VALVERDE LASCIA LE BRICIOLEK
Dopo le tre vittorie di Valverde tra il prologo e le prime due tappe in linea, uno sprint incertissimo e deciso solamente dal fotofinish consegna la vittoria della terza tappa della Vuelta a AndalucÃa al tedesco Ciolek. Buona prestazione dell’ultimo vincitore della Milano-Sanremo che riacquista la sicurezza e l’incisività di una volta in una volata a ranghi compatti. Primo degli italiani è Davide Viganò, decimo. Valverde, sempre primo in classifica generale, dovrà semplicemente controllare l’ultima e movimentata tappa di domani da Ubrique a Fuengirola per conquistare la sua terza vittoria consecutiva nella corsa andalusa.
La penultima tappa della Vuelta a AndalucÃa ha premiato la ritrovata verve di Gerard Ciolek, abile a inserirsi in extremis nella volata finale e ad ottenere la sua prima vittoria del 2014, un succoesso presp per i capelli dal tedesco della MTN – Qhubeka, abile a precedere per una questione di centimetri il belga Roy Jans della WWG, tant’è vero che c’è voluto il necessario apporto del fotofinish per stabilire chi avesse vinto. I 190 km da Sanlúcar la Mayor a Siviglia non offrivano difficoltà altimetriche che invece erano state presenti nelle tappe precedenti e già alla vigilia le previsioni davano l’arrivo in volata. La fuga che ha caratterizzato la tappa odierna riusciva a prendere il largo intorno al 38° km di corsa ed era composta da quattro ciclisti, Fabio Silvestre (Trek), Edward Theus (Topsport), Martijn Tusveld (Rabobank) e Haritz Orbe (Euskadi): il solito copione in cui il gruppo recitava la parte del gatto, mentre i topolini erano lì davanti a tentare di arrivare fino alla fine. Il vantaggio massimo era raggiunto al km 53, quando i quattro avevano quattro minuti di vantaggio tondi tondi sul gruppo. Quest’ultimo, però, imprimeva alla corsa un’andatura costante e i secondi iniziavano a scendere. In più, durante l’ascensione dell’Alto de Madroño, facile GPM di terza categoria, Fabio Silvestre si staccava e la fuga diventava a tre voci. Seguivano una settantina di chilometri di quiete, in cui le note di cronaca più interessanti riguardavano la bella giornata di sole nell’avvicinamento verso Siviglia. Il lavoro delle squadre dei velocisti in testa al gruppo coglieva definitivamente i suoi frutti ai meno trenta, quando uomini della FDJ, della Cofidis e della SKY si davano regolarmente il cambio fino all’inevitabile ripresa della fuga, avvenuta tra i meno 6 e i meno 5 km al traguardo, con il solo Theus che aveva provato una disperata azione solitaria finale. La Movistar di Valverde questa volta era interessata unicamente a proteggere il suo capitano da inaspettate sorprese e, difatti, una caduta ai meno 2 coinvolgeva – in ogni caso senza evidenti strascichi dannosi – una decina di ciclisti, tra cui anche qualche velocista. Per quelli rimasti, la volata era ormai questione di metri. In particolare Wiggins e Porte si travestivano da apripista per l’uomo veloce della SKY, il norvegese Boasson Hagen, che però alla fine dovrà accontentarsi soltanto del settimo posto. La volata veniva lanciata da Moreno Hofland della Belkin, sul quale si riportava Roy Jans, ma era Gerald Ciolek con uno scatto di reni ad anticipare il belga per una questione di centimetri, mentre il primo degli italiani era Davide Viganò (Caja Rural), decimo. In conclusione, una bella prestazione del vincitore della Milano-Sanremo 2013, che non vedevamo da tempo vincere in uno sprint di massa. In classifica generale le prime posizioni rimangono invariate rispetto alla tappa di ieri e così Valverde è sempre primo con 20″ su Porte, 22″ su Luis León Sánchez, 33″ su Ion Izagirre e 1′02″ su Michele Scarponi. L’ultima tappa di domani, la Ubrique – Fuengirola di 160 km, prevede tre GPM complessivamente abbastanza impegnativi, ma tutti distanti dal traguardo. La Movistar di Valverde non dovrà fare altro che controllare la corsa per assicurare al suo capitano la terza vittoria consecutiva della Vuelta a AndalucÃa.
Giuseppe Scarfone

E' Jans che esulta... ma a vincere è Ciolek (rutadesolasol.es)