TAPPONE EPICO CON CODA DI POLEMICHE. PER QUINTANA TAPPA E MAGLIA
Il tappone del Giro 2014 non ha tradito le attese, condizioni meteo al limite e un attacco a 70 Km dal traguardo hanno sconvolto la generale, che vede ora in testa Nairo Quintana, che ha anche conquistato la vittoria di tappa. Polemiche per una comunicazione di radio corsa che alcuni direttori sportivi hanno interpretato come una decisione di neutralizzazione dei tempi nella discesa dallo Stelvio.
Tappa di altri tempi, tre salite sopra i duemila metri con le prime due sotto la neve negli ultimi chilometri di salita e nei primi di discesa. Quintana se ne va lungo la discesa dello Stelvio, a 70 Km dal traguardo e guadagna un minuto; poi, riuscito a formare un gruppetto con un altro uomo di classifica come Rolland, sempre attivissimo in questo Giro, e con Izagirre e Sicard, rispettivamente in forza Movistar ed Europcar, mantiene un buon vantaggio sino alla salita della Val Martello dove sfodera la sua classe e stacca, uno ad uno, tutti i compagni di fuga. Solo Hesjedal, con grande caparbietà , riesce a non naufragare sotto i colpi del colombiano e a tagliare il traguardo a soli 8 secondi dal nuovo leader, mentre Rolland paga oltre un minuto a Quintana.
La tappa alimenta polemiche per un annuncio di radiocorsa male interpretato da alcuni direttori sportivi tra cui Bramati, team manager della ex maglia rosa Urán e Martinelli, direttore sportivo della Astana di Fabio Aru. La comunicazione di radiocorsa annunciava che, nella discesa dello Stelvio, per una maggiore sicurezza dei corridori sarebbe stata posta una moto con una bandierina rossa in testa ad ogni gruppetto formatosi, per aiutare i corridori a scendere in sicurezza. Bramati, Martinelli ed altri direttori sportivi hanno inteso tale comunicazione come una decisione della giuria di neutralizzare il tempo nella discesa dello Stelvio, cosa che però, a dir la verità , pare difficilmente estrapolabile dal tenore letterale della comunicazione di radiocorsa, che sembra più nel senso di voler aiutare i corridori ad individuare esattamente la curva in condizioni di visibilità molto ridotta e sotto la nevicata che li ha colti lungo i chilometri più alti della Cima Coppi di questo Giro d’Italia.
La corsa ha preso il via regolarmente, nonostante alcuni timori della vigilia legati alle instabili condizioni metereologiche, anche se la neve, caduta copiosa prima della partenza del Giro, era stata tolta dalla strada con un lavoro non indifferente.
Il tracciato era di quelli da brividi: nonostante la limitata distanza (139 Km), si dovevano scalare il Passo di Gavia, con pendenze che arrivano fino al 16%, il Passo Stelvio, Cima Coppi del Giro con i suoi 2758 metri di altitudine, e la Val Martello, salita molto irregolare con tratti duri e tratti in falsopiano ed un ultimo chilometro terribile con una vertiginosa serpentina dai 1000 ai 700 metri precedenti la linea del traguardo. Neppure erano da sottovalutare le discese poichè quella del Gavia è molto stretta e pericolosa e, con il nevischio sulla corsa e la scarsa visibilità , i rischi aumentavano. La discesa dello Stelvio verso Prato conta invece 48 tornanti che, specialmente nella prima parte della discesa, sono vertiginosi.
Nei primi chilometri del Gavia non si muove nessuno e la sensazione è quella che i corridori abbiano deciso di fare corsa tranquilla nella fasi iniziali, ma la tregua si rompe quando esce dal gruppo Chalapud (Team Colombia) e la Movistar prende in mano le redini del gruppo maglia rosa, facendo l’andatura. In prossimità del GPM di Passo Gavia evadono dal gruppo Arredondo (Trek), con l’evidente scopo di andare a sprintare al GPM, e Pantano (Team Colombia) con funzione di stopper, dato che il compagno di squadra è ancora in corsa con Arredondo per la conquista della maglia azzurra di miglior scalatore.
