FRECCIA DEL BRABANTE: GILBERT BISSA IL SUCCESSO DEL 2011 CON UN OCCHIO AI PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLE ARDENNE
Philippe Gilbert torna al successo dopo un anno avaro di soddisfazioni e, con la vittoria in una corsa adatta alle sue caratteristiche, suona la tromba in vista del trittico Amstel-Freccia-Liegi. La condizione non appare quella del 2011, ma la vittoria di oggi, arrivata in modo per lui inusuale dopo uno sforzo non indifferente, fa ben sperare lui e tutti gli appassionati che aspettano un trittico ricco di emozioni
La De Barbantse Pijl, conosciuta nel Belpaese come Freccia del Brabante, come ormai da tradizione apre la stagione delle corse nelle Ardenne e si pone come naturale prologo all’Amstel Gold Race che quest’anno si correrà il giorno di Pasqua, domenica prossima, un po’ come la semiclassica “À travers les Flandres” a fare d’antipasto al Giro delle Fiandre.
Si tratta comunque di una corsa molto interessante sia dal punto di vista del percorso che da quello della partecipazione, come si evince dai vincitori delle ultime tre edizioni: Gilbert nel 2011, Voeckler nel 2012 e Peter Sagan l’anno passato.
L’edizione 2014 perde gli ultimi 2 vincitori, in particolare Peter Sagan (che comunque non appare in stato di grazia in questo periodo), la cui formazione, la Cannondale, quest’anno non ha preso il via di questa interessante semiclassica. I forfait degli ultimi vincitori non hanno privato, tuttavia, la corsa di protagonisti di primo piano e di specialisti delle corse di un giorno come Gilbert, Daniel Martin e Bakelants, senza dimenticare uomini come Hoogerland. Tra gli italiani, che non sembrano avere un gran feeling con questa gara (solo tre vittorie nella storia, l’ultima dieci anni fa) è stata interessante la prestazione del sempiterno Rebellin che, in barba all’età, non perde occasione di schierarsi al via delle corse adatte alle sue caratteristiche.
Il tracciato si presenta, come sempre, estremamente interessante, costellato di 26 muri (côtes), con il primo dopo neanche 60 Km di gara e, sul traguardo, l’ultimo che verrà affrontato ben 4 volte nel difficile circuito finale, caratterizzato da quattro muri in rapida successione.
L’ultimo strappo in cima al quale terminerà la gara è molto duro ed al termine di una corsa di 200 chilometri di saliscendi senza soluzione di continuità potrebbe lasciare il segno, specialmente in caso di allunghi decisi che potrebbero far rimanere sulle ginocchia anche atleti di primo piano ancora alla ricerca della condizione di forma ottimale.
Come era quindi prevedibile, la corsa è stata teatro di numerosi attacchi sin dall’inizio; dopo 10 chilometri si portano in avanscoperta Perrig Quéméneur (Team Europcar), Matthias Brändle (IAM Cycling), Mattia Pozzo (Neri Sottoli – Yellow Fluo), Giorgio Cecchinel (Neri Sottoli – Yellow Fluo), Chris Williams (Team Novo Nordisk) e Kiel Reijnen (UnitedHealthcare Presented by Maxxis), che raggiungeranno un vantaggio massimo di 6′30″.
Più avanti, attaccano anche tre corridori della Omega Pharma, Julian Alaphilippe, Pieter Serry e Julien Vermote, insieme ad un uomo di primissimo piano come Jurgen Van Den Broeck (Lotto Belisol), quinto al Tour de France 2010 e quarto nel 2012 dietro al nostro Vincenzo Nibali.
I quattro vengono raggiunti da Marc De Maar (UnitedHealthcare) e Wout Poels (Omega Pharma – Quick Step) e, unitamente a costoro, vengono ripresi dal gruppo a 42 chilometri dalla conclusione.
Poco dopo parte l’attacco più significativo della corsa, quando evadono in 7: Simon Gerrans (Orica GreenEDGE) , Kévin Reza (Team Europcar), Mauro Finetto (Neri Sottoli – Yellow Fluo), Bjorn Leukemans (Wanty – Groupe Gobert), Nathan Haas (Garmin – Sharp), Tosh Van Der Sande (Lotto Belisol Team) e Pieter Serry che vanno a raggiungere i superstiti della fuga partita dopo 10 Km di corsa, Brändle e Pozzo, formando così una testa della corsa forte di 9 uomini.
Nel corso della fuga, restano staccati Pozzo, Var De Sande e Serry, che vengono riassorbiti dal gruppo dal quale evade, a 21 chilometri dall’arrivo, Philippe Gilbert, il maggior favorito di una gara con le caratteristiche di quella odierna, nonostante il belga non abbia la stessa condizione di forma del 2011, quando centrò la prima vittoria in questa corsa.
Il forte corridore belga fa, però, fatica a riportarsi sui sei di testa, riuscendo a ricongiungersi con essi solo ai meno 11 dal traguardo. A questo punto, si potrebbe pensare che Gilbert pagherà lo sforzo al momento decisivo: e invece…
Gli ultimi chilometri vedono scatti a ripetizione, ci provano Wout Poels, Nick Nuyens (Garmin – Sharp), i nostri Marco Canola (Bardiani Valvole – CSF Inox) e Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), ma nessuno di essi riesce ad involarsi, neppure sullo Ijskelderlaan, il muro più impegnativo del finale di gara. Così, nonostante il forcing di Poels, il gruppo resta forte di una trentina di unità.
