FIDENZA – CARRARA: UNA TAPPA ISCRITTA NEL MARMO

maggio 14, 2010
Categoria: News

Oggi i velocisti dovranno sudarsela la vittoria. Non sarà facile per gli sprinter tenere a doma le difficoltà previste nel finale, neppure per un corridore d’esperienza come Petacchi, che a Carrara ha già vinto l’hanno scorso, alla Tirreno – Adriatico. Il finale sarà quasi lo stesso, con la terna di brevi ascese scovate dagli organizzatori alle prime pendici delle Alpi Apuane, che però saranno più vicine al traguardo e, soprattutto, precedute da una salita più consistente, non dura ma lunga quasi 15 Km. Ma non va dato mai nulla per scontato in questo sport, che negli ultimi anni ha visto i velocisti rivaleggiare su traguardi impensabili fino a non molto tempo fa. In queste condizioni l’azzardare un pronostico certo non è facile, non ci sono garanzie di successo.

Il fattore X è quell’incognita che non era solo di casa negli studi di presentazione del Giro 2010, ma che aleggia costantemente attorno al tracciato della corsa rosa, sia prima, sia dopo l’annuncio ufficiale del percorso. Prima, nonostante tutte le indiscrezioni, c’è sempre un alone di mistero impenetrabile sul tracciato e non si è mai sicuri, fino al momento del calo del telone, che le anticipazioni giornalistiche siano veritiere. Anche dopo non ci sono mai certezze definitive, perché capita sovente che il percorso sul quale si corra a maggio non sia mai completamente simile a quello presentato in autunno. L’ossatura non viene mai modificata – solo in casi d’emergenza vengono toccate le grandi salite previste – mentre piccoli colpi di bisturi sono apportati qua e là, in momenti secondari della corsa, in seguito ai sopralluoghi. È il caso della frazione che giungerà a Carrara, a conclusione della prima settimana di competizione, e che presenterà un finale apparentemente meno impegnativo rispetto al disegno originale. È stalta tolta la salita della Foce di Ortonovo, posta a ridosso del traguardo, e in sua vece è stata prolungata quella del Passo del Cucco con l’appendice della Spolverina, mentre nel finale sono state introdotte le ascese verso Torano, Ponti di Vara e Bedizzano, affrontate nella tappa di Marina di Carrara dell’ultima Tirreno – Adriatico, vinta da Alessandro Petacchi. Non sarà facile per il velocista spezzino ripetersi, nonostante gli sprinters, in questi ultimi anni, siano riusciti a esorcizzare frazioni ben più impegnative sulla carta: rispetto alla “Corsa dei due Mari”, il finale della frazione del Giro sarà più ostico per i virtuosi delle volate – le ultime tre ascese saranno immediatamente precedute da una salita di quasi 14 Km – e presenterà il culmine dell’ultima difficoltà più vicino al rettilineo d’arrivo. Tra l’altro, nel caso mancasse il successo per Petacchi si potrebbe anche parlare di beffa che si aggiunge al danno, poiché con la modifica del tracciato è stato tagliato il passaggio per le strade di Castelnuovo Magra, il suo paese, e con esso anche l’unico tratto ligure del Giro 2010.
La sesta tappa prenderà il via da Fidenza, città amica del Giro d’Italia, che nella primavera del 2009 ha accolto la mostra fotografica itinerante organizzata in occasione del centenario della corsa rosa, allestita presso il Fidenza Village, il luogo nel si svolgerà il raduno di partenza. È il principale “monumento” moderno della cittadina parmense, realizzato dalla società inglese Value Retail, che ha stabilito di dedicare le strutture dell’outlet a opere verdiane; l’altra faccia artistica di Fidenza è rappresentata dal duomo romanico di San Donnino, introdotto dalla maestosa facciata iniziata nel 1180 da Benedetto Antelami e rimasta incompiuta dopo il trasferimento a Roma dello scultore comasco (era originario della Val d’Intelvi, dove si trova l’omonima salita annualmente affrontata al Giro di Lombardia).
