PRIMO DUELLO TRA I BIG MA I DISTACCHI SONO MINIMI

marzo 15, 2014
Categoria: News

Sulla salita finale della tappa di oggi verso Selvarotonda si sono visti i primi scatti dei grandi, molta bagarre, ma nessuno è riuscito a fare sul serio la differenza nei confronti degli avversari. Contador è apparso molto brillante, un po’ attendista è sembrato Quintana, mentre Kwiatkowski ha retto molto bene agli attacchi dei big ed ha conservato meritatamente il simbolo del primato.

Oggi è andata in scena la tappa più lunga di questa Tirreno-Adriatico, con arrivo in quota e due precedenti salita e rendere duro il percorso. La salita finale, in realtà, non presentava pendenze impossibili, se non nell’ultimo chilometro, ma si trattava pur sempre di un’ascesa di 14 Km che arrivava dopo quasi 250 Km di gara.
Com’era prevedibile, si sono registrati i primi attacchi dei big, ma i distacchi non sono stati particolarmente pesanti. Un ottimo Kwiatkowski è riuscito a conservare la maglia azzurra, resistendo strenuamente ai continui allunghi in testa. I tentativi sono stati molti, ma nessuno di essi è stato tale da scavare un solco apprezzabile rispetto a tutti gli altri e così i primi dodici di giornata arrivano tutti alla spicciolata in un fazzoletto di pochi secondi. Sono stati, quindi, gli allunghi a tutta degli ultimi 200 metri a far registrare i distacchi della tappa di oggi.
Sin dall’inizio, in sei tentano l’avventura: si tratta di Lloyd Mondory (Ag2r La Mondiale), Alexey Lutsenko (Astana), Matthias Brandle (IAM Cycling), Alexandre Pichot (Europcar), Maxim Belkov (Katusha) e Filippo Fortin (Bardiani-CSF). Gli attaccanti arrivano uniti fino ai piedi della salita di Forca Capistrello quando Fortin, che era andato a conquistare punti sul primo GPM per toglierli a possibili avversari del suo compagno di squadra in maglia verde, si rialza per lasciarsi assorbire dal gruppo, che viaggia con un ritardo di sei minuti sui battistrada.
Nel corso della salita si stacca Belkov e la testa della corsa si riduce a quattro unità, mentre il gruppo accelera e recupera due minuti ai fuggitivi. Sulla medesima ascesa si trovano in difficoltà sia Ivan Basso che Cadel Evans, che transitano al GPM in ritardo rispetto al gruppo, riuscendo comunque a rientrare in discesa. In effetti, sia il varesino che l’australiano non hanno dato, sino a questo momento, l’impressione di aver trovato una nemmeno discreta condizione.
Nel corso della discesa, il gruppo, guidato dagli uomini di Nairo Quintana, continua a recuperare terreno, portandosi a un solo minuto dai fuggitivi quando mancano 20 Km al traguardo. A quel punto, quando la corsa è ancora in un tratto di difficile discesa, prova a evadere dai fuggitivi il francese Mondory che, però, non appare impeccabile nelle traiettorie finendo difatti a terra in una curva male impostata e dicendo addio ad ogni velleità di vittoria.
Sulle prime rampe della salita finale vengono ripresi anche gli altri due fuggitivi ed il gruppo con gli uomini di classifica si presenta compatto.
Mentre dietro si staccano Gilbert e Sagan, il primo a rompere gli indugi partendo deciso all’attaco è Stefani Pirazzi; il laziale parte quando mancano poco meno di dieci chilometri al traguardo, in un tratto nel quale la salita non è durissima ed è difficile fare la differenza. Poco dopo Pirazzi, esce dal gruppo anche Benat Intxausti (Movistar) che sembra, però, fare fatica a riportarsi sul laziale della Bardiani, tanto che il ricongiungimento con quest’ultimo avviene grazie ad un ulteriore allungo in seno al gruppo da parte di Roman Kreuziger, che si riporta prontamente prima su Intxausti e quindi su Pirazzi, che si accorge di ciò che succede dietro e rallenta. Si forma così un terzetto in testa alla corsa. L’impressione, a questo punto, è che Intxausti e Kreuziger siano stati mandati in avascoperta per fare da punto d’appoggio ai loro capitani Quintana e Contador. Tuttavia gli allunghi decisi di Kreuziger mettono subito in difficiltà Intxausti che è costretto a mollare e a farsi assorbire dal gruppo. Pirazzi tenta strenuamente di resistere ma tali tentativi si rivelano vani nel giro di poche centinaia di metri. In coda al gruppo, invece, non riescono a mantenere il ritmo Cadel Evans e Bradley Wiggins.
Kreuziger, a questo punto, è solo in testa alla corsa con un vantaggio di 25 secondi nei confronti del gruppetto dei migliori, nel quale riesce a restare anche Kwiatkowski. Ai tre dall’arrivo, attaccano Kišerlovski e Scarponi che riescono a guadagnare qualche metro. I primi a riportarsi sui due sono Contador e Quintana, con quest’ultimo accenna anche un allungo ma il tentativo appare subito troppo timido per poter mettere in difficoltà gli altri. Nel frattempo Richie Porte con una grande progressione riporta il drappello dei migliori nella scia dei quattro davanti che vanno a ricongiugnersi anche con Kreuziger, che desiste decisamente dal tentativo di fuga. Negli ultimi 400 metri c’è l’allungo di Contador e, a quel punto, tutti danno il massimo ed è proprio lo spagnolo ad avere lo spunto vincente. Quintana prova a tenergli la ruota ma è tutto inutile e il colombiano giunge al tragurdo con 1 secondo di ritardo. Poi tutti i migliori nel giro di pochi secondi: Moreno, Kreuziger e Porte a 5”, Scarponi a 8” ed il leader Kwiatkowski ottimo settimo a dieci secondi. Il vincitore della Vuelta 2013, il quarantaduenne Chris Horner, accusa un passivo di 11 secondi tagliando il traguardo alla spalle di Kiserlovski. Urán, che stamane era secondo della generale, non è riuscito a tenere il ritmo dei migliori nell’ultimo chilometro ed è giunto ventiduesimo con un ritardo di 38 secondi da Contador. I primi sette sono racchiusi nello spazio di dieci secondi e il leader della generale resiste agli attacchi, staccandosi sullo scatto secco ma riuscendo a rientrare in progressione e a difendersi molto bene.
