DOLOMITI TROPPO MITI: POCO SUGO IN VALSUGANA

maggio 29, 2014
Categoria: News

Siamo ridotti ai giochi di parole per mettere un po’ di spirito in una tappa che troppi fattori predestinavano a un ruolo di transizione, ma che – proprio per questo – avrebbe potuto dare adito ad agguati ed alleanze sovversive. Nulla di tutto ciò. Quintana controlla in un Giro sempre più colombiano.

Tappa di spettri tra le Dolomiti bellunesi. Lo spettro della colossale cronoscalata di domani, che bagna le polveri di molti pretendenti alla classifica generale. Lo spettro dello Stelvio, con tanta presunta voglia di rivalsa a serpeggiare in gruppo, ma anche – assai probabilmente – la paura, ben più reale di tante chiacchere a vuoto dei DS, che Quintana possa “stroncare nel sangue” ogni alito di ribellione.
Ne esce uno spettro di tappa.
Non si può dire che il disegno del tracciato aiutasse a nutrire sogni azzardati: oltre trenta i chilometri che separano l’arcigno ma breve Redebus dall’attacco dell’ultima ascesa, una cinquantina per arrivare al traguardo.
Ci voleva un accordo più o meno tacito tra gli orgogli feriti di quei team manager che già martedì, in corsa, e in seguito con le proprie sterili recriminazioni, hanno dimostrato di aver pochi lumi: a quanto pare, però, è più facile mettersi d’accordo per chiedere di levare minuti a tavolino piuttosto che riprenderseli sulla strada.
Quel che è certo è che la tappa era propizia a una bella fuga, mentre azioni individuali da parte di uomini di classifica erano a priori inibite: e lo dimostra il fatto che perfino Rolland se n’è stato buono fino agli ultimi 6km.
La fuga, in effetti, prende corpo, e con bei nomi: De Gendt e Cataldo (col compagno Deignan), già molto attivi da lontano rispettivamente ieri e l’altroieri, volenterosissimamente a caccia di una tappa; Arredondo che non vede l’ora di sigillare la sua maglia blu, e magari qualcosa in più; Duarte, l’incostante colombiano cacciatore di secondi posti (già tre le sue “quasi-tappe” al Giro); Pellizotti eternamente in cerca di riscatto, come già nel tappone di martedì, ben spalleggiato dalla squadra là con Rosa, oggi con Sella. E poi Zardini, in bello spolvero al Giro del Trentino, e fugaioli impenitenti assortiti come Keizer, Wellens o Rovny.
Si aggregano accelerando sulle aspre rampe del San Pellegrino altri pezzi forti come Rabottini, che tenta di ritrovarsi con il ringhioso Scinto che (s)grida dall’ammiraglia, Losada, ottimo luogotenente di Purito, ronin vagabondo in questo Giro, e Ivan Basso. Lo spettro di Ivan Basso? No, un Ivan in carne e ossa, carico, deciso, anche se le gambe sono appesantite dal protratto tentativo di far classifica lungo, forse, troppe tappe.
Queste le carte in tavola, e ben presto si capisce che non c’è aria di imboscate, gli uomini in fuga sono battitori liberi e non si intravvedono nemmeno movimenti tattici.
La Movistar controlla efficacemente, mantenendo un buon distacco a scanso di problemi, di tentazioni di “far ponte” invero poco palpabili, ed erodendolo poi nel finale.
Trascorrono dunque ameni gli oltre 150km che portano all’attacco dell’ultima ascesa. Scenari idilliaci di pinete, la generosità di Basso e De Gendt nel lavorare in fuga, le schermaglie tra Arredondo e i due atleti Sky presso i Gpm.
Sull’ultima ascesa si sviluppa la classica “doppia corsa nella corsa”. Quella per la tappa è appena più entusiasmante, con De Gendt che prende il largo fin dalle prime battute: il novello look barbuto lo fa eremita, pellegrino solitario, che di potenza scandisce il suo passo e dà sempre l’impressione di rimanere vicino ma irraggiungibile. Gli Sky si sfiancheranno per tenerlo a tiro.
A metà salita si segnala una poderosa serie di progressioni di Basso: la faccia cattiva è quella dello Zoncolan, ma le gambe no. Quando Ivan si alza sui pedali, un gesto per lui inconsueto, la pedalata si fa legnosa. L’elastico si stira, si spezza, riesce a levarsi di ruota gli escarabajos inseguitori, ma l’azione non trova continuità.
È poi il turno di Pellizzotti di inscenare un momento revival, però alla fine dei conti il palcoscenico sarà tutto per due soli uomini: una volta ripreso De Gendt, dalle scoppiettanti sequenze di attacchi e controattacchi escono solo Arredondo e Duarte.
La bilancia della sorte e della forza oscilla tra i due compatrioti, Arredondo cerca l’accordo, ma Duarte vuole la tappa.
Alla fine, prevarrà il karma: un altro secondo posto per Fabio Duarte, mentre Arredondo celebra un successo cercato con ostinazione dalle primissime battute del Giro.
Che succede tra i favoriti? Poco o nulla. La Movistar come squadra tiene bene, poi verso i -6km subentra l’Europcar Sicard per preparare l’attacco di Rolland. Quintana lo rintuzza senza difficoltà: a questa distanza dall’arrivo meglio non prendere rischi, meglio evitare le situazioni spinose.
Rolland però si incaponisce, come è nel suo carattere, e dopo un altro paio di accelerazioni Quintana gli lascia il via libera. Quando lo spazio è ormai troppo poco perché il francese possa anche utopicamente insidiare il primato, tocca agli altri salvare le proprie posizioni. Quintana è totalmente padrone della situazione, e lo spirito vendicativo dei colleghi si smorza di fronte all’impellenza di proteggere il proprio piazzamento.
Lavora Urán, prima con il proprio gregario Poels, poi in prima persona, e lo stesso fa Majka, mentre Evans, già da parecchio in affanno, perde le ruote e si sgancia. Hesjedal barcolla ma non molla, finché ai -2,5km Aru considera che la miglior difesa possa essere l’attacco e prova una bella progressione, a cui Quintana e Urán non concedono nemmeno un metro. Va segnalata la posizione spesso arretrata del sardo nel gruppetto, una collocazione inadeguata che lo costringe almeno a un paio di scatti per rientrare allorché l’uomo di cui era a ruota si scolla e fa il buco rispetto a una improvvisa accelerazione dei migliori.
Tutto, come troppo spesso è capitato in questo Giro, si riduce a una lunga volata nell’ultimo chilometro di salita. Rolland viene riassorbito (ma bene ha fatto ad attaccare, una volta di più, e non solo per gli spettatori, ma perché altrimenti sarebbe giunto con Hesjedal o giù di lì, non a 3” da Quintana e Urán, assieme a Pozzovivo, come invece ha fatto).
Aru è il più assatanato, e va a prendersi qualche secondo oltre alla soddisfazione di regolare il gruppo dei migliori. Ma Quintana lo mantiene a tiro con una facilità di pedalata incomparabile. L’alta classiffica del Giro è comunque tutta lì, in un decimo di minuto, la miseria di sei secondi…
A parte Evans, a oltre un minuto, e Kelderman, che dopo il bell’allungo in Val Martello e un abbozzo di tentativo oggi, trova la battuta a vuoto e finisce per pagare pegno, incassando una trentina di secondi dai colleghi.
Un antipasto in vista di domani, quando scopriremo se Aru ha chiesto troppo alle sue gambe…
