SAGAN E (ALTRI) 3: TRIONFO AD HARELBEKE
Lo slovacco conquista al G3 Harelbeke la sua prima classica stagionale, regolando Terpstra, Thomas e Vandenbergh in uno sprint a quattro, dopo una fuga di 25 km. Tagliato fuori da una caduta a 40 km dal termine Fabian Cancellara, che ha poi dato spettacolo con una splendida ma infruttuosa rimonta. Prova sotto tono per Tom Boonen.
Dopo un avvio di stagione meno esaltante di altre volte e la disfatta di Sanremo, è finalmente arrivata anche quest’anno l’ora di Peter Sagan, capace di mettere tutti in fila al G3 Harelbeke e di porre una seria candidatura al successo al prossimo Giro delle Fiandre, distante nove giorni. La prima vittoria stagionale in una classica dello slovacco, dopo quelle parziali ottenute in Oman e alla Tirreno-Adriatico, è maturata grazie ad una superiorità di mezzi apparsa evidente sin dall’accendersi della bagarre, da una gestione tattica più giudiziosa di altre volte, e da quel pizzico di fortuna che diviene quasi sempre necessario quando si approda sulle pietre, materializzatosi oggi nella maxi-caduta che ha estromesso dai giochi Fabian Cancellara, unico a mostrare una condizione tale da mettere a repentaglio l’affermazione di Sagan.
Lo snodo cruciale della giornata si è presentato a 40 km circa dal termine, quando al comando pedalavano ancora Maxime Daniel, Jérôme Cousin, Florian Sénéchal, Jay Robert Thomson e Laurens De Vreese, partiti in avanscoperta dopo una trentina di chilometri, ma ormai da tempo nel mirino di un gruppo prevalentemente pilotato dalla Belkin di Vanmarcke, dalla Trek di Cancellara e dalla BMC di Van Avermaet, Hushovd – ritiratosi poco prima – e Oss, quest’ultimo frenato però da problemi alla schiena. In un tratto pianeggiante, poco prima della scalata al Patersberg, capitombolo di massa ha frantumato un plotone fino ad allora quasi compatto, lanciando un drappello di una ventina di atleti, comprendente Sagan, Boonen, Terpstra, Vandenbergh, Valverde, Paolini, Bozic, Vanmarcke, Thomas, Degenkolb, Quinziato e Van Avermaet tra gli altri. Quasi tutti i favoriti, insomma, meno un Cancellara che, appena rimontato in sella, ha cominciato a superare e staccare corridori in pieno stile Pantani-Oropa, ma con la variante di un terreno assai meno selettivo.
Per nulla impietosito dalle disavventure dell’elvetico, Sep Vanmarcke, che il suo conto con la sorte l’aveva saldato poco prima con due forature ravvicinate, e che di certo non disdegnava l’idea di togliere definitivamente di mezzo colui che lo scorso anno gli negò la Roubaix, ha approcciato a tutta il Patersberg, trovando risposte convincenti da parte di Sagan, Degenkolb, Terpstra e Thomas su tutti.
Proprio quest’ultimo, pochi chilometri più tardi, ha invece preso l’iniziativa sulle rampe dell’Oude Kwaremont, gettando ulteriore scompiglio in un gruppetto in via di assottigliamento, nel quale i soli Degenkolb e Terpstra sembravano replicare con relativo agio. Lo stesso Sagan, rallentato forse anche da un temporaneo problema meccanico, dopo quello che già lo aveva costretto ad un cambio di bicicletta, ha avuto bisogno di qualche metro prima di cominciare a ricucire, riuscendo nell’aggancio soltanto al termine della successiva discesa.
Quasi in contemporanea, Cancellara riusciva a ridurre il distacco ad appena 13’’, lasciando ipotizzare un ormai prossimo ricongiungimento. Un attimo di esitazione, o più probabilmente una comprensibilissima esigenza di riprendere fiato dopo un simile fuori-giri, ha però arrestato sul più bello la rimonta della locomotiva rossocrociata, subito respinta dalla nuova accelerazione di Sagan sul Karnemelkbeekstraat, a 25 km dal traguardo. Con lo slovacco sono rimasti soltanto Thomas e il duo Omega Pharma composto da Terpstra e Vandenbergh, mentre il pur encomiabile sacrificio di Devolder non riusciva ad impedire che il divario del gruppo Cancellara dalla testa lievitasse addirittura oltre il minuto.
