PICCOLI VELOCISTI CRESCONO, ANDALUCÍA A VALVERDE
Sprint di potenza del giovane ciclista olandese della Belkin, classe ’90, che batte sul traguardo di Fuengirola il coetaneo tedesco Arndt della Giant in una tappa caratterizzata inizialmente da una fuga di nove ciclisti. Primo italiano è Viganò, sesto. Valverde, che prova la volata e giunge decimo, sigilla il suo predominio nella Vuelta a Andalucía, la terza consecutiva, vinta con merito assoluto grazie anche all’ottimo lavoro della Movistar.
I 160 km tra Ubrique e Fuengirola sono stati l’atto conclusivo della 60° edizione della Vuelta a Andalucía. Una giornata calda e soleggiata ha fatto da sfondo ideale alla tappa finale di una corsa molto sentita dalla comunità andalusa e dai ciclisti spagnoli, che hanno collezionato complessivamente il numero maggiore di vittorie. Il trionfo finale è andato ad Alejandro Valverde, capitano della Movistar e primo ciclista ad essersi aggiudicato questa corsa per tre volte consecutive. L’ultima tappa ha visto un attacco dopo una ventina di chilometri dalla partenza, quando, lungo il GPM di 1° categoria del Puerto del Boyar, riuscivano a uscire dal gruppo nove ciclisti: Honkisz (CCC), Txurruka (Caja Rural-RGA), Ten Dam (Belkin), Dumoulin (Giant-Shimano), Fuglsang (Astana), Gerdemann (MTN), Wellens (Lotto), Megías (Novo Nordisk) e Arredondo (Trek). Il vantaggio massimo della fuga veniva raggiunto intorno al 70° km, quando la corsa viaggiava verso gli altri due GPM previsti, entrambi di 3° categoria, i “puerti” del Viento e de Las Abejas. Il primo a sventolare bandiera bianca era Honkisk e la fuga, ridotta ad otto unità, vedeva scendere progressivamente il suo vantaggio anche perché la Movistar di Valverde non voleva far correre rischi al suo capitano ed imprimeva in testa al gruppo un’andatura decisa e costante. Il vantaggio degli otto fuggitivi era ormai di solo un minuto e mezzo ai meno 35, quando Fuglsang e Dumoulin decidevano di accelerare e lasciare i loro compagni. Un attacco ulteriormente veniva portato avanti dal solo olandese della Giant, che già si era fatto notare nel prologo con un buon secondo posto. Le sue doti di passista gli permettevano di restare da solo lì davanti per buoni 20 km, ma il gruppo si era organizzato e oltre alla Movistar si erano messe a tirare anche SKY e Belkin, allo scopo di preparare il terreno per la ormai probabilissima volata finale. Gli ultimi chilometri, dopo alcuni tentativi di uscire dal gruppo di Lutsenko, vedevano nelle prime posizioni anche la Topsport Vlaanderen-Mercator a dettare il ritmo insieme a Lotto Belisol e Wanty. Ormai ripreso, Dumoulin si lasciava sfilare dal gruppo ai meno 3. La volata era ormai cosa fatta e nel lungo rettilineo che anticipava il traguardo era l’olandese Moreno Hofland della Belkin a prevalere su Nikias Arndt (Giant-Shimano) e Kenneth van Bilsen (Topsport Vlaanderen-Mercator): un podio composto da giovani velocisti nati tra il 1990 e il 1991 e che vedremo ancora battersi nelle volate di gruppo. Sesto e primo degli italiani si piazzava Davide Viganò, mentre lo stesso Valverde concludeva in decima posizione a coronamento di una corsa ai limiti della perfezione. La classifica generale resta invariata e ratifica quindi la vittoria indiscussa di Alejandro Valverde, il cui stato di forma sembra già a buon punto in questa fase iniziale di stagione. Porte, secondo, certifica la buona vena della SKY, contemporaneamente vittoriosa in Oman con Froome. Da segnalare anche il terzo posto di Luis León Sánchez della Caja Rural che, dopo la tumultuosa esperienza nella Rabobank, riprende vigore tornando in una squadra spagnola. Il nono posto di Scarponi, primo degli italiani, consente al ciclista marchigiano di migliorare pian piano la condizione in vista di una corsa particolarmente sentita come la Tirreno Adriatico, anche se i gradi di capitano dovrà condividerli con Vincenzo Nibali.
Giuseppe Scarfone

Hofland conquista allo sprint l'ultima tappa del Giro dell'Andalusia (rutadesolasol.es)