Nella discesa dal Gavia si mescolano un po’ le carte perchè Arredondo si rialza, mentre Swift (Sky) e Diego Rosa (Androni), usciti dal gruppo, si riportano su Chalapud (Team Colombia); poco dopo il terzetto è raggiunto da Franco Pellizotti prima e da Cataldo e Vuillermoz poi. Nella parte finale della discesa, attaccano Pellizotti, Cataldo e Vuillermoz, mentre dietro all’inseguimento ci sono Rosa (Androni), Pantano (Colombia), Dupont (AG2R), Niemiec e Kiserlovski e, poco indietro, Chalapud.
Sulle prime rampe dello Stelvio, quando il primo gruppo inseguitore ha un ritardo di 2 minuti dalla testa, nel gruppo maglia rosa, che viaggia a 2 e 45 dai battistrada, tenta di allungare Rabottini seguito da Capacchi, ma il tentativo si rivela subito effimero. Davanti, quando mancano circa 80 chilometri alla conclusione, si ricompattano i due gruppi e si forma un plotoncino di 8 corridori. In gruppo, Rolland tenta di aumentare l’andatura e gli uomini della Movistar mostrano subito di non avere la minima intenzione di permettere a Rolland di evadere. A tre chilometri dalla Cima Coppi il gruppo è in forte rimonta sugli attaccanti e Cataldo decide di rompere gli indugi partendo deciso verso la conquista del primo posto sul Passo dello Stelvio. Nessuno riesce a tenere la sua andatura e l’abruzzese è solitario al comando, mentre, nell’ultimo chilometro, anche il gruppo degli immediati inseguitori di Cataldo si sfilaccia, tanto che sul GPM giungono tutti un po’ sparpagliati. Molti corridori si fermano in cima al Passo dello Stelvio per prepararsi alla discesa con tutta calma, indossando mantelline, giornali, manicotti e gambali. Alcuni direttori sportivi diranno che questo atteggiamento è stato deciso in seguito alla comunicazione di radiocorsa della decisione di mettere delle moto davanti ai corridori, interpretato da alcuni come una neutralizzazione, anche se nel testo della comunicazione non vi era alcun accenno a soluzioni di questo genere. Non si ferma, però, Quintana, come non si ferma Pierre Rolland: i due si involano nella discesa, mentre i gruppi si disgregano tra chi si ferma, chi si avvantaggia, chi decide per la prudenza e chi pensa che ci sia neutralizzazione e scende con tutta calma.
La situazione si fa più chiara nella seconda parte della discesa, dove troviamo Cataldo con un minuto di vantaggio sugli inseguitori Vuillermoz, Dupont e Pantano, e due minuti sul gruppo Quintana, del quale fanno parte oltre al compagno del colombiano Izagirre, anche i due della Europcar Rolland e Sicard e l’inossidabile Rabottini. Il gruppo maglia rosa viaggia a tre minuti dalla testa della corsa e ciò significa che Quintana ha un vantaggio di 1 minuto su tutti gli altri uomini di classifica.
Al termine della discesa, il vantaggio del gruppo Quintana si dilata sino ad arrivare a due minuti sul gruppo maglia rosa. Nel tratto di pianura che segue la discesa dello Stelvio Cataldo corre una sorta di cronometro mettendo in luce le sue doti di buon passista. A trenta chilometri dalla conclusione, infatti, l’abruzzese conserva un minuto sul primo gruppo inseguitore e 1 minuto e 40 sul gruppo Quintana, dal quale si stacca Siccard, mentre il gruppo maglia rosa rosicchia qualche secondo al gruppetto Quintana grazie alle tirate dei gregari degli uomini di classifica, rimasti sorpresi dall’attacco di Quintana.
Quando mancano 26 chilometri all’arrivo il primo gruppo inseguitore è raggiunto dal gruppetto Quintana. All’inizio della salita di Val Martello, Cataldo è in testa con 1 minuto e 25 sugli insegutori e 3 e 13 sul gruppo. Sulle prime rampe dell’ascesa finale Izagirre spende le ultime energie per aiutare il capitano Quintana e, dopo aver esaurito il proprio lavoro, si stacca e viene ben presto riassorito dal gruppo.
