BASSANO DEL GRAPPA – CIMA GRAPPA: UNA CRONO… A TUTTA GRAPPA (MA NIENTE BIRRA)
Si annuncia decisamente improbo il terreno di gara scelto dagli organizzatori per la cronoscalata del Giro d’Italia 2014: i quasi 20 Km all’8% di pendenza media del Monte Grappa. La cima veneta accoglierà i “girini” alla spicciolata, al termine di una frazione contro il tempo di difficile gestione perché proporrà in partenza 7 Km di strada pianeggiante, che potrebbero invogliare qualche corridore a una partenza “a tutta birra”. Il rischio, però, sarà di quello di pagare ampiamente gli sforzi profusi quando si comincerà a fare i conti con la salita, impegnativa sin dai chilometri iniziali.
Probabilmente nell’ultracentenaria storia del ciclismo non si era mai vista una cronoscalata così dura. Nel 1956, salendo contro il tempo verso la Madonna di San Luca, sopra Bologna, s’incontrarono pendenze fino al 18%, ma la salita era ed è brevissima; nel 1993, al suo primo Giro disegnato da direttore, Carmine Castellano ne propose una di 55 Km, ma era in gran parte tracciata in falsopiano e anche il tratto in salita verso il Sestriere, preso dalla Val Chisone, non era per nulla temibile nelle pendenze. Stavolta, invece, nella cronoscalata alla Cima Grappa coabiteranno numeri di tutto rispetto, quelli della “Strada Generale Giardino”, il versante prescelto dall’organizzazione per dare l’assalto al monte veneto. È lo stesso lato dal quale si salì in occasione dell’ultima scalata “in rosa” – era il 22 maggio del 2010, giorno del successo di Nibali nella Ferrara-Asolo – ma l’ascesa sarà più lunga, anche se di poco, rispetto a questo precedente perché non ci si fermerà nel luogo dove era allora previsto lo scollinamento, arrivando invece fin quasi al sacrario militare sommitale, costruito tra 1932 e il 1935 dall’architetto Giovanni Greppi e dallo scultore Giannino Castiglioni, dopo aver “digerito” 19,3 Km di salita, 1538 metri di dislivello, una pendenza media dell’8% e una massima del 14%. E non sarà ancora tutto perché per raggiungere il piede dell’ascesa dovranno essere percorsi 7 Km e mezzo di strada pianeggiante e, al contempo, piuttosto infida. Un abbrivio del genere, infatti, potrebbe invogliare a una “partenza – razzo” quei corridori che sono formidabili passisti e vorranno in quel tratto mettere più tempo possibile tra di loro e gli scalatori: il vantaggio che riusciranno ad accumulare in quel tratto rischieranno, però, di dilapidarlo con gli interessi (in negativo) sulla salita successiva che, tranne rarissimi casi, è sempre “aggressive”.
I primi colpi di pedale di questa delicatissima tappa saranno dati nel cuore di Bassano del Grappa, sul porfido delle centralissime piazze Libertà, dove sarà collocata la rampa di lancio, e San Giovanni, sulla quale prospetta il fianco della romano-gotica chiesa di San Francesco, che i corridori sfioreranno subito dopo il via. A un tiro di schioppo c’è il monumento più celebre della cittadina cara agli alpini, il ponte di legno sul Brenta che fu costruito per la prima nel 1208 e che fino ad oggi ha subito ben otto distruzioni e conseguenti riedificazioni, l’ultima risalente al secondo dopoguerra, dopo che il 17 febbraio 1945 era stato fatto saltare dai partigiani: è una storia lunga 8 secoli quella del ponte, che nel 1996 è stato anche set cinematografico, scelto dal regista britannico Richard Attenborough per girarvi una scena di “Amare per sempre” nella quale era presente l’attrice statunitense Sandra Bullock.
