LE ULTIME MONTAGNE LANCIANO RIBLON
Il francese attacca di nuovo e stacca i diretti rivali sul circuito di Bukowina Tatrzanska, strappando la maglia gialla a Jon Izagirre. L’eroe del Pordoi deve però cedere il successo di tappa a Darwin Atapuma, fra i protagonisti della maxi-fuga che ha caratterizzato la tappa. Lotta ancora apertissima per il successo finale, con nove atleti raccolti in 40’’ alla vigilia della cronometro conclusiva.
Foto copertina: Christophe Riblon, nuovo leader del Giro di Polonia (foto Szymon Gruchalski)
È durata appena ventiquattro ore la permanenza in giallo di Jon Izagirre, capace ieri di sfilare beffardamente le insegne del primato dalle spalle di Rafal Majka grazie ad un abbuono. A spodestarlo ha provveduto oggi Christophe Riblon, capace in questo Giro di Polonia di vincere sul Pordoi, e già ieri promotore di un attacco nel finale che lo aveva portato non lontano dalla maglia gialla. Nel miglior momento di una carriera lunga e sino a poche settimane fa impreziosita quasi esclusivamente dalla tappa di Ax-3-Domaines al Tour 2010, il francese ha proseguito la sua striscia aurea con un’azione nata al quinto ed ultimo passaggio sulla salita di Zab, su pendenze che sfioravano il 20%.
Al momento dell’attacco, affondato ad una quindicina di chilometri dal traguardo, al comando pedalavano Darwin Atapuma e Sergei Chernetsky, superstiti dei trentadue fuggitivi che avevano animato larga parte della tappa. Riblon si è dapprima riportato sugli immediati inseguitori, fra i quali ancora figuravano gli ottimi Santaromita ed Ulissi, per poi accelerare nuovamente sull’ascesa finale. Kiserlovski – altro reduce del tentativo della prima ora – è stato il solo a reggere l’urto per alcune centinaia di metri, prima di cedere e guardare da lontano la divisa Ag2r superare prima di slancio Chernetsky e poi acciuffare Atapuma, capace però di accodarsi. Suscitando la comprensibile ma ingiustificata rabbia di Riblon, il colombiano si è piazzato a ruota negli ultimi 2 km, approfittando del lavoro da cui il francese non poteva esimersi per andare in caccia del primato.
Solo negli ultimi 150 metri Atapuma ha rimesso fuori il naso, vincendo in carrozza una volata di fatto mai cominciata, e prendendosi la miglior rivincita dopo i fatti di ieri, quando – stando al DS Claudio Corti – i compagni di fuga lo avevano invitato con garbo meno che oxfordiano ad abbandonare un tentativo.
Staccato sotto il traguardo di 2’’, Riblon ha aggiunto sei secondi d’abbuono ai venti guadagnati sulla strada nei confronti degli avversari, issandosi in vetta alla generale con 19’’ su Izagirre. Lo spagnolo e tutti gli altri uomini di alta classifica, regolati all’arrivo Leopold Konig, altro ex battistrada, non sono andati al di là di qualche schermaglia, rimandando di fatto ogni verdetto a domani, sul terreno dei 37 km a cronometro verso Cracovia. Una prova non certo congeniale al neo-capoclassifica, che rischia di veder evaporare il tesoretto messo da parte con l’impresa del Pordoi e l’attacco odierno.
Izagirre, Majka, Henao, Weening, Pozzovivo, Capecchi, Kiserlovski e Ivan Basso – molto più avanti nella preparazione in ottica Vuelta rispetto a quasi tutti i possibili rivali – scatteranno domani dalla rampa di Wieliczka con distacchi compresi fra i 19 e i 40 secondi, teoricamente in corsa per qualsiasi posto sul podio. L’assenza di reali specialisti delle prove contro il tempo e la natura nervosa della prima parte del tracciato rendono l’esito particolarmente incerto, complice la carenza di reali scontri negli ultimi giorni fra i pretendenti, giunti sempre compatti, con l’ovvia eccezione della nuova maglia gialla. Motivo d’interesse in più per una tappa che alla vigilia si immaginava decisiva, ma non in questa misura.
Matteo Novarini