Cataldo comincia ad accusare la fatica e il vantaggio sul gruppo Quintana scende sotto il minuto ai meno 19, mentre il gruppo di Urán viaggia a 2 minuti e 40. A 18 chilometri dall’arrivo comincia il forcing di Quintana e Rolland, che salutano i compagni di avventura ad eccezione di uno straordinario Ryder Hesjedal, che comincia a dimostrare una condizione molto vicina a quella del 2012, resistendo con grande caparbietà agli allunghi degli scalatori, proprio come nel 2012 aveva retto alle sfuriate di “Purito” RodrÃguez. Poco dopo Quintana e Rolland raggiungono il bravissimo Dario Cataldo che riesce anche a resistere per un po’, mentre il ritardo del gruppo maglia rosa torna a sfiorare i due minuti. Nel tratto successivo, verso i meno 16 all’arrivo, Hesjedal rientra grazie ad un passaggio in falsopiano, mentre il gruppo si avvicina ai fuggitivi riportando il ritardo a 1 e 39. La fase di recupero dura poco: man mano che il gruppo di Urán si assottiglia, a causa del ritmo comunque allegro, insostenibile per molti corridori ,il ritardo dalla testa della corsa cresce. Allo striscione dei meno 10 il gruppo accusa un ritardo di quasi due minuti e mezzo dagli attaccanti e Quintana comincia a sentire odore di maglia rosa.
A 7 chilometri e mezzo dal traguardo il colombiano della Movistar accelera ulteriormente e Rolland e costretto a mollare, mentre uno straordinario Hesjedal, completamente curvo sul manubrio, resiste strenuamente restando a pochi metri dallo scatenato Quintana; nel gruppo, invece, si nota la maglia rosa in prima persona a fare il ritmo, i gregari sono staccati e gli altri uomini di classifica non sembrano avere molta voglia di salvargli il Giro d’Italia, nonostante davanti ci sia un uomo come Rolland, pericoloso in chiave podio. Il ritardo del gruppo aumenta vertiginosamente e supera i tre minuti ai 6 chilometri e mezzo dall’arrivo. A questo punto cominciano anche gli allunghi in gruppo: Majka prova diverse accelerazioni, portandosi dietro Pozzovivo e Kelderman, mentre meno reattivi appaiono Aru e Urán.
A 5 chilometri dall’arrivo Hesjedal rientra su Quintana e gli da un grandissimo aiuto nel tratto in falsopiano che costeggia il lago, probabilmente nella speranza di vincere la tappa. Dietro Majka e Pozzovivo sono particolarmente attivi e continuano a tentare allunghi, tutti rintuzzati alla meno peggio dalla maglia rosa e da Fabio Aru, con Evans più in difficoltà .
Nell’ultimo micidiale chilometro, con una serie di tornanti in rapida successione al 14% di pendenza, Hesjedal deve abbandonare il suo sogno di vittoria perchè Quintana è intenzionato a guadagnare il più possibile sugli avversari e stacca il canadese che, comunque, taglia il traguardo con soli 8 secondi di ritardo, firmando una prova maiuscola. Rolland giunge a 1 minuto e 13 e anche lui fa un grosso salto in classifica generale, arrivando a pochi secondi dal podio.
In pesante ritardo gli altri uomini di classifica che si sfilacciano nell’ultimo chilometro: Kelderman a 3 e 32, Pozzovivo, oggi in ripresa, a 3 e 37, Aru a 3 e 40, Majka a 4 e 08, Urán con Henao a 4 e 11, Evans a 4 e 48.
La classifica generale viene sconvolta, Quintana conquista la rosa e mette in saccoccia un buon vantaggio sul connazionale, che si trova ora secondo nella generale a 1 e 40. Considerando le tappe residue, il Giro sembra oramai appannaggio di Quintana, ma bisogna tenere conto che il colombiano della Movistar oggi ha speso molte energie e nella cronoscalata del Grappa potrebbe accusare lo sforzo.
La Movistar ha adottato una tecnica di gara perfetta, ha fatto l’andatura per tutta la salita del Gavia e per buona parte di quella dello Stelvio. Nella successiva discesa Quintana con un compagno sono scesi a tutta, anche se non si è trattato di un vero attacco. Quintana è riuscito a formare un gruppo con un altro uomo di classifica desideroso di scalare posizioni in generale e con un compagno di squadra per ciascuno: questo ha permesso al gruppetto di non perdere terreno nel tratto più favorevole al gruppo della maglia rosa, i venti chilometri tra la fine della discesa dello Stelvio e l’inizio della Val Martello. L’AG2R, invece, ha incomprensibilmente lasciato due uomini davanti con Quintana che sono stati ripresi nel corso della ascesa alla Val Martello, quando ormai erano sfiniti e non in grado di dare una mano a Pozzovivo. Urán, invece, è rimasto senza gregari ed ha dovuto incaricarsi in prima persona dell’inseguimento, ma non è apparso per nulla brillante; nonostante il vantaggio continuasse a dilatarsi ha cercato comunque di lasciare il più possibile agli altri il compito di tirare, anche se costoro non apparissero proprio in vena di regali. La Omega, nonostante l’ottima cronosquadre, ha dimostrato dei grossi limiti in salita. Quando gli uomini di classifica si sono mossi è stato per mettere in difficoltà Urán e non certo per dargli una mano. Nell’ultimo duro chilometro, infatti, l’ex leader ha pagato non poco anche dagli altri uomini di classifica. Evans, da duro quale è, ha perso senza tuttavia naufragare ed è riuscito a conservare la terza piazza in generale, sulla quale però incombe minaccioso Rolland. Bisognerà comunque vedere quante energie residuano al francese che è all’attacco dalla prima settimana.