L’uscita dal centro sarà piuttosto spigolosa (strade strette e quattro curve a gomito nei primi 400 metri, tra l’altro tracciati in lievissima ascesa), poi i corridori sgusceranno sotto l’antica Porta delle Grazie e da lì il percorso si farà più scorrevole, percorrendo lo stradone che porta fuori città sfiorando il Velodromo Mercadante, impianto tuttora in funzione e che accolse i campionati del mondo su pista nel 1985, l’anno del mondiale disputato sul circuito trevigiano del Montello. Avvincinandosi alle prime pendici del monte si attraverserà quindi il comune di Romano d’Ezzelino, centro che fu feudo di una delle più potenti e importanti famiglie medioevali venete, quella del condottiero e dittatore Ezzelino III da Romano, crudele al punto che Dante lo relegherà nel “girone dei violenti”, condannandolo per l’eternità a nuotare in un fiume di sangue bollente. I “girini”, invece, potranno ancora godere, a questo punto, di poco meno di 2 Km di strada di una dolcezza paradisiaca prima di andare incontro all’”inferno del Grappa”, che incomincerà con una svolta secca verso sinistra in località Semonzetto, nel luogo dove i giudici di gara rileveranno i primi tempi intermedi di questa tappa, quelli che ci diranno chi avrà osato troppo nel tratto iniziale e chi, invece, l’avrà affrontato “cum grano salis”. Il biglietto da visita del Grappa da questo versante non è di quelli che rimangono impressi poiché i primi 700 metri dell’ascesa sono molto teneri (la pendenza media è del 3,7%) e bisogna lasciar scorrere sotto le ruote questo primo tratto facile prima che comincino le inclinazioni più rilevanti, fortunatamente mitigate dai numerosi tornanti che propone la strada intitolata al generale piemontese Gaetano Giardino, il comandante dell’Armata del Grappa, che la fece realizzare nel 1918 quale alternativa alla Strada Cadorna, che presentava alcuni tratti troppo esposti al tiro dell’esercito austro-ungarico. In tutto si incontreranno 28 tornanti, la maggior parte dei quali concentrati nei primi 11 Km della scalata, che, inclinati al 7,6% medio, conducono a Campo Croce, località frequentata dagli appassionati di parapendio e deltaplano e secondo punto di rilevamento dei tempi di gara, all’ingresso della quale la salita perderà per un attimo mordente. Poco più di 1500 metri pedalabili, contenenti anche una brevissima discesa, permetteranno di rifiatare prima d’iniziare la seconda parte dell’ascesa, la più impegnativa in virtù di una pendenza media maggiore (8,9% negli ultimi 7,5 Km) e nonostante presenti un altro tratto pedalabile, posto a circa 4,5 Km dal traguardo e proprio all’uscita dallo strappo più impegnativo, dove si toccherà il picco massimo di questo versante, una stilettata al 14% che arriverà la termine di una porzione di 2,6 Km al 10,5%. Serpeggiando in forte salita, poco sotto la quota 1500 il tracciato di gara incontrerà quello della “Dorsale del Grappa”, panoramica strada che sposa il Grappa al Tomba, altra montagna che fu triste teatro dei combattimenti della Prima Guerra Mondiale, andando a “intercettare” gli scollinamenti di versanti secondari molto conosciuti dai cicloamatori per le loro pendenze (la Bocca di Forca è spesso considerata come la salita più dura d’Italia dopo Zoncolan e Mortirolo). Poco sotto il traguardo si raggiungerà il bivio di quota 1675, dove Basso transitò per primo sotto lo striscione del GPM nel 2010 e dove si diparte sulla destra la strada che permette di rientrare a Bassano, lungo la quale quel giorno Nibali costruì uno dei suoi più bei successi della carriera, fatta tracciare tra il 1916 e il 1917 dal generale Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’esercito, che aveva compreso l’importanza strategica del monte e la necessità di armarlo a difesa. Qui finì la sofferenza dei “girini” del 2010, mentre quelli del 2014 avranno ancora dinanzi poco più di 400 metri di strada, sempre a due cifre di pendenza (10,6% la media in quest’ultimo tratto).
Proprio una tappa a tutta Grappa… ma che certamente non si potrà vivere a tutta birra!
Mauro Facoltosi
I VALICHI DELLA TAPPA
Sella di Campo Croce (1048 m). Vi transita la “Strada Generale Giardino” (SP 140), salendo da Semonzo verso il Monte Grappa. Coincide con l’omonima località.
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY