TOUR DE SUISSE 2014, UNA CORSA FORMATO CANCELLARA (MA ATTENZIONE AL PORTOGHESE E AGLI ALTRI SFIDANTI…)

giugno 14, 2014
Categoria: Approfondimenti

Dopo quattro successi stranieri consecutivi gli organizzatori sono corsi ai ripari e hanno disegnato un tracciato che risultasse gradito ai corridori di casa. Tra Mathias Frank, scalatore, e Fabian Cancellara, cronoman, si è preferito privilegiare le potenzialità del secondo, dotato di maggior “appeal” mediatico e così l’edizione 2014 del Giro di Svizzera vedrà le cronometro far la cosiddetta “parte del leone”. Pur non lunghissime e nemmeno particolarmente veloci, non saranno contrastate da tappe di montagna veramente impegnative e così dovrebbe essere quelle le giornate decisive, nelle quali l’elvetico della Trek Factory avrà come principale avversario il portoghese Rui Costa, motivato dalla possibilità di cogliere uno strepitoso tris consecutivo, mai riuscito a nessuno. Ma anche altri corridori puntano al successo nella 78a edizione della corsa elvetica.

A visionar le altimetrie del Giro di Svizzera edizione 2014 c’è da rimanerne delusi. Ma come, la principale corsa a tappe di una delle nazioni più montagnose al mondo va a proporre un tracciato con tappe di montagna mal disegnate, salite mal collocate e “sopravvalutate” e più palcoscenico per le prove a cronometro? Una spiegazione c’è ed è l’amor patrio: gli svizzeri hanno in casa uno dei miglior interpreti delle prove contro il tempo e sono quattro anni che si vedono i loro uomini più quotati soccombere sotto il peso agonistico degli stranieri. E’ stato proprio Cancellara, nel 2009, l’ultimo dei rossocrociati a imporsi al Tour de Suisse, poi a issarsi sul gradino più elevato del podio sono stati il lussemburghese Fränk Schleck, lo statunitense Levi Leipheimer e per due volte il portoghese e campione del mondo in carica Rui Alberto Faria da Costa. Ai corridori di casa erano rimaste le sole briciole, con Cancellara che faceva incetta di successi contro il tempo (otto affermazioni dal 2003 a oggi, più due in linea) e il connazionale Mathias Frank che si doveva accontentare di finire la corsa con il grado di miglior elvetico della classifica, incassando una bruciante sconfitta lo scorso anno, quando era stato spodestato da Rui Costa proprio all’ultima tappa, la cronoscalata del Flumserberg.
Ecco perché, nel tracciare l’edizione n°78 del Tour de Suisse, gli organizzatori hanno pensato più ai corridori di casa – e in particolar modo a Cancellara, che ha più “fascino” (sportivamente parlando) rispetto a Frank – e hanno imbastito un percorso dove le salite sembrano quasi inserite solo per “dovere d’organizzazione” e a decidere le sorti della corsa saranno molto probabilmente le due tappe a cronometro, nelle quali, però, dovrà vedersela proprio con il vincitore uscente, anch’egli ben attrezzato in questo tipo di gare e che quest’anno punta in particolar modo al Tour de Suisse poiché un’altra vittoria gli permetterà di vedere il proprio nome iscritto accanto a quello dei due campioni elvetici che in carriera vinsero tre edizioni del Giro di Svizzera, Ferdy Kübler e Hugo Koblet, e sarebbe pure la prima volta che ciò accadrà consecutivamente. Non sarà il record di successi, però, che è nostrano poiché detenuto da Pasquale Fornara, vincitore in quattro edizioni. Non saranno, però, solo loro due a contendersi il successo nella 78a edizione della gara a tappe elvetica: al via si presenteranno, infatti, un Bradley Wiggins con il dente avvelenato dopo esser stato costretto a rinunciare al Tour de France per problemi di “convivenza” con Froome, il 37enne Cadel Evans reduce da un dignitoso Giro d’Italia e altri due vincitori del Tour de Suisse, il ceco Kreuziger e il lussemburghese Fränk Schleck, in gara con il fratello Andy. Per quanto riguarda gli italiani, l’unico dei nostri che potrebbe far bene in classifica è Domenico Pozzovivo, anche se la vittoria finale pare fuori dalla sua portata proprio per colpa delle cronometro.