Se i primi due posti della generale, come quelli della tappa odierna, sono piuttosto saldamente in mani colombiane (quattro atleti diversi, si noti bene!), per il terzo posto sul podio ci sono quattro atleti in 22 secondi. Prevarrà la freschezza di Aru, sempre davanti ai rivali finora in salita (sempre che non si sia spremuto troppo oggi…)? L’atteggiamento sornione di Majka (con Riis si lavora sulla crono)? La spavalderia di Rolland? Oppure tornerà ad alzare la testa Pozzovivo (suo il miglior tempo nel segmento di salita della crono dei vini)?
E poi, Urán ha un vantaggio specifico contro il tempo, e riaprirà il Giro, oppure il Quintana a sua volta dotato per le cronoscalate, e oggi in totale controllo, rifilerà una sonora batosta a tutti?
Quale che sarà lo scenario, l’auspicio è che la tappa decisiva dello Zoncolan, sabato, sia meno impalpabile di quella odierna.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO
1 Julian David Arredondo Moreno (Col) Trek Factory Racing 4:49:51
2 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:00:17
3 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:00:37
4 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:01:20
5 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF 0:01:24
6 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:38
7 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:01:43
8 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:01:59
9 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:43
10 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:02:46
11 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
12 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:49
13 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
14 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
15 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 0:02:54
16 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:03:02
17 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol 0:03:08
18 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:03:17
19 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
20 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:48
21 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:24
22 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
23 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
24 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
25 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
26 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
27 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team
28 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:04:51
29 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 0:05:07
30 Emanuele Sella (Ita) Androni Giocattoli 0:05:10
31 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:05:27
32 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
33 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team
34 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:05:30
35 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:06:15
36 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:06:19
37 Martijn Keizer (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:06:23
38 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 0:06:41
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:06:47
40 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:06:50
41 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:07:06
42 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:07:13
43 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
44 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:08:17
45 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:08:25
46 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:09:16
47 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:09:24
48 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
49 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:10:15
50 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:11:06

CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 77:58:08
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:41
3 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:29
4 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:31
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
6 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:52
7 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:04:32
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:37
9 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:59
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:08:33
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:15:58
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:19:18
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:21:25
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:25:16
15 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:27:04
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:28:15
17 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:29:53
18 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:39:18
19 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:40:42
20 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:41:38
21 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:44:56
22 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:47:24
23 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:49:11
24 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:49:22
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:51:42
26 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:53:48
27 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:56:40
28 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 1:00:26
29 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 1:01:24
30 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 1:01:39
31 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 1:02:57
32 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:07:18
33 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 1:08:06
34 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 1:08:35
35 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 1:14:05
36 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 1:17:00
37 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:18:23
38 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 1:22:48
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 1:23:37
40 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 1:24:48
41 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 1:25:38
42 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 1:31:44
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:31:52
44 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:36:27
45 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 1:37:36
46 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:38:19
47 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 1:38:27
48 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 1:40:02
49 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 1:42:22
50 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 1:49:24

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