ORICA PERFETTA NELLE FIANDRE, TERPSTRA BISSA IL SUCCESSO DEL 2012

marzo 26, 2014
Categoria: News

La squadra belga conquista la corsa preludio alle grandi classiche del nord adottando una tattica di gara impeccabile, con il vincitore del 2012 che parte nel punto più duro del tracciato e regge nei successivi trenta chilometri grazie sia alla sua resistenza e ostinazione, sia al prezioso lavoro dei due capitani che si improvvisano gregari di lusso e fanno da stopper vanificando tutti i tentativi di rimonta

La prima classica fiamminga della stagione è una corsa che, anche se non inserita tra le grandi classiche del nord come il Giro della Fiandre, la Roubaix, la Liegi e l’Amstel, non ha nulla da invidiare a tali corse, se non la partecipazione dei grandi. Non bisogna, però. dimenticare che la contemporaneità con il Giro di Catalogna gioca decisamente a sfavore della “À travers les Flandres”, conosciuta anche come la corsa che Merckx non ha mai vinto.
Per le caratteristiche del tracciato quella di oggi può, a buon diritto, considerarsi l’antipasto al Giro delle Fiandre che andrà in scena il 6 aprile prossimo.
Con un veloce sguardo al profilo altimetrico, infatti, si nota che, dopo 90 chilometri di tranquillità, ce ne sono altri 110 di continui saliscendi, 11 tipici muri fiamminghi di cui alcuni con fondo in pavé che rendono la corsa dura ed interessante. Del resto, i continui tentativi di attacco di oggi non hanno fatto altro che confermare che il tracciato nervoso è piaciuto a molti corridori che hanno tentato di centrare la vittoria.
Il punto chiave del tracciato si trova a 30 Km dall’arrivo con un accoppiata di muri terribili, l’Oude-Kwaremont e il Paterberg: il primo, al chilometro 167 di gara, è il meno temibile (1500 metri con una pendenza media del 3,6% e punte all’11%), mentre il secondo rappresenta il vero spauracchio della corsa con i suoi 365 metri al 12,9% e punte che superano il 20%. Tuttavia, la brevità dello strappo e i trenta chilometri ancora da percorrere per raggiungere il traguardo impediscono di considerare questo passaggio come l’unico determinante per le sorti della gara. Superati questi due muri ci sono, infatti, altri tre strappi da affrontare. Il Paterberg, comunque, è un ottimo trampolino di lancio per un’azione che può anche rivelarsi quella buona, se i successivi chilometri vengono gestiti con la tattica giusta. Insomma una corsa imprevedibile.
La gara soffre per le assenze dei big presenti in massa al Catalogna, ma tra i favoriti della vigilia spiccano i nomi del nostro Oscar Gatto, trionfatore lo scorso anno, e soprattutto di Alejandro Valverde, alla sua prima partecipazione. Lo spagnolo, in questo inizio di stagione, sta sfoderando colpi di gran classe, come quello alla Roma Maxima, ma il tracciato della gara di oggi non è il massimo per le sue caratteristiche. Partecipa anche Kristoff, fresco di vittoria alla Sanremo. Neppure si può sorvolare sulla presenza di tre uomini molto forti in corse di questo genere come Tom Boonen, Sylvain Chavanel e Niki Terpstra, tutti in forza alla Omega Pharma e tutti già vincitori di questa corsa, il primo nel 2007, il secondo nel 2008 ed il terzo nel 2012.
I timidi tentativi di attacco della prima parte di corsa sono facilmente neutralizzati dal gruppo che viaggia a gran velocità (51 orari la media della prima ora di corsa!).
