QUINTANA SIGILLA IL GIRO. GIGANTESCO ARU
Il colombiano batte tutti nella cronoscalata del Monte Grappa, piegando per 17’’ anche uno strepitoso Fabio Aru. Distacchi pesantissimi per tutti gli altri uomini di classifica: 1’26’’ per Uran, 1’57’’ per Rolland, 2’24’’ per Pozzovivo, lontanissimi Majka, Evans, Kelderman ed Hesjedal. La maglia rosa si prepara allo Zoncolan con 3’07’’ su Uran, 3’48’’ su Aru e 5’26’’ su Rolland.
Può sembrare assurdo parlare di Giro d’Italia chiuso alla vigilia della salita più dura, ma la vittoria in maglia rosa di Nairo Quintana nella cronoscalata del Monte Grappa ha il sapore del colpo di grazia ad avversari già messi alle corde dall’impresa della Val Martello. Lungo i 26 km e 800 metri della 19a tappa, il colombiano ha sofferto (nemmeno troppo, per la verità ) soltanto nei 7 km e mezzo pianeggianti iniziali, nei quali ha dovuto concedere 38’’ a Gretsch, destinato comunque a saltare, e soprattutto 16’’ ad un Rigoberto Uran partito all’assalto, provando a mettere sotto pressione il connazionale.
Scattato da Bassano con bici da cronometro – al pari di tutti gli avversari di classifica, meno Kelderman -, la maglia rosa non ha neppure risentito del letargico cambio di mezzo e caschetto ai piedi della salita, e già ad un terzo di scalata aveva capovolto la situazione rispetto a Rigoberto. Il divario tra i due si è rapidamente dilatato fino al mezzo minuto, prima che il capoclassifica tirasse il fiato nella parte centrale della scalata, autorizzando addirittura a sospettare una cattiva gestione dello sforzo. Nulla di più errato: dal secondo intermedio al traguardo, in poco più di 7 km, ha inflitto 50’’ pieni al più diretto rivale, facendone lievitare il distacco di giornata da 36’’ a 1’26’’, e quello in classifica a 3’07’’. Una pietra tombale, di fatto, sulle ambizioni rosa di Uran, che ha sempre pagato in salita rispetto a Nairo, e il cui DS Davide Bramati, tra una recriminazione e l’altra, lascia intendere da giorni di accontentarsi di un posto sul podio.
Spazzato via il compatriota, a minacciare Quintana, in chiave successo di tappa, è rimasto così solo uno splendido Fabio Aru, ancora più lento nel tratto pianeggiante (+54’’ rispetto al tempo di Gretsch), ma capace addirittura di rimontare a lungo sulla maglia rosa in salita. Al secondo intertempo, il sardo perdeva appena 8’’, e la conferma del trend sulle rampe successive sanciva addirittura il sorpasso a 4 km dalla vetta, più o meno mentre Fabio andava a raggiungere e superare Rafal Majka, partito tre minuti prima di lui. A sedare gli entusiasmi del pubblico hanno provveduto il mostruoso finale di Quintana e la comprensibile ma eccessiva prudenza di Beppe Martinelli, che, dall’ammiraglia, non ha informato il proprio corridore della situazione, per timore di un fuorigiri. La mancata vittoria, sfumata per 17’’, nulla toglie comunque alla prestazione di un ragazzo che, già forte del pezzo di bravura di Montecampione, si issa oggi in terza posizione in classifica generale, a soli 41’’ dalla seconda di Uran, e offre al ciclismo italiano la prospettiva di una competitività nei grandi giri al di là del solito Vincenzo Nibali. Certo, il modo migliore per bruciare Fabio è proprio il sensazionalismo che stiamo riscontrando in questi giorni da parte di molti organi di stampa, che ricorda pericolosamente quello che accompagnò, dieci anni or sono, il Giro di Cunego, all’epoca novello Pantani. Se il sardo saprà però tenere i piedi per terra in mezzo a tanto clamore, completando uno sviluppo ancora in fieri dal punto di vista tecnico, fisico e tattico, potrà contare su doti che raramente abbiamo visto dimostrare a corridori non ancora ventiquattrenni.
In attesa di scoprire se le sparate di chi già preconizza per Aru una futura doppietta Giro – Tour (ogni riferimento ad ex giornalisti della carta stampata riciclatisi quali storici della bicicletta in TV non è casuale) troveranno riscontri, per il talento di San Gavino Monreale sembra ormai quasi in ghiaccio il primo podio rosa in carriera: Pierre Rolland, da più parti pronosticato come il principale indiziato ad abbandonare la lotta per il podio, aperta fino a stamane a sette corridori, si è in realtà difeso oltre ogni aspettativa, chiudendo 4° a 1’57’’, ma non ha comunque evitato di scivolare dal terzo al quarto posto in generale, a 1’38’’ da Aru. Sorte simile è toccata a Pozzovivo, la cui brillante prova nella crono di Barolo aveva forse alzato troppo l’asticella delle attese, capace comunque di un 5° posto a 2’07’’; posizione identica a quella occupata in classifica, ma a 2’28’’ dal podio.
