PARIGI NIZZA 2014: UN POSTO AL SOLE PER MOLTI

marzo 8, 2014
Categoria: Approfondimenti

Stavolta l’hanno fatta davvero… dura! Tolte le salite che permettevano di fare distacchi reali e immediati, eliminati anche i chilometri da percorrere contro il tempo, gli organizzatori della Parigi-Nizza sono riusciti nell’impresa di ridurre all’osso la corsa e contemporaneamente di renderla un osso davvero duro. La facilità del percorso, infatti, amplierà la fetta dei possibili vincintori e renderà l’edizione 2014 della “corsa al sole” molto stressante sul piano dei nervi. Bisognerà correre ciascuna frazione con le antenne ben dritte dalla partenza all’arrivo e… guai a distrarsi o la frittata è cotta e mangiata!

Una Parigi-Nizza facile. Anzi no, dura, atipicamente dura.
Quando gli uomini di ASO si sono messi a tavolino per progettare la 72a edizione della corsa francese hanno pensato di prolungare la politica di “austerity” adottata negli scorsi anni e, dopo aver levato di mezzo le grandi salite, forse ritenute inadatte a una corsa di fine inverno, hanno deciso si sbarazzarsi anche delle tappe a cronometro. Il risultato è stato quello di dare vita a una corsa facile sia sotto l’aspetto altimetrico, sia sotto quelle delle difficoltà complessive – pur non mancando le salite, se ne affonteranno otto di 2a categoria e quattro di prima – ma che sarà durissima proprio per questo particolare disegno, che farà di ciascuna delle otto tappe previste quella buona per far volgere la corsa a proprio favore. Quando fu svelato il tracciato del Giro d’Italia del 1985, uno dei più infelici della storia per quanto riguarda l’altimetria, il grande Alfredo Martini, interpellato dalla rivista Bicisport, disse che con un percorso del genere non ci si poteva permettere il lusso di lasciar andar via nessuna fuga, perché si sarebbe corso il rischio di non riuscire più a contenerne i danni. In quell’edizione della corsa rosa c’erano comunque delle crono e delle tappe di montagne con salite decisamente più consistenti rispetto a quelle che si troveranno sotto le ruote i partecipanti alla prossima “corsa al sole” e così bisognerà far ancor più tesoro delle parole dell’ex ct della nazionale azzurra. Con queste premesse, c’è la possibilità che la corsa si decida grazie ad una fuga “bidone” oppure solo all’ultimo colpo di pedale, il 16 marzo a Nizza, al termine di una corsa che – a questo punto – si rivelerà durissima sul piano dei nervi e della tensione agonistica.
Domenica 9 marzo, l’atto d’apertura dell’edizione 2014 della Parigi-Nizza sarà, “pensionato” (almeno per il momento) il tradizionale cronoprologo, una frazione in circuito che si disputerà a Mantes-la-Jolie, cittadina situata a una sessantina di chilometri a ovest della capitale francese, e che sarà la prima di tre consecutive che quasi certamente non vedranno rendersi concreto l’approdo di una qualsivoglia fuga, controllate a vista dalle squadre degli sprinter. In questa prima occasione l’unico momento per loro critico sarà rappresentato dalla facile ascesa della Côte de Vert (1,5 Km al 4,4% che dovranno essere ripetuti tre volte, l’ultima a 22 Km dall’arrivo) mentre un filo più problematica sarà la conclusione della successiva Rambouillet – Saint-Georges-sur-Baulche, tappa di 205 Km pressochè priva di veri ostacoli (un solo GPM di 3a categoria, ma è bene precisare che tutte le classificazioni delle salite sono sicuramente arrotondate per eccesso di una categoria, rispetto a quanto si vede sulle strade del Tour de France) ma che presenterà gli ultimi 1800 metri tracciati tutti in lievissima ascesa; un finale che i velocisti avranno, però, la possibilità di studiarsi a puntino perché lo percorreranno anche all’inizio del circuito di 18,5 Km che chiuderà questa giornata.
Passata la tappa che terminerà sulla pista del circuito automobilistico di Magny-Cours – la più facile di tutte, essendo l’unica che non presenterà traguardi della montagna – inizieranno le cinque giornate “forti” di questa edizione, ciascuna con il potere di essere determinante per la classifica finale. Si comincerà con l’arrivo a Belleville, traguardo che – dopo circa 140 Km di percorso pianeggiante – sarà preceduto da quattro salitelle sulle quali spiccano per quota raggiunta il Col du Champ Juin (742 metri) e per pendenze la Côte du Mont Brouilly, rilevante per il successo di tappa non solo per le sue possenti inclinazioni (media dell’8,4%, massima del 25%), ma anche perché l’ultima della serie, piazzata a 14,5 Km dall’epilogo.
Decisamente più aperto sarà il tracciato della successiva Crêches-sur-Saône – Rive-de-Gier, poco più di 150 Km con quattro salite sparse lungo tutto l’itinerario e che, nonostante la Côte de Sainte-Catherine di 2a categoria collocata a 12,5 Km dall’arrivo, potrebbe anche risolversi con il successo di un velocista capace di rimanere a galla nei finali più movimentati.
Toccherà poi alla tappa più lunga, poco più di 220 Km per giungere a Fayence, nome che susciterà più di un brivido in gruppo, memori della solenne “cotta” che si beccò Contador alla Parigi-Nizza del 2009 quando, dopo essersi imposto il giorno prima sulla Montagna di Lura e aver preso la maglia di leader con distacchi che si pensava incolmabili, lo spagnolo andrò incontro a un’inattesa crisi sul tormentato tracciato della frazione che giungeva a Fayence, incassando quasi 3 minuti di ritardo dal secondo in classifica e perdendo definitivamente la leadership. Stavolta, però, la marcia d’avvicinamento alla cittadina provenzale sarà più agevole e vere difficoltà s’incontreranno solo nel circuito finale di 25 Km, caratterizzato dall’ascesa ai 725 metri del Col de Bourigaille, peraltro denotata da pendenze tutt’altro che temibili (8,2 Km al 5,9%). Sarà, invece, il giorno successivo che i corridori si troveranno a fare i conti con una tappa dal tracciato simile a quella che costò la vittoria finale al campione spagnolo, quando si metteranno in sella per affrontare i 195,5 Km che li condurranno da Mougins al parco tecnologico Sophia Antipolis, dove una tappa della “corsa al sole” si concluse anche nel 2011, vinta dal francese Rémy Di Grégorio. Pur differente, il tracciato avrà una struttura simile a quello della tappa di 3 anni fa e proporrà le principali difficoltà – quattro colli, due dei quali di 1a categoria, e il tetto massimo rappresentato dai 1119 metri del Col de l’Ecre – nella prima parte di gara, mentre la seconda si snoderà attorno ad un nervosissimo circuito di una ventina di chilometri, da ripetere due volte, tutto saliscendi e zero pianura, ricordando certi percorsi collinari della Tirreno-Adriatico anche se il menù non avrà in programma dei muri.
Dopo questa frazione mancherà solo quella conclusiva che, considerato com’è stata confezionata l’intera corsa, rischierà realmente d’esser quella decisiva, anche se solo per questioni di secondi e in quest’ottica molto peso avranno anche i traguardi volanti, previsti nel numero di due in ciascuna frazione, poiché come da tradizione – interrotta solamente al Tour de France – metteranno in palio dei secondi d’abbuono validi per la classifica generale, oltre a quelli previsti ai traguardi finali. Abolita la cronoscalata al Col d’Èze, tornata a essere atto finale della corsa nel biennio 2012-2013 dopo un lungo periodo d’abbandono, quest’anno Nizza sarà ripristinata come ultimo traguardo e, come avveniva fino a qualche anno fa, la tappa conclusiva avrà la forma di un circuito che si snoderà sulle strade dell’entroterra, andando ad affrontare le ultime difficoltà utili a sovvertire i delicatissimi valori in campo, cinque ascese sulle quali risalta per fama proprio l’immancabile Col d’Èze, ascesa simbolo della Parigi-Nizza, i cui 4,3 Km al 6,7% saranno superati quando mancheranno 15 Km all’ultima premiazione. Potrebbero bastare per risolvere la diatriba, come potrebbe anche non appianare la questione e allora bisognerà attendere l’abbuono del traguardo per conoscere con certezza il nome del vincitore. Insomma, non si potrà dire gatto finchè non lo si sarà messo nel sacco della Promenade des Anglais.

Mauro Facoltosi

La Promenade des Anglais di Nizza: sarà lei lestremo giudice delledizione 2014 della corsa francese? (wikipedia)

La Promenade des Anglais di Nizza: sarà lei l'estremo giudice dell'edizione 2014 della corsa francese? (wikipedia)

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