I primi colpi di pedale veranno dati sulla Via Emilia, in direzione di Parma, ma ben presto si lasceranno le rotte dell’antica strada consolare, fatta costruire tra il 189 e il 187 a.C. da Marco Emilio Lepido per congiungere in linea retta Rimini a Piacenza. A una dozzina di chilometri dal via si volgeranno le spalle alla Pianura Padana per iniziare la risalita della valle del Taro, importante fiume che nel periodo napoleonico diede il nome a un “département” dell’impero, il cui capoluogo era Parma. I successivi 60 Km si svolgeranno in lenta ma soave ascesa, guadagnando poco più di 300 metri di quota tra Noceto e Borgo Val di Taro. Il tratto iniziale di questa risalita collimerà con quello dell’antica Francigena, la via di pellegrinaggio che valica la catena appenninica al Passo di Monte Bardone, come allora era chiamata la Cisa. Il tracciato del Giro si discosterà dalla Francigena alle porte di Fornovo di Taro, il centro presso il quale nel 1495 si combattè una storica battaglia che vide contrapposti l’esercito della “Lega Santa”, coalizione capeggiata dal marchese Francesco II Gonzaga, e i francesi di re Carlo VIII, che ne uscirono vittoriosi nonostante l’inferiorità numerica e le numerose perdite conseguite. I dintorni di Fornovo offrono al turista amante della natura due parchi regionali, quello fluviale del Taro e quello dei Boschi di Carrega. Quest’ultimo, il primo istituito in Emilia-Romagna (1982), protegge quella che nel ‘500 era una tenuta di caccia dei Farnese, poi passata ai Borbone di Parma e quindi a Maria Luisa d’Austria (moglie di Napoleone Bonaparte), quando gli sarà assegnato il ducato dal Congresso di Vienna. Testimoniano questo passato di arti venatorie e svaghi gli edifici, non visitabili, del Casino dei Boschi e della Villa del Ferlaro.
Il lungo preambolo alla prima vera salita del Giro 2010 si concluderà a Borgo Val di Taro, comune legato a doppio filo alla storia del Giro d’Italia. Centro principale della valle, famoso per i suoi porcini IGP, ha dato i natali a Bruno Raschi, vicedirettore della Gazzetta dello Sport dal 1976 al 1983, l’anno della prematura morte. Il Giro, che Raschi seguì per 30 anni, spesso dalla vettura del patron Torriani, gli rese omaggio postumo nel 1987 con l’arrivo della seconda tappa, conquistata da Moreno Argentin in maglia iridata. Nel 1993, decennale della scomparsa, sarà organizzato un altro traguardo, pure conquistato da un campione del mondo, Maurizio Fondriest.
Si attaccherà ora l’ascesa diretta ai 946 metri del Passo del Brattello, valico più disagevole della vicina Cisa (non a caso, i tracciatori della Via Francigena preferirono quel passaggio), ma comunque pedalabile e poco foriero di sorprese negative. La pendenza media calcolata lungo gli 11 Km dell’ascesa è del 4,9%, con un picco del 10% che è raggiunto a 3 Km dal GPM. Entrati in Toscana, si planerà velocemente su Pontremoli, uno dei principali centri della Lunigiana, regione storica condivisa con la Liguria e il cui territorio coincide con quello dell’antichissima diocesi, eretta nel IV secolo, che faceva capo a Luni, colonia romana i cui resti si trovano vicino a Sarzana, in provincia della Spezia. Proprio a Pontremoli è possibile ammirare, esposte nel Castello del Piagnaro, le misteriose statue – stele che furono innalzate dalle antiche popolazioni della valle e che sono ritenute il più importante fenomeno di megalitismo antropomorfo d’Europa.
Riguadagnata la pianura, si rimarrà sulle strade di fondovalle per una trentina di chilometri, transitando per l’importante centro di Aulla, da molti considerato come il moderno capoluogo della Lunigiana. Al proposito, fin dall’800 è stata più volte promossa l’idea di creare una regione autonoma chiamata Lunezia e che comprenderebbe anche territori emiliani (provincie di Parma e Piacenza) e lombardi (provincie di Mantova e Cremona).