L’impressione è stata che la salita fosse troppo clemente per poter fare le differenze tra i migliori della generale. Gli stessi capitani delle squadre se ne sono resi conto ed hanno giocato più sulla bagarre più che su un attacco vero. Negli ultimi chilometri si sono viste schermaglie che poi si sono trasformate in attacchi decisi nell’ultimo chilometro, il più duro di tutta l’ascesa. Questo ha comportato che i distacchi fossero minimi, anche se qualche indicazione sulle condizioni dei migliori si può ricavare. Contador è apparso brillante, vero che è stato sempre a ruota, ma questo è spiegabile poiché aveva Kreuziger davanti, che è ben piazzato in classifica generale: lo spagnolo, comunque, si è mostrato molto pronto e reattivo nel rispondere colpo su colpo agli allunghi e nel piazzare una sparata finale incontenibile per tutti, compreso Quintana. Il colombiano, in realtà, non è apparso in giornata di grazia, è arrivato secondo nella tappa e terzo in generale; tuttavia non si è vista la solita voglia di attaccare, il solito spirito battagliero che lo caratterizza: un po’ attendista la sua tattica e davvero troppo blando l’unico tentativo di allungo. Oggi però le pendenze non erano quelle che lui predilige e, quindi, dovremo aspettare domani per capire il suo vero stato di forma. Porte sembra in discrete condizioni, non risponde ovviamente agli scatti degli scalatori, ma riesce comunque a mantenere un rimo elevato che gli consente si rientrare o, al limite, di contenere i distacchi. Kwiatkowski oggi ha reagito molto bene, si staccava sugli allunghi ma riusciva pian piano a rientrare senza farsi prendere dal panico.
A questo punto, la top five della generale è degna delle migliori corse del mondo. Dietro a Kwiatkowski troviamo, infatti, Contador, Quintana, Porte e Urán. Dei grandi protagonisti della passata stagione mancano solo Vincenzo Nibali e “Purito” Rodríguez, oltre all’infortunato Froome.
La classifica degli scalatori vede ancora Canola saldamente al comando con 25 punti, mentre Sagan conserva il leaderato della classifica a punti; dal canto suo Kwiatkowski mantiene la testa della classifica dei giovani ma, essendo anche leader della generale, domani lascerà vestire la maglia bianca a Nairo Quintana.
Molti interrogativi lasciati dalla frazione odierna potrebbero essere risolti dalla tappa di domani. Il condizionale è d’obbligo poiché quella che ci attende è una tappa certamente dura, ma anche difficile da decifrare. Nel finale, i corridori affronteranno la difficile ascesa di Passo Lanciano dal versante di Lettomanoppello, che presenta pendenze decisamente più severe di quelle che i corridori hanno trovato oggi. La salita è la medesima al termine della quale si chiuse la tappa del Giro 2006, conquistata da Basso, lunga 11 Km e caratterizzata da una pendenza media dell’8,3%. La pendenza è costante e non ci sono tratti per rifiatare. Dal Passo Lanciano però, mancheranno però 30 Km all’arrivo e, se il primo tratto di discesa è tecnica e può favorire un attaccante bravo in discesa, il successivo tratto di discesa più facile e di salita non dura favoriscono eventuali inseguitori, specialmente se davanti ci sarà un uomo solo. Il finale di tappa presenterà, invece, l’ascesa a Guardiagrele da una scorciatoia che costitusce una sorta di direttissima. Le pendenze sono impressionanti, arrivano sino al 30% ma si tratta di un passaggio di 500 metri, poi la strada spiana leggermente per ritornare dura nel rettilineo finale al 12%.
Sarà interessante capire se qualcuno tenterà l’attacco deciso dal Passo Lanciano perchè, se i distacchi attuali in generale sono minimi, non si può pensare di fare una differenza sensibile solo sul muro di Guardiagrele. Per quanto le pendenze siano da capogiro, il tratto è troppo corto per infliggere un distacco sensibile agli avversari.
Contador ha pochi secondi di ritardo da Kwiatkowski, ma il polacco ha dimostrato di essere forte a cronometro e quindi, anche se lo spagnolo riuscisse a staccarlo di una ventina di secondi sul muro di Guaridiagrele, avrebbe ancora da temere nella crono finale. Quintana, dal canto suo, deve cercare di staccare Contador per avere qualche possibilità. Il Passo Lanciano si presta a lanciare attacchi, ma vi è poi un tratto di almeno 15/20 Km che favorisce nettamente il rientro. Staremo a vedere.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Alberto Contador Velasco (Spa) Tinkoff-Saxo 6:39:56
2 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:00:01
3 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:00:05
4 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
5 Richie Porte (Aus) Team Sky
6 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:00:08
7 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:10
8 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:00:11
9 Christopher Horner (USA) Lampre-Merida
10 Giampaolo Caruso (Ita) Team Katusha 0:00:17
11 Bart De Clercq (Bel) Lotto Belisol
12 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
13 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:00:25
14 Moreno Moser (Ita) Cannondale
15 Julian David Arredondo Moreno (Col) Trek Factory Racing
16 Andrew Talansky (USA) Garmin Sharp
17 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
18 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale
19 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky
20 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:00:34
21 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge
22 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:38
23 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:40
24 Dominik Nerz (Ger) BMC Racing Team 0:00:55
25 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:01:07
26 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:01:08
27 Ivan Basso (Ita) Cannondale
28 Bartosz Huzarski (Pol) Team NetApp – Endura
29 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:01:12
30 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge 0:01:24
31 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Shimano 0:01:32
32 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:01:41
33 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 0:01:49
34 Benat Intxausti Elorriaga (Spa) Movistar Team 0:02:17
35 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:02:29
36 Wouter Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:51
37 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing 0:03:36
38 Luke Durbridge (Aus) Orica Greenedge 0:03:44
39 Benjamin King (USA) Garmin Sharp 0:04:29
40 Andrey Amador Bakkazakova (CRc) Movistar Team 0:05:22
41 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 0:05:57
42 Angel Vicioso Arcos (Spa) Team Katusha 0:06:30
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:06:44
44 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:06:51
45 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:08:07
46 Daniel Martin (Irl) Garmin Sharp 0:08:14
47 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:08:39
48 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
49 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
50 Johan Van Summeren (Bel) Garmin Sharp

CLASSIFICA GENERALE

1 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 16:06:42
2 Alberto Contador Velasco (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:16
3 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:00:23
4 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:34
5 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:38
6 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:00:39
7 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:00:49
8 Moreno Moser (Ita) Cannondale 0:01:01
9 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky 0:01:02
10 Julian David Arredondo Moreno (Col) Trek Factory Racing 0:01:03
11 Christopher Horner (USA) Lampre-Merida 0:01:06
12 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:01:09
13 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:01:12
14 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:01:13
15 Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:20
16 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
17 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team 0:01:22
18 Giampaolo Caruso (Ita) Team Katusha 0:01:25
19 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge 0:01:27
20 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:01:28
21 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 0:01:30
22 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:33
23 Andrew Talansky (USA) Garmin Sharp 0:01:39
24 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:01:44
25 Dominik Nerz (Ger) BMC Racing Team 0:01:52
26 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:02:01
27 Bartosz Huzarski (Pol) Team NetApp – Endura 0:02:03
28 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:02:16
29 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:02:36
30 Benat Intxausti Elorriaga (Spa) Movistar Team 0:02:45
31 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:02
32 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:03:03
33 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 0:03:33
34 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Shimano 0:03:38
35 Luke Durbridge (Aus) Orica Greenedge 0:04:05
36 Andrey Amador Bakkazakova (CRc) Movistar Team 0:05:50
37 Benjamin King (USA) Garmin Sharp 0:05:55
38 Stijn Devolder (Bel) Trek Factory Racing 0:07:41
39 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:07:47
40 Angel Vicioso Arcos (Spa) Team Katusha 0:08:21
41 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:08:22
42 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:08:51
43 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:09:22
44 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:09:25
45 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:09:28
46 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky 0:09:51
47 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:09:53
48 Daniel Martin (Irl) Garmin Sharp 0:10:03
49 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:10:10
50 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:10:11

Lo sparo del pistolero impallina gli avversari a Selvarotonda (foto Bettini)

Lo sparo del 'pistolero' impallina gli avversari a Selvarotonda (foto Bettini)

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