POCO SPETTACOLO, TANTE CADUTE: GAND A DEGENKOLB
marzo 30, 2014
Categoria: 2) GAND - WEVELGEM, News
Al termine di una corsa poco entusiasmante, animata soprattutto dalle tante cadute nel finale, una volata di gruppo incorona John Degenkolb, capace di battere Arnaud Démare e il favorito Peter Sagan, partito troppo lungo. Buoni segnali da parte di Cancellara, Van Avermaet e Vanmarcke; ancora opaco Tom Boonen. Neutralizzato in vista dell’ultimo chilometro un tentativo di Devolder, Amador e Dillier.
È stata una Gand-Wevelgem quanto mai secondo copione quella che ha definitivamente inserito John Degenkolb tra gli uomini da battere al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, dopo la buona prova di Harelbeke, sporcata dalla défaillance al momento dell’attacco di Sagan. Su un tracciato meno selettivo rispetto a due giorni fa, interpretato guardingamente dai favoriti, con la testa forse già rivolta ai muri di domenica prossima, il 25enne di Gera ha colto il quinto successo del suo brillante avvio di stagione, il primo non in terra francese (tre tappe al Giro del Mediterraneo e una alla Parigi – Nizza le prime quattro affermazioni), diventando il terzo tedesco ad iscriversi all’albo d’oro della Gand, dopo Andreas Klier e Marcus Burghardt.
A conti fatti, la sfida più ardua per Degenkolb è stata superare indenne la seconda ed ultima scalata del Kemmelberg, ad una quarantina di chilometri dal traguardo, unico frangente di vera battaglia in una corsa per il resto alquanto sonnolenta. Mentre Manuele Boaro distanziava Sebastian Lander, Marcel Aregger, Jaco Venter e Frederik Veuchelen, con i quali aveva condiviso circa 180 km di fuga e un vantaggio massimo di oltre dieci minuti, Sep Vanmarcke tentava infatti l’unico attacco illustre di giornata, mettendo a dura prova la resistenza di un gruppo nel quale il teutonico sembrava fra i più reattivi, insieme ad un Van Avermaet sempre più temibile per le prossime settimane, e ai soliti Sagan e Cancellara.
Il drappello così formatosi al comando ha avuto però vita breve, venendo ben presto fagocitato dal recupero di un gruppo ben più folto, comprendente – fra gli altri – anche un Tom Boonen che continua a sembrare lontanissimo da una gamba compatibile con propositi di vittoria a Fiandre e Roubaix. Boaro è stato a sua volta raggiunto poco più tardi, e quando anche il Monteberg è stato scavalcato senza scosse per l’ultima volta, è apparso scontato l’epilogo allo sprint.
Gli scatti tentati da qualche coraggioso ad una ventina di chilometri dal traguardo sembravano buoni al più per tener desto qualche spettatore in poltrona, ma forse proprio per via di questa impressione – condivisa probabilmente da una grossa fetta del gruppo – una di queste azioni suicide è andata vicinissima a guastare la festa ai velocisti. Merito di Silvan Dillier, svizzero classe 1990, che già ad una sessantina di chilometri dall’arrivo aveva allungato in compagnia di Mondory, Grivko e Parrinello, senza sopravvivere più di qualche minuto in avanscoperta. Il sostegno, questa volta, è venuto da Andrey Amador e Stijn Devolder, e il terzetto così compostosi è riuscito a raggranellare un margine di quasi 40’’, rimasto quindi oltre il mezzo minuto fino a 8 km dal termine.
La tendenza favorevole agli attaccanti si è paradossalmente invertita proprio in corrispondenza dell’evento che avrebbe dovuto vanificare definitivamente gli sforzi degli inseguitori: Greipel – divenuto ormai l’uomo da battere -, Farrar e Thomas sono finiti sull’asfalto, proseguendo una sequenza di cadute che aveva già costretto al ritiro Stannard, caduto in un fosso a 60 km dal traguardo, e tagliato fuori Pozzato e Paolini, poco prima degli ultimi due muri, oltre a colpire un Van Avermaet capace comunque di rientrare senza conseguenze.
Le esclusioni eccellenti hanno forse ringalluzzito le squadre dei velocisti superstiti, che hanno cominciato a rincorrere con ritrovato vigore, fino a neutralizzare definitivamente l’attacco del trio a 1300 metri dal traguardo.
Un’ennesima caduta a centro gruppo negli ultimi 500 metri non ha alterato più di tanto l’andamento di uno sprint lanciato da Peter Sagan, con potenza eguagliata solo dalla scelleratezza del tempismo. Lo slovacco ha resistito al comando più di quanto il 99% dei colleghi possa anche solo sperare di fare, ma le gambe hanno presentato il conto agli 80 metri finali, quando John Degenkolb lo ha saltato a centro strada, resistendo al contempo alla rimonta di Arnaud Démare, fermatosi ad una ruota scarsa dal sorpasso.
Un Vanmarcke ancora molto generoso, come venerdì ad Harelbeke, ha chiuso ai piedi del podio, raccogliendo comunque indicazioni incoraggianti in vista del Fiandre e di quella Roubaix che dodici mesi fa contese fin nel Velodromo ad un grande Cancellara. Subito alle sue spalle si è piazzato Tom Boonen, il cui 5° posto non basta a fugare i dubbi che aleggiano su di lui dopo l’opaca prestazione di due giorni fa e le difficoltà incontrate quest’oggi sul Kemmelberg. Van Asbroeck, Tsaevich, Hutarovich, Hushovd e Roelandts hanno completato una top 10 ancora tabù per i colori italiani.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 5:34:37
2 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale
4 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin-Pro Cycling Team
5 Tom Boonen (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
6 Tom Van Asbroeck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
7 Alexey Tsatevich (Rus) Team Katusha
8 Yauheni Hutarovich (Blr) AG2R La Mondiale
9 Thor Hushovd (Nor) BMC Racing Team
10 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Belisol
11 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
12 Sam Bennett (Irl) Team NetApp – Endura
13 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
14 Lloyd Mondory (Fra) AG2R La Mondiale
15 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
16 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
17 Gerald Ciolek (Ger) MTN – Qhubeka
18 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
19 Boy van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
20 Zdenek Stybar (Cze) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
21 Juan Jose Lobato Del Valle (Spa) Movistar Team
22 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team
23 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
24 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
25 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
26 Yoann Offredo (Fra) FDJ.fr
27 Jean-Pierre Drucker (Lux) Wanty – Groupe Gobert
28 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
29 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka 0:00:04
30 Davide Cimolai (Ita) Lampre-Merida 0:00:06
31 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
32 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:00:09
33 Oscar Gatto (Ita) Cannondale 0:00:10
34 Sébastien Turgot (Fra) AG2R La Mondiale
35 Mirko Selvaggi (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:00:16
36 Romain Zingle (Bel) Cofidis, Solutions Credits
37 Jens Keukeleire (Bel) Orica GreenEdge 0:00:19
38 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
39 Tony Gallopin (Fra) Lotto Belisol
40 Grégory Rast (Swi) Trek Factory Racing
41 Imanol Erviti Ollo (Spa) Movistar Team
42 Vladimir Gusev (Rus) Team Katusha
43 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team
44 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
45 Dylan van Baarle (Ned) Garmin Sharp
46 Björn Leukemans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
47 Christian Knees (Ger) Team Sky
48 Steve Chainel (Fra) AG2R La Mondiale
49 Damien Gaudin (Fra) AG2R La Mondiale
50 Bram Tankink (Ned) Belkin-Pro Cycling Team