SPILAK-FROOME, E’ CORSA A DUE

maggio 2, 2014
Categoria: News

Proprio come era avvenuto nel 2013 in quel di Les Diablerets i protagonisti della tappa regina del Tour de Romandie sono l’anglo-keniano e lo sloveno. I due fanno il vuoto sul Col de la Croix e si giocano il successo nello sprint di Aigle con il corridore della Katusha che ha la meglio di stretta misura conquistando anche la maglia gialla, mentre a 57” chiudono i più immediati inseguitori Rui Costa, Fuglsang, Intxausti, Frank e un Vincenzo Nibali che è stato il primo ad attaccare sull’ascesa finale ma successivamente non ha retto il ritmo. Distacchi pesanti per l’ex leader Michael Albasini, per Michal Kwiatkowski e per Ivan Basso.

La terza tappa del Tour de Romandie, 180,2 km da Le Bouveret a Aigle, si presentava insieme alla crono conclusiva di Neuchâtel come la frazione decisiva per la classifica generale della breve corsa a tappe elvetica in virtù di un percorso contrassegnato da 4 gran premi della montagna di prima categoria – il Col de Planches, Champey-Lax, Les Giettes e il Col de la Croix – e reso ancor più impegnativo dalla pioggia e da temperature che oltre i 1000 metri di quota non superavano i 5°C. Dopo 6 km di gara è nata la fuga che ha caratterizzato la parte iniziale della tappa, ad opera di Cyril Gautier (Europcar), Danilo Wyss (Bmc), Jack Bobridge (Belkin), Tom Veelers (Giant Shimano), Boris Vallée (Lotto Belisol), Andrei Grivko (Astana) e dei nostri Elia Favilli (Lampre-Merida), generalmente a suo agio su percorsi molto meno impegnativi, e Davide Malacarne (Europcar), atteso a un Giro d’Italia da protagonista dopo che nel Tour de France della passata stagione fu il migliore degli azzurri in classifica generale. Gli 8 uomini in fuga hanno acquisito in breve fino a quasi 6′ di margine finchè il Team Sky – pur non potendo contare su Richie Porte, ancora molto lontano dalla miglior condizione – non ha fatto capire le loro intenzioni accelerando fin dalle prime rampe del Col de Planches, forse l’ascesa più dura di giornata in quanto a pendenze, con il chiaro intento di mettere in difficoltà la maglia gialla Michael Albasini (Orica-GreenEdge) e, soprattutto, il secondo della generale Michal Kwiatkowski (Omega-QuickStep), atleta in grado di dare filo da torcere a Chris Froome nella prova contro il tempo conclusiva. Anche la FDJ.fr di Thibaut Pinot ha contribuito nel tenere altissimo il ritmo e in vetta il gruppo si è già ridotto a 30 unità, divenute una sessantina al termine della discesa, con Albasini che ha da subito alzato bandiera bianca e Kwiatkowski che, piuttosto sorprendentemente, è a sua volta andato in difficoltà per poi rientrare ma staccarsi definitivamente sull’ascesa di Les Giettes, al pari di altri corridori quotati come Jean-Christophe Péraud (Ag2r) e un Ivan Basso (Cannondale) che non ha dato seguito ai segnali di crescita emersi nelle prime tappe, anche se notoriamente il varesino non ama le condizioni atmosferiche avverse. In testa alla corsa sono rimasti strada facendo i soli Gautier e Malacarne e alle loro spalle si è mosso Johan Tschopp (Bmc), a caccia di punti per la classifica di miglior scalatore, che si è riportato sulla coppia dell’Europcar transitando in testa a Les Giettes. Nella successiva discesa si è ricompattato un gruppo di circa 35 unità e, al di là di un breve tentativo di allungo di Mikael Cherel (Ag2r), Maxime Méderel (Europcar) e Sander Armée (Lotto Belisol), la battaglia è stata rimandata al Col de la Croix, con David López Garcia e Mikel Nieve (Team Sky) a imporre fin dai piedi della salita un ritmo altissimo per lanciare l’attacco di Froome. Ma, dopo poche centinaia di metri, è stato Vincenzo Nibali (Astana) a far esplodere la corsa, immediatamente seguito dall’anglo-keniano, da Simon Spilak (Katusha), non nuovo a exploit nel Tour de Romandie (già vinto nel 2010) e molto a suo agio con le basse temperature, e dallo scalatore della Tinkoff-Saxo Rafal Majka, seguiti a breve distanza da un gruppetto comprendente Pinot, l’iridato Rui Alberto Faria da Costa (Lampre-Merida), Matthias Frank e Marcel Wyss (Iam Cycling), Jesús Herrada e Beñat Intxausti (Movistar), Andrew Talansky (Garmin-Sharp) e Jakob Fuglsang (Astana). Più indietro sono rimasti, tra gli altri, Nicolas Roche (Tinkoff-Saxo), Maxime Monfort (Lotto Belisol) e un Rigoberto Urán (Omega-QuickStep) apparso comunque in crescendo di condizione. Dopo aver lasciato sfogare Nibali per un breve tratto, Froome si è prodotto in una delle sue proverbiali accelerazioni alla quale lo Squalo ha tentato inizialmente di replicare, ma ha successivamente ceduto di schianto, venendo raggiunto e superato anche da Spilak che, al contrario. ha avuto la forza di riportarsi sul vincitore dell’ultimo Tour de France. Questa coppia ha continuato a incrementare il proprio vantaggio sugli inseguitori, proprio come era avvenuto a Les Diablerets nella tappa regina del Giro di Romandia della passata stagione; strada facendo Nibali si è, comunque, ripreso dal momento di crisi scollinando con circa 1′ di ritardo insieme a un Intxausti mai così brillante in questo avvio di