Il tratto pianeggiante appena percorso fungerà da “separè” tra le due ascese più vistose di questa frazione, il Bratello e il Passo del Cucco, che introdurrà la fase più interessante della tappa, lunga una cinquantina di chilometri e che si protrarrà fin sul traguardo. Annunciato dalla salitella di Ceserano, il Cucco vero e proprio misura poco meno di 7 Km, presenta una pendenza media del 5,6% e un picco del 9%, raggiunto nella prima metà. Dopo lo scollinamento, un breve tratto in quota conduce all’imbocco della “Spolverina”, la strada panoramica che collega direttamente Carrara al bel borgo di Fosdinovo, dominato dall’imponente castello Malaspina, eretto nel XII secolo e nel quale, secondo la tradizione, fu ospitato Dante Alighieri. Come tutti i manieri che si rispettano anche quello di Fosdinovo ha il suo bel fantasma e anche Dante, si racconta, avrebbe continuato il suo soggiorno in loco, in spirito e non più in carne e ossa. Giunti sulla Spolverina la strada tornerà a procedere in salita e tale si manterrà nei successivi 3 Km, alternando tratti pedalabili ad altri decisamente più arcigni (strappo al 14%) e arrivando fino a 662 metri di quota, poco prima d’attraversare l’omonimo valico, presso il quale giunge da destra una ripida stradina proveniente da Castelnuovo Magra, che non è solo il paese di Petacchi, ma che ha dato i natali al quasi omonimo Arrigo Petacco, giornalista e famoso storico, uno dei massimi esperti del settore. A poco mendo di quindici chilometri dall’arrivo, la discesa terminerà all’estremo occidentale del centro storico di Carrara, che non sarà attraversato ma aggirato da nord, passando tra le città e le cave di marmo. Correndo sulle primissime pendici delle Alpi Apuane sarà inevitabile la presenza di difficoltà altimetriche che, come dicevamo in apertura, saranno le medesime affrontate l’anno scorso alla Tirreno –Adriatico. La prima ha come meta Torano, borgo abitato da cavatori, e i suoi 1700 metri al 4,8% costituiranno quasi un tutt’uno con la non dissimile ascesa successiva (3,9 Km al 4,4%), morbidamente diretta ai Ponti di Vara, esempio della cosiddetta “archeologia industriale”, la scienza nata come disciplina di studio negli anni ’50 per raccogliere tutte le testimonianze dello sviluppo industriale. Nello specifico caso, si tratta dei viadotti sui quali transitorono dal 1876 al 1964 i treni merci diretti alle soprastanti Cave di Fantiscritti, le più celebri della zona, oggi utilizzate come palcoscenico per spettacoli e concerti e presso le quali è stato allestito un museo: è possibile ammirarvi l’edicola romana che ha attribuito il nome alla cava, sulla quale i visitatori illustri (si ricordano il Canova e il Giambologna) incisero il loro “autografo”.
È arrivato il momento più impegnativo della giornata, l’ascesa verso il GPM di Bedizzano, al quale si giungerà dopo aver lasciato la strada diretta al borgo di Colonnata, un altro luogo di cave, il cui marmo ha avuto nei secoli anche applicazioni “gastronomiche”, forgiato per farne le conche nelle quali è posto a stagionare il celebre lardo IGP. Una delizia speziata, così come è reso piccante il finale di questa frazione da un’ultima stilettata al 12%, raggiunta nel corso dei 2800 metri dell’estremo ostacolo di tappa. A quel punto mancheranno 10 Km all’arrivo (circa tre in meno rispetto alla tappa della Tirreno) e, una volta conclusa la breve discesa su Carrara, se ne andranno quasi tutti nel filante rettilineo che collega il centro della città col litorale. Alla Marina sapremo se anche stavolta i velocisti saranno riusciti a scongiurare il demone della salita.