Quando mancano ancora 140 Km alla conclusione, è David Millar a lanciare l’attacco portandosi dietro Kris Boeckmans, James Vanlandschoot e Kenneth Vanbilsen. Nei chilometri successivi il vantaggio dei battistrada non supera mai i 20/30 secondi e questo permette a molti corridori rimasti in gruppo di partire al contrattacco ed unirsi alla testa della corsa che diviene così formata da oltre 20 uomini: Songezo Jim (MTN-Qhubeka), John Murphy (UnitedHealthcare), Jay McCarthy (Tinkoff-Saxo), Kenneth Vanbilsen e Tom Van Asbroeck (Topsport Vlaanderen – Baloise), Fábio Silvestre e Markel Irizar (Trek), James Vanlandschoot e Frederik Veuchelen (Wanty – Groupe Gobert), Paolo Longo Borghini (Cannondale), Jos van Emden (Belkin), Dmitriy Muravyev (Astana), Gatis Smukulis (Katusha), Kris Boeckmans (Lotto Belisol), Stephen Cummings (BMC), Romain Zingle (Cofidis), Nikolas Maes (OmegaPharma – QuickStep), Chris Sutton (Sky), Gediminas Bagdonas (Ag2r La Mondiale), Aleksejs Saramotins (IAM Cycling), David Millar (Garmin – Sharp) e Daniel Schorn (NetAPP – Endura)
I rinforzi permettono ai battistrada di guadagnare, man mano, terreno sul gruppo fino ad accumulare un vantaggio massimo di tre minuti, che si riduce a due e mezzo ai piedi della prima salita.
Tuttavia la Orica Green Edge e la Movistar, uniche squadre senza uomini in fuga, cominciano a menare all’inseguimento dagli 80 Km all’arrivo ed il vantaggio dei battistrada scende sensibilmente chilometro dopo chilometro. A questo punto alcuni dei fuggitivi si rialzano, lasciando in testa solo Millar, Vanbilsen e Vanlandschoot con circa un minuto e mezzo sul gruppo che si prepara alla bagarre sui muri. Sull’Oude-Kwaremont non ci sono scatti ma si nota uno sfilacciarsi del gruppo. Subito dopo parte Guillaume Van Keilsbruck (OmegaPharma – QuickStep), ma la sua azione ha più che altro lo scopo di costringere le altre squadre all’inseguimento per poi lanciare, in contropiede, il compagno di squadra Niki Terpstra, già vincitore nel 2012, che attacca sul Paterberg, riuscendo a fare la differenza e a portarsi solitario al comando. Il gruppo, dopo aver ripreso i fuggitivi della prima ora, sonnecchia un po’ e lascia che Terpstra guadagni fino a 40 secondi, scelta scriteriata considerando che il corridore olandese aveva già vinto questa corsa e che gli altri due maggiori favoriti, essendo suoi compagni di squadra, faranno da stopper piuttosto che partire all’attacco.
Ai 20 dall’arrivo, vedendo l’esitazione del gruppo partono al contrattacco Stjin Devolder (Trek) Nicki Sorensen (Tinkoff-Saxo) e Alejandro Valverde (Movistar), alla sua prima volta sul pavé, dimostrando il suo stato di grazia e la sua voglia di attaccare su qualsiasi terreno. Rapidamente si porta sul quartetto Gert Steegmans, compagno di squadra di Terpstra, nel ruolo di stopper.
I quattro riescono a portarsi a dodici secondi dalla testa della corsa ma l’olandese non molla e continua a tutta, mentre il gruppo da dietro rinviene fortissimo. La grande caparbietà di Terpstra lo porta a rosicchiare altri secondi ed a presentarsi all’ultimo muro con una ventina di secondi da gestire.
Sull’ultimo strappo ci prova Nick Nuyens (Garmin-Sharp), ma sulla sua ruota si porta immediatamente Tom Boonen (OmegaPharma-QuickStep) a fare da stopper.
Mentre ai 2 all’arrivo i quattro contrattaccanti vengono ripresi dal gruppo, Terpstra continua solitario fino al traguardo; il gruppo, regolato da Farrar che manifesta il suo disappunto tirando pugni al manubrio, giunge a 19 secondi. Ottavo il vincitore dell’ano passato Oscar Gatto,
Si è trattato di una corsa stupenda, piena di emozioni, muri in pavè e attacchi.
La Omega Pharma ha adottato una tattica perfetta: tre superfavoriti che hanno corso in modo impeccabile, hanno sfruttato il lavoro delle squadre che non avevano uomini in fuga, nel punto chiave hanno lanciato un uomo per costringere il gruppo ad accelerare e, quindi, hanno lanciato in contropiede un uomo adatto a questa corsa per averla già vinta.
Se qualcuno ha pensato che Terpstra dovesse fare da apripista a Chavanel o a Tom Boonen, ha fatto male i conti; i due hanno, invece, fatto da stopper ad un gruppo che aspettava il loro attacco, che non è mai arrivato.
