MODENA – SALSOMAGGIORE TERME: UN ABBRACCIO LUNGO 180 Km

maggio 20, 2014
Categoria: News

A due anni dal sisma che ha gettato distruzione e disperazione nelle terre emiliane, il Giro solcherà quelle strade per un abbraccio che la corsa rosa ha già riservato in passato alle regioni colpite dai terremoti. Lo farà in una delle ultime frazioni interlocutorie del Giro, destinata all’epilogo in volata ma anche a far mandare giù qualche boccone amaro agli sprinter meno potenti, a quelli che patiscono gli ottovolanti finali. Proprio come quello sul quale si “giostrerà” nel circuito di Salsomaggiore.

Se gli abbracci si misurassero in chilometri, allora il milanese Giro d’Italia avrebbe diritto a pieno titolo a un Ambrogino d’oro “honoris causa”. In cent’anni e rotti di storia la corsa rosa ha sempre profondamente amato la terra che solca e in diverse occasioni ha avuto modo di ricambiare l’affetto che le nutrono gli italiani, portando sorrisi anche laddove alberga il dolore. Il 6 maggio del 1976 il Friuli fu sconvolto dal terremoto e dodici mesi più tardi Torriani fece terminare tra le rovine di Gemona una tappa dell’edizione successiva, conquistata dal velocista belga Marc Demeyer. Il 6 aprile 2009 tremò l’Abruzzo e un mese più tardi Zomegnan riuscì a imbastire una pedalata della solidarietà sulle strade dell’Aquila, organizzata in occasione del giorno di riposo nella vicina Chieti, antipasto alla tappa che, l’anno successivo, rischiò realmente di terremotare il Giro, quella vinta da Evgenij Petrov e che spedì nei piani alti della classifica lo spagnolo Arroyo, alla fine della corsa classificatosi a 1’51” da Ivan Basso. Fu nel 2012, però, che per la prima volta il Giro sentì la paura scorrere sulla pelle, quando il sisma che colpì l’Emilia fu avvertito in tutto il Nord Italia, anche nelle terre dove quel giorno si disputava la tappa dei Piani Resinelli. I percorsi dell’edizione successiva erano, però, già stabiliti, i contratti firmati e così l’appuntamento con l’abbraccio di solidarietà è slittato di ventiquattro mesi, fino al 20 maggio 2014 quando la carovana si rimetterà in moto dopo aver osservato la seconda delle tre giornate di riposo.
Chi punta alla vittoria finale potrà dormire sonni tranquilli perché stavolta il percorso sarà meno impegnativo rispetto a quello della tappa del 2010, chilometricamente molto lunga e caratterizzata da un’altimetria decisamente accidentata. Oggi, invece, si scivolerà letteralmente sul velluto della pianura fino a 30 Km dall’arrivo, quando sotto le ruote del gruppo spunteranno lievi saliscendi che non dovrebbero comunque impedire la volata in quel di Salsomaggiore, dove si arrivò allo sprint anche il primo giugno del 1988, l’ultima volta che la corsa rosa fece tappa nella località termale parmense. Vinse Paolo Rosola quella frazione che nella sua prima parte era più impegnativa rispetto a quella odierna (si partiva da Carrara e si superava la catena appenninica alla Cisa) mentre era identico il finale poiché, oggi come ventisei anni fa, si affronterà un vallonato anello di una ventina di chilometri che proporrà l’ascesa al Poggio Diana e una lieve pendenza anche sul rettilineo d’arrivo. Gli sprinter non avranno molto da tremare, anche se è certo che diversi velocisti saranno messi fuori gioco, ma lascia ben sperare il precedente del 1988, ancor più esigente perché in quella tappa il circuito dove essere percorso due volte mentre stavolta ci sarà una sola tornata.
La tappa, una delle ultime veramente facili del Giro 2014, prenderà le mosse da Modena e, tracciando una sorta di ricciolo sulle strade della Pianura Padana, nei chilometri iniziali percorrerà la Via Emilia in direzione di Bologna fino ad attraversare il centro di Castelfranco Emilia, passaggio che è una sorta di omaggio, nel 55° anniversario della scomparsa, ad Alfonsina Strada, la prima e unica donna ad aver partecipato al Giro d’Italia dei professionisti (1924). Iniziato il “ricciolo” i corridori si dirigeranno verso i centri che furono più fortemente colpiti dal terremoto, a cominciare da San Giovanni in Persiceto, al quale seguiranno Crevalcore, Camposanto e San Felice sul Panaro, dove i danni inferti alla Rocca Estense dalle due scosse costituirono una delle immagini simbolo del sisma. Rientrati nel modenese la corsa punterà ora su Mirandola, centro che dal 1310 al 1711 fu feudo dei Pico, il casato dal quale proviene il celebre umanista quattrocentesco Giovanni Pico della Mirandola, e che ha visto gravemente lesionato il castello appartenuto ai suoi passati signori, il duomo e