Ancor peggio è andata a Majka, Evans, Kelderman ed Hesjedal, gli altri pretendenti ad una piazza al fianco di Quintana a Trieste. Il polacco, a dispetto dell’onta del sorpasso di Aru, non è in realtà naufragato, cogliendo un onorevole 7° posto di giornata, alle spalle di Franco Pellizotti. I 3’28’’ resi a Quintana lo relegano tuttavia al sesto gradino della graduatoria, con l’arduo compito di colmare un gap di 3’11’’ sullo Zoncolan se vuole provare a buttar giù dal podio il sardo.
Di disfatta si può invece parlare per gli ultimi tre contendenti. Evans si è ben difeso soltanto nel primo settore, prima di incassare oltre 4’ e mezzo dalla maglia rosa in salita e di chiudere a 4’26’’, per un distacco in generale che schizza oggi a 9’25’’. Kelderman, unico tra i big a partire con bici tradizionale e a risparmiarsi dunque il cambio, ha comprensibilmente pagato molto nel tratto pianeggiante, senza tuttavia riuscire a compensare in seguito: 4’52’’ il ritardo accusato dal vincitore, cui rende ora 9’29’’ in classifica. Ryder Hesjedal, dal canto suo, è tuttavia riuscito nell’ardua impresa di fare ancor peggio: 5’39’’ il passivo finale, sia pur gonfiato da un secondo e non previsto cambio di bicicletta a due terzi di salita, a causa di un inconveniente meccanico. Un guaio che appesantisce il bagaglio di rimpianti con cui il canadese arriverà a Trieste, dopo i minuti persi a Belfast per la quadruplice caduta dei compagni nella cronosquadre inaugurale, solo in parte compensati dalla libertà di cui ha potuto di conseguenza godere nelle giornate successive.
Le prove da top 10 del 20enne Henao, e del duo Wellens – Cataldo, due dei principali animatori del Giro, meritano una menzione in cronaca, ma l’attenzione si deve ora concentrare sullo Zoncolan di domani. Con la lotta per la rosa virtualmente chiusa e l’incertezza sul podio quasi limitata ad un possibile scambio di posizioni fra Uran e Aru, il rischio di una frazione scialba, in stile Panarotta, con azione ridotta alla ricerca di un pur prestigioso successo di tappa, sembra alto. Il Passo del Pura, piazzato ad una sessantina di chilometri dal traguardo, offrirebbe sulla carta terreno favorevole a chi volesse provare a ribaltare in extremis gli equilibri, ma la scarsa intraprendenza dimostrata dagli interpreti di questo Giro (con ovvie eccezioni) induce a riporre nel solito Rolland le uniche speranze in atti di coraggio. Ogni smentita, ovviamente, sarebbe benvenuta.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 1:05:37
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:17
3 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:26
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:01:57
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:24
6 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:03:22
7 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:03:28
8 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:03:48
9 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol 0:04:00
10 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:04:10
11 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:26
12 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 0:04:34
13 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:04:42
14 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF 0:04:46
15 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr
16 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:52
17 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF 0:05:11
18 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
19 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:20
20 Rodolfo Andres Torres Agudelo (Col) Colombia 0:05:22
21 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:05:26
22 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida 0:05:28
23 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani-CSF 0:05:29
24 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:05:33
25 Winner Anacona Gomez (Col) Lampre-Merida 0:05:35
26 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:05:39
27 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:05:53
28 Perrig Quemeneur (Fra) Team Europcar 0:06:14
29 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:06:15
30 Emanuele Sella (Ita) Androni Giocattoli
31 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:06:21
32 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale
33 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF 0:06:26
34 Philip Deignan (Irl) Team Sky
35 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
36 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:06:30
37 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:06:31
38 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:35
39 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:06:37
40 Nicola Boem (Ita) Bardiani-CSF 0:06:42
41 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 0:06:51
42 Ben Swift (GBr) Team Sky 0:06:52
43 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team 0:06:58
44 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:07:03
45 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:07:05
46 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:07:08
47 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:07:12
48 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:07:14
49 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 0:07:35
50 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:07:36
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 79:03:45
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:07
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:48
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:26
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:06:16
6 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:06:59
7 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:09:25
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:09:29
9 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:10:11
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:13:59
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:22:33
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:24:29
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:28:37
14 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:30:26
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:31:09
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:33:35
17 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:37:34
18 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:45:48
19 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:47:45
20 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:52:42
21 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:53:10
22 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:55:06
23 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:55:26
24 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:56:59
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:58:47
26 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 1:02:37
27 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 1:06:25
28 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 1:07:07
29 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 1:08:05
30 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 1:10:31
31 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 1:12:20
32 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 1:13:21
33 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 1:15:20
34 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:16:17
35 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 1:24:12
36 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 1:24:36
37 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:24:49
38 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 1:31:09
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 1:31:22
40 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 1:32:36
41 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 1:35:08
42 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 1:37:17
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:39:35
44 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 1:43:57
45 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 1:44:44
46 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:44:56
47 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 1:47:16
48 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:48:16
49 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 1:49:13
50 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 1:58:31