PIRAZZI QUANDO MENO TE L’ASPETTI. TERZO CENTRO PER GLI UOMINI DI REVERBERI
La tappa di oggi, partita con la coda delle polemiche di ieri, incorona Stefano Pirazzi che, con una azione da finisseur piuttosto che da uomo da fughe quale egli è, beffa i residui compagni della fuga di giornata che restano un po’ sorpresi e non trovano l’accordo per riportarsi sul laziale, involatosi ai 130 metri dall’arrivo, in una giornata in cui in gruppo non c’è stata alcuna voglia di chiudere la corsa, preferendo smaltire le fatiche di ieri.
Dopo la tappa epica alla quale abbiamo assistito ieri, il Giro prevedeva una frazione in cui gli uomini di classifica avrebbero potuto tirare il fiato, anche se il tracciato proponeva un consistente chilometraggio che superava i 200 Km.
La prima parte della giornata precede la partenza della frazione. La mattina, alla apertura del foglio firma, la tensione è palpabile, vi è una riunione dei direttori sportivi per decidere se intraprendere eventuali iniziative e proteste per i fatti di ieri sulla discesa dello Stelvio. Unzué, ds Movistar, cerca di spiegarsi con alcuni colleghi mentre una delegazione di direttori sportivi va a colloquio con Vegni ed Allocchio.
Al termine di spiegazioni e riunioni nessuno intende commentare nulla. La tappa prende il via regolarmente mentre Vegni annuncia che in serata verrà diramato un comunicato sull’accaduto.
Il tracciato era di quelli aperti a molte soluzioni, la frazione era sostanzialmente di trasferimento; si percorrevano la Val d’Adige e la Valsugana, arrivando a Vittorio Veneto, per ripartire domani da Belluno alla volta del Rifugio Panarotta. La tappa, però, non era affatto da considerare pianeggiante in quanto, al di là dei gran premi della montagna, i corridori hanno incontrato numerosissimi strappetti in astratto suscettibili di causare qualche problema ai velocisti, più perché questi saliscendi invitavano ad attacchi potenzialmente senza soluzione di continuità piuttosto che per eventuali problemi per le ruote veloci a rimanere in gruppo.
Il punto cruciale era rappresentato dal muro di Ca’ del Poggio, 1,2 Km al 12% di pendenza media e punte del 18%, che ricorda un po’ quelli delle Fiandre.
Nei primi 70 chilometri di gara non succede molto. Vi sono diversi tentativi di evasione, ma nessuno di questi riesce a prendere decisamente il largo, fino a quando De Gendt – compagno di Urán all’Omega Pharma – e Van Edem (Belkin), non riescono a conquistare una quindicina di secondi, anche se il gruppo tiene alta l’andatura impedendo che il vantaggio dei due buoni passisti al comando prenda dimensioni interessanti. La svolta arriva poco dopo, quando dal gruppo escono in 22 e nessuno sembra particolarmente bramoso di prendere in mano le operazioni. Il numero dei corridori andati in avanscoperta, comunque, fa subito capire che la tappa sarà a disco rosso per i velocisti e appannaggio di una fuga. Tra vari uomini che tentano di entrare in fuga, si forma un gruppo di 26 corridori: Enrico Gasparotto (Astana), Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Marco Frapporti (Androni-Venezuela), Stefano Pirazzi, Nicola Boem, Marco Canola (Bardiani CSF), Jos Van Emdem (Belkin), Daniel Oss (BMC), Oscar Gatto (Cannondale), Johan Le Bon, Jussi Veikkanen (FDJ.fr), Damiano Cunego, Matteo Bono (Lampre – Merida), Lars Bak, Tim Wellens (Lotto Belisol), Igor Antón (Movistar), Thomas De Gendt, Serge Pauwels (OmegaPharma-QuickStep), Simon Geschke (Giant – Shimano), Alberto Losada, Eduard Vorganov (Katusha), Philip Deignan (Sky), Evgeni Petrov, Jay McCarthy (Tinkoff – Saxo), Fabio Felline (Trek) e Davide Malacarne (Europcar).
La velocità del gruppo, che nella prima ora era stata elevata, cala decisamente e i fuggitivi conquistano velocemente un vantaggio che supera i 6 minuti. Il primo GPM, alle celebri Scale di Primolano, viene conquistato da Wellens che va a precedere Pirazzi e De Gendt. Nei successivi chilometri il vantaggio aumenta sensibilmente fino a superare i dieci minuti; il gruppo prosegue con estrema tranquillità , segno chiaro che sono tutti molto stanchi dopo la tappa di ieri e che i big vogliono recuperare le forze in vista del trittico finale Panarotta – Grappa – Zoncolan.
Al traguardo volante di Valdobbiadene, posto a 56 chilometri dalla conclusione, passa primo Wellens davanti a Montaguti e De Gendt.