soprattutto l’antichissima chiesa di San Francesco, una delle prime della storia erette in onore del santo di Assisi, totalmente crollata eccetto la facciata. Attraversata Concordia sulla Secchia, la seconda frazione emiliana del Giro sconfinerà per qualche chilometro in Lombardia, percorrendo una piccola porzione dell’Oltrepò Mantovano per poi “riemergere” sulle strade della provincia di Reggio nell’Emilia. Attorno a metà tappa il gruppo attraverà il centro di Guastalla, passata capitale di un piccolo stato esistito dal 1406 al 1748 e i cui principali monumenti sono la Basilica della Pieve e la cattedrale di San Pietro. La prima, costruita verso l’anno mille, ospitò anche un concilio indetto da Papa Pasquale II (1106) mentre della seconda fu vescovo il beato Andrea Carlo Ferrari che, successivamente inviato prima a Como e poi a Milano, sarà uno dei presuli più amati dai meneghini.
Poco dopo si giungerà a Brescello, paese che richiamerà alla memoria una delle più fortunate saghe del cinema italiano, poiché qui furono girati cinque dei sette film che ebbero come protagonisti il sanguigno Don Camillo e il non meno battagliero Peppone, personaggi usciti dalla penna di Giovannino Guareschi e poi trasportati sulla pellicola da Julien Duvivier, Carmine Gallone, Luigi Comencini, Mario Camerini e Terence Hill. Inevitabile, per il turista alla caccia di souvenir, confluire verso la piazza sulla quale affacciano il municipio e la chiesa di Santa Maria Maggiore, sulla quale vi sveliamo un aneddoto: gli scenografi del film ritennero la facciata troppo poco appariscente e per questo fecero erigere un porticato d’ingresso posticcio, in legno, piaciuto a tal punto al parroco locale che, su sua richiesta di non distruggerlo a fine riprese, fu immediatamente rifatto costruire in muratura a spese del produttore del film, quell’Angelo Rizzoli che nel 1927 aveva fondato l’omonima casa editrice, l’attuale RCS Media Group in seno alla quale opera l’organizzazione del Giro.
Sotto l’aspetto planimetrico, l’abbraccio virtuale alle genti dell’Emilia terremotata si concluderà a 130 Km dal via, quando il gruppo tornerà a pedalare sull’asse della Via Emilia, attraversando la cittadina di Parma. Mancherà poco più di un’ora alla conclusione e, a questo punto, il pubblico assiepato lungo la strada per applaudire i corridori avrà già avuto maniera d’ingannare l’attesa assaporando le delizie offerte da una delle capitali gastronomiche della nostra nazione e visitandone i principali monumenti, dal duomo al battistero, dalla Madonna della Steccata al Teatro Farnese passando per quel piccolo gioiellino nascosto che è la “Camera del Correggio”.
Una ventina di chilometri di rettifili ininterrotti condurrà i “girini” a Fidenza, dove lo scenografico duomo di San Donnino concederà l’ultima distrazione allo spettatore, anche a quelli che staranno assistendo alla corsa dal vivo e ora si precipiteranno davanti ai televisori per assistere alle fasi finali. È ora, infatti, che inizieranno i “mangia e bevi” che costelleranno gli ultimi 30 Km, introdotti dallo zampellotto e quindi dal successivo, dolce falsopiano che condurrà sin sul traguardo di Salsomaggiore, una delle più celebri località termali italiane, attiva in tal senso dal 1839. Transitati dinanzi al pomposo edificio delle Terme Berzieri comincerà il tratto più impegnativo di questa tappa, la salita a morbidi tornanti verso il Poggio Diana, un toponimo che richiama quello della collina sanremese. Le similitudini finiscono qua perché la salita emiliana, che il gruppo ha affrontato anche nel finale della tappa di Parma del Giro del 2011 vinta da Petacchi, è nettamente più tenera (circa 2 Km al 3,2%) e non proporrà una planata particolarmente tortuosa scendendo alle terme di Tabiano, località nota ben prima della nascita “termale” di Salsomaggiore, “sponsorizzata” dalle frequentazioni della duchessa di Parma Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (seconda moglie di Napoleone Bonaparte) e di altri “vip” dell’epoca poi, tra i quali ricordiamo Giuseppe Verdi, che prediligeva la tranquillità del luogo. Di certo non ci sarà quiete in seno alle squadre dei velocisti che, superato quest’ostacolo a una quindicina di chilometri dall’arrivo, dovranno riorganizzare i loro treni con pochissimo spazio a disposizione, essendo previsto di lì a breve il rientro sulle strade percorse poco prima, con lo zampellotto incontrato all’uscita da Fidenza e l’ultimo falsopiano. Si può proprio dire che ci attende una volata alla “Ganna” perché per vincere oggi…. ghe voeuren i garun!