Quintana ha fatto un numero che nessuno si aspettava: + partito a 70 chilometri dalla conclusione, quando tutti davano per scontata la battaglia sulla salita finale, ha formato un gruppetto in cui tutti avevano interesse a collaborare e quindi ha dato tutto nel finale, confezionando una prestazione da incorniciare. Negli ultimi anni, gli unici corridori capaci di portare a termine attacchi di questa portata sono stati Alberto Contador e Marco Pantani. La prestazione di Quintana assume comunque maggior valore se si pensa che è stata portata a termine in un Giro in cui l’attendismo l’ha sinora fatta da padrone, dimostrando un livellamento di valori che oggi è stato sconvolto, in quanto è venuta fuori la classe da campione.
La tappa è stata meravigliosa e non si comprendono le polemiche sulla scelta di disputarla interamente, dato che le strade erano state pulite a dovere e l’organizzazione ha fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza dei corridori. Poco comprensibili pure le polemiche sulla presunta neutralizzazione del tempo poichè il comunicato di radiocorsa non faceva il minimo riferimento ad una neutralizzazione del tempo, ma solo al fatto che, nella discesa, delle moto con un uomo munito di bandierina rossa avrebbero aiutato i corridori a vedere meglio le curve nelle condizioni di ridotta visibilità .
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 4:42:35
2 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:00:08
3 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:01:13
4 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:03:32
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:37
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:40
7 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:04:08
8 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:04:11
9 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
10 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:48
11 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
12 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:04:59
13 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:06
14 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:07:02
15 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:08:50
16 Winner Anacona Gomez (Col) Lampre-Merida 0:09:58
17 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:10:53
18 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:11:10
19 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:11:15
20 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:11:28
21 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:12:19
22 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:14:08
23 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:14:54
24 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:17:16
25 Ben Swift (GBr) Team Sky 0:17:43
26 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:19:58
27 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:20:37
28 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:21:07
29 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:22:50
30 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:26:31
31 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:26:35
32 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
33 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
34 Philip Deignan (Irl) Team Sky
35 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
36 Romain Sicard (Fra) Team Europcar
37 Vladimir Gusev (Rus) Team Katusha 0:28:08
38 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 0:30:33
39 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:31:35
40 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
41 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
42 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida
43 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
44 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF
45 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida
46 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
47 Diego Rosa (Ita) Androni Giocattoli
48 Andrey Amador Bakkazakova (CRc) Movistar Team
49 Robinson Eduardo Chalapud Gomez (Col) Colombia
50 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 68:11:44
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:41
3 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:03:21
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:26
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:03:28
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:34
7 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:49
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:06
9 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:04:16
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:08:02
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:14:20
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:17:40
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:22:28
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:22:35
15 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:24:14
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:26:37
17 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:28:30
18 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:35:00
19 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:39:04
20 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
21 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:40:29
22 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:44:55
23 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:48:09
24 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:48:50
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:48:58
26 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:50:10
27 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:50:35
28 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:56:23
29 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:57:19
30 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 1:01:28
31 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 1:03:44
32 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:03:49
33 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 1:04:31
34 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 1:07:56
35 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 1:09:38
36 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 1:13:29
37 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 1:14:19
38 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 1:19:36
39 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:21:17
40 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 1:24:15
41 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 1:24:44
42 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:25:07
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:25:43
44 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 1:29:05
45 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 1:33:35
46 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 1:34:55
47 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 1:35:09
48 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:35:44
49 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 1:36:06
50 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 1:38:24