Da non sottovalutare anche la prova di Valverde, per la prima volta alla prese con il pavé. L’uomo della Movistar non ha voluto restare inerte ed ha colto la palla al balzo non appena Devolder ha rotto gli indugi.
Il vincitore, invece, è stato grande nel fare la differenza sul durissimo Paterberg, ma soprattutto a mantenere il vantaggio. Il Paterberg, infatti, a dispetto delle arcigne pendenze è estremamente breve e pertanto i secondi che si possono guadagnare lì non bastano per andare all’arrivo. Se la squadra lo ha aiutato confondendo le idee al gruppo, l’olandese è stato bravissimo a non mollare neppure quando i quattro contrattaccanti potevano addirittura tenerlo nel campo visivo.
Grandi emozioni e una grande azione di attacco per una corsa che merita certamente di più di una collocazione a metà settimana e di una partecipazione in prevalenza di seconde punte.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 4:31:43
2 Tyler Farrar (USA) Garmin Sharp 0:00:17
3 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team
4 Jean-Pierre Drucker (Lux) Wanty – Groupe Gobert
5 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
6 Jens Debusschere (Bel) Lotto Belisol
7 Tom Van Asbroeck (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
8 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
9 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge
10 Yauheni Hutarovich (Blr) AG2R La Mondiale
11 Maarten Wynants (Bel) Belkin Pro Cycling Team
12 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
13 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
14 Tom Boonen (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
15 Ian Stannard (GBr) Team Sky
16 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
17 Florian Senechal (Fra) Cofidis, Solutions Credits
18 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
19 Steve Chainel (Fra) AG2R La Mondiale
20 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
21 Laurens De Vreese (Bel) Wanty – Groupe Gobert
22 Stijn Vandenbergh (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
23 Björn Leukemans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
24 Kenneth Van Bilsen (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
25 Mitchell Docker (Aus) Orica Greenedge
26 Andreas Schillinger (Ger) Team Netapp – Endura
27 Yves Lampaert (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
28 Danny Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
29 Tim Declercq (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
30 Jos Van Emden (Ned) Belkin Pro Cycling Team
31 Gediminas Bagdonas (Ltu) AG2R La Mondiale
32 Klaas Lodewyck (Bel) BMC Racing Team
33 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
34 Boy Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
35 Aleksejs Saramotins (Lat) IAM Cycling
36 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
37 Raymond Kreder (Ned) Garmin Sharp
38 Romain Zingle (Bel) Cofidis, Solutions Credits
39 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha
40 Julien Vermote (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
41 Mirko Selvaggi (Ita) Wanty – Groupe Gobert
42 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek Factory Racing
43 Pim Ligthart (Ned) Lotto Belisol
44 Nick Nuyens (Bel) Garmin Sharp
45 Dylan Van Baarle (Ned) Garmin Sharp
46 Nikolas Maes (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
47 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team
48 Nicki Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo
49 Gert Steegmans (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
50 Kristijan Koren (Slo) Cannondale

Niki Terpstra trionfa nella semiclassica fiamminga (foto Tim de Waele/TDW Sport)

Niki Terpstra trionfa nella semiclassica fiamminga (foto Tim de Waele/TDW Sport)

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