La prima frazione contro il tempo sarà quella del giorno d’apertura, sabato 14 giugno, disegnata sulle strade di Bellinzona e che proporrà un tracciato molto simile a quella della crono che aprì il Giro di Svizzera in quel di Lugano tra il 2010 e il 2012 e che il “Diretto di Berna” fece sua in due occasioni. Se Cancellara riuscì a imporsi su quell’impegnativo tracciato, che prevedeva una salita da affrontare subito dopo esser scesi dalla rampa di lancio, ben difficilmente fallirà sul tracciato bellinzonese, 9,4 Km che presentano un’altimetria specularmente inversa, con la prima metà gara totalmente pianeggiante e quindi la salita di Artore, poco meno di 3 Km al 4,4%, da scavalcare a circa 2,4 Km dal traguardo.
L’indomani il gruppo lascerà il Ticino, muovendo sempre da Bellinzona, alla volta di Sarnen (Canton Obvaldo) e inevitabilmente, circondato com’è il cantone di lingua italiana dalle montagne, si dovranno superare le prime salite del Tour de Suisse 2014. Il Passo del San Gottardo e il successivo Furka sono due celebri valichi, anche sul piano ciclistico, ma saranno sminuiti dal trovarsi inseriti nel percorso molto lontano dall’arrivo, ai -106,5 Km da Sarnen il primo (tra l’altro affrontato dal versante della statale moderna, più facile della vecchia strada della Val Tremola) e ai -79 il secondo. Inutile anche la scalata al Grimsel, del quale si percorrerà solo il tratto terminale, per gli scalatori le uniche (poche) speranze quest’oggi di far secchi i passisti saranno concentrate nei 6,2 Km al 6,6% (massima del 14%) del Passo del Brünig, più prossimo al traguardo anche se non proprio vicinissimo, dovendosi poi percorrere ancora 22 Km.
Decisamente più intrigante, pur essendo un percorso di media montagna, appare il tracciato della frazione successiva, che terminerà in quel di Heiden, nel Canton Appenzello Esterno. Dal 70° Km in poi il percorso, sin lì provo di difficoltà, diventerà un’autentica “tagliola” e i restanti 135 Km saranno una successione di ascese, sette in tutto (l’ultima coinciderà con il traguardo), nessuna dotata di pendenze particolari ma che potrebbero riservare sorprese se il gruppo si lancerà in quel toboga a tutta velocità.
A questo punto entreranno in scena i velocisti, ai quali sono state riservate la quarta e la quinta frazione. La prima sarà la più impegnativa per la specifica categoria, non tanto per i superabilissimi saliscendi che s’incontreranno viaggiando verso Ossingen (Canton Zurigo), quando per la lievissima pendenza che i corridori si troveranno sotto le ruote negli ultimi 3 Km e che comunque avranno avuto la possibilità di testare in precedenza poiché la tappa si chiuderà con un circuito di 28 Km, da ripetere due volte.
La tappa del giorno dopo, invece, avrà un profilo più accidentato ma le difficoltà più rilevanti (due GPM di 3a categoria) dovranno essere superate nella prima metà della gara, mentre la pendenza al traguardo di Büren an der Aare (Canton Berna) sarà riservata solamente agli ultimi 200 metri, inclinati al 2% e pure questi affrontanti in “seconda visione”, per la presenza anche in questo finale di un circuito (30 Km, un solo giro).
L’ultima frazione di media montagna rappresenterà un’occasione d’oro per inscenare un attacco a sorpresa a Cancellara e colleghi passisti, alla vigilia della tappa che questi ultimi attenderanno di più e in vista della quale preferiranno non gettare energie preziose. A offrirla saranno le strade del Canton Giura, che proporranno quattro salite lungo la marcia d’avvicinamento al capoluogo cantonale Delémont, passando anche per un colle di 1a categoria, il Grand Chaumont, che però è troppo lontano dal traguardo e troppo isolato dalle altre difficoltà per pensare di essere sfruttato con profitto. Pur non presentando inclinazioni temibili, saranno le ultime due ascese quelle più stuzzicanti in chiave attacco, il Col des Rangiers di 2a categoria (7,6 Km al 4,6%) – da scavalcare ai -31 – e Le Rond-Pré (3,2 Km al 3,8%), piazzato a 12 Km dalla meta.
