KWIATKOWSKI MANDA ANCORA IN “BIANCO” SAGAN

marzo 8, 2014
Categoria: News

Il 23enne polacco coglie alla Strade Bianche il successo più prestigioso della sua giovane carriera, involandosi insieme a Peter Sagan ad una ventina di chilometri dal traguardo, e strapazzando il più quotato slovacco sullo strappo finale di Via Santa Caterina. Valverde, ancora una volta troppo attendista nel momento decisivo, deve accontentarsi del gradino più basso del podio, davanti a Cunego, Kreuziger e Cancellara.

È un giovane corridore dell’Est, classe 1990, forte sul passo e sulle salite brevi e armato di un notevole spunto veloce, a conquistare la Strade Bianche 2014. Nessuna sorpresa, dunque, non fosse che l’identikit, perfettamente corrispondente al profilo di Peter Sagan, l’uomo da battere al via, è invece cucito sulla figura di Michal Kwiatkowski, campione nazionale polacco, 5 mesi più giovane del prodigio di Zilina. Quest’ultimo, secondo un anno fa alle spalle di un altro ’90, Moreno Moser, è stato di nuovo costretto alla piazza d’onore dall’exploit Kwiatkowski sulle rampe al 18% di Via Santa Caterina, ultimo strappo prima di sboccare in Piazza del Campo, al cospetto di una folla di proporzioni non degne dello spettacolo ammirato in gara.
I due hanno salutato la compagnia a 22 km dal traguardo, quando davanti erano ormai rimasti non più di una ventina di corridori, selezionati naturalmente da salite e sterrati, oltre che dal valzer di attacchi e contrattacchi avviati da Diego Rosa ai -45 dal termine, nel tratto chiave di Monte Sante Marie. Il ragazzo di Alba era stato il primo a riportarsi su Angelo Pagani, ultimo superstite di una fuga a quattro comprendente anche Andrea Fedi, Davide Frattini e Marco Frapporti, prima che una scivolata e i conseguenti guai meccanici lo escludessero di fatto dalla contesa.
L’inizio della vera selezione tra i migliori è coinciso con l’offensiva portata poco dopo da Ian Stannard, leader Sky, capace di guidare in avanscoperta un drappello di undici uomini. La mancanza di accordo ha però consentito il rientro di un’altra quindicina di atleti, mentre già la corsa aveva perso papabili protagonisti quali Moreno Moser, lontano dalla gamba del 2013, Luca Paolini, vittima di una foratura, e Filippo Pozzato, salito in ammiraglia dopo 105 km.
Una fase di relativa tranquillità è seguita alla prima scrematura, finché Matteo Trentin, ai -28, ha allungato in un tratto in asfalto, trovando la replica di Amador, Geschke, Evans, Vicioso e un troppo generoso Stannard. L’offensiva è durata appena quattro chilometri, ma il caos creatosi in gruppo ha favorito la nascita dell’azione decisiva: in un frangente sulla carta interlocutorio come lo strappo di Vico d’Arbia, stretto fra i settori bianchi di Monteaperti e Colle Pinzuto, Sagan ha fatto la sua mossa, e Kwiatkowski è stato il solo – in un gruppo popolato da corridori ben più navigati – a cogliere l’attimo e fiondarsi alla sua ruota. La collaborazione è nata all’istante, mentre gli inseguitori continuavano inspiegabilmente ad aspettare e a studiarsi, e il margine lievitava in breve oltre il minuto.
Soltanto a Le Tolfe, nell’ultimo tratto sterrato, Valverde ha tentato una reazione convinta, senza comunque mai riuscire a riportare il ritardo al di sotto dei 50’’. Cunego, Kreuziger e Cancellara, staccati in un primo tempo dal murciano, si sono riportati nella sua scia a 8 km dalla conclusione, ma neppure la ristabilita superiorità numerica ha mai messo in discussione la supremazia del duo di testa.
Ormai certi di essersi sbarazzati della concorrenza, Sagan e Kwiatkowski si sono potuti permettere un certo marcamento alle soglie dell’ultimo chilometro, approcciato baldanzosamente in testa dallo slovacco. Sempre Sagan ha tentato per primo di cambiare passo sulla rampa finale, ma gli sono bastati pochi metri per abortire il tentativo e decidere di attendere lo sprint; l’attimo di affanno del rivale non è però sfuggito a Kwiatkowski, che ha subito portato a sua volta l’affondo decisivo. In 500 metri, il polacco, già alla quinta vittoria in questo primo scampolo di stagione, ha scavato una fossa di 19’’ fra sé e l’avversario, dimostrando una superiorità solo in parte giustificabile con la minor generosità nell’alimentare la fuga.
36’’ più tardi, Valverde è andato a completare il podio, lasciando per l’ennesima volta la sensazione di aver gettato al vento una grande chance di successo per il solito peccato d’attendismo. Appena dietro, un Cunego finalmente ritornato a lottare spalla a spalla con i migliori ha colto la quarta piazza, anticipando Kreuziger e Cancellara, stremato sull’ultima erta, ma comunque in discrete condizioni a due settimane dalla Sanremo, suo primo obiettivo stagionale. Evans, 7°, è stato l’ultimo a tagliare il traguardo con meno di 2’ dal vincitore, a testimonianza della difficoltà di una corsa ormai assurta a pieno titolo al rango di classica, alla quale manca forse solo un chilometraggio più consistente per poter rivaleggiare con gare di ben altra tradizione.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO

1 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 5:20:33
2 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:19
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:00:36
4 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:00:40
5 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
6 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:00:59
7 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:01:44
8 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Shimano 0:02:02
9 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:11
10 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano 0:02:51
11 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
12 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
13 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:54
14 Michal Golas (Pol) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
15 Angel Vicioso Arcos (Spa) Team Katusha 0:03:02
16 Ian Stannard (GBr) Team Sky 0:03:16
17 Andrey Amador Bakkazakova (CRc) Movistar Team 0:05:40
18 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo 0:05:56
19 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
20 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
21 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:06:12
22 Marco Canola (Ita) Bardiani CSF 0:09:15
23 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
24 Miguel Angel Rubiano Chavez (Col) Colombia
25 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
26 Alessandro Bazzana (Ita) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
27 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
28 Calvin Watson (Aus) Trek Factory Racing
29 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
30 Matthias Brandle (Aut) IAM Cycling
31 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
32 Sergio Pardilla (Spa) MTN – Qhubeka
33 Gustav Larsson (Swe) IAM Cycling
34 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
35 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
36 Dmitriy Kozonchuk (Rus) Team Katusha
37 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
38 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team
39 Samuel Sanchez Gonzalez (Spa) BMC Racing Team
40 Rodolfo Andres Torres Agudelo (Col) Colombia
41 Dario Cataldo (Ita) Team Sky
42 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
43 Benat Intxausti Elorriaga (Spa) Movistar Team
44 Moreno Moser (Ita) Cannondale
45 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
46 Hayden Roulston (NZl) Trek Factory Racing
47 Jarlinson Pantano (Col) Colombia
48 Mauro Finetto (Ita) Yellow Fluo 0:12:05
49 Thomas Lövkvist (Swe) IAM Cycling 0:12:15
50 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Shimano

Michal Kwiatkowski celebra il trionfo in Piazza del Campo (foto Roberto Bettini)

Michal Kwiatkowski celebra il trionfo in Piazza del Campo (foto Roberto Bettini)

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