GP COSTA DEGLI ETRUSCHI: L’ALEJET DECOLLA SEMPRE IN ORARIO
febbraio 6, 2010
Categoria: News
Il velocista spezzino trionfa allo sprint sul traguardo di Donoratico, e conquista il terzo successo nell’arco di una settimana, dopo le due vittorie al Giro della Provincia di Reggio Calabria. 2° posto per Loddo, 3° Sabatini, quindi Gavazzi e Gatto.
La maglia Lampre sembra aver dato nuova linfa ad Alessandro Petacchi. A 36 anni, lo spezzino conquista la terza vittoria nell’arco di una settimana, dopo le affermazioni nella 2a e nella 4a tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria, con cui aveva subito messo in chiaro i suoi propositi per l’anno nuovo qualche giorno fa, portando a sei la terrificante striscia di successi a Donoratico, iniziata nel 2005 (quello del 2008 gli è stato poi tolto in seguito alla positività al Giro 2007). Una vittoria sofferta, forse più sudata di quanto la forma mostrata in Calabria e il livello non eccelso degli avversari lasciassero immaginare, ma per ragioni del tutto indipendenti da Alejet, che hanno anzi esaltato un’affermazione che sarebbe altrimenti apparsa quasi scontata.
Come facilmente pronosticabile, il canovaccio della corsa è stato estremamente lineare, complice un tracciato non esattamente proibitivo: una novantina di chilometri in linea da San Vicenzo a Donoratico, con due passaggi sulla pedalabilissima ascesa di Guardistallo, unica reale difficoltà altimetrica di giornata, quindi un anello di 24 km attorno a Donoratico, prima di approcciare il tradizionale circuito conclusivo, di 10 km e spiccioli. La bagarre è stata promossa soprattutto dagli uomini ISD, che, a differenza di 12 mesi fa, non sono però riusciti a portar via azioni interessanti, che potessero resistere all’inevitabile rientro del plotone nei successivi 120 km e oltre di sola pianura. La fuga che ha caratterizzato la gara è stata dunque quella di Reto Hollenstein, austriaco della Vorarlberg – Corratec, annullata senza particolari patemi dal gruppo a 25 km circa dalla linea bianca. Le battute finali, a quel punto, sono state poco più di una lunga e non particolarmente emozionante preparazione all’annunciato sprint conclusivo, con le corazzate Lampre e Liquigas a controllare la situazione e tenere alta l’andatura.
Quando tutto sembrava portare ad un finale scritto, con il treno Lampre composto da Malori, Bole, Da Dalto, Lorenzetto, Bernucci e Hondo a menare le danze, ci ha pensato Bellotti (Liquigas) a rimescolare suo malgrado le carte. Il veronese ha infatti incredibilmente perso la ruota di Bernucci, allorché il sarzanese stava completando il suo lavoro, consentendogli di acquisire una ventina di metri di margine sul resto del gruppo. Dapprima incerto sul da farsi, Bernucci ha infine optato per tentare il colpaccio, insistendo nella sua progressione, ma scombussolando così i piani della Lampre. Gli uomini della Colango hanno allora colto la palla al balzo, lanciando in anticipo la volata di Gavazzi, cui si è però tempestivamente accodato Alessandro Petacchi. Lo spezzino, rimasto precocemente al vento ai 300 metri, ha avuto il coraggio di insistere, rischiando di essere respinto dal vento e risucchiato dal gruppo; ma se in effetti, ai 50 metri dall’arrivo, per un istante il ligure è parso subire la rimonta degli avversari, nel finale nessuno ha trovato le energie necessarie a piegare la sua strenua e infine vincente resistenza.
Alle spalle di Alejet, il podio è stato completato da Alberto Loddo, quest’anno già vincitore di due tappe del Tour de San Luis, in Argentina, e da Fabio Sabatini, che nel marasma finale è stato costretto ad interpretare il ruolo di sprinter Liquigas, originariamente assegnato a Guarnieri, secondo a Donoratico lo scorso anno. Solo 4° Gavazzi, che ha preceduto Oscar Gatto.
È certamente ancora troppo presto per dire se Petacchi sia o meno in grado di lanciare una vera sfida a Mark Cavendish per lo scettro di re dello sprint del 2010. Probabilmente Cannonball sarà ancora l’uomo da battere per diverse stagioni, di certo si presenterà al primo scontro diretto con i galloni di favorito. Quello che però possiamo già affermare con sicurezza è che allo spezzino non mancano la voglia, la cattiveria, la determinazione di provare – quanto meno – a rappresentare una vera alternativa al britannico in questa stagione. Tanto più che, con un Bennati reduce da una stagione deludente e un Mondiale adattissimo alle ruote veloci, per Petacchi potrebbe non essere utopica l’idea di prendere parte alla prova iridata con ambizioni di successo. Lo stesso finale, in leggera salita, non sembra rappresentare un ostacolo insormontabile, come dimostrato dalla splendida volata di Catanzaro al Giro della Provincia di Reggio Calabria (sia pure, ovviamente, contro una concorrenza che non può reggere il paragone con quella che Petacchi si troverebbe eventualmente di fronte in Australia). Senza guardare troppo in là , comunque, un Petacchi così rischia di recitare la parte del cannibale in questo avvio di stagione.
Matteo Novarini
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