Il giorno della verità sarà venerdì 20 giugno quando, tornati nel Canton Berna, attorno alla cittadina di Worb si disputerà la seconda e più probante cronometro individuale. I chilometri da percorrere non saranno moltissimi, poco più di 24, ma compensati da un tracciato difficile da gestire, privo di salite vere e proprie ma nemmeno pianeggiante, al punto che gli organizzatori hanno previsto tempi di percorrenza medi di circa 32 minuti, che applicati alla distanza prevista fanno una media oraria poco inferiore ai 46 Km/h (per fare un paragone, il recente cronoprologo del Delfinato, che prevedeva una salitella, è stato vinto da Froome a 47,213 Km/h). Tecnicamente i primi 7 Km della cronometro saranno pianeggianti mentre i successivi 3,7 Km rappresenteranno il tratto più impegnativo, in salita al 5,3% con i novecento metri che precedono lo scollinamento, dove saranno presi i tempi intermedi, inclinati al 7,2%. Dopo una breve discesa e un piccolo tratto in quota inizierà un falsopiano di circa 4 Km, nel corso del quale saranno nuovamente presi i tempi di gara, prima che il tracciato torni a farsi scorrevole con la planata che, in poco meno di 6 Km, ricondurrà i corridori a Worb.
Se riuscirà a mettere parecchio tempo tra sé e gli avversari in questa giornata, Cancellara poco avrà da temere dalle due tappe successive di montagna, entrambe caratterizzate dall’arrivo in salita, ma non particolarmente impegnative. Il giorno successivo ci sarà l’arrivo nella stazione invernale di Verbier, nel Canton Vallese, al termine di un’ascesa di quasi 9 Km che ha una bella pendenza (7,6%) ma nemmeno molti segreti per il gruppo poiché si tratta di un finale molto noto, già più volte proposto in passato, anche al Giro di Romandia e, una volta, al Tour de France. In quest’ultima occasione, correva l’anno 2009, Cancellara era in gara e giunse al traguardo con quasi 4 minuti di ritardo, ma il corridore elvetico non aveva in quel momento più ambizioni di classifica, essendo uscito dai piani alti sin dal primo tappone pirenaico. Stavolta la situazione sarà ben diversa, poiché fin qui non si saranno incontrate grandi difficoltà, compresa questa frazione che, a parte qualcuna modestissima, non ne presenterà fino ai piedi dell’ascesa finale.
La tappa più impegnativa sotto il profilo altimetrico sarà l’ultima, interamente disegnata sulle strade del Vallese, tra Martigny e Saas-Fee, località che fu sede di tappa anche al Giro d’Italia del 1965. Al traguardo che tagliò per primo Italo Zilioli si giungerà dopo un tracciato di 156,5 Km che porterà il gruppo ad affrontare tre salite intermedie (due di 1a categoria e una di 2a) prima di quella finale, classificata H.C. (Hors Catégorie, ossia estremamente difficile), ma in realtà decisamente soppravalutata. L’unica vera difficoltà di quella salita (sulla quale potrebbero pesare le difficoltà precedenti) è data dall’elevato chilometraggio (quasi 19 Km, al netto delle contropendenze), mentre le pendenze sono quasi sempre pedalabili (media complessiva del 5,7%), facendosi un po’ più sensibili nei tre chilometri che precedono lo scollinamento, a sua volta posto a 1500 metri dal traguardo, al termine d’un tratto in falsopiano.
La “Perla delle Alpi” tornerà ad incoronare un elvetico o sarà ancora uno straniero a cogliere la “perla” più bella?

Mauro Facoltosi

Saas Fee, la località che ospiterà larrivo dellultima tappa del Giro di Svizzera (www.myswitzerland.com)

Saas Fee, la località che ospiterà l'arrivo dell'ultima tappa del Giro di Svizzera (www.myswitzerland.com)

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