LAVORI IN CORSO

Modificato il finale. Non ci sarà nessun circuito, ma è confermata l’ascesa al Poggio Diana, affrontato dal versante opposto rispetto al tracciato originario (1,8 Km al 3,7%). Lo scollinamento, però, sarà molto più vicino al traguardo, distante poco più di 5 Km

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Uno scorcio di Piazza Grande a Modena (www.florarte.eu)

Uno scorcio di Piazza Grande a Modena (www.florarte.eu)

La Rocca Estense di San Felice sul Panaro vista prima del sisma (www.concretamentesassuolo.it)

La Rocca Estense di San Felice sul Panaro vista prima del sisma (www.concretamentesassuolo.it)

Mirandola, Castello dei Pico (www.skatingclubandora.com)

Mirandola, Castello dei Pico (www.skatingclubandora.com)

Basilica della Pieve, Guastalla (panoramio)

Basilica della Pieve, Guastalla (panoramio)

La chiesa di Santa Maria Maggiore a Brescello, la celebre parrocchia di Don Camillo (www.davinotti.com)

La chiesa di Santa Maria Maggiore a Brescello, la celebre parrocchia di 'Don Camillo' (www.davinotti.com)

Parma, Basilica di Santa Maria della Steccata (www.tripadvisor.com)

Parma, Basilica di Santa Maria della Steccata (www.tripadvisor.com)

Vista retrospettiva sul duomo di Fidenza (www.terrediverdi.it)

Vista retrospettiva sul duomo di Fidenza (www.terrediverdi.it)

Salsomaggiore, Terme Berzieri (digilander.libero.it)

Salsomaggiore, Terme Berzieri (digilander.libero.it)

Il duomo di Mirandola devastato dal terremoto e, in trasparenza, laltimetria della decima tappa (tg24.sky.it)

Il duomo di Mirandola devastato dal terremoto e, in trasparenza, l'altimetria della decima tappa (tg24.sky.it)

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