FRANANO ANCHE I FAVORITI: SANREMO A KRISTOFF

marzo 23, 2014
Categoria: 1) MILANO - SANREMO, News

Il norvegese si impone allo sprint sul traguardo della Classicissima, conquistando il successo più prestigioso in carriera davanti a Fabian Cancellara e Ben Swift. Soltanto 5° e 10° gli uomini da battere, Mark Cavendish e Peter Sagan. Coraggioso ma vano tentativo di Nibali sulla Cipressa, neutralizzato ai piedi del Poggio.

È ancora un nome a sorpresa, per il quarto anno consecutivo, a conquistare la prima classica monumento della stagione: a Goss, Gerrans e Ciolek succede nell’albo d’oro Alexander Kristoff, 26enne norvegese che vantava quali vittoria di maggior rilievo, fino ad oggi, la quinta tappa del Tour de Suisse 2013. Un successo inatteso ma non per questo immeritato o casuale; al contrario, a stupire – quasi più del risultato in sé – è stata la superiorità schiacciante palesata dal vichingo nella volata conclusiva, al cospetto di un Cancellara costretto alla terza piazza d’onore nelle ultime quattro edizioni, di un Cavendish venuto meno proprio sul suo terreno di caccia, e di un Sagan ancora incapace di far sua una corsa sulla carta tagliata su misura per lui.
Lo slovacco, in particolare, si guadagna la palma di grande sconfitto di giornata, specie alla luce di un canovaccio di gara che pareva indicare chiaramente in lui il predestinato al trionfo. Sin dalle prime ore di corsa, la Cannondale si è assunta con autorevolezza la responsabilità dell’inseguimento alla fuga di Bono, de Maar, Tjallingii, Haas, Parrinello, Boem e Barta, nata 4 km dopo il via e in grado di raggiungere i 10’ di margine, e sempre un uomo in verde – l’impagabile De Marchi – è stato il principale artefice della neutralizzazione dell’unico attacco deciso del giorno, quello portato da Vincenzo Nibali sulla Cipressa.
Il siciliano, pur distante dalla miglior condizione – come naturale per chi ha cerchiato sul calendario le date del Tour de France -, ha come sempre dato un senso alla sua partecipazione, promuovendo un’azione che, riscontrando un po’ più di collaborazione in gruppo, avrebbe anche potuto scongiurare il preventivato arrivo a ranghi compatti. I non pochi corridori che avrebbero avuto interesse a giocare di fantasia hanno però preferito attendere non si sa quale altra occasione, e, dopo aver toccato un vantaggio massimo di una cinquantina di secondi e aver sperimentato l’ebbrezza della leadership solitaria, scavalcando de Maar e Tjallingii, ultimi superstiti della fuga del mattino, Nibali è stato costretto alla resa dai 9 km piatti precedenti l’imbocco del Poggio.
Anche grazie alla pioggia e al freddo che hanno accompagnato per il secondo anno consecutivo la Classicissima di Primavera, il plotone si è presentato piuttosto scremato e visibilmente provato ai piedi dell’ultima ascesa, già orfano di atleti quali Ulissi (ritirato), Demare, Gasparotto e Hushovd, oltre che di un Degenkolb che, dopo una foratura, ha dovuto dissipare tutte le energie residue per ritrovare le ruote degli avversari. Appariva lecito, pertanto, immaginare una bagarre accesa sull’ultima possibile rampa di lancio; al contrario, nessuno ha avuto la forza di fare la differenza, o almeno di provarci a fondo: Rast, Battaglin, Gilbert e Van Avermaet, tra gli altri, si sono alternati in allunghi poco convinti, che mai hanno seriamente minacciato le chances degli sprinter.
Dopo un ultimo affondo di Colbrelli, spento a un chilometro e mezzo dal termine, a riprendere definitivamente in mano le operazioni sono state le squadre dei velocisti, ormai troppo stanche e numericamente ridotte, però, per poter garantire una volata lineare. Cavendish, in particolare, è rimasto privo dell’usuale treno, con un Petacchi fuori dai giochi sin dal Capo Berta, mentre Sagan aveva ormai spremuto ogni barlume di energia dai compagni, e forse anche da se stesso.
Gilbert ha lanciato una progressione suicida che ha di fatto spianato la strada a quella di Kristoff, Cannonball (5° alla fine) si è spento non appena ha dovuto fare i conti con il vento, Sagan (10°) non ha neppure abbozzato lo sprint, e Cancellara – a dispetto del comprensibile gesto di stizza cui si è abbandonato sul traguardo – non ha mai neppure potuto pensare di mettere in discussione la supremazia del norvegese. Il podio di Swift (3°), la medaglia di legno di Lobato e il 6° posto di Colbrelli, davanti a Stybar, Modolo e Ciolek, completano il quadro di una top 10 impronosticabile.
In attesa di scoprire se il vincitore odierno darà seguito alla tradizione degli ultimi tre predecessori anche nel percorso post-Sanremo, o se la sua Classicissima sarà l’avvio di una stagione di successi, l’ennesima sorpresa darà con ogni probabilità ulteriore slancio all’iniziativa di Mauro Vegni, deciso a rendere più selettiva una corsa che – nella veste 2014 – sembra in effetti richiedere acrobazie per scongiurare volate di gruppo. Il dibattito sulla Pompeiana rimarrà aperto (potrebbero bastare le Manie per rendere meno scontato il finale, e occorrerebbe ricordare che, di per sé, un vincitore inaspettato non squalifica la corsa), ma, dopo una Sanremo che solo gli opinionisti delle TV che ne detengono i diritti hanno potuto (o dovuto) trovare entusiasmante, l’esperimento avrebbe un suo perché.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO

1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 6:55:56
2 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
3 Ben Swift (GBr) Team Sky
4 Juan Jose Lobato Del Valle (Spa) Movistar Team
5 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
6 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
7 Zdenek Stybar (Cze) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
8 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
9 Gerald Ciolek (Ger) MTN – Qhubeka
10 Peter Sagan (Svk) Cannondale
11 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin Sharp
12 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
13 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
14 Sebastian Langeveld (Ned) Garmin Sharp
15 Lars Petter Nordhaug (Nor) Belkin-Pro Cycling Team
16 Yoann Offredo (Fra) Fdj.fr
17 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
18 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
19 Grégory Rast (Swi) Trek Factory Racing
20 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
21 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
22 Davide Cimolai (Ita) Lampre-Merida
23 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Belisol
24 André Greipel (Ger) Lotto Belisol
25 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
26 Alexandre Pichot (Fra) Team Europcar 0:00:06
27 Fabian Wegmann (Ger) Garmin Sharp 0:00:07
28 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:34
29 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
30 Filippo Pozzato (Ita) Lampre-Merida 0:00:40
31 Thomas Leezer (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:00:54
32 Nicki Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo
33 Luca Paolini (Ita) Team Katusha 0:01:12
34 Arnaud Demare (Fra) Fdj.fr 0:01:22
35 Tony Gallopin (Fra) Lotto Belisol
36 Mauro Finetto (Ita) Yellow Fluo
37 Bauke Mollema (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:01:33
38 Martijn Maaskant (Ned) Unitedhealthcare Professional Cycling Team 0:01:35
39 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 0:01:54
40 Lloyd Mondory (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:09
41 Maarten Tjallingii (Ned) Belkin-Pro Cycling Team 0:02:38
42 Adam Hansen (Aus) Lotto Belisol
43 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani CSF 0:03:14
44 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:03:15
45 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
46 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
47 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:22
48 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 0:03:36
49 Daryl Impey (RSA) Orica GreenEdge 0:03:50
50 Kristian Sbaragli (Ita) MTN – Qhubeka 0:04:10

Kristoff si impone nella 105a edizione della Milano - Sanremo (foto Bettini)

Kristoff si impone nella 105a edizione della Milano - Sanremo (foto Bettini)

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