stagione e a un Frank sempre competitivo sulle strade elvetiche, seguiti a pochi secondi da Rui Costa e Fuglsang, che rientreranno poco dopo. Sono, invece, rimasti tagliati fuori Talansky per via di un problema meccanico e Pinot e Majka che si sono toccati a 3 km dalla vetta finendo entrambi in terra, sia pure senza conseguenze e perdendo una trentina di secondi. Nella successiva discesa, non molto tecnica al di là dell’asfalto bagnato, la situazione non è cambiata più di tanto e Froome e Spilak si sono giocati il successo in volata con il britannico che, intenzionato a guadagnare più terreno possibile sugli inseguitori, ha accelerato già a 500 metri dal traguardo e, una volta superato dallo sloveno ai -200, ha avuto comunque la forza di insidiarlo fino alla linea bianca, venendo battuto per non più di mezza ruota dal corridore della Katusha, al suo primo successo stagionale. A 57” hanno chiuso nell’ordine Rui Costa, pienamente recuperato ad alti livelli dopo una sfortunata campagna delle Ardenne, Fuglsang, Intxausti, Frank e Nibali, mentre 8° a 1′41” si è piazzato Herrada davanti a Pinot, Talansky, Wyss e Ion Izagirre (Movistar) e 13° a 2′00” Majka, mentre Monfort e Urán hanno chiuso con un ritardo di 3′25”, Roche a 5′43” in compagnia di Thomas Voeckler (Europcar), Péraud a 12′01”, Basso a 14′54”, Kwiatkowski addirittura a 30′45” e Albasini a 40′03”. A differenza della passata stagione, quando Froome poteva contare già su di un netto vantaggio in classifica generale su Spilak prima della tappa di Les Diablerets, il duello tra i due risulta molto più equilibrato con lo sloveno che conduce con 1” di margine e ha le carte in regola per rendere la vita difficile al fuoriclasse del Team Sky in quel di Neuchâtel. Tutti gli altri sembrano destinati a lottare per il gradino più basso del podio che al momento è appannaggio di Rui Costa, distanziato di 1′02” con Nibali 4° a 1′06”, Frank 5° a 1′10”, Intxausti 6° a 1′13” e Fuglsang 7° a 1′14”. La quarta tappa, 174 km lungo un ircuito da ripetere 6 volte in quel di Friburgo, si presta ad atleti veloci che reggono bene sulle brevi salite come quella di Ferpicloz, inserita a metà di ciascuna tornata, oppure a una fuga di uomini fuori classifica. Incisivo potrebbe ancora essere il maltempo, che avverserà anche la frazione di domani.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Simon Spilak (Slo) Team Katusha 5:09:23
2 Christopher Froome (GBr) Team Sky
3 Rui Alberto Faria da Costa (Por) Lampre-Merida 0:00:57
4 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
5 Beñat Intxausti Elorriaga (Spa) Movistar Team
6 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
7 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
8 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:01:41
9 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
10 Andrew Talansky (USA) Garmin Sharp
11 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
12 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
13 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:02:00
14 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:02:35
15 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:02:36
16 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:03:25
17 Laurens ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling Team
18 Andre Fernando S Martins Cardoso (Por) Garmin Sharp
19 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team
20 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
21 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:04:58
22 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:05:43
23 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar
24 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:07:34
25 Egor Silin (Rus) Team Katusha
26 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
27 Johann Tschopp (Swi) IAM Cycling
28 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:08:35
29 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
30 Eduard Beltran Suarez (Col) Tinkoff-Saxo
31 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team 0:11:14
32 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:23
33 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
34 Mickaël Chérel (Fra) AG2R La Mondiale
35 Sergei Chernetski (Rus) Team Katusha
36 Stef Clement (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:12:01
37 Dominik Nerz (Ger) BMC Racing Team
38 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
39 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
40 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
41 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale
42 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
43 Nino Schurter (Swi) Orica GreenEdge 0:14:29
44 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:14:54
45 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
46 Ivan Basso (Ita) Cannondale
47 Maxime Méderel (Fra) Team Europcar
48 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky
49 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:15:56
50 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar

