GILBERT, TRIS ALL’AMSTEL

aprile 20, 2014
Categoria: 5) AMSTEL GOLD RACE, News

Il fuoriclasse belga stacca la concorrenza con una fucilata sul Cauberg, del tutto analoga a quella che gli è valsa il titolo mondiale due anni fa, e conquista in solitaria il terzo successo in carriera nella classica olandese. Il connazionale Vanendert chiude secondo, precedendo Gerrans, Valverde e Kwiatkowski. Gasparotto, assistito da un Nibali in veste di gregario, è ottavo, migliore degli italiani.

23 settembre 2012: Luca Paolini approccia in testa il Cauberg, Vincenzo Nibali prova ad accelerare, Philippe Gilbert rilancia e saluta definitivamente la compagnia, resistendo al disperato tentativo di rimonta di Boasson Hagen per regalarsi l’agognato alloro iridato. Flashforward a diciotto mesi più tardi, e la storia si ripete, quasi identica a se stessa: la Omega Pharma – Quickstep tenta di lanciare l’attacco di Poels, Samuel Sanchez scatta per lanciare l’attacco del compagno (unica variazione sul tema rispetto a due stagioni fa, anche se l’effetto dell’allungo di Nibali fu del tutto analogo), che al momento ideale piazza l’allungo. Gerrans, come Kolobnev al Campionato del Mondo, dà per qualche istante l’illusione di poter resistere, ma bastano poche pedalate per dissolverla. Jelle Vanendert, forse un po’ troppo timido sul Cauberg, rimonta nel tratto di discesa e pianura, ma non basta a negare al 31enne di Verviers il terzo successo in carriera all’Amstel Gold Race, nonché secondo della campagna del Nord in corso, dopo quello alla Freccia del Brabante.
A tre giorni dalla Freccia Vallone e a sette dalla Liegi-Bastogne-Liegi, per le quali Gilbert diviene ora il naturale favorito, le più serie minacce alla supremazia dell’ex iridato non sono arrivate dagli avversari più quotati, tutti disposti ad attendere il confronto diretto sull’ultima ascesa e facilmente domati, bensì dai ben meno accreditati attaccanti emersi nell’arco della corsa, inclusi i fuggitivi della prima ora: Preben Van Hecke, evaso dopo una decina di chilometri, in compagnia di Alexey Lutsenko, Matej Mohoric, Pim Ligthart, Manuel Belletti, Pirmin Lang, James Vanlandschoot e Nicola Boem, e Christophe Riblon, unitosi agli otto in un secondo tempo, assieme a Rory Sutherland, si sono infatti presentati al penultimo passaggio sotto lo striscione d’arrivo, a 18 km dal termine, con quasi due dei sedici minuti accumulati nelle battute iniziali, dopo aver perso quasi nulla sulle due salite precedenti. La sensazione che i big potessero essere beffati cominciava a farsi strada, specie alla luce dell’incapacità di ricucire di un più blasonato drappello di contrattaccanti, lanciato da Thomas Voeckler ad una quarantina di chilometri dal traguardo. Tra i compagni di viaggio del francese, però, c’era chi giocava a nascondersi, come dimostrato dalla stoica resistenza opposta al ricongiungimento da Van Avermaet e Fuglsang, autori di un estremo contrattacco con il quale hanno dimostrato riserve di energia forse insospettabili, ma sicuramente utilizzabili con maggior raziocinio.
I due hanno raggiunto i due battistrada in vista del Bemelerberg, penultimo strappo di giornata, sul quale un terzetto guidato da Giampaolo Caruso si è a sua volta riportato sulla testa della corsa, ma solo per essere a sua volta inghiottito dal plotone una manciata di metri più avanti.
Come da recente tradizione, l’Amstel si è così risolta in un corpo a corpo sul Cauberg tra i favoriti, dai quali erano stati tuttavia depennati nomi del calibro di Purito Rodriguez e Daniel Martin, entrambi costretti al ritiro da due brutte cadute. Nibali, rimasto al coperto ben più di quanto ci abbia abituati a vedere, si è incaricato di pilotare al comando Enrico Gasparotto, ultimo italiano ad imporsi su queste strade (due anni fa), ma l’ex campione d’Italia non ha avuto la forza di tenere il passo dei migliori, dovendosi alla fine accontentare di un’ottava piazza. Un risultato comunque sufficiente ad affermarsi come migliore di una pattuglia italiana che non cessa più di deludere, a partire da un Cunego tanto pieno di ambizioni e parole alla vigilia quanto vuoto di energie nel momento clou.
Detto della doppietta belga, sono piaciuti Simon Gerrans, terzo al traguardo e ultimo ad arrendersi sul Cauberg, e un Michal Kwiatkowski, quinto, i cui limiti rimangono ancora tutti da esplorare anche su queste strade; meno bene – considerate le diverse aspettative – Valverde, quarto, battuto nettamente nel testa a testa più atteso, malgrado la classica corsa d’attesa in vista del duello decisivo. In top 10, oltre al già menzionato Gasparotto, Geschke, Mollema, Moreno e un sorprendente Arashiro, in un corsa nella quale l’attendismo generale, attestato dal foltissimo gruppo presentatosi compatto agli ultimi 3 km, ha comunque favorito risultati inattesi.
Il secondo capitolo del trittico ardennese andrà in scena mercoledì, con una Freccia Vallone la cui fisionomia, orientata ad una sfida di massa sul Mur de Huy, sembra l’ideale per un bis di Philippe Gilbert.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO

1 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 6:25:57
2 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Belisol 0:00:05
3 Simon Gerrans (Aus) Orica Greenedge 0:00:06
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
5 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
6 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano 0:00:10
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling Team
8 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
9 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha
10 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar 0:00:12
11 Björn Leukemans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
12 Michael Matthews (Aus) Orica Greenedge
13 Davide Rebellin (Ita) CCC Polsat Polkowice
14 Fabian Wegmann (Ger) Garmin Sharp
15 Anthony Roux (Fra) FDJ.fr
16 Giampaolo Caruso (Ita) Team Katusha
17 Rui Alberto Faria Da Costa (Por) Lampre-Merida
18 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
19 Alexandr Kolobnev (Rus) Team Katusha 0:00:21
20 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
21 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin Sharp
22 Lars Petter Nordhaug (Nor) Belkin Pro Cycling Team
23 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
24 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:00:23
25 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:00:36
26 Paul Martens (Ger) Belkin Pro Cycling Team
27 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
28 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
29 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
30 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
31 Marco Marcato (Ita) Cannondale
32 Enrico Barbin (Ita) Bardiani-CSF
33 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
34 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida
35 Alex Howes (USA) Garmin Sharp
36 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling
37 Chris Anker Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo
38 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing
39 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
40 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
41 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:01
42 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
43 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
44 Dominik Nerz (Ger) BMC Racing Team
45 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar
46 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
47 Dennis Vanendert (Bel) Lotto Belisol
48 Kristijan Durasek (Cro) Lampre-Merida
49 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale
50 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida

Il decisivo attacco di Gilbert sul Cauberg (foto Bettini)

Il decisivo attacco di Gilbert sul Cauberg (foto Bettini)

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