LAVORI IN CORSO
Tagliata la salita di Ponti di Vara, dopo lo strappo di Torano si andrà subito ad affrontare il GPM di Bedizzano

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo del Brattello (953m). Per secoli rivale della più comoda Cisa, è valicato da una strada provinciale che mette in comunicazione la Val di Taro (Borgo Val di Taro) con la valle del Magra (Pontremoli). È quotato 946 metri sulle cartine del Giro 2010. Amministrativamente la cima del passo ricade per intero in territorio toscano, poiché il confine regionale è varcato 0,6 Km più in basso. Il Giro d’Italia l’ha finora superato tre volte: nel 1982 in occasione della Parma – Viareggio (primo in vetta lo spagnolo Faustino Rupérez, primo al traguardo Giuseppe Saronni), nel 1999 durante la Sassuolo – Rapallo (primo in vetta lo spagnolo Oscar Sevilla, primo al traguardo il francese Richard Virenque) e nel 2004, durante la Novi Ligure – Pontremoli vinta da Damiano Cunego (primo in vetta lo svizzero Alexandre Moos).
Foce il Cuccu (514m). Con questo nome è più noto il Passo del Cucco, valicato dalla SS 446 “di Fosdinovo”, che mette in comunicazione questo centro con Tendola. Procedendo in questa direzione, il valico è attraversato immediatamente prima di giungere al bivio per Ponzanello. È quotato 520 metri sulle cartine del Giro 2010.

La Foce (560m). Attraversata dalla strada panoramica della Spolverina (SS 446 dir, Fosdinovo – Carrara), esattamente all’altezza del bivio per Pulica.


Sella del Grugola (662m).
È raggiunta nel punto più elevato della “Spolverina”.

Foce del Bastione (625m). Attraversata dalla “Spolverina”, tra la Sella del Grugola e il Colle della Spolverina.


Colle della Spolverina (655m).
Attraversata dalla “Spolverina”, si trova esattamente all’altezza del bivio per Campo Cecina. Riveste una notevole importanza dal punto di vista geografico, costituendo lo spartiacque tra il bacino del fiume Magra e le Alpi Apuane. È, inoltre, un ottimo balcone panoramico.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: I Ponti di Vara nella Cava di Fantiscritti (www.penisolabella.it)

Duomo di Fidenza

Duomo di Fidenza

Parco dei Boschi di Carrega, Casino dei Boschi (www.agraria.org)

Parco dei Boschi di Carrega, Casino dei Boschi (www.agraria.org)

Borgo Val di Taro (www.osteriadipieve.org)

Borgo Val di Taro (www.osteriadipieve.org)

Pontremoli, Castello del Piagnaro (http://portale.provincia.ms.it)

Pontremoli, Castello del Piagnaro (http://portale.provincia.ms.it)

Fosdinovo (panoramio)

Fosdinovo (panoramio)

Castelnuovo Magra, il paese di Alessandro Petacchi (panoramio)

Castelnuovo Magra, il paese di Alessandro Petacchi (panoramio)

Colonnata…. (www.colonnatatrekking.com)

Colonnata…. (www.colonnatatrekking.com)

…. e il suo prelibato lardo IGP (www.gingerandtomato.com)

…. e il suo prelibato lardo IGP (www.gingerandtomato.com)

Carrara e le sue cave (http://antopisanelli.interfree.it)

Carrara e le sue cave (http://antopisanelli.interfree.it)

Bedizzano e, sullo sfondo, i Ponti di Vara (www.mondimedievali.net)

Bedizzano e, sullo sfondo, i Ponti di Vara (www.mondimedievali.net)

Marina di Carrara, vista dal mare verso le Alpi Apuane (www.foresteriamuraglione.com)

Marina di Carrara, vista dal mare verso le Alpi Apuane (www.foresteriamuraglione.com)

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