della Astana. Vinokourov, dopo lo spavaldo attacco che ha fatto esplodere la corsa, è infatti calato sulle ultime rampe, tagliando il traguardo per decimo, venendo così relegato ad un comunque positivo 5° posto finale.
Peccato per i tanti minuti pagati il primo giorno da Masciarelli, che gli hanno impedito di essere competitivo per la maglia gialla di leader, ma i segnali mandati dal 23enne pescarese sono più che incoraggianti. Si può invece parlare di qualcosa di più di semplici segnali per Alejandro Valverde, sempre in prima linea in queste cinque giornate di gara, e autore sul Faron di una rimonta impressionante. La primavera ciclistica è appena cominciata, ma il murciano c’è, e sarà protagonista.
Matteo Novarini
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