Il Tiegemberg, ultima asperità di giornata, ai -15 dall’arrivo, non ha prodotto ulteriori scosse tra i battistrada, offrendo però a Spartacus l’occasione per sparare l’ultima cartuccia; sforzo vano, anche se la sparata con cui lo svizzero ha quasi dimezzato il ritardo, prima di arrendersi alla scarsità di collaborazione da parte dei compagni di avventura, mette paura in vista dei prossimi appuntamenti sulle pietre.
Ormai certi di non poter più essere raggiunti, i quattro di testa hanno cessato ogni forma di cooperazione a 6 km dal termine, quando i due Omega hanno deciso di provare a far valere la propria superiorità numerica. A dispetto del numero impressionante di scatti prodotti dalla coppia, però, soltanto il primo tentativo di Terpstra è sembrato poter sventare la volata, peraltro più per il reciproco marcamento fra Sagan e Thomas che per la reale potenza della progressione dell’olandese.
Gli avversari erano quantomeno riusciti ad ottenere – abbastanza casualmente – che Sagan entrasse per primo nell’ultimo chilometro, lasciando un barlume di incertezza allo sprint finale. A porre la parola fine alla contesa hanno però provveduto lo scatto del morto di Vandenbergh e – soprattutto – l’inqualificabile gestione del finale da parte di Geraint Thomas, andato a chiudere sull’ultimo attacco e autore di una volata infinita, con la quale ha di fatto lanciato lo sprint all’uomo da battere.
Terpstra ha giustamente punito la scellerata strategia di Thomas sopravanzandolo al secondo posto, mentre, alle spalle del gallese e di Vandenbergh, Vanmarcke regolava Gallopin, Bozic, Farrar, Cancellara, Van Avermaet e un preoccupante Tom Boonen nella volata per la quinta piazza.
Luca Paolini, 13°, è stato ancora una volta il solo a tenere alta la bandiera italiana sul pavé, mostrando peraltro una gamba che lascia ben sperare in vista del prosieguo della campagna del Nord. Per trovare un altro tricolore nell’ordine d’arrivo occorre scendere fino al 48° posto di Salvatore Puccio, mentre un Pozzato in formato turistico si è defilato non appena la corsa si è accesa, chiudendo in una mesta 79a piazza. Con il Fiandre ormai alle porte, il digiuno che dura dal 2007 pare destinato a durare almeno un’altra primavera.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Peter Sagan (Svk) Cannondale 4:56:31
2 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
3 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
4 Stijn Vandenbergh (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
5 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling Team 0:01:16
6 Tony Gallopin (Fra) Lotto Belisol
7 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team 0:01:19
8 Tyler Farrar (USA) Garmin Sharp
9 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
10 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
11 Tom Boonen (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
12 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Belisol
13 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
14 Florian Senechal (Fra) Cofidis, Solutions Credits
15 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano
16 Laurens De Vreese (Bel) Wanty – Groupe Gobert
17 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
18 Ignatas Konovalovas (Ltu) MTN – Qhubeka
19 Zdenek Stybar (Cze) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
20 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing 0:01:21
21 Dries Devenyns (Bel) Team Giant-Shimano 0:01:28
22 Yauheni Hutarovich (Blr) AG2R La Mondiale 0:03:14
23 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
24 Adrien Petit (Fra) Cofidis, Solutions Credits
25 Bert De Backer (Bel) Team Giant-Shimano
26 Pim Ligthart (Ned) Lotto Belisol
27 Tom Van Asbroeck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
28 Jean-Pierre Drucker (Lux) Wanty – Groupe Gobert
29 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
30 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
31 Yoann Offredo (Fra) FDJ.fr
32 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
33 Vincent Jerome (Fra) Team Europcar
34 Sébastien Turgot (Fra) AG2R La Mondiale
35 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha
36 Yves Lampaert (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
37 Nikolas Maes (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
38 Daryl Impey (RSA) Orica Greenedge
39 Alexandre Pichot (Fra) Team Europcar
40 Romain Zingle (Bel) Cofidis, Solutions Credits
41 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
42 Andrey Amador Bakkazakova (CRc) Movistar Team
43 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
44 Egoitz Garcia Echeguibel (Spa) Cofidis, Solutions Credits
45 Kristijan Koren (Slo) Cannondale
46 Johnny Hoogerland (Ned) Androni Giocattoli
47 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
48 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
49 Maciej Bodnar (Pol) Cannondale
50 Yaroslav Popovych (Ukr) Trek Factory Racing