Thomas de Gendt attacca deciso prima delle arcigne rampe di Ca’ del Poggio, ma Stefano Pirazzi riesce a raggiungerlo, con una bella progressione, poco dopo lo striscione del GPM; nel tratto successivo De Gendt prova a staccare Pirazzi senza successo e, sulla coppia, rientrano Montaguti e McCarthy e, in un secondo momento, Wellens. Dietro, ci provano in diversi per cercare di riacciuffare i cinque di testa ed assistiamo ad una serie di scatti e controscatti che frazionano l’originario gruppo, senza però che alcuni dei contrattaccanti riesca a riportarsi sulla testa della corsa. A poco più di un chilometro dal traguardo, Pirazzi, che non ha particolari doti da finisseur, tenta di avvantaggiarsi sugli altri quattro con il concreto rischio di tirare la volata a uno di loro. Tuttavia, dietro si guardano in faccia un po’ troppo, proprio per non incorrere nel pericolo di tirare la volata ad un avversario, e non riescono a ritornare sul laziale che taglia il traguardo a braccia alzate per la prima volta tra i professionisti, facendo anche un gesto poco oxfordiano, rivolto a coloro che hanno criticato il suo modo di affrontare le corse.
Le conseguenze delle fatiche di ieri sono state evidenti, il gruppo guidato dagli uomini della maglia rosa, dopo un inizio un po’ allegro, ha decisamente sonnecchiato e i 26 davanti hanno avuto vita facile nello scavare un distacco che si è attestato sul quarto d’ora.
La corsa tra i fuggitivi si è accesa, come previsto, sul muro di Ca’ del Poggio. De Gendt, che è un ottimo corridore, ha provato l’azione solitaria, ma Pirazzi oggi è apparso decisamente in palla ed, infatti, si è riportato su De Gendt abbastanza agevolmente, nonostante il belga sia un uomo che quando decide di tirare sul serio è difficilmente controllabile, come ha dimostrato con la vittoria sullo Stelvio che gli valse il podio nel Giro del 2012. Il muro era comunque troppo lontano dall’arrivo per essere decisivo, anche se ha dato certamente una fisionomia alla corsa, perché in pochi sono riusciti a formare la testa della corsa dopo quella asperità . La vittoria, invece, si è decisa con una azione apparentemente poco intelligente poichè un allungo come quello di Pirazzi poteva tentarlo un finisseur, uno con la potenza esplosiva in pianura, mentre, tentato da Pirazzi, appariva l’ennesimo errore tattico del laziale. L’indecisione e l’esitazione dei quattro dietro, ognuno dei quali voleva partire sulla ruota dell’altro, ha fatto sì che il vantaggio preso dal corridore della Bardiani non fosse più colmabile.
Domani si tornerà sulle montagne e sarà battaglia tra i big sulla difficile salita verso il rifugio Panarotta, anche se, visti i distacchi in generale, non è escluso che qualche uomo di classifica possa tentare di partire sui 5 chilometri del Redebus, posto a 40 Km dalla conclusione, che presentano una pendenza media del 10% con punte al 15%.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 4:38:11
2 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol
3 Jay Mccarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
4 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
5 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
6 Jussi Veikkanen (Fin) FDJ.fr 0:00:28
7 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano
8 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
9 Marco Canola (Ita) Bardiani-CSF
10 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
11 Nicola Boem (Ita) Bardiani-CSF
12 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
13 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
14 Jos Van Emden (Ned) Belkin Pro Cycling Team
15 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Belisol
16 Philip Deignan (Irl) Team Sky
17 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
18 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
19 Matteo Bono (Ita) Lampre-Merida
20 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
21 Johan Le Bon (Fra) FDJ.fr
22 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar
23 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo
24 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:00:33
25 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 0:02:10
26 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha 0:08:58
27 Iljo Keisse (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:15:36
28 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
29 Danilo Hondo (Ger) Trek Factory Racing
30 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
31 Nathan Haas (Aus) Garmin Sharp
32 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
33 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
34 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
35 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF
36 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
37 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
38 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
39 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
40 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
41 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team
42 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
43 Angelo Tulik (Fra) Team Europcar
44 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
45 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
46 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
47 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team
48 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
49 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing
50 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 73:05:31
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:41
3 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:03:21
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:26
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:03:28
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:34
7 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:49
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:06
9 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:04:16
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:08:02
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:14:20
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:17:40
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:22:28
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:22:35
15 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:24:14
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:26:37
17 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:28:30
18 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:33:47
19 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:35:00
20 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:39:04
21 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
22 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:40:29
23 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:44:55
24 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:48:09
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:48:58
26 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:50:10
27 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:50:35
28 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:56:23
29 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:57:19
30 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:58:21
31 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 1:01:28
32 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 1:03:44
33 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:03:49
34 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 1:04:31
35 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 1:07:56
36 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 1:09:36
37 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 1:09:38
38 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:10:05
39 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 1:13:57
40 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 1:14:19
41 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 1:19:36
42 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:20:36
43 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:21:17
44 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 1:21:43
45 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 1:24:15
46 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:25:07
47 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 1:29:10
48 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 1:33:35
49 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 1:34:55
50 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 1:36:06