Nell’ultimo chilometro Yukiya Arashiro (Europcar) tenta la botta da finisseur, senza tuttavia riuscire ad evitare una volata a ranghi ristretti nella quale trionfa il superfavorito Philippe Gilbert, che era però dato per spacciato dai più dopo lo sforzo profuso per rientrare sugli attaccanti dai meno 21 ai meno 11. Il belga riesce, invece, a recuperare le energie residue e a battere in volata per un soffio Michael Matthews (Orica GreenEDGE), la cui squadra aveva lavorato a lungo per evitare che qualcuno prendesse il largo. Sul terzo gradino del podio troviamo il francese Tony Gallopin, che era stato bravo a rientrare dopo una foratura a 27 chilometri dalla conclusione.
Gilbert torna al successo dopo la tappa della Vuelta nel settembre scorso. Non è stata una classica vittoria alla Gilbert, staccando decisamente gli avversari sull’ultimo muro o imponendosi con netta superiorità in volate di pochi uomini; in questo caso ha vinto al fotofinish una corsa con la quale ha particolare confidenza (secondo nel 2013 e primo nel 2011). La vittoria, però, testimonia un crescendo di condizione proprio per come è arrivata. L’attacco portato a 20 Km dal traguardo sembrava una follia tattica, vieppiù considerando che davanti erano in sei e che lui si è lanciato da solo all’inseguimento, impiegando ben dieci chilometri per ricucire lo strappo.
L’azione di oggi fa ben sperare per le corse delle Ardenne che inizieranno domenica con l’Amstel Gold Race, seguita da Freccia Vallone e Liegi, speranza tecnica che si unisce a quella scaramantica. La precedente vittoria della Freccia del Brabante di Gilbert fu, infatti, un preludio ad un assolo che lo portò allo storico tris delle classiche Word Tour delle Ardenne, Amstel, Freccia e Liegi, conseguite una dietro l’altra.
Non può infine sottacersi l’ottima prova dell’eterno Rebellin che ha tentato un allungo nel finale e si è classificato settimo nella volata, dimostrando così che l’avanzare dell’età non gli ha tolto la voglia di lottare dando il massimo.
In conclusione, si può dire che ha stupito un po’ che una gara come quella di oggi sia finita con una volata, anche se a ranghi ristretti; bisogna, però, dire che i corridori non si sono risparmiati in attacchi e contrattacchi, ma probabilmente la mancata netta superiorità di qualcuno e l’evidente intento del gruppo di non lasciare troppo spazio ai vari tentativi hanno impedito che le azioni pregevoli, pure tentate da diversi uomini, potessero avere esito positivo.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 4:54:26
2 Michael Matthews (Aus) Orica Greenedge
3 Tony Gallopin (Fra) Lotto Belisol
4 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano
5 Björn Leukemans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
6 Nathan Haas (Aus) Garmin Sharp
7 Davide Rebellin (Ita) CCC Polsat Polkowice
8 Julien Vermote (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
9 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
10 Alexey Tsatevitch (Rus) Team Katusha
11 Dries Devenyns (Bel) Team Giant-Shimano
12 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar
13 Jeffry Johan Romero Corredor (Col) Colombia
14 Julian Alaphilippe (Fra) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:04
15 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
16 Pieter Serry (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
17 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits
18 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Belisol
19 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar
20 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka 0:00:10
21 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia
22 Romain Zingle (Bel) Cofidis, Solutions Credits
23 Alexander Rybakov (Rus) Team Katusha
24 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol
25 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
26 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
27 Nathan Brown (USA) Garmin Sharp 0:00:12
28 Thomas Sprengers (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:16
29 Pieter Jacobs (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
30 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
31 Cesare Benedetti (Ita) Team NetApp – Endura
32 Guillaume Levarlet (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:00:22
33 Mauro Finetto (Ita) Yellow Fluo
34 Petr Vakoc (Cze) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
35 Enrico Barbin (Ita) Bardiani-CSF
36 Kirill Pozdnyakov (Rus) RusVelo
37 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing
38 Martin Velits (Svk) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:25
39 Gustav Larsson (Swe) IAM Cycling
40 Bartosz Huzarski (Pol) Team NetApp – Endura
41 Patrick Schelling (Swi) IAM Cycling
42 Alex Howes (USA) Garmin Sharp 0:00:28
43 Preben Van Hecke (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:33
44 Johnny Hoogerland (Ned) Androni Giocattoli 0:00:34
45 Zico Waeytens (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:39
46 Simon Gerrans (Aus) Orica Greenedge
47 Daryl Impey (RSA) Orica Greenedge
48 Kristof Vandewalle (Bel) Trek Factory Racing 0:00:50
49 Andrei Solomennikov (Rus) RusVelo 0:01:16
50 Kevin Ista (Bel) IAM Cycling 0:01:57