CLASSIFICA GENERALE

1 Simon Spilak (Slo) Team Katusha 11:39:25
2 Christopher Froome (GBr) Team Sky 0:00:01
3 Rui Alberto Faria da Costa (Por) Lampre-Merida 0:01:02
4 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:01:06
5 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:01:10
6 Beñat Intxausti Elorriaga (Spa) Movistar Team 0:01:13
7 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:01:14
8 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:01:40
9 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:01:48
10 Andrew Talansky (USA) Garmin Sharp 0:01:50
11 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:01:57
12 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:02:18
13 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:02:46
14 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:03:01
15 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:03:05
16 Rigoberto Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:36
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:03:40
18 Laurens ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:03:54
19 Andre Fernando S Martins Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:04:09
20 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:04:16
21 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:06:00
22 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:06:07
23 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:06:13
24 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:07:50
25 Egor Silin (Rus) Team Katusha 0:07:56
26 Johann Tschopp (Swi) IAM Cycling 0:08:10
27 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:08:58
28 Rafael Valls Ferri (Spa) Lampre-Merida 0:09:34
29 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:10:06
30 Eduard Beltran Suarez (Col) Tinkoff-Saxo 0:10:09
31 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team 0:11:26
32 Sergei Chernetski (Rus) Team Katusha 0:11:34
33 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:47
34 Mickaël Chérel (Fra) AG2R La Mondiale 0:12:09
35 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:12:10
36 Stef Clement (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:12:13
37 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:12:15
38 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:12:20
39 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:12:34
40 Dominik Nerz (Ger) BMC Racing Team 0:13:13
41 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:15:20
42 Maxime Méderel (Fra) Team Europcar 0:15:32
43 Nino Schurter (Swi) Orica GreenEdge 0:15:41
44 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:16:34
45 Cameron Meyer (Aus) Orica GreenEdge 0:16:37
46 Björn Thurau (Ger) Team Europcar 0:16:54
47 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 0:17:14
48 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:17:16
49 Rohan Dennis (Aus) Garmin Sharp 0:17:27
50 Winner Anacona Gomez (Col) Lampre-Merida 0:17:44

Froome e Spilak allattacco nella tappa che ha cambiato volto al Tour de Romandie (foto Tim de Waele/TDW Sport)

Froome e Spilak all'attacco nella tappa che ha cambiato volto al Tour de Romandie (foto Tim de Waele/TDW Sport)

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