L’ACUTO DI GREIPEL DOPO L’ASSOLO DI FROOME

febbraio 24, 2014
Categoria: News

Nell’ultima tappa del Tour dell’Oman è il tedesco André Greipel (Lotto-Belisol) ad aggiudicarsi la volata precedendo il francese Nacer Bouhanni (FDJ) e l’irlandese Sam Bennett (Netapp-Endura). La classifica generale sorride invece all’inglese Christopher Froome (Team SKY), grazie all’ottima performance di ieri sulla Green Mountain, che distanzia di 26″ Tejay Van Garderen (BMC) e di 31″ Rigoberto Urán (Omega-Quick Step).

Il fatto di essere a quota “6″ nella casella delle vittorie dopo un mese di gare dall’inizio della stagione non può che essere per Greipel motivo di soddisfazione. Nonostante non abbia avuto uno scontro diretto con avversari del calibro di Kittel o Cavendish, il tedesco rimane sempre il migliore velocista in questo periodo dell’anno, momento nel quale riesce a vincere volate su volate con estrema facilità.
Nella tappa odierna i vincitori comunque sono due: il primo é il dominatore della volata ed è già stato citato, ovvero André Greipel, mentre il secondo è il corridore che ha dimostrato di essere il più forte in salita, qualità che gli ha facilitato la vittoria nella classifica generale della corsa. In questo caso ci riferiamo a Chris Froome, che ha dato prova della sua forza in salita, riuscendo conseguentemente a fare la voce grossa anche in piccole corse a tappe come il Tour dell’Oman.
Per quanto riguarda il tracciato, questa sesta ed ultima tappa, che partiva da As Sifah per giungere dopo 146 chilometri sulla Matrah Corniche di Mascate, offriva un percorso essenzialmente adatto alle ruote veloci, anche perché le uniche salitelle erano poste nella prima parte di gara, in una posizione incapace di produrre selezione. Gli ultimi 70 chilometri erano invece completamente pianeggianti, caratteristica che andava a rafforzare l’ipotesi della volata.
Dopo i primi chilometri di corsa percorsi ad altissime velocità si formava in testa alla corsa un primo drappello composto da cinque corridori, Gavazzi (Astana), Van Avermaet (BMC), Terpstra (Omega-Quick Step), Lightart (Belkin) e Nicolas Roche (Saxo Bank-Tinkoff). Questi battistrada si rialzavano dopo il primo GPM, con l’eccezione di Terpstra che veniva raggiunto dopo alcuni chilometri da Agnoli, Burghardt, Van Emden, Bazzana, Dockx, Albasini, Boaro, Minard ed Hepburn.
Il vantaggio dei dieci uomini al comando non superava mai i due minuti, poiché il gruppo ben sapeva che, se avesse concesso troppo ai fuggitivi, non sarebbe stato facile andarli a riprendere. Per togliere questo dubbio il plotone andava ad annullare il tentativo nello spazio di poco tempo, ma il tran-tran di fughe e contro fughe non si esauriva a questo punto della gara. Infatti, più avanti era un gruppetto di tre corridori, composto da Juul Jensen, Bazzana e Hepburn, a conquistare la testa della corsa, guadagnando un vantaggio massimo di un minuto e mezzo a 40 chilometri dalla conclusione.
Nonostante la forza superiore del gruppo, quest’ultimo doveva fare comunque delle notevoli accelerazioni per riprendere il trio al comando, tanto è vero che a due chilometri dall’arrivo, a parte un’ambulanza che si intrometteva nella corsa e per fortuna senza fare danni, il plotone doveva recuperare ancora un centinaio di metri, ma con le tirate dei gregari dei velocisti la situazione tornava compatta appena passato lo striscione dell’ultimo chilometro.Dopodiché a prendere il comando era il trenino della Lotto-Belisol sconfiggendo in velocità quello della Katusha per Kristoff. Prima Sieberg, poi un uomo della FDJ per Bouhanni e qiuindi di nuovo un corridore della Lotto, Roelandts, effettuavano un ottimo lavoro per lanciare Greipel, il quale, entrato in scena, sprintava alla grande senza venire rimontato da nessuno, vincendo così la sua terza tappa in questo Tour dell’Oman. Dietro al tedesco si piazzavano in ordine Bouhanni, Bennett, Kristoff e Morkov. Primo degli italiani era Fortin, sesto, seguito di una posizione da Trentin.
La classifica generale non cambiava in nulla rispetto alla tappa di ieri e vedeva sempre in prima posizione Froome, il quale si aggiudicava ufficialmente Il Tour dell’Oman succedendo a se stesso nell’albo d’oro della corsa. Assieme a lui sul podio salivano lo statunitense Tejay Van Garderen della BMC ed il colombiano Rigoberto Urán dell’Omega-Quick Step. In questa circostanza il primo degli italiani, invece, era un certo Vincenzo Nibali, classificatosi in dodicesima con un ritardo di 1′51″ dal leader, ma ancora alla ricerca di un colpo di pedale che gli permetta perlomeno di resistere al ritmo del britannico in salita. Ma per il siciliano non era questa la corsa alla quale puntava, quella sarà a luglio…

Paolo Terzi

La volata di Greipel sulla Matrah Corniche mette il sigillo alledizione 2014 del Tour dellOman (foto Bettini)

La volata di Greipel sulla Matrah Corniche mette il sigillo all'edizione 2014 del Tour dell'Oman (foto Bettini)

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