DOPO LA NIZZA NUDA E CRUDA…. AL VIA UNA TIRRENO “BOTERIANA”
marzo 11, 2014
Categoria: Approfondimenti
Se la Parigi-Nizza si è spogliata di tutto quanto, nelle scorse edizioni, aveva contribuito a far classifica, la Tirreno-Adriatico continuerà, invece, ad ammaliare i grandi campioni con le sue forme decisamente più tondeggianti, quelle delle colline e delle montagne che, da diversi anni, l’hanno fatta preferire alla corsa francese in preparazione alla Sanremo. E forse non è un caso che, nell’ultimo decennio, il vincitore della “classicissima” sia stato in sette occasioni un corridore schieratosi al via della “corsa dei due mari”, che anche quest’anno scatterà dalla Costa degli Etruschi e avrà i suoi momenti clou nelle tappe di montagna di Cittareale e Guardiagrele.
Tra Parigi e Milano ci sono quasi 850 Km e, soprattutto, due differenti filosofie di lavoro. Se negli uffici di ASO ci si adopera per “spogliare” le proprie creature, gli uomini di RCS Sport da anni lavorano nella direzione opposta e, invece, i percorsi delle loro gare li rimpolpano per benino. Le differenze sono sotto gli occhi di tutti e, in particolare, si fanno più evidenti esaminando i tracciati delle due corse parallele di preparazione alla Milano-Sanremo. Così quest’anno si avrà da una parte una Parigi-Nizza nuda e cruda, quasi come una di quelle modelle magrissime che tanto piacciano a molti stilisti, e dall’altra un’edizione della Tirreno-Adriatica sullo stile delle ultime disputate, ben carica di difficoltà e decisamente più “boteriana”. Vegni e soci ne hanno fatto quasi un Giro d’Italia in miniatura poiché in sette giorni sarà concentrata la “summa” di quel che s’incontra in un GT di tre settimane: le tappe per velocisti e quelle di montagna, quelle di collina e le cronometro, individuali e a squadre. A prima vista ciò potrebbe scoraggiare i partecipanti e in particolare chi punta a preparare una corsa storicamente “facile” come la Sanremo, ma il recente passato di questa corsa dice il contrario e, a dispetto di percorsi più esigenti, la partecipazione alla “corsa dei due mari” è spesso spiccata per qualità sull’avversaria corsa francese, che esce sconfitta anche per un altro particolare: negli ultimi dieci anni in ben sette occasioni il vincitore della “Classicissima” è stato un corridore uscito dalla Tirreno.
C’è, dunque, grande attesa per l’edizione n° 49 della corsa creata nel 1966 da Franco Mealli e che, come negli ultimi due anni, prenderà le mosse mercoledì 12 marzo con una cronosquadre tracciata lungo la “Costa degli Etruschi”. A differenze dei due precedenti, nei quali si imposero il GreenEdge Cycling Team (2012) e l’Omega Pharma – Quick Step (2013), si gareggerà in senso inverso, partendo da Donoratico, la frazione di Castagneto Carducci conosciuta per l’annuale Gran Premio ciclistico, e arrivando a San Vincenzo dopo 18,5 Km pianeggianti e veloci (la GreenEdge sfondò il tetto dei 54 Km/h), gli ultimi 7 dei quali saranno disegnati costantemente in riva al mare, esposti alle intemperanze del vento.
La prima tappa in linea sarà, come il solito, terreno di caccia per i velocisti che, usciti da un “toboga” collinare di un’ottantina di chilometri (comprensivo dei primi tre traguardi GPM), si troveranno sotto le ruote strada a loro congeniale negli ultimi 60 Km verso Cascina, dove la tappa si concluderà con un circuito di quasi 21 Km da ripetere due volte.
L’indomani la corsa farà scalo per il quarto anno consecutivo ad Arezzo ma con una sostanziale differenza rispetto ai recenti precedenti poiché non si arriverà più nella frazione industriale di Indicatore ma in pieno centro storico, accanto al Duomo di San Donato. Cambierà anche la “destinazione d’uso” della frazione, che da favorevole agli sprinter si trasformerà in un’occasione d’oro per i finisseur grazie alla rampetta in pavè (900 metri al 5%, con un picco dell’11%) che condurrà al traguardo e che dovrà essere ripetuta complessivamente cinque volte. Sarà l’antipasto alle due tappe più attese di questa Tirreno – Adriatico, che da Arezzo sabato 15 marzo si metterà in marcia per raggiungere Cittareale, località turistica della provincia di Rieti dove la tappa terminerà nel piazzale della stazione invernale di Selvarotonda, arrivo in salita a 1535 metri di quota. Si tratterà di un finale meno impegnativo rispetto a quello dei Prati di Tivo, proposto nelle ultime due Tirreno, ma i 14 Km al 5,3% di questa salita potrebbero risultare non meno selettivi dell’ascesa teramana, sia per la stagione, sia perché sarà affrontata al termine di una tappa lunga quasi 250 Km e che proporrà altre due ascese da non sottovalutare, in particolar modo i 1211 metri della Forca Capistrello (16,3 Km al 6,7%).
La giornata destinata alla scalata dei “muri”, che l’anno scorso era stata decisiva ai fini della classifica, stavolta sarà unificata alla seconda tappa di montagna e così i due momenti più importanti della quinta tappa, la Amatrice – Guardiagrele di 192 Km (altro chilometraggio importante), saranno prima la scalata all’impegnativo Passo Lanciano (1306 metri, 12,3 Km all’8,3%, è lo stesso versante della vittoria di Ivan Basso al Giro d’Italia del 2006) e poi, una trentina di chilometri più avanti, la verticale della Strada della Morice, uno dei più violenti muri mai visti in una corsa professionistica: 600 metri al 22,2% (con picco del 30%!), passati i quali mancheranno 800 metri all’arrivo, anticipato da un altro tratto a notevole pendenza.
Ventiquattr’ore dopo la “corsa dei due mari” sarà nuovamente a Porto Sant’Elpidio, dove la scorsa Tirreno si capovolse a favore di Nibali, ma stavolta s’incontreranno pochi e non insormontabili ostacoli e la frazione, la penultima, sarà così la seconda tra le due destinate ai velocisti, favoriti in particolar modo dagli ultimi 35 Km quasi del tutto “lisci”.
Piatta sarà anche la tappa conclusiva ma, ovviamente, qui si suonerà tutt’altra musica, quella del tic-tac degli orologi che accompagnerà lo svolgimento della tradizione cronometro di San Benedetto del Tronto. Nove chilometri da bere tutti d’un fiato come una tequila per far fare “bum bum” alla